Fra le tante cose che mi sfuggono nella triste vicenda di Consorte Fassino D’Alema e compagnia c’e’ questa: perche’ mai un partito politico dovrebbe “possedere una banca”? Perche i leghisti dovrebbero brigare per creare “la banca del Nord”? E di seguito ovviamente perche’ il Primo Ministro deve possedere banche, assicurazioni televisioni giornali ecc. Perche’ i vari Profumo o Passera si fanno fotografare mentre votano alle Primarie? Il banchiere non puo’ essere un banchiere e basta e se non puo’ (non puo’!), come mai? Possedere una banca per un partito e’ come possedere una televisione. Gli elettori dei DS vogliono una bella televisione che racconti le meraviglie dei loro eletti? In un paese dove gia’ troppo si spezzetta, ovunque, in nome del colore politico, perche’ non c’e nessuno (n-e-s-s-u-n-o) che scriva nel proprio programma che la sua moneta e’ fatta non di poltrone e potere ma di delega dell’elettorato? Forse perche’ le poltrone ed il potere sono “per sempre” mentre la delega e’ cosa scandalosamente ondivaga? La modernita’ sostenuta da D’Alema legata alla necessita’ di una finanza rossa oltre che far rivoltare nella tomba Berlinguer non e’ dissimile da qualsiasi altra lottizzazione di quelle che hanno martoriato questo paese negli ultimi 50 anni. Chi si chiama fuori da questa rincorsa alla eternita’ della politica?

9 commenti a “I POLITICI ETERNI”

  1. Manuele dice:

    Sottoscrivo per intero le tue perplessità .

    Ma è cosi' impossibile sperare in una politica che non entri in questi meccanismi?

  2. kwyjibo dice:

    Hai mai pensato a quanto costa la politica? Hai mai studiato come funziona il finaziamento alla politica negli usa? chi dice che la politica debba essere povera quando poi in qualche modo deve comunque finanziarsi? E se le via di finanziamento legali sono ridicole, come si fa? E poi: ti poni queste domande oggi, ma non hai mai provato a capire come funziona il sitema cooperativo (bianco, rosso e nero) e perché è legato a doppio filo alla politica? E berlinguer dovrebbe rivoltarsi nella tomba, perché? Era meglio prenderli da Mosca i soldi?

  3. Domiziano Galia dice:

    Che poi il difendersi con la segretezza delle conversazioni in una questione tanto fosca non è un pochino non dico sospetto, ma inelegante?

    Immagino il pandemonio se al posto di Fassino ci fosse stato il Cavaliere…

  4. Suzukimaruti dice:

    Personalmente sono assolutamente favorevole e per nulla scandalizzato dal fatto che esista una finanza rossa legata organicamente ai partiti di sinistra.

    E come la paghiamo la politica? Con i soldi della zia di Bersani? Paghi tu, Massimo? :-)

    Ben vengano, quindi, le imprese "organiche" che permettono alla sinistra di tenere testa alla spesa in comunicazione del miliardario Berlusconi.

    L'errore è stato abolire il finanziamento pubblico ai partiti: così la politica se la possono permettere solo i ricchi. E la sinistra no.

    Certo, non ci fosse l'anomalia Berlusconi e ci fosse una legge che finanzia pubblicamente i partiti, potremmo de-politicizzare il mercato. Ma per ora questa mi sembra l'unica modalità  possibile per consentire alla sinistra di esistere.

    Invece di fare tanto gli scandalizzati perché non proponiamo qualcosa di alternativo?

    Forza, ti sfido amichevolmente: tira fuori qualche idea con cui la sinistra può materialmente pagarsi i costi della politica.

  5. massimo mantellini dice:

    mi risulta che il finanziamento pubblico dei partiti esista ancora ed abbia solo cambiato nome…….per il resto che la politica " costi " mi pare un luogo comune, con o senza berlusconi. Il punto e' che la politica sota ogi giorno di piu' per ragioni che con la politica non hanno molto a che fare…..

  6. Suzukimaruti dice:

    massimo, mi sembra un po' buttata via come considerazione, sulle soglie del qualunquismo

    la politica costa: costano i 6×3, costano i volantini (e chi li distribuisce, visto che a militare siamo sempre di meno), costano gli spostamenti, i sondaggi e tutte quelle attività  che, volenti o nolenti, bisogna fare per esistere politicamente.

    Io continuo a chiedere(ti): come facciamo?

    Come facciamo contro lo strapotere mediatico di Berlusconi?

    Come comunichiamo?

    Una volta la soluzione parziale poteva essere un uso massiccio della "macchina elettorale" del PCI, mobilitata in massa.

    Ma ora?

    Guarda che è un problema reale. E non c'è niente di immorale nel porsi il problema di come si paga la politica. Anzi, stabilirlo in modo trasparente è un passo avanti per la democrazia.

    Davvero, vorrei qualche idea.

  7. Diego dice:

    Se vogliono farsi pubblicità  vadano in tv, espongano le loro idee e non i loro slogan. Così nei circoli, nei cinema, nei teatri, qui.

    Si investa tempo e denaro negli spostamenti in tutta Italia, si evitino (e quindi: si vietino) i manifesti elettorali e tutte quelle attività  di marketing per le quali è divenuto anormale e poco istituzionale mandare a cagare un presidente del consiglio che va in tv e parla con schedine e grafici.

    Contro lo strapotere mediatico di gruppi o singoli esiste il potere legislativo, ma in cinque anni (precedenti a questi) manco una legge in tale direzione.

    E poi, non prendiamoci in giro: vogliamo far finta di non sapere dei finanziamenti delle aziende ai partiti (per quanto "esigui")?

    Dei 70.000 euro che vanno dalla San Giorgio Spa ai DS?

    Dei 20.000 euro che vanno dalla Air One ad Alleanza Nazionale?

    Dei 44.000 euro da RTI Crotone ad AN quando Gasparri era ministro per le Telecomunicazioni?

    Vogliamo far finta che la lista finisca qui?

  8. Roberta dice:

    a mio parere l'attuale costo della politica è frutto delle scelte della politica stessa e, a conti fatti , poco produttivo: si spendono centinaia di migliaia di euro in sondaggi di opinione salvo poi ignorare il risultato , se contrario alle aspettative/interessi(politici) dei dirigenti.

    La formidabile "macchina elettorale" comunista funzionava perchè la base metteva il suo impegno al servizio di una dirigenza che poi si sarebbe impegnata a reciprocare , da oltre un decennio questo non accade più, non si sa come è composta la base mentre si sa troppo bene come è composta la dirigenza, inamovibile, acritica, perdente.

    La miglior campagna elettorale si fa con i fatti : potevano farlo quando stavano al governo , ma non l'hanno fatto, potrebbero farlo ora con un programma e non lo stanno facendo, così vi chiedo : quanti voti si guadagnano sorridendo da un cartellone 6×3 e quanti se ne perdono a causa di scelte politicamente miopi e poco etiche?

  9. D. dice:

    Che poi dovete spiegare a uno poco istruito, se avete voglia, dove finiscono tutti quei soldi tanto bramati.

    Lo dico onestamente: quali sono le principali (perché più onerose) voci di uscita d'un partito che non fanno bastare i milioni di euro del finanziamento pubblico?

    Lo chiedo senza retorica. Manifesti e pubblicità ?

    http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2004/10_Ottobre/05/soldi_partiti.shtml