Io non credo di far parte del 40% degli indecisi di cui si parla molto in queste ore. O meglio: credo di far parte di quel 40% ma nel sottoinsieme di quelli che, alle prossime elezioni anticipate di settembre, non voterebbe per “nessuno di quelli attualmente in corsa”. Si tratta quindi di gruppetto di “decisi” più che di “indecisi”. Decisi, almeno questa volta, a non votare per nessuno di voi.

13 commenti a “Decisi e indecisi”

  1. Simone dice:

    proprio stavolta che votando brunetta avresti salvato l’italia dalle destre sovraniste?

  2. Gilberto dice:

    Capisco chi voglia lasciare il paese per superamento della soglia dello schifo, io ci sto pensando. Ma avallare lo schifo di quelli che voteranno non andando a votare mi fa stare peggio.

  3. Claudio dice:

    Mantellini, mi par di capire che lei sia tendenzialmente un elettore di centrosinistra, qualsiasi cosa questo voglia (ancora) dire. Quindi non un indeciso. Se questa volta tutti quelli come lei non andassero a votare, beh… questa decisione avrebbe comunque un peso politico non indifferente.

  4. MB dice:

    Questo è il paradosso: si sa in largo anticipo, direi anni, che cosa chiede l’elettorato, ma ci si ritrova sempre all’ultimo obbligando ad una scelta estrema in emergenza, con un carico morale ricattatorio diventando negli anni una costante, una prassi. Trovo quindi che sia scorretto ripeterci che non votare è come votare, e insinuare una pari responsabilità. Un tono moralmente ricattatorio: se non subisci questa roba brutta, farai subire a tutti quell’altra roba bruttissima, e gradualmente negli anni si è perso il voto per una proposta ed è rimasto quello contro qualcosa o un nemico. E votare sempre contro qualcosa non vuol dire automaticamente promuovere qualcosa di bello e buono, negli anni è avvenuto il contrario, ed era anche chiaro che non sarebbe stato sufficiente e lo abbiamo visto con le ultime elezioni politiche in cui ha vinto il contro tutti e con numeri da democrazia cristiana.

    Fino a quando si decide di subire questo automatismo confermando e promuovendo una logica peggiorativa e non propositiva: la situazione è destinata a peggiorare. Veramente non se ne esce.

    Non sarebbe quindi più onesto cominciare solo a immaginare di cambiare per una volta la logica?
    Voterò e parteciperò, ed è una promessa, ma per ciò che chiedo da anni, ciò che mi piace e mi rappresenta, indipendentemente dai personaggi cattivi di turno. Lo prometto in larghissimo anticipo, anni di anticipo.
    E’ sempre una promessa, si, ma questa volta è l’elettore a proporla. Tanti elettori. Milioni.

    MB

  5. Bruno Anastasi dice:

    dissento radicalmente … almeno per onorare la memoria di eroi come Walter Audisio, in democrazia “si deve” votare quando ci sono le consultazioni … e si deve accettare l’idea (sgradevolissima) che il voto, tranne alcune rare eccezioni in cui ti capiti un candidato interessante, è un’instancabile ricerca del meno peggio … detto questo, secondo me non se ne sta rendendo ben conto, ma se continua così Letta rischia davvero che qualcuno lo vada ad aspettare sotto casa … la speranza è che una figura di peso (Prodi?) lo faccia rinsavire e gli spieghi i pericoli che corre a preferire Calenda/Renzi (2%) a Conte (15%)

  6. Claudio dice:

    @Bruno Anastasi Conte al 15% mi sembra una previsione mooolto ottimistica…

  7. Bruno Anastasi dice:

    va bene, facciamo 10% … non cambia nulla di quel che ho scritto

  8. Bruno Anastasi dice:

    dicevi?

  9. MB dice:

    L’obbligo di voto è propria dei totalitarismi, in democrazia si esprime una libera scelta politica anche con un non voto che ha lo stesso valore e dignità politica del voto.

    Istat: dal 2005 poveri triplicati, 5,6 mln in povertà assoluta

    Diversamente da una generica povertà la povertà assoluta nella società contemporanea ha una caratteristica peculiare: è irreversibile, può solo aumentare, la persona non ha più la capacità di emanciparsi. Una società che abbiamo formato anche col meno peggio contravvenendo al secondo articolo costituzionale: il dovere di solidarietà.
    Per anni invece ho sempre pensato al dovere di voto e non al dovere di solidarietà. Non ritengo onesto dare la colpa sempre ad altri, ad un nemico (o ad un complotto) dato che anche io sono corresponsabile

    Proprio per onorare quei 5,6 milioni di individui, persone, non voterò più chi non rispetta quel principio, un principio che viene molto prima di qualsiasi formazione partitica, prima di qualsiasi figura di peso o uomo forte. Non è una gara.

    MB

  10. Bruno Anastasi dice:

    @MB – ma quale obbligo? non faccia finta di non capire, così rischia di evocare gli sproloqui di M. Pannella, quello che beveva in pubblico le proprie urine e rendeva omaggio a G. Almirante al congresso del MSI … il mio “si deve votare” ovviamente va inteso nel senso che “è opportuno e giusto” votare, dal momento che un sacco di gente ha sacrificato la vita per consentirci di farlo, e quando si vota ci si deve rassegnare a scegliere un traffichino meno peggio di un altro … se preferisce lei si astenga pure, al suo posto voterà un illuminato simpatizzante di rosari, barzellette e saluti romani

  11. MB dice:

    @ Bruno Anastasi, non ci siamo, rispetti le altrui opinioni e non faccia paragoni a sproposito e allusivi

    in italiano deve è sempre dovere, o con le virgolette è interpretazione libera?

    «ci si deve rassegnare»

    non esiste alcun dovere e rassegnazione, forse è lei che non ha chiaro che ‘obbligo’ è inteso anche come obbligo morale: un sacco di gente ha sacrificato la vita per dare la libertà e la democrazia e la libertà di scegliere anche di non votare, altrimenti è obbligo. Non è dovere, nemmeno giustizia e nemmeno opportunità: tutti hanno pari dignità, in democrazia, senza pressioni di alcun tipo.

    Hanno dato la vita, si, per essere liberi di esercitare anche il diritto di non votare e dissentire.

    MB

  12. Bruno Anastasi dice:

    @MB – alzo le mani …

  13. MB dice:

    Se ogni volta l’accusa morale è che chi non vota promuove le destre, la pesante allusione, un macigno, allora la ragione è ancora più semplice e schietta: se chi non segue e non rispetta la Costituzione antifascista è per definizione un fascista: è opportuno e giusto votare dei meno peggio fascisti? Nel dubbio, o certezza, non voto.

    ma continuo a ritenere certe logiche barbare, e che non portano a nulla

    MB