Contrappunti, su Punto Informatico di domani.

Tutto si può dire di Beppe Grillo tranne che sia un tipo che ami le mezze misure. Qualche anno fa portava in giro per l’Italia uno dei suoi fortunati spettacoli costruiti con un mix di invettive, comicità  e denuncia sociale nel quale, fra le altre cose, dedicava qualche attenzione al mondo della tecnologia. Ad un certo punto dello spettacolo, impugnata una grossa mazza, la utilizzava per ridurre in poltiglia un (vecchio) PC messo lì sul palco a mo’ di vittima sacrificale. (continua)

20 commenti a “ANTEPRIMA PUNTO INFORMATICO”

  1. Irene dice:

    Ti ricordi l'anno dello spettacolo con distruzione di PC? Mi piacerebbe rivederne il DVD….

    Ciau

  2. massimo mantellini dice:

    credo fosse del 2000,

    saluti

  3. palmasco dice:

    Sarebbe imbarazzante anche il contrario: che Grillo scrivesse opinioni contrarie nei commenti di uno o più bloggers sconosciuti, (bloggers minori per autorevolezza e numero di ingressi, oppure per l'uno o per l'altro, insomma credo che ci siamo capiti) e argomentasse le sue critiche con una valanga di dati, com'è sua abitudine e sua capacità : penso che potrebbe dare spunti per dirne male al contrario di come lo critichi tu qui, e cioé cose del tipo: bella forza! Ma chi si crede di essere! Ma perché non si misura coi suoi pari, eccetera, tutte probabilmente abbastanza animose.

    Cercare nella mancata partecipazione di Grillo ai commenti degli altri un segno di interattività  difettosa, secondo me è una strada troppo forzata, poco efficace.

    A me pare che Grillo stia tentando e percorrendo una strada nuova per i blog, e che lo faccia con molta efficacia e non poca inventiva – soprattutto con tantissimo lavoro.

    Del resto non mi pare di avere mai visto, e non mi ricordo di avere mai visto – oppure non so – che nella blogsfera italiana i bloggers maggiori (per autorevolezza, numero d'ingressi eccetera) siano interattivi nei commenti degli altri, esclusi forse… cinque? blog su cui commentano abitualmente.

    Quello che noti dunque è vero, ma non credo sia necessario spiegarlo col fraintendimento del mezzo da parte di Grillo, quanto piuttosto con un'autoregolazione oggettiva dei calibri nei blog (in termini di autorevolezza e numero eccetera)

    Ciao, palmasco

  4. .mau. dice:

    Con mille commenti a post, non ha nemmeno senso mettersi a leggerli, almeno per quanto riguarda il sottoscritto.

  5. Fabio Metitieri dice:

    Mau, se leggi l'articolo, il Mante, con essstrema oggettivita', scrive che i commenti ai post di Grillo sono solo centinaia, e solo di domenica, quando scrive con Benni.

    Anche perche' se cosi' non fosse, e' chiaro che tutto il discorso del Mante non starebbe in piedi, ma occorrerebbe arrivare alla tua conclusione (con la quale concordo).

    Quindi non ci sono mille commenti per post, hai visto male. Ecco.

    Oppure, forse, potrebbe essere, che Mante riaggiusta un po' i dati a suo piacimento, manco fosse un collaboratore della Panzana di Cavoretto?

    ;-)

    Ciao, Fabio.

  6. massimo mantellini dice:

    Gli ultimi 12 post di grillo in hompage in questo momento hanno una media di 875 commenti a post…..ho scritto "centinaia"…… se non scrivessi nella "Panzana di Cavoretto" che termine avrei dovuto usare? dai, fabio, cerca appigli un po' piu' saldi su…..vorrei troll di un certo livello da queste parti….

  7. Maurizio Goetz dice:

    Sono d'accordo con .mau, commentare centinaia di post è impraticabile. Non è sicuramente questa la strada per coinvolgere maggiormente i pubblici del blog di Grillo. Recentemente Massimo Moruzzi su dotcoma ha lanciato un appello a Beppe Grillo alla collaborazione con altri blogger, che ritengo estremamente interessante e che nel mio piccolo ho cercato di promuovere.

    Per quanto influente Beppe Grillo è pur sempre da solo. Pensate quanto più efficace sarebbe la creazione di un modello di pensiero più reticolare, volto a stimolare un maggior confronto.

