Stefano Quintarelli lancia l’allarme sull’ennesimo disastro, non si sa bene quanto intenzionale, della nuove proposte di legge antiterrorismo. Poco da fare: il nostro Parlamento nella migliore delle ipotesi è digital diviso come e peggio del Paese che rappresenta. Nella peggiore qualcuno da quelle parti sfrutta l’ignoranza e il disinteresse dei più per accentuare il controllo sui cittadini.

Il provvedimento antiterrorismo modifica il codice di procedura penale così:

All’articolo 266-bis, comma 1, del codice di procedura penale, dopo le parole: «è consentita l’intercettazione del flusso di comunicazioni relativo a sistemi informatici o telematici ovvero intercorrente tra più sistemi», sono aggiunte le seguenti: anche attraverso l’impiego di strumenti o di programmi informatici per l’acquisizione da remoto delle comunicazioni e dei dati presenti in un sistema informatico.

con questo emendamento l’Italia diventa, per quanto a me noto, il primo paese europeo che rende esplicitamente ed in via generalizzata legale e autorizzato la “remote computer searches“ e l’utilizzo di captatori occulti da parte dello Stato!

il fatto grave è che questo non lo fa in relazione a specifici reati di matrice terroristica (come fa pensare il provvedimento), ma per tutti i reati “commessi mediante l’impiego di tecnologie informatiche o telematiche” (art.266 bis).


15 commenti a “Se va bene sono incompetenti”

  1. mke777m5s dice:

    WTF?!

    Ma e’ uno scherzo? Il primo aprile e’ la prossima settimana.

  2. gregor dice:

    Dove sarebbe differente da ciò che faceva e fa la NSA?

  3. sbseries dice:

    Ottimo gregor, volevo dire la stessa cosa, la NSA lo fa già da anni senza chiedere il permesso a nessuno!

  4. Paolo d.a. dice:

    Aggiungo soltanto che la sensazione – dopo le indagini su Bisignani ma non solo – è che cambi soltanto (e non è poco) l’aspetto formale della cosa, legata cioè all’utilizzo processuale delle intercettazioni.
    Mi è difficile credere che già non si faccia tutto ciò che la tecnologia consente. Lo fanno abitualmente i delinquenti, qualche buontempone con troppo tempo a disposizione, figuriamoci se già non lo fanno anche vari livelli delle autorità di sicurezza.
    Con questa legge il materiale raccolto illegalmente forse sarà utilizzabile dietro imprimatur di un magistrato con datazione aggiustata.
    Giusto opporsi, magari si riesce a cassarla o modificarla, ma non facciamoci illusioni.

  5. valerio dice:

    Scusate ma sono un po’ profano; qualcuno gentilmente può spiegare un po’ più chiaramente cosa cambia effettivamente? Grazie

  6. Enza dice:

    Scusate, che simili intercettazioni siano messe in atto dai servizi di sicurezza italiani o esteri non vuol dire che dobbiamo anche legittimarli costituzionalmente. Allora volete legalizzare anche il pizzo?

  7. F.Frei dice:

    Ma cazzo! Non basta lanciare l’allarme! E’ una legge liberticida e fascistoide sulla falsa riga di quella criminogena dell’NSA

    fate qualcosa e presto! l’avete votato voi quel partito

  8. F.Frei dice:

    apra la cabina comandante!!

  9. ennesimo decreto anti-internet italiano | Simone Weil dice:

    […] riporta giustamente Massimo Mantellini, la nuova proposta di legge antiterrorismo permetterà (per legge) lo spionaggio internet dei […]

  10. marco dice:

    che vergogna. smettiamo di riemperci la bocca di “innovazione” “rete” e “libertà”. questa non è nè la volta, nè la svolta buona.

  11. frap1964 dice:

    Gli atti della Camera sono inequivocabili, imho:

    ——

    EMENDAMENTI DEL GOVERNO
    ART. 2.

    2. 101. Il Governo.

