Terzo punto. A un certo momento una nuova ondata di documenti ha chiarito che le cose, per gli utenti, stavano perfino peggio di così e che NSA oltre a intavolare trattative, mandare richieste e condividere server con Google e compagnia, sempre con tono bonario e collaborativo come si addice a chi sta salvando il mondo dal terrorismo, intercettava molto di più, perfino – apriti cielo – le connessioni fra i data server di Gmail. Non è così strano, trattasi di tipico doppio gioco da agenti segreti: fatti amico Google e poi segretamente fotti Google. Basta guardare un paio di film di 007 per imparare lo schema.

La rivergination di Google, Il Post.


A differenza delle aziende web il cui interesse commerciale per i dati confligge e si mescola in maniera netta con quelli delle agenzie di sicurezza nazionale, le compagnie telefoniche possono e devono diventare il vero punto di svolta delle relazioni fra cittadini e potere. Immaginarsi soggetti terzi a garanzia delle opzioni di tutti, quelle di sicurezza nazionale da un lato e quelle di riseervatezza dei cittadini dall’altra, è uno dei ruoli cardine dei gestori dell’infrastruttura di rete per il prossimo futuro. Una nuova equidistanza a tutela della democrazia che diventa anche modello di business e di reputazione.

Il ruolo delle telco dopo Snowden, Eraclito – Telecom Italia blog


Ma il punto centrale non è nemmeno questo: non si tratta di fare braccio di ferro fra storici ed informatici, in una battaglia inutile fra intelligenze differenti che nessuna persona sana di mente vorrebbe mai mettere in conflitto. Il punto è che la cultura informatica è necessaria ed è da anni il motore di vaste innovazioni in tutto il mondo e questo Paese ne è quasi completamente privo. Talvolta orgogliosamente privo. E se Franceschini non fosse Franceschini capirebbe che non esiste alcuna rendita di posizione da vantare da quelle parti esattamente come di fronte all’ultrabroadband forse non è il caso di lanciarsi nell’apologia del telegrafo. Così i giovani storici del Medioevo italiani bravi e preparati lo sono dentro e nonostante un Paese devastato nel quale nessun presidio culturale è oramai rimasto in piedi. Vale per il Medioevo ma anche per le facoltà scientifiche. Lo sanno tutti, è sotto gