06
Feb
Contrappunti, su Punto Informatico di domani.
Ha scatenato in rete piu’ di una discussione questa frase pronunciata da Romano Prodi nel suo intervento in occasione del congresso dei DS tenutosi la settimana scorsa: “Tornare a puntare sull’industria, senza credere a chi dice che la crescita del Paese è affidata ai servizi, alla finanza, a Internet”. (continua)
Febbraio 6th, 2005 at 13:15
Ottimo, sinceramente
Febbraio 6th, 2005 at 15:19
Molto interessante anche la replica di Luca De Biase (http://blogs.it/0100844/categories/braudel/2005/02/06.html#a205).
Direi che si completano bene a vicenda.
Febbraio 6th, 2005 at 15:28
Mi sembra che siamo un po' alla frutta degli argomenti.
Febbraio 6th, 2005 at 16:25
Massimo, le tue opinioni possono essere condivise o meno, penso che sulla rete siano lette da molti. Chissà se questa fama che ti sei conquistato fra il popolo della rete possa essere spesa anche fra/per Prodi e la sua combriccola in un programma per la rete e un domani in un governo per la rete… sarebbe una bella conquista per tutti i naviganti!
Febbraio 6th, 2005 at 17:57
Prodi inciampa di frequente su se stesso.
Febbraio 7th, 2005 at 03:06
Situazione dell'Industria Italiana :
– media addetto x azienda = 3
– 2.800.000 aziende con 1-9 addetti
– 1.500 aziende con > 500 addetti
– la Grande Azienda nel 2003 ha perso > 100.000 posti
– 70% delle aziende italiane non sono informatizzate perchè portano i documenti dal commercialista!
– 98% delle aziende italiane hanno Internet
Prodi evidentemente non conosce questi dati oppure è preoccupato per i voti dei sindacati che esistono solo nella Grande Industria.
Ma un governo efficace deve tener conto della realtà che in Italia è formata da milioni di piccoli imprenditori che possono essere aiutati solo da Internet.
Per gestire una azienda ci vuole il software.
Per installarlo e mantenerlo sui PC aziendali ci vogliono conoscenze e risorse che non abbiamo.
Serve un Software Gestionale utilizzabile in Internet come fosse una Comodity, dato in Pay per Use (Outsorcing), utilizzabile da tutte queste Micro Imprese che insieme farebbero SISTEMA.
Questo modello di far utilizzare le ultimissime tecnologie a tutte le aziende (modello ASP) non è copiabile da nessun altro paese perchè la realtà italiana è diversa da tutte le altre!
Prodi dovrebbe promettere un "Nuovo Risorgimento" delle aziende italiane offrendo la possibilità agli imprenditori più evoluti di utilizzare l' On Demand Business.
Come stanno facendo in Confesercenti Modena con la nostra soluzione :
http://www.erpdotnet.it/EdN-off-Pronto.html
Febbraio 7th, 2005 at 06:14
Mi trovo in perfetto accordo con quanto detto da Massimo. E' fondamentale stressare la rilevanza di Internet come fattore di cambiamento e di sviluppo della società , come “servizio universale”; utilizzando proprio questo termine, che è molto più evocativo ed esplicativo del nucleo concettuale che sta alla base di Internet e del web. Internet è nata PER IL FINE di condividire informazioni, dati scientifici, conoscenza, ed ATTRAVERSO IL “MEZZO” della condivisione della conoscenza (i protocolli, le applicazioni). Questa singolare situazione di “metatensione” (scusate il termine ma non me ne sovviene uno più adatto) tra fine e mezzo, con il suo eccezionale e dirompente impatto sulla nostra visione del mondo, non dovrebbe essere tralasciata.
Detto questo il complemento di De Biase è egualmente illuminante e mi ha rammentato di un'articolo (http://www.edge.org/3rd_culture/gelernter/gelernter_p6.html) di uno studioso informatico americano, il prof. David Gelernter, in cui l'autore pronostica un futuro in cui la pervasività della tecnologia sarà tale da non dover più preoccuparsi della tecnologia, così che “We will return with gratitude and relief to the topics that actually count “; probabilmente l'affermazione di Prodi va vista in quest'ottica. Tuttavia sempre nel suddetto articolo è proposta un'efficace metafora per “gestire la conoscenza”: tutti gli eventi, i documenti della nostra vita sono registrati in flussi ordinati cronoligicamente (qualcuno ci vedrà un weblog), rappresentazioni virtuali della nostra persona, flussi abitanti di uno spazio che rispecchia quello reale e con esso interagisce (qualcuno ci vedrà internet o lo blogosfera). Dove volevo arrivare? Al fatto che a tale spazio aperto di interazione ci stiamo avvicinando, ma che ancora non ci siamo arrivati. Perciò affinchè ci si possa, in un futuro, dedicare alle cose che “veramente contano”, in questo momento CONTA VERAMENTE proteggere e curare lo sviluppo di questo “servizio universale”.
In conclusione mi sembra che, supposta in buona fede, l'affermazione del prof. Prodi sia comunque da ammonire, proprio perchè il “servizio universale” cambierà la società , il nostro stile di vita e il modo di lavorare. Se concordiamo su ciò, dunque anche il futuro dell'industria (così tangibile) dipenderà dalla capacità di costruire la “società della conoscenza” (così evanescente).
Febbraio 7th, 2005 at 07:26
tornare a credere e puntare sull'industria forse vuol dire semplicemente che Internet non deve essere un obiettivo ma un mezzo (come ricordato). quindi togliamola dai proclami e cominciamo a parlare di come rilanciare la produzione. è sulla produzione industriale che ahimé/fortunatamente misuriamo ancora la nostra ricchezza.
Febbraio 7th, 2005 at 15:11
mah,francamente credo che il modo con cui si parli di un argomento conti molto! e questo modo di vedere le cose sia paragobabile a quello di biscardi!tanta porlvere per nulla! tanto per scrivere qualcosa (a questo punto si poteva benissimo parlare del perchè del piero rimanga in panchina)
soprattutto dopo quello che ho letto qui:
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=3812
personalemente sono stufo di giudizi e paragoni, verità e verdetti emessi sulla base di qualche parola!
by ziopippo (massimo mollica)
Febbraio 7th, 2005 at 19:08
Siamo alla frutta degli argomenti Alessio? Se ti riferisci al Mante, ringrazia che Prodi abbia fatto un'uscita contestabile, altrimenti questo mese era di nuovo il turno di Gasparri che strozza il Wi Fi…
Ciao, Fabio.
Febbraio 8th, 2005 at 04:04
ziopippo la discussione mi sembra aperta e critica, ne è sintomatico il complemento di De Biase “… Quando parla, Prodi si capisce benissimo. Quando si legge una trascrizione di quello che ha detto non ci si capisce niente …” (http://blogs.it/0100844/categories/braudel/2005/02/06.html). Edoardo ha poi aggiunto in questi commenti la sua esperienza concreta richiamando l'attenzione sulle aziende. Direi che già questo è un buon esempio di dialogo costruttivo, al di là delle opinioni espresse da cui ognuno è libero di dissentire.
Ciao Marco
Febbraio 8th, 2005 at 07:22
Per Ciao fabio: ho pronto un dossier anti-Gasparri, spero che lo stroncherai per avere una buona promozione dello stesso.
Febbraio 8th, 2005 at 07:24
Per Zio Pippo: non ho niente in contrario a che Del Piero rimanga in pachina, e Prodi cosa ne pensa?
Febbraio 8th, 2005 at 15:34
:) allora
uso questo "commentario" di post a mò di forum…(finchè non mi "bannano" :)
la mia critica è che a mio parere si è etrapolata una frase senza leggerne il contesto, vediamola in questo modo:
se passi 5 anni tra slogan e spot publicitari,belle facce e frasi ad effetto, tu magari estenuato da tutto ciò e volendolo rimarcare la tua differenza potresti anche usare una frase come quella di Prodi,non ci vedo uno scandalo,non la leggo come un abiura ad internet, ma al modo con cui si è stata trattata fin d'ora:la tv è male? no la tv non è male, male semmai è l'uso che se ne fa da una parte (chi la produce) e dall'altra (chi la vede)! in internet secondo me è male credere che ci si possa vivere e si possa vivere solo lì! senza appigliarsi ad una vita reale fatta di carne sangue e merda (sì pure quella!) personalmente sogno una nazione fatta di tanto telelavoro, telefonferenze (a cominciare dalle lezioni universitarie) di carte d'identità a contenuto digitale, sogno di non fare + code ,attese, perdite di ore in svariati uffici,sogno di non trovare traffico in città piene di cog**oni che corrono da una parte all'altra senza capire il senso di questa vita…..però capisco che una nazione siffatta non so quanto durerebbe, sì perchè poi in fondo ci vorrà ben chi produce ciò che mangiamo, le auto che guidiamo e tutto ciò che tocchiamo con mano (a cominciare dalla casa)ed ecco che entra in gioco l'industria vista in senso lato, quella tradizionale, quella dei nostri padri…penso che le due realtà non sia in antitesi!
MA IL PUNTO CHE VOLEVO TOCCARE E' UN ALTRO: vale la pena commentare una frase estrapolata dal contesto? non si finisce con il diventare "testimoni di geova"? secondo me non ne vale la pena e non è onesto con i lettori per cui si scrive,semmai è lecito perchè fino adesso siamo in una nazione libera e questo, lasciatemelo scrivere, è una BELLISSIMA SENSAZIONE! quindi caro Massimo (mio omonimo) scrivi pure tutto ciò che vuoi, fai le tue congetture,le tue analisi (secondo me poco appurate),se posso (anche in questo posto) io dirò la mia (e vi ringrazierò di ciò), e se dovessi stufarmi di leggerti,perchè non ritengo che ne valga la pena,beh allora farò come la stragrande maggioranza di coloro che vanno in tv:ti ignorerò :)
ciao
p.s.: sul fatto che del piero non giochi e stia in panchina non me ne importa una ceppa perchè io nn sono gobbo! ;)
Febbraio 9th, 2005 at 04:53
Fabio, effettivamente hai ragione perché l'articolo sui blog che salveranno il mondo è pronto per quando esce il libro di Granieri, quindi c'era un buco nel "palinsesto".
Mi verrebbe da dire che sarebbe bastato controllare la fonte, ma credo che sia contrario all'etica del blogger controllare la fonte.