Ieri il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri ha scritto questo tweet




Come segnala Luca Alagna la notizia cui si riferisce il Senatore è una classica bufala di rete da quattro soldi la cui genesi è comunque interessante. Un sito neofascista che già in passato ha diffuso falsità in rete prende una notizia da Il Giornale questa:


Siamo state sempre insieme”. E sulle persone che le hanno tenute prigioniere: “Avevano sempre il volto coperto”

Cinque mesi difficili, ma senza subire abusi e violenze. È quanto avrebbero dichiarato Greta Ramelli e Vanessa Marzullo ai pm romani, dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dai sostituti Sergio Colaiocco e Francesco Scavo, che le hanno sentite per oltre quattro ore nella caserma del Ros in via di Ponte Salario.



E la copia-incolla aggiungendoci del proprio:


“Siamo state sempre insieme”. E sulle persone che le hanno tenute prigioniere: “Avevano sempre il volto coperto”

Cinque mesi difficili, ma senza subire violenze alcune, non nascondo, dice Greta, che con alcuni guerriglieri ci sono stati rapporti sessuali, ma assolutamente consenzienti, con noi erano gentili. È quanto avrebbero dichiarato Greta Ramelli e Vanessa Marzullo ai pm romani, dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dai sostituti Sergio Colaiocco e Francesco Scavo, che le hanno sentite per oltre quattro ore nella caserma del Ros in via di Ponte Salario.



La parte falsa aggiunta non è nemmeno il risultato di una raffinata strategia. Semplicemente i confezionatori della bufala aggiungono il contenuto di alcuni commenti che è possibile leggere sul sito de Il Giornale. Le solite cose squallide e maschiliste che si possono leggere ovunque in rete ogni volta che una notizia qualsiasi riguarda due ragazze.

A questo punto che succede? In genere non succede molto. La balla maschilista e misera continua a circolare su Internet alla stregua di mille altre, esposta alla credulità dei meni svegli di noi i quali la diffonderanno a loro volta nei modi e nei luoghi di rete che frequentano. Esiste un vasto uniforme sottofondo di puttanate (Gramellini e Serra ce lo ricordano ormai un paio di volte alla settimane nelle loro rubriche sui giornali) che ricopre le conversazioni sui social network, i siti web e le nostre caselle di posta: imparare a districarsi lì dentro – come dico sempre – è la nostra nuova sapienza.

Oppure succede, come in questo caso, un evento imprevisto. Succede in casi politicamente interessanti, utili ad una causa piuttosto che ad un’altra: piccole notizie false confezionate su Internet vengono utilizzate cinicamente per tentare di orientare l’opinione pubblica. È una prassi molto comune anche su molti quotidiani italiani: si va dalla citazione interessata di questo o quel commento del blog di Grillo (a dimostrare l’ormai irrefrenabile decandenza del comico o la straordinaria povertà intellettuale dei suoi adepti) fino a vere e proprie strategie mediatiche di pesante delegittimazione basate su deboli segni rintracciabili in rete.

Nel caso di Greta e Vanessa il caso è forse perfino più complesso. Il tweet di Maurizio Gasparri, nel suo squallore misogino, da un lato consente alla bufala di fare una specie di salto di qualità e raggiungere un numero rilevante di persone, dall’altro scatena reazioni contrarie molto forti nei confronti del Senatore. La difesa di Gasparri agli attacchi è qualcosa del tipo: non lo dico io, lo dicono loro, l’ho letto su Internet, io chiedo soltanto. Per Gasparri quindi qualsiasi sciocchezza anonima letta su Internet avrebbe la liceità di essere ricopiata con l’aggiunta di un pensoso punto interrogativo. Quel punto interrogativo agirebbe secondo il Senatore come indispensabile salvacondotto.

Eggià. Solo che noi non siamo così stupidi. Quel punto interrogativo non salva nulla. Racconta solo molte cose, piccole ed imbarazzanti, sul suo estensore.


update: al riguardo anche un fulminante post di Gilioli.

8 commenti a “Storia di un punto interrogativo”

  1. Ant dice:

    Oggi su La7 il conduttore di Omnibus delle 8 durante la trasmissione ha letto un articolo di giornale contenente la bufala, dando per scontato che la notizia fosse vera.

  2. Parole come pallottole | webeconoscenza dice:

    […] di un punto interrogativo" mantellini.it/2015/01/18/sto… […]

  3. Pier Luigi Tolardo dice:

    Questo sul sesso e’ un particolare morboso, indecente, maschilista, ma non e’ quello che gira di piu’ in Rete: la tesi e’ che le ragazze siano delle terroriste che volevano aiutare i terroristi e , soprattutto, che li abbiano aiutati facendo finta di essere rapite e facendo pagare loro un riscatto. Questa tesi che e’ in sintonia con l’indignazione ” materialistico-populista” sull’ uso dei soldi dei poveri italiani si combina benissimo con la complottologia quasi dominante in Rete non solo in Rete. Due povere ragazze che si sono avventurate in Siria sperando di poter aiutare materialmente la gente di li’ , con qualche simpatia per i ribelli contro Assad, finite sequestrate per mesi, e forse riscattate, diventano delle perfide, scaltre, raffinate doppiogiochiste, un giallo a buon mercato per milioni di italiani che lo prendono per vero. Purtroppo il problema non e’ solo Gasparri….

  4. Umberto dice:

    Il problema è che ci sono molte cose inverosimili in questa storia, e questo lo sostengono persone che hanno alle spalle lunga esperienza di lavoro e volontariato all’estero, a cominciare dalla rete siriana che ha permesso alle due sprovvedute di recarsi in una zona ad alto rischio senza alcun sostegno e senza alcuna preparazione specifica. Il problema è che siamo gli unici a finanziare, pagando ingenti riscatti, il terrorismo islamico e questo ovviamente mette a rischio molti altri connazionali che lavorano con impegno e serietà in zone di guerra e guerriglia. Poi per carità siamo tutti contenti che le ragazze siano tornate sane e salve alle loro famiglie, ma resta l’amaro per tanta superficialità e improvvisazione e per le conseguenze cui possono portare.

  5. kikko dice:

    E meno male che questo personaggio è stato anche ministro delle comunicazioni…. Straordinaria strategia comunicativa, i miei complimenti http://tuttorete.com/

  6. malb dice:

    Una domanda perché la questione sesso, suscitata da Gasparri e dalla sua banda a me interessa poco o niente.
    Le ong son associazioni riconosciute dal governo italiano secondo una norma di legge.
    Una ong può fare quello che vuoel o deve seguire alcune regole che il governo dovrebbe fissare?
    Se il governo non lo fatto, allora è giusto pagare.
    Io credo in uno stato che sa badare a se stesso, Se non è così e probabilmente non lo è, allora non ci sono altre soluzioni.

  7. enrico dice:

    non vorrei sprecare parole, non merita.
    Però una cosa: @Forza_italia che dice in merito?
    Chi tace acconsente?

  8. paolo dice:

    Un appunto: su Grillo più che dimostrazione è una grave generalizzazione e finalizzata al confezionamento di una tesi spesso precostituita. Il consenso di Grillo è stabile e quindi non si può nemmeno parlare di declino.

    Se posso: sui soliti Gasparri hanno costruito un sacro e democratico “Compromesso Storico” e non vagheggerei troppo sul “declino” ..