FACCIO UNA PREVISIONE SCIAGURATA
E spero di sbagliarmi. Il Music Store presentato due giorni fa da Steve Jobs non funzionera’. Le grandi major lo faranno fallire. Per Apple l’idea e’ geniale e nasce dalla integrazione fra hardware (il suo) e Internet che consente ai suoi utenti di scarica semplicemente e a costi ragionevoli musica dalla rete. Il compromesso per gli utenti e’ per la prima volta accettabilissimo (controllo su quanto acquistato soprattutto) e se prendesse piede significherebbe:
1 la fine degli album
2 la rivoluzione della programmazione della musica alla radio
3 Il fallimento del concetto di contenuti digitali in licenza
4 l’apertura del mercato a soggetti estranei (etichette indipendenti, singoli artisti ecc)
5 In definitiva la fine del mediatore musicale
Le grandi aziende dell’intrattenimento possono accettare tutto cio’? No, non possono. Il discrimine fra rivoluzione e fallimento ci sara’ alla fine dell’anno quando – se crediamo a quanto detto in questi giorni – il Music Store di Apple dovrebbe iniziare ad essere accessibile anche agli utenti Windows. Io, purtroppo, accetto scommesse.
Aprile 30th, 2003 at 08:22
Forse ricordo male, ma Vitaminic (tanto vituperata) non proponeva qualcosa di simile?
A parte questo, personalmente, non mi accontenterei di un MP3 masterizzato, se devo pagarlo. La qualità avrà pure un costo, ma a volte ne vale la pena. I questo periodo, se si evitano i soliti che non vale la pena comprare, si trovano ottime offerte: mai comperati tanti dischi come da due anni ad oggi.
Maggio 1st, 2003 at 08:08
Io vorrei aggiungere una considerazione all'argomento: vedendo il video che promuove l'iniziativa sul sito apple sono stato un pò male quando il presentatore ha detto: "ora non dovrai più spendere soldi per un cd di cui ti piacciono solo 2 o 3 canzoni". non rischia questo di essere la fine della sperimentazione musicale? voglio dire, cosa interessa all'artista "del futuro" di inserire le classiche tracce un pò alternative, commercialmente perdenti, ma che spesso riesci ad aprezzare dopo diversi ascolti e diventano le tue preferite? se i velvet underground fossero nati oggi e volessero vendere su itunes, scriverebbero canzoni come european son? o starebbero solo su sunday morning?
Maggio 4th, 2003 at 16:52
Allora la stessa cosa doveva succedere con il 45 giri. Comunque mi sembra decisamente prematuro parlare delle conseguenze sulle "sperimentazioni musicali".
Maggio 4th, 2003 at 17:39
Sarei quasi d'accordo con te se non che proprio le majors offrono i titoli del music store.
Secondo e la cosa funzionerà . Quello che per ora non mi piace è l'assortimento medio dei titoli che assomiglia alle campagne "nice price" con titoli visti e stravisti in sconto anche se non così forte.
A riprova mancano autori come i Beatles (c'è solo il "solito" bootleg pre-beatles ufficiali) che non compaiono mai in campagne sconto o enciclopedie a fascicoli (mica scema la EMI…).