Oggi Luigi Di Maio ha pubblicato sulla sua pagina Facebook la foto del suo cellulare rotto.
Per chi ha una minima confidenza con la comunicazione politica e la sua diffusa e ubiquitaria mediocrità il messaggio risulterà sufficientemente chiaro.
Io – dice il leader del M5S – sono come voi. Mi capitano le medesime cose che capitano a voi.
Gli strateghi della comunicazione politica sui social, non solo quelli del M5S ma tutti, navigano da sempre a vista. Non sanno nulla di nulla, vendono al loro cliente (spesso a loro stessi) semplici sensazioni infiocchettate da metriche ridicole (il numero di like, i follower, le interazioni ecc). Non sapendo nulla di nulla, non avendo grandi riscontri né alcuna certezza, semplicemente scimmiottano i vincenti del momento. O i presunti tali. Così ora Di Maio condivide lo schermo dell’iPhone rotto come ieri Salvini si dedicava alla cottura delle salsicce.
Nel momento della grossa crisi i comunicatori social di Renzi fecero lo stesso, imitando le grossolanità che Grillo aveva a suo tempo sdoganato. Qualsiasi cosa pur di vincere.
Per mesi fra gli addetti ai lavori si è discusso della Bestia, il fantomatico sistema che avrebbe fatto la fortuna di Salvini, che è una cosa che semplicemente non esiste ma che lo stesso tutti aspiravano ad imitare. In realtà Morisi, il geniale creatore della personalità social di Salvini è uno come gli altri. Uno che non sa niente come tutti gli altri. Ma che oggi tutti più o meno silenziosamente copiano.
Il retropensiero in ogni caso è il solito: lo disse bene Berlusconi con parole sue che non mi va di ripetere. Serve la comunicazione elementare perché la gente è elementare. Questo pensano di voi i vostri rappresentanti.
I social media hanno creato questa illusione di vicinanza fra il politico e il suo seguace. Hanno facilitato fenomeni di autentica identificazione e di simpatia basata spesso su identità marginali. Per esempio lo schermo del telefono rotto. Ma esistono molte maniere per umanizzare relazioni inesistenti. E quelle che osserviamo oggi in Italia – come accade a tutta la comunicazione politica in genere – sono basate su standard di grande aggressività e di ostentata riduzione verso il basso.
Lo si può fare meglio. Lo si potrà fare con maggior eleganza e senza considerare il proprio interlocutore come un pollo d’allevamento. Ma per farlo, per non farsi abbindolare dalla Bestia o da altre sciocchezze, serve cultura e intelligenza. Merce rara che da queste parti oggi è difficilissimo trovare.
Dicembre 14th, 2018 at 14:10
Quanto sia bassa la considerazione dei propri elettori lo dimostra il giochetto 2,4 -> 2,04 . Chiunque sa che la manovra è fatta su stime. Stime di crescita, stime di gettito, stime di PIL, stime di tutto. Quindi già il primo decimale dopo l’intero è completamente aleatorio e arbitrario, frutto di aggiustamenti contabili e partite spostate ad arte per imbellettare i numeri.
Sistematicamente i numeri reali sono sempre assai peggiori di quelli pronosticati in fase di progettazione della manovra.
Quindi mettere quello 04 al posto del 4 significa fare il conto sul fatto che l’idiota medio davanti alla TV percepisca che la differenza è talmente irrisoria da essere trascurabile.
E’ l’equivalente dell'”assolto” al posto di “prescritto” di minzoliniana memoria nel rullo di presentazione di quel famigerato tg.
Poi nel servizio spieghi, ma intanto il titolo confonde. I telespettatore o (e)lettore superficiale si fermerà a quello.
Da 2,4 a 2,04, che vuoi che sia.
Dicembre 15th, 2018 at 04:14
attualmnte, l’elettore tipo, è l’espressione delle periferie, cioè persone che vivono ai margini, privi di risorse, sottoculturate: cui servono messaggi brevi, rozzi ed elementari. l’italiano medio non è quello che beve il pimm’s ma il nulla che trova la sua massima espressione in persone tipo la taverna
Dicembre 15th, 2018 at 08:33
Apprezzo molto quello che hai scritto e l’ho condiviso su FB. E’ uno di quei rari casi in cui hai dentro delle riflessioni/sensazioni e poi trovi un testo che le razionalizza e le illumina
Resta il dramma che TV + social (ordine cronologico) hanno reso tutto banalmente standardizzato e semplificato, con impatti già devastanti sulla politica e non solo. Bisogna resistere resistere resistere con l’intelligenza con la cultura con il dialogo e anche con la ricerca di un’informazione di qualità
grazie
Dicembre 15th, 2018 at 20:42
Qual era la frase esatta di Berlusconi? Non ricordo e sono curioso.
Dicembre 16th, 2018 at 21:49
La celebre frase di Silvio Berlusconi: “Il pubblico italiano non è fatto solo di intellettuali, la media è un ragazzo di seconda media che nemmeno siede al primo banco. È a loro che devo parlare”.
Dicembre 17th, 2018 at 17:00
Thank!
Dicembre 17th, 2018 at 11:49
E ho paura che da quando la disse a oggi la media si è ulteriormente abbassata. Oggi direi che siamo a livello di quinta elementare o giù di lì.
Gennaio 9th, 2019 at 18:01
Tranne qualche raro infelice siamo tutti elementari…