    Ho visto che più di una persona ha scritto in merito sul blog di Grillo, ma sembra che la proposta non sia stata nemmeno presa in considerazione. In un' intervista Beppe Grillo alla domanda, ma lei si candiderebbe alle primarie? Cosi ha risposto: «Solo se ci fosse una dittatura a termine, un paio d’anni per prendere tutti

    per gli orecchi". Ecco perché ritengo l'analisi di Mantellini molto acuta, se vogliamo giudicare le iniziative di Grillo da un punto strettamente dell'innovazione in comunicazione anche io ritengo che potrebbe fare molto di più, se solo volesse, ma la domanda che sorge spontanea è ma vuole davvero? Quali sono i veri obiettivi della sua azione? A me ora come ora non sono ancora chiari.

  8. .mau. dice:

    dai, ciaoFabio, anche con centinaia di commenti non si riesce (meglio, io non riesco) a farci molto. Forse un sistema non lineare ma ad albero aiuterebbe… ma non ne sono nemmeno certo.

    Più che altro, se proprio vuoi controbattere l'analisi mantelliniana, potresti partire da altri assunti:

    – chi ha detto che per avere un'interazione occorra necessariamente rispondere ai commenti? di per sé si potrebbe immaginare Grillo come un catalizzatore per una serie di interazioni "giù in basso" (orizzontale).

    – chi ha detto che l'unica interazione "alto-basso" (verticale) debba essere attraverso i commenti? un modello sicuramente più praticabile in questo caso sarebbe prendere uno o qualche commento sensato (e per farlo non serve necessariamente che Grillo si legga tutto lui, può benissimo delegare qualcuno) e fare un nuovo post a partire da quei commenti e controcommentando lui.

    Detto questo, continuo a ritenere che per Grillo il blog sia semplicemente un'estensione dei suoi spettacoli teatrali, ma non vedo il problema.

  9. .mau. dice:

    Fabio, tutti deleghiamo in un modo o nell'altro. Seguire una segnalazione è avere delegato implicitamente qualcuno. Continuo a non vedere un gran problema…

  10. Kurai dice:

    C'è da dire che Grillo e (soprattutto, immagino) il suo staff, facciano un gran lavoro per rimuovere i troll. Quindi è chiaro che i messaggi vengano letti. Si farebbe poca fatica a prenderne due-tre interessanti e commentarli. Anche perché moltissimi sono reiterati anche dieci-quindici volte. Come ho già  detto altrove, però, Grillo usa il blog come sua TV personale. I meccanismi sono esattamente gli stessi: informazione unidirezionale. A parte, ovvio, l'eccezione della pagina su Repubblica, che comunque è più una pubblicità  al suo blog che altro…

  11. Roberta R. Roberta R. dice:

    Io credo che sia la struttura stessa della piattaforma blog a consentire una debole interattività  con il blogger, sia che si tratti di un blog con migliaia di visite quotidiane o del meno interessante diario personale on line.

    I commenti sono immancabilmente incolonnati linearmente e non c'è possibilità  di distinguere immediatamente una risposta del blogger ad un commento dal commento stesso, a meno di usare una struttura ramificata come quella di un forum.

    Secondo Derrick De Kerckhove, un blog è uno spazio di riflessione condiviso, ergo, secondo la mia esperienza, non è un gruppo di discussione. E' quindi una ideale modalità  comunicativa da uno a molti in alternativa a spettacoli one man show come quelli di Grillo, ha un costo minimo e consente di raggiungere molte persone, molte di più di quelle che si recano fisicamente ai suoi spettacoli, per non parlare del ritorno pubblicitario a costo zero, dell'eliminazione dei momenti morti tra uno spettacolo e l'altro, e di molti altri vantaggi di cui il signor Grillo intelligentemente usufruisce usando il web come cassa di risonanza.

    Mi pare che i post sul suo blog ottengano lo scopo prefisso ossia stimolare la discussione su un argomento al di fuori del blog, in tutti i posti dove la gente si incontra, per cui installare un forum non farebbe che creare più lavoro al suo webmaster. Per finire noto che viene usato un modello preconfezionato di piattaforma di sixapart.com, forse non consente ulteriori personalizzazioni. Chissà  se ne viene usata la versione free?

    saluti

  12. Kurai dice:

    Il commento di Roberta mi sembra molto interessante.

    In effetti non è quello dei commenti lo spazio principale entro cui ricercare il dialogo nei blog: questo si trova anche e soprattutto nell'interazione interblog.

    Allora sì che ci può essere una conoscenza condivisa, e la comunicazione uno a molti che apparentemente è peculiare del blog, può diventare molti a molti.

  13. Maurizio Goetz dice:

    E' se si trovasse invece un progetto comune da portare avanti e promuovere insieme?

