La bella Amaca di Michele Serra di oggi riassume il punto centrale della questione “ruolo della sinistra” in Italia oggi. E senza dirlo spiega anche quello che è successo nel nostro Paese durante gli ultimi governi.

Come si sostengono le ambasce e le domande del ceto medio impoverito che un tempo votava centro sinistra e oggi ha scelto di votare la destra populista (Lega e M5S)? La risposta è semplice e complicatissima: facendo le cose bene.

Il caso immigrazione è un esempio perfetto. Come si mantiene un barlume di lucidità e solidarietà che consenta (almeno) di far rispettare le leggi vigenti sull’accoglienza (per quanto brutte e imperfette esse siano) senza trasmettere ai cittadini quel senso di insicurezza e abbandono che li porterà poi a votare altrove? Fra ciclopiche disorganizzazioni di Stato, centri di accoglienza ridotti a stalle e ruoli umanitari appaltati a cooperative di furfanti?

Servirà raccontare i numeri? No, a nessuno interessa la media ponderata di niente: tutti si guardano attorno e vedono quello che vogliono vedere.

Servirà imbastire politiche di destra alla Minniti, vala a dire abiurando fragorosamente e senza imbarazzi ai tratti distintivi della propria sbandierata idea politica, prima ancora che alla propria umanità? Divaricando le parole dai fatti, sperando, per una volta, che tutti se ne accorgano e che esattamente per quello continuino a votarci? Nemmeno.

Servirà scimmiottare Dario Franceschini che si presenta elle elezioni nella sua città (perdendole fragorosamente) col geniale hashtag leghista #PrimaFerrara, o magari candidare Pierferdinando Casini nella Bologna che forse è ancora un po’ rossa ma non è scema?

L’unica maniera è provare a fare le cose bene. Vale per tutti, tra l’altro.  Non esistono altenative oggi in Europa. Fare le cose bene, spendendo soldi non preventivati  per l’accoglienza, senza strizzare l’occhio, nemmeno lontanamente alla destra fascistoide che va tanto di moda oggi.

Diversamente gli elettori si troveranno di fronte al doppio cieco degli ultimi tempi in Italia. Da un lato un partito riformista mediocre e ondivago che, non sapendo essere forza di governo sufficientemente forte, strizza l’occhio alle scorciatoie dei cinici e dei populisti; dall’altro una destra xenofoba (o semplicemente incidentale come quella dei 5S) che ha goduto dell’invidiabile vantaggio di essere opposizione twittante senza alcun onere a proprio carico e che per questo ha vinto le elezioni

Ora le parti si sono invertite e sebbene l’onere della solidarietà, il luogo più complicato nel quale oggi provare a fare le cose bene, come sa benissimo Angela Merkel,  non sfiori nemmeno lontanamente il governo Salvini, quello che accadrà nei prossimi mesi sembra abbastanza semplice da immaginare. Il governo andrà a sbattare rapidamente contro il muro della complessità che ha mille volte ignorato e canzonato. Perché è complicato accogliere ma è forse perfino più complicato respingere. I cittadini ricominceranno a sentirsi insicuri e smetteranno di credere a quanti avevano promesso loro sicurezza e rigore.

Di nuovo la battaglia politica sfiorerò soltanto le ideologie per occuparsi di chi sarò minimante in grado di fare le cose bene.

Ci sono solo due maniere per osservare la politica in Italia, da qualsiasi lato la si guardi. La prima è quella di considerare gli elettori che non votano per noi dei pazzi o degli idioti. La seconda è quella di osservare che, in genere, ad un governo mediocre seguono riscontri elettorali conseguenti.

Poi ci sono quelli che pensano che in Europa circoli molto vento e che oggi spiri la tramontana dei partiti di destra. Gli ineluttabili, insomma. Non discuto, magari di là dalle Alpi le cose stanno davvero così ma da noi la politica continua a sembrare una battaglia di minor respiro. Una simmetria manzoniana che sostituisce la mediocrità allo squillo di tromba. Gli ultimi anni del centrosinistra, per lo meno sui temi dell’immigrazione,  hanno squillato forte e chiaro. Ora restiamo in attesa dei previsti squilli analoghi che arriveranno da destra.

 

17 commenti a “Salvini, i migranti e Manzoni”

  1. ddsd dice:

    Ma cosa cazzo dici? Ma come cazzo ragioni, te e i comunisti come te e Serra? La sinistra deve prendere i voti solo di chi, dei sottoproletari? Ma dove li vedi? I voti degli immigrati, al massimo, prenderebbe, dato che il resto è tutta piccola borghesia e ceto medio-basso che, semplicemente, è contraria all’immjkgraizone. Ti faccio lo spelling? È CONTRARIA. Punto. si può essere contrari o è vietato da chissà quale fottuta morale falecemartello. Restiamo umani e altre stronztae del genere per dare del fascista razzista a chi è contrario. Péunto. Si può essere contrari oppure bno? Se non si può essere cotnrari la sinistra faccia una legge per ficcare chi è contratrio nei campi di rieducazione ma la smetta di riempirsi la bocca con la parola democrazia. E poi cosa cazzo ti metti a profetizzare? coglione. Succederà questo e quello, andrà così e cosà, Ma cosa cazzo ne sai, tiri a indovinare o hai i superpoteri mentali? Pirla.

