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Mag

Gli americani, forse per giustificare la crudele selezione del loro sistema educativo, sostengono da tempo che in ognuno di noi esistono molti diversi e possibili talenti. Il nostro compito e quello del sistema scolastico sarebbe in conseguenza di questa misconosciuta ricchezza quello di scoprire per ognuno di noi quale sia la strada per il successo. Magari si tratta di una idiozia pedagogica, non so molto al riguardo. Pero’ non posso non osservare che per quanto Brontolo sia stato in questi ultimi tempi incisivo crudele e spesso acuto in post di due sole righe, altrettanto il suo talento si vaporizza immediatamente quando decide di lanciarsi in ragionamenti piu’ articolati. La lunga tirata odierna sulla paventata chiusura del suo blog (che contiene pure una analisi del sistema blog italiano) e’ una noia assoluta.

La prima impressione è stata che la gente che vive da queste parti non abbia tra le sue tante doti quella di ironizzare su se stessa e sul piccolo, provincialissimo, antico potere che acquisisce in caso di contatti numerosi (la vecchia storia del consenso, che chissenefrega, ma se ti capita di averlo allora ci prendi gusto e son cazzi per tutti).

Personalmente non ambivo ad alcun tipo di successo, ma a cercare di raccontare la realtà  e la finzione -sfido chiunque a distinguere con certezza una dall’altra- attraverso i paradossi, le esasperazioni, le dilatazioni che l’attualità  e la lingua italiana consentono.

8 commenti a “TALENTI”

  1. Vanz dice:

    purtroppo assomiglia in modo sinistro a uno di quei post di addio risentito al gruppo che si vedono sui newsgroup (pare che Usenet resti sempre il mio sistema di riferimento) che di solito sono dovuti a due ragioni molto meno nobili dei modi usati per esprimerle:

    1) mi sono stufato

    2) non mi capite.

    peccato, perché le fiondate di Brontolo mi piacevano parecchio, e mi mancherà .

  2. leo dice:

    tra le mie doti c'è quella di ironizzare su me stesso, ma brontolo non mi ha mai letto. Preferiva Sofri e Selvaggia. Li invidio molto.

  3. Squonk dice:

    Premesso che Brontolo mi ha stufato dopo due giorni (Massimo, ricordi il tuo post sul cinismo?), la vicenda riconferma la fondatezza della saggezza popolare. Qui a Milano si dice "Offellè, fà  el to mestè" (sono incerto sulla grafìa, d'altra parte son di sangue sardo al cento per cento): ergo, fai il mestiere che sai fare, e ti eviti brutte figure.

  4. Marco Schwarz dice:

    Leggevo Brontolo perche' una su dieci e' buona, e mi sembra una percentuale alta per uno che produce a quel ritmo.

    Non gli ho mai fatto pubblicita' perche' la quantita' di cinismo in circolazione mi sembra gia' piu' che sufficiente.

    Lo sproloquio di ieri mi ha fatto cascare le braccia e dire 'Ciao Brontolo, e' stato bello ma ora basta'.

    Mi sembra si sia rivelato li' il vero scopo di Brontolo, che non e' divertirsi/divertire, ma 'diventare famoso', nel mondo piccolo del blog e/o in quello vero(?) dei mass media, tale e quale la da lui vituperata Selvaggia.

    Alla luce di questo, tutto il suo blog diventa solo un'enorme campagna di autopromozione.

    Di pubblicita' ne vedo gia' troppa anche senza chiederlo. Andarla a cercare mi sembra veramente eccessivo.

    Peccato.

  5. Andrea dice:

    credo che a caldo il commento più incisivo su Brontolo lo abbia fatto ieri Shanghi-La (shangri-la.splinder.it) per il resto il bello del mondoblog è che oggi leggi e "condividi" un determinato blog domani sei libero di evitarlo.

  6. PatBateman dice:

    si sente uno strano odore di "l'avevo detto io che era un bluff" in questi commenti. E' così dura ammettere che Brontolo sia/fosse un genio? Molto probabilmente si sarà  stancato di leggere una media di 20 commenti idioti al giorno.

    Come dargli torto.

    Per il resto, il "Brontolo Project" è riuscito divinamente.

  7. LockOne dice:

    oh, a me piace.

  8. Raffaella dice:

    Prendersi meno sul serio? Prendere meno sul serio i commenti? Un po' di sano blog-zen? :-)