Una delle funzioni recenti dei media italiani, ormai fondamentale per il loro modello economico, è quella di amplificazione delle discussioni sui social network e in TV. Più simili discussioni saranno aleatorie, marginali e volgari più saranno per i media professionali allettanti. Al contempo più simili discussioni avranno simili caratteristiche e maggiormente saranno lontane da una idea “sana” di notizia. I media professionali si sono così velocemente trasformati in amplificatori di stronzate e lo hanno fatto per calcolo. Se questo è vero nel bilancio complessivo che loro stessi propongono alla clientela, alla quale quotidianamente si chiede di partecipare al sostentamento economico dell’informazione in quando presidio delle democrazia, del pluralismo e blablabla, andrebbe anche specificato che tale modello prevede contemporaneamente anche la quotidiana sottolineatura del bodyshaming, della violenza verbale e per immagini, dell’insulto, della stupidaggine irrilevante. Alla proposta economica manca insomma una parte consistente, quella che specifichi come nel pacchetto a pagamento del presidio democratico siano presenti anche un numero corposo e incrementali di stupidaggini utili a coltivare i peggiori istinti della clientela.
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Lug
Luglio 26th, 2022 at 11:34
concordo,
situazione che vista dal lato clientela, cioè l’umanità, non è immutabile e diventa sempre più caotica e alienante: il consumismo di quella roba porta anche ad una costante insoddisfazione, scarsa attenzione e concentrazione, instabilità profonda, anche pentimento e ricaduta altalenante, come una droga. Per dirla con un titolo, il dark side della liquidità
ma lo vedo anche nel modello di business confindustriale italiano, più orientato ai media che all’industria alla produzione e innovazione. La trasmissione più promossa e ascoltata dei media confindustriali è “la zanzara”, esattamente i contenuti a cui ti riferisci, fintamente libertaria, orientata alla volgarità gratuita e diffamazione, tipo “striscia la notizia” di Berlusconi. E cito questa cosa perché ha a che fare con la democrazia: distruggere, per prendere i cocci, è molto più conveniente che costruire. E questo non essendo sanzionato e regolato istituzionalmente (parlo di istituzioni non della libertà di opinione che è sacra) e socialmente purtroppo col tempo diventa pedagogico, pone le basi culturali facendo perdere una ormai residuale cultura positiva della trasformazione, innovazione e rinnovazione, perdendo ogni valore e valore aggiunto, producendo miseria.
MB