    Dopo il comma 1, inserire i seguenti:
      1-bis. All’articolo 266-bis, comma 1, del codice di procedura penale, dopo le parole: «è consentita l’intercettazione del flusso di comunicazioni relativo a sistemi informatici o telematici ovvero intercorrente tra più sistemi», sono aggiunte le seguenti: anche attraverso l’impiego di strumenti o di programmi informatici per l’acquisizione da remoto delle comunicazioni e dei dati presenti in un sistema informatico.
    1-ter. All’articolo 226 del decreto legislativo 28 luglio 1989, n. 271, recante «Norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale», sono apportate le seguenti modificazioni:
       a) al comma 1, dopo le parole: «quando sia necessario per l’acquisizione di notizie concernenti la prevenzione di delitti di cui all’articolo 407, comma 2, lettera a), n. 4 e 51, comma 3-bis», sono inserite le seguenti: «nonché di quelli commessi mediante l’impiego di tecnologie informatiche o telematiche»;
       b) dopo il comma 3 è inserito il seguente: «3-bis. In deroga a quanto previsto dal comma 3, il procuratore può autorizzare, per un periodo non superiore a ventiquattro mesi, di conservazione dei dati acquisiti, anche relativi al traffico telematico, esclusi comunque i contenuti delle comunicazioni, quando gli stessi sono indispensabili per la prosecuzione dell’attività finalizzata alla prevenzione di delitti di cui al comma 1.
     1-quater. Dopo l’articolo 234 del codice di procedura penale è inserito il seguente: «234-bis (Acquisizione di documenti e dati informatici) – 1. È sempre consentita l’acquisizione di documentazione e dati informatici conservati all’estero, anche diversi da quelli disponibili al pubblico, previo consenso, in quest’ultimo caso, del legittimo titolare.».

    E’ il Governo nella seduta di mercoledì 18 marzo 2015 ad aver chiesto ed ottenuto l’inserimento dell’articolo in questione.
    Dal verbale di quella seduta risulta infatti che:

     Donatella FERRANTI, presidente, comunica che il Governo ha presentato in questo momento quattro emendamenti (vedi allegato 2) riferiti agli articoli 2, 3 e 4 e che il termine per la presentazione di subemendamenti ai predetti emendamenti è stabilito alle ore 11 di domani mattina. Avverte quindi che gli emendamenti agli articoli 2, 3 e 4 sono conseguentemente accantonati. Sono altresì accantonati gli emendamenti riferiti agli articoli 5 e 6, su alcuni dei quali sono in corso ulteriori approfondimenti da parte dei relatori e del Governo.
    Le Commissioni passano pertanto all’esame degli emendamenti riferiti all’articolo 7.

    Nella seduta di giovedì 19 marzo 2015 vengono introdotti sub-emendamenti tra cui uno che prevede di:

    Sopprimere il comma 1-bis.
    0. 2. 100. 1. Tofalo, Sarti, Basilio, Corda, Frusone, Paolo Bernini, Rizzo.

    Dal verbale della seduta risulta che:

    Le Commissioni proseguono l’esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 18 marzo 2015.

      Donatella FERRANTI, presidente, avverte che sono stati presentati subemendamenti agli emendamenti presentati ieri dal Governo (vedi allegato 1).

    Nella seduta di giovedì 26 marzo 2015:

     Il viceministro Filippo BUBBICO, dopo aver fatto presente che è in corso un approfondimento in merito ad una possibile riformulazione dell’articolo 2, comma 1-ter, concernente la possibilità di acquisire da remoto a scopo di indagine in relazione a gravi reati tassativamente indicati le comunicazioni e i dati presenti in un sistema informatico, chiede alla presidenza se sia possibile apportare tali modifiche direttamente nelle Commissioni.

    Dopo che la seduta è stata sospesa:

     Elio VITO, presidente, comunica che l’Assemblea ha autorizzato l’integrazione dell’oggetto del rinvio del provvedimento nelle Commissioni, nel senso di ricomprendervi anche l’emendamento in Assemblea Sannicandro 2.201 (vedi allegato – più sotto).

    Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano l’emendamento Sannicandro 2.201 (nuova formulazione) (vedi allegato) e deliberano di conferire ai relatori, onorevole Stefano Dambruoso per la II Commissione e onorevole Andrea Manciulli per la IV Commissione, il mandato di riferire all’Assemblea in senso favorevole sul testo del provvedimento come risultante dall’esame in sede referente.

