La storia di William Bright e’ una storia molto tipica. William trova un metodo semplice semplice per visualizzare sugli Ipod le mappe delle varie metropolitane del pianeta e decide di renderle liberamente disponibili in rete su un sito web che si chiama Ipod Subway Maps. Non passa troppo tempo prima che gli avvocati delle autorita’ delle metro di New York e San Francisco scrivano a Bright intimando di rimuovere le mappe in questione, in quanto si tratta di materiale sotto copyright (Bright le aveva in effetti scaricate dai siti web delle medesime autorita’). Bright decide allora di disegnare da solo le medesime mappe e le rimette online sotto licenza CC. In attesa della prossima mossa, qui tutta la storia su Wired.

2 commenti a “IN METRO’ DA COPYRIGHT A CC”

  1. vicinio dice:

    egr.sig. Mantellini ho letto con attenzione il suo commento, a tal proposito le segnalo il nuovo canale presto intereaativo della Camera di Commerdio di Milano, al seguente indirizzo http://www.impresalive.tv che nasce appositamente per il web con una redazione dedicata con un indea tecnologica diversa, dov eesiste una rullo di argomenti, ed una possibilitò di scelta degli argomenti e di una ricerca indicizzata degli stesssi per la parte on demand.

    Personalmente crediamo molto in questo progetto per quanto riguarda la capacità  da parte degli editori "coloro che fanno partire l'iniziativa" di essere propositivi in proprio per i contenuti e di non affidarsi solo alle notizie che si possono leggere nelle agenzie di stampa che vengono passati nei tg maggiori.

    Per quanto riguarda il mezzo, ovviamente internet è diverso rispetto alla tv, con pregi e difetti, ma per le notizioe chesi svgono durante la giornata lavorativa ha medimente una immediatezza di invio delle notizie e una capacità  di fruibilità  forse superiore alla televisione..

    cordali saluti

    vicinio bernardini

  2. Antonio dice:

    Giusto che si aprà  il dibattito, giusto che i newyorkesi si facciano sentire ed esigano un analogo servizio ufficiale, ma a rigore di legge ha ragione la MTA e anche non poca. Il ragazzo farà  anche un servizio pubblico ma si procurà  pubblicità  indiretta e crea un precedente per usi ancora meno equi.

    Una battaglia da fare sarebbe allora di richiedere il rilascio delle mappe in un formato editabile sotto licenza libera.

    ciao