  2. massimo mantellini dice:

    @ddsd lascio questo commento, che in altri casi avrei cancellato per ovvie ragioni, perché mi pare completi i temi del post con ulteriori spunti che non avevo trattato. Grazie.

  3. ddsd dice:

    Ecco, per esempio quello che ho appena scritto è già finito in attesa nella fottuta ‘moderazione’. Quando ti censurano senza che ce ne sia bisogno è normale che la volta dopo esageri, tanto ti censurano comunque, tanto vale.

  4. Erasmo dice:

    Un po’ difficile imparare a fare le cose per bene, dopo che a partire dal 1994 la politica della sinistra è consistita nell’essere, e non nel fare. Bastava essere diversi da Berlusconi, e periodicamente si raccoglieva una maggioranza, sia pure risicata. Adesso par di capire sia sufficiente essere diversi da Salvini, mangiare popcorn e attendere.
    Qualche dubbio sulla strategia ce l’ho. Però non vorrei essere frainteso: sono d’accordo sul “fare”.

    (Invece, sinceramente, non credo che sia utile puntellarsi sugli insulti ricevuti su web. Se essere insultati vuol dire aver ragione, abbiamo tutti ragione)

  5. massimo mantellini dice:

    @erasmo in realtà degli insulti mi interessa pochissimo, ho lasciato il commento perché descrive benissimo, nei toni, nei concetti e perfino nella sintassi il clima di impazzimento nel quale siamo immersi. È il medesimo commento che si legge ovunque in rete ed è un segno dei tempi

  6. Andrea61 dice:

    Credo che la parola “fare” nell’Italia delle 300.000 leggi, della Costituzione più bella del mondo e del paese fondato sul “particulare” sia il verbo dala più complessa e ardua coniugazione.
    …. e poi ai politici viene meglio la narrazione …

  7. probonomalum dice:

    La sinistra deve imparare di nuovo a essere rappresentanza. È quello che M5S e Lega sono riusciti a fare, poca o nessuna competenza ma rappresentanza. Poi, ovviamente, le competenze servono. Ma prima serve essere rappresentanza e aggregare consenso.

  8. Davide dice:

    @massimo che abbia ragione Fuggetta?

    Guardando la copertina de L’Espresso mi sembra che si ripeta l’errore dell’antiberlusconismo.

  9. annamaria dice:

    @Davide
    Forse sì. Forse ha ragione Fuggetta. Certo le sue parole fanno pensare.
    E fa pensare anche la copertina dell’Espresso.

  10. Gilberto dice:

    Sfiorerò… sarò…

  11. alessandro dice:

    se continuate cosi salveenee ce lo teniamo per 20 anni, come con berlusconi in effetti

  12. Umberto dice:

    Certo è così ma da quel che leggo qui in molti non l’hanno ancora capito. Forse si sveglieranno dai loro placidi sonni quando Salvini sarà al 40% e nno ci sarà più molto da fare. E’ una vecchia storia che puntuale si ripete fin dagi albori della sinistra (infantilismo?). Evidentemente oltre un secolo di disastri non sono bastati.

  13. Emanuele (l'altro) dice:

    Un passo avanti oltre le reazioni pavloviane tipiche della sinistra italiana è stato fatto: non è razzismo ma classismo. Altri ne devono essere fatti, per esempio capire che parlare di piccoli borghesi in un paese dove secondo l’Istat ci sono ormai 4 milioni di poveri assoluti e 10 milioni di poveri relativi non basta, perché sono troppi i transfughi che nelle urne hanno cambiato bandiera per ridurre tutto a questo. Senza contare che oggi il piccolo borghese italiano vive in condizioni sociali ed economiche peggiori di una volta, che il filosofo, l’editorialista e l’intellettuale da salotto (non parliamo poi dei politici con i loro stipendi a diversi zeri) non conoscono.
    Quindi il passo successivo che la sinistra italiana dovrebbe fare è capire che chi vota lo fa per avere governi che pensino ai suoi interessi prima che agli interessi del resto del mondo e che se non si sente più rappresentato e anzi, viene pure redarguito se si lamenta, si rivolge a chi dice di volerlo rappresentare. E’ un concetto di una semplicità sconcertante. Si chiama istinto di sopravvivenza. Solo che chi se la passa male o vede che rischia di passarsela male lo segue, chi se la passa meglio se non bene può permettersi di ignorarlo e seguire la propria ideologia magari spiegando agli altri, che generalmente a questo punto diventano popolino ignorante, che sbagliano tutto.