  14. antonio dice:

    Ciao Massimo, d'accordo sulle critiche alla comunicazione unidirezionale del blog di Grillo (muovevo qualche tempo fa le stesse critiche al blog di Antonio Bassolino) e non solo per quanto riguarda i commenti. C'è scarsa partecipazione del comico genovese alle discussioni in rete: ha mai ripreso le opinioni di qualche altro blog? Ha mai linkato altri post?

    Non sono d'accordo invece con la parte finale del tuo ragionamento: perché un quotidiano avrebbe dovuto dar risalto alla notizia (che a mio giudizio non aveva nulla di "clamoroso") di una pagina a pagamento per chiedere le dimissioni di Fazio, quando proprio in quei giorni le cronache era piene di richieste simili? Mi pare che fossero stati pubblicati anche sondaggi che andavano in quella direzione, c'era stati reportage dai mercati, con voci di "gente comune"… diciamo la verità : Grillo (e chi ha pagato quella pagina) ha scritto solo delle ovvietà … forse sarebbe stata questa la notiza: un comico, di solito intelligente e brillante, ha pagato per poter scrivere su un giornale cose scontate e ovvie, che l'80% degli italiani pensano.

  15. palmasco dice:

    Scusa Antonio,

    e scusate tutti quanti se aggiungo ancora un commento, ma non posso trattenermi:

    1400 italiani che comprano di tasca loro una pagina di quotidiano, in un paese dove nessuno paga meno di un euro per comprare tutto il giornale, ti sembra banale e scontato, non ti sembra una notizia?

    E dai!

    palmasco

  16. antonio dice:

    Se diamo importanza al gesto e non al contenuto sì, hai ragione, è una notizia. Ma cosa diceva quella pagina di così innovativo e importante?

  17. Giordano dice:

    Alcune osservazioni "spot" sull'articolo e gli atri commenti:

    – se non ricordo male, nello spettacolo di Grillo citato, il motivo (o uno di quelli per cui criticava e distruggevea il PC) era un costo troppo elevato, giustificato in parte da una quantità  enorme di funzioni presenti e non necessarie all'utente medio.

    Me ricordo anche un altro spettacolo (o forse lo stesso) in cui suggeriva ai produttori di VHS di mettere due soli tasti (ACC. e SPEN.) per semplificarci la vita e farci risparmiare soldi. Ma forse erano altri tempi.

    – Non sono un esperto di comunicazione sui blog e vorrei solo esprimere la mia opinione di frequentatore: non so quanto sia necessaria l'interazione o risposta ai commenti nel blog perchè questo venga ritenuto "interattivo". Credo però che la "colletta" realizzata per l'acquisto della pagina di repubblica sia una bella dimostrazione di INTERATTIVITA'. O no?

  18. p dice:

    evitate del tutto di citare i gruppi di meetup promossi da Grillo. Non so quale sia la partecipazione reale di Grillo, si tratta di gruppi di lettori, che comunque ha garantito il suo impegno a intervenire, ma l'interattività  può passare anche fuori dalla rete, o no?

    detto questo, la cosa più odiosa del blog di grillo sono proprio i commenti. Come accade in altri grossi blog non sempre sono legati al post e talvolta diventano blog a loro volta.

  19. Zetavu dice:

    Concordo con questa ultima affermazione, anche se ho seguito con attenzione la vostra discussione fin dal suo nascere. E' quanto accade, in modo a mio parere perfino più grave di quanto accada nel blog di Grillo, nei blog di Repubblica, dove c'è uno sciame di venti commentatori-mosche (e sto esagerando sul numero) che produce blocchi di 800/1000 interventi, che sono una parte del tutto a se stante del blog. Male, bene? Secondo me inevitabile, ha ragione Roberta. (metto nel conto anche un po' di bava da parte mia per chi ha piu' commenti, ma il tema mi par che rimanga). Non so se questo effetto-sciame sia governabile da uno staff, sebbene addestrato e tecnicamente avvertito. Tendo a non crederlo. Nel caso di Grillo c'è un aggravante: che la modalità  "stentorea" , apodittica, indiscutibile di certe sue dichiarazioni viene assunta legittimamente anche dai commentatori. Come dire, se il padrone di casa mette i piedi sul tavolo, io mi tolgo le scarpe.

  20. Anonimo dice:

    Che cazzonata demagogica.

    Scusa ma uno che ha un Mac sul logo, cosa centra con Punto Informatico? Il mac non è il computer per gli idioti che non sanno usare i computer?