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Gen

AGNELLI e MONTALE

Oggi all’ora di pranzo il TG5, nel piu’ lungo coccodrillo che mi sia mai capitato di vedere in occasione della morte di Gianni Agnelli, ha citato fra le mille cose anche alcuni eventi tragici della vita dell’avvocato. Nell’ordine, la morte del nipote prediletto Giovannino e quella del figlio Edoardo. Stroncati il primo da un male incurabile, il secondo dal mal di vivere. A fine TG una minuscola notizia anche da Milano dove un uomo sulla sessantina si e’ buttato dalla tromba delle scale del Palazzo di Giustizia. Le ragioni del gesto sono sconosciute. In questo caso niente mal di vivere. Solo un tentato suicidio.

5 commenti a “”

  1. Antani dice:

    Tutti gli uomini sono uguali, ma qualcuno è più uguale.

  2. Francesco dice:

    Anch'io ho notato la "reticenza".

    Che non è solo del TG5 ma di tutti i TG.

    Ad uno ho sentito parlare di "tragica scomparsa".

    Mai sentita la parola suicidio.

    Quello che più si è avvicinato alla verità  è Dagospia.

  3. maria luisa dice:

    Già , pare che neanche la "grande livella" riesca a rendere tutti uguali… Mi permetto però di osservare in merito al titolo del post che Ungaretti conobbe certamente il "male di vivere" ma fu Montale a scrivere la celebre poesia "Spesso il male di vivere"… Saluti

  4. massimo mantellini dice:

    gasp…….ungaretti? oppss grazie maria luisa, che lapis……:) correggo

  5. Ri-Antani dice:

    Scusate la ripresa, ma ne è uscita una nuova, quella del difensore del capitalismo!

    Uno che otteneva decine di migliaia di miliardi l'anno per colmare le voragini in bilancio con la scusa di migliaia di dipendenti (non uso la parola "operai" sennò mi danno subito del comunista…) in ostaggio.

    Per finire, geniale l'uso della cassa integrazione per "modulare" la produzione.

    Lasciamo perdere, che è meglio (n.b.: non ce l'ho con Agnelli, quanto con i suoi sostenitori a spada tratta).