    Allegato:
    ART. 2.

      Al comma 1-ter, sopprimere la lettera a).

      Conseguentemente, sopprimere il comma 1-quater.
    2. 201. Sannicandro, Daniele Farina, Duranti, Piras, Ferrara, Costantino, Quaranta, Palazzotto.

      Al comma 1-ter, sopprimere la lettera a).
    2. 201. (nuova formulazione) Sannicandro, Daniele Farina, Duranti, Piras, Ferrara, Costantino, Quaranta, Palazzotto.
    (Approvato)

    ——

    In buona sostanza, la responsabilità prima nell’aver introdotto quella norma liberticida ed anticostituzionale è chiaramente in capo al governo di Matteo Renzi e non al Parlamento.
    E’ poi seguito il tardivo dietrofront.

    Questa “cosuccia” mi pare non l’abbia scritta nessuno o mi sbaglio?

  12. massimo mantellini dice:

    @frap a me risultava fin dall’inizio che la farina del’emendamento fosse del governo (nello specifico Il Fatto qualche giorno fa ha scritto trattarsi dell’opera degli uffici tecnici del Ministero dell’Interno)

  13. frap1964 dice:

    Mi erano sfuggiti i pezzi di Paola Zanca di ieri e oggi su Il Fatto Quotidiano.
    Comunque, vivissimi complimenti alla presidente della commissione Giustizia Donatella Ferranti, PD, Laurea in giurisprudenza; Magistrato ordinario: il Codice della Privacy, questo sconosciuto.

  14. Visto nel Web – 176 | Ok, panico dice:

    […] nel provvedimento antiterrorismo ::: Stefano Quintarelli ::: Gazzetta di Mantova ::: Signor D ::: manteblog ::: fabiochiusi ::: fabiochiusi ::: TgLa7 ::: fabiochiusi ::: filippobubbico ::: marcobellezza ::: […]

  15. walter dice:

    Cosa ne pensate della notizia di oggi ?

    circa 60.000 i cittadini sottoposti a controllo di Polizia sulla base delle informazioni contenute nell’archivio SDI e di questi circa 600 sono stati colpiti da diniego a concessione del pass per accedere e lavorare a Expo 2015. E’ quanto si apprende […] dalla riunione del Tavolo manodopera in Prefettura a Milano
    […]
    Alle insistenti domande della Cgil di Milano, prosegue la nota, finalizzate a conoscere […] quali fossero i reati o, in assenza di essi, le segnalazioni in base alle quali i lavoratori venivano filtrati, la Prefettura ha opposto un diniego a qualsivoglia comunicazione in merito, fatta salva la citazione della legge 43 del 2015. Secondo la stessa Prefettura il processo di scambio dei dati è avvenuto con modalità “spontanee e inconsapevoli”.
    […]

    fonte: (askanews.it)

    […]
    Expo e Questura hanno potuto fare uno screening “di sicurezza” approfondito. Senza che gli interessati lo sapessero.
    La risposta è sempre la stessa: che i controlli vengono fatti «accedendo a fonti strutturate» e che sono «le autorità di Polizia a gestire queste informazioni».
    […]
    C’è anche chi ha inviato il pro­prio casel­la­rio giu­di­zia­rio a Expo per pro­vare di essere incen­su­rato, ope­ra­zione inu­tile: «alle­gare visure o altri docu­menti non serve» è scritto ancora nella rispo­sta stan­dard «i con­trolli ven­gono fatti in altra sede uffi­ciale e sono le auto­rità di Poli­zia a gestire que­ste infor­ma­zione». Cri­teri di sele­zione oscuri sulla base di infor­ma­zioni riser­vate.
    E che devono restare tali, come ha detto il vice­mi­ni­stro dell’Interno Filippo Bub­bico a Radio Popo­lare: «Expo è un sito sen­si­bile, di rile­vanza stra­te­gica» ha spie­gato «ci sono delle atti­vità di pre­ven­zione i cui cri­teri non pos­sono essere resi noti per­ché per­de­reb­bero di efficacia».
    […]

    fonte: (clashcityworkers.org)