Tra le formidabili scemenze del “Rapporto sulla pornografia” curato dall’Eurispes con il patrocinio del “Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali”, anticipato su Repubblica.it oggi, ce ne sono alcune da incorniciare:
“L’abitué di coppia.”
Gira filmini con le cineprese digitali, scatta foto con il telefonino. Può essere un professionista, un commerciante o un tecnico di lavastoviglie, dai 30 anni in su. Economicamente benestante.
“Il rapito dallo schermo.”
Non disdegna i video, ma non ne va pazzo. Quando naviga nella pornorete può comprare le pornovisioni oppure girovagare nelle preview. Ha sicuramente una web cam e, quindi, un po’ di soldi da spendere.
“Il giovin principiante.”
Il giovanissimo “apprendista” si procura riviste, fumetti giapponesi Manga e Hentai per passarli ai compagni di scuola. Anche alle compagne, talvolta. A casa compulsa la porno rete, con perizia spesso superiore a quella dei genitori.
Maggio 19th, 2005 at 17:40
"Ha sicuramente una web cam e, quindi, un po' di soldi da spendere."
Questa è bellissima! Ma quanto costano 'ste webcam da pornomaniaci?
Maggio 19th, 2005 at 18:57
Aspetta, c'è un'altra perla sul pezzo di spalla:
Nel 2004, poi, acquistano fette sempre più ampie di mercato i video telefonini satellitari come nuovi supporti che veicolano nuovi prodotti di porno virtuale. Il volume del fatturato è stimato il 140 milioni di euro.
Videotelefonini satellitari? Mi sa che il mio UMTS è già tecnologicamente vetusto.
Maggio 19th, 2005 at 19:44
Fantastico…. Asssssolutamente fantastico…
Mi ricorda i tempi in cui scrivevo per quella minchiata di Xxxxxxx (si puo' dire, "Xxxxxxx"?), ora chiusa e giustamente defunta, e mi dicevano: "Facci dieci punti di consigli", oppure: "Scrivici cinque pro e cinque contro", oppure: "Mettici piu' colore, trova qualcosa che colpisca il lettore". (No, non mi riferisco a Panorama Web, li' erano abbastanza aperti e ragionevoli. E neppure a Virtual, che a modo suo e' stata la prima a formare un'intera generazione di navigatori).
Un modo demenziale di fare giornalismo hi tech "divulgativo", con l'assurda pretesa di riprendere lo stile degli articoli modaioli o di costume. Eppure, e' uno stile molto piu' diffuso di quanto si possa sospettare, e che comunque riesce a passare e a dominare anche su testate altrimenti degne di tutto rispetto, compresa, evidentemente, Repubblica, che avrebbe potuto (e dovuto) dare un minimo di credito di intelligenza ai propri lettori e quindi fare un po' di sana satira su una cagata del genere.
D'altra parte, quanti, per anni, hanno parlato di "Internet addiction" come se si trattasse di una cosa seria?
E, mentre resto con la curiosita' di sapere quali stronzate occorra sorbirsi quando si scrive su orride cose tipo Gq, ho comunque la convinzione che se certe riviste cazzone vanno per la maggiore e fanno squola (non faccio nomi: Fox, Mens health, For men, solo per citare le piu' note e le piu' "estreme"), questo significa che il lettore medio italiano se le merita.
Putroppo.
Come dico sempre: il lettore medio italiano e' pigro, distratto e abbastanza ignorante. Compera solo le peggio cose, non fa caso a cosa legge, si dimentica di tutto il giorno dopo, e non nota mai le firme.
E in effetti, se voglio scrivere seriamente di cultura di rete per un pubblico non troppo o non solo aziendale (le riviste specializzate aziendali "classiche" sono un mondo a parte), che si tratti delle (relativamente) pallose fonti bibliografiche (che peraltro dovrebbero servire a tutti gli studenti universitari, che non son pochi), o delle un po' piu' leggere e colorate abitudini di Cmc, ho a disposizione giusto Internet.pro, @lpha, la Radio svizzera italiana… e poi… e poi… e poi??? Il deserto dei Tartari…
Ciao, desolato, Fabio.
Maggio 20th, 2005 at 02:44
Stavo leggendo il posto numero 3 senza neanche vedere la firma, ho letto una serie di fesserie e ti ho subito riconosciuto
FABIOOOOOOOOOOOOOOO
che tristezza
Maggio 20th, 2005 at 03:11
E' pubblicità seminale. Scrivono questi articoli apposta perché sanno che tutti i blogger li prenderanno per il culo.
Maggio 20th, 2005 at 04:01
Io non l'ho più la webcam! Vuol dire che sto diventando povero? :-)
Maggio 20th, 2005 at 09:15
Ma questi dell'eurises che metodo hanno usato per stendere sto rapporto?!?
Quando uno cliccava su una foto osè appariva la finestrella con i dati personali da inserire?!?
Hanno Telefonato a qualcuno e gli hanno chiesto se scarica foto o filmati porno e di conseguenza se ha la web cam?!?
Hanno fatto un sondaggio tra di loro?!?
Hanno spiato tra la cronologia del compagno di scrivania abbinato il profilo?
Sono veramente curioso, sulla metodologia e sull'attendibilità che possono avere le risposta sulle domande che riguardano il porno….
Bye!
Maggio 20th, 2005 at 11:13
Un delirio psicotronico di cazzate prive di ogni scientificità . Ma questo è ovvio. Meno ovvio è il fatto che ci siano tanti disposti a sputare, nel piatto in cui mangiano(cioè: i siti porno li guardano tutti, e li producono, linkano, sponsorizzano etc., un po' tutti. Per non dire dei contenuti porno-soft, calendari etc., presenti praticamente su ogni tipo di media).
Altro che "rapiti dallo schermo", io qui vedo solo tanti "cervelli fumè".
Maggio 20th, 2005 at 19:31
Metitieri, mi fai vomitare. Citi le riviste su cui scrivi tu=quelle buone.
Maggio 20th, 2005 at 21:23
Lanfranco, e che, son scemo? Potendo scegliere, e dopo avere girato per quasi una ventina di testate, dovrei scrivere sulle riviste "di merda"?
Ciao, Fabio.
Maggio 20th, 2005 at 21:26
Comunque… vomita pure, la cosa non mi tange, ma la prox volta metti il cognome e una home page. E' piu' simpatico. Altrimenti non ti leggo piu'.
Ciao, Fabio.
Maggio 21st, 2005 at 05:59
Che dire, una marea di banalità con il patrocino del Vaticano: un classico.
http://www.nasso.org
Pierluigi
Maggio 21st, 2005 at 07:38
Sono scioccato. Io mi fidavo dei "tecnici di lavastoviglie", e ora scopro che vanno in giro a girare filmini con le cineprese digitali :)
Maggio 22nd, 2005 at 08:23
Comunque ho chiesto a Repubblica.it di togliere almeno quel satellitari e l'hanno fatto