INDOSSARE l’ELMETTO
Su Nazione Indiana volano stupidaggini ad altezza d’uomo. E per fortuna che c’e’ Carlo Annese disposto ad argomentare una risposta. Ecco per esempio Carla Benedetti sull’anonimato del blogger:
E’ un problema di peso dell’individuo. In rete, come fuori, l’individuo viene forzato all’orizzantalità , alla leggerezza senza traumi, alla cancellazione dell’esperienza. Il potere si manifesta così nel blog. Io docili, entità senza corpo, interscambiabili, in un gioco di caleidoscopi.
Oppure il pregevole “La soapizzazione dell’anima” di Piero Vereni (articolo imperdibile per i fan di Igino Domanin e dei migliori pezzi di Quinto Stato) nel quale si legge:
Credo che il successo di Maria De Filippi consista proprio in questa sua capacità di popolarizzare un’immagine a lungo elitaria del soggetto occidentale, rendendola fruibile alle masse che, esposte per troppo breve tempo alla pratica distintiva dell’educazione formale, hanno fatto in tempo a cogliere l’allure del soggetto borghese senza riuscire veramente a farlo proprio
Fantastico. Ora attendo solo che qualcuno domani su Nazione Indiana renda intellettualmente piana la frase di Umberto Bossi che cosi’ chiudeva la sua intervista a Repubblica di ieri:
“Lo dico chiaramente che a me nel sedere non me lo mette nessuno”.
Cari intellettuali, che cosa nascondera’ mai quel “che ” di troppo? Ne vogliamo parlare?
Giugno 22nd, 2003 at 12:53
Direi che c'è anche un "me" di troppo… ;-)
Giugno 22nd, 2003 at 15:10
bravo Carlo per la risposta. e tu, Massimo, dove diavolo l'hai scovato NazioneIndiana ???
Giugno 22nd, 2003 at 16:22
E perché aspettare Nazione Indiana?
"Lo dico chiaramente che a me nel sedere non me lo mette nessuno".
Questa frase, tipica del repertorio di un Io padano, tende a suggellare, in una metafora ricca di anaculati, il rapporto fiduciario, di un leader sedotto da dottrine superonistiche di dannunziana memoria, con i suoi sostenitori e simpattizanti.
:-p
Giugno 22nd, 2003 at 19:35
Tizio, se "anaculati" per anacoluti non è un errore di battitura, ma è voluto, sei un genio!
Giugno 23rd, 2003 at 03:19
mentre il "me" di troppo nella frase del diplomato alla Scuola Radio Elettra (ora divisione CEPU) è indubbio, il "che" non è affatto di troppo. Se guardi bene, si è semplicemente anticipato (con il "lo") il soggetto della frase: cosa perfettamente lecita in italiano, soprattutto quando la frase stessa è un'infinitiva.
ciao, .mau.