  14. Erasmo dice:

    Già. Non avevo notato l’espressione “piccolo borghese“, anche perché è verso il fondo dell’amaca, e sucarmi un’amaca tutta intera è per me impossibile.
    Nel 2018, usare in modo ortodosso e non ironico l’espressione “piccolo borghese” significa davvero essere fuori dal mondo.

  15. paolo dice:

    “L’unica maniera è provare a fare le cose bene”. Giustamente, la questione è comunque “cosa fare”. Il problema è sicuramente molto complesso e non può avere una risposta solamente da parte dello stato italiano, ma necessario affrontarlo a livello di comunità europea. E tutti questi avvenimenti dimostrano ulteriormente la debolezza dell’impianto europeo e delle sue istituzioni.

    Ma c’è di più. Se un rubinetto perde, posso fregarmene, aspettando che si riempia il lavandino, oppure tentare di metterci una pezza per fermarne il flusso. Ci sono molti modi, tutti a loro modo legittimi, di affrontare l’emergenza, purché si abbia chiaro che di un’emergenza si tratta e che tali soluzioni avranno un carattere temporaneo. L’acqua troverà comunque la sua strada e inesorabilmente rifarà la sua comparsa. Se si vuole risolvere il problema bisogna tappare la falla, comprendere i motivi della perdita e provare a risolverli. Altrimenti il flusso continuerà. E non è detto che anche ciò basti, può benissimo darsi che il fluire dell’acqua sia ormai un fatto essenziale, come lo scorrere di un fiume nel suo alveo. L’emergenza diventa fatto consolidato. L’improvvisazione deve cedere il passo ad una seria gestione del fenomeno. Ma quali sono i veri motivi di questi flussi? Quali le origini profonde di questa immigrazione? Siamo sicuri che noi europei/occidentali vogliamo veramente conoscerlo? Oltre a tutto, a questo livello probabilmente nemmeno la sola Unione Europea sarebbe sufficiente per un cambio di rotta.

  16. deid00 dice:

    Prendo alcune frasi a caso:

    “L’unica maniera è provare a fare le cose bene”
    In che senso? Farle bene e` farle come proponi tu? O un commentatore qualunque? O Damilano? O Serra? O Gramellini? O come fanno a Londra? Perche’ se tutti gli italiani sono allenatori, tutti quelli che votano a sinistra sono statisti. Come ne usciamo?

    Io credo prima di tutto sarebbe il caso di smettere di dire sciocchezze. Ad esempio:
    “Fare le cose bene, spendendo soldi non preventivati per l’accoglienza”
    In che senso? I soldi per l’accoglienza vengono dall’Europa e non li possiamo spendere in altra maniera.

    “Gli ultimi anni del centrosinistra, per lo meno sui temi dell’immigrazione, hanno squillato forte e chiaro.”
    Anche qui, di cosa si parla? Gli ultimi anni e` un periodo variabile. Negli ultimi anni, per esempio, c’e` sato Mare Nostrum che, e lo scrivo in maiuscolo, MI HA FATTO SENTIRE ORGOGLIOSO DI ESSERE ITALIANO. Poi c’e` stato altro, chiaro. L’intervista a Letta di Diego Bianchi sul tema e` interessante per capire come le condizioni nel momento influenzino cosa si puo` o non puo` fare.

    “Servirà raccontare i numeri? No, a nessuno interessa la media ponderata di niente: tutti si guardano attorno e vedono quello che vogliono vedere.”
    L’ignoranza che trasudano queste parole mi spaventa. Perche` se questo e` il meglio… Serve molta pazienza nello spiegare le cose, di sicuro, serve gente brava nel farlo, e manca nella sinistra attuale, serve anche voglia di prendere qualche bello schiaffo in faccia dalle destre, che e` molto facile buttare le cose in caciara ed ogni tanto e` meglio non rispondere.
    Ma il fatto che tutti si guardano attorno… santa polenta. Cosa vedete voi quando vi guardate attorno?

  17. Mario dice:

    Lo stadio di Bari, San Nicola, progettato da Renzo Piano e costruito per i mondiali di calcio 1990, oggi cade a pezzi per incuria e scarsa manutenzione. Ospedali fantasmi con attrezzature inutilizzate, autostrade che portano nel nulla, carceri costruiti, inaugurati e mai utilizzati, la diga del pappadai, costata 370 milioni e mai entrata in funzione….
    Fare le cose per bene significa, per esempio, evitare i monumenti allo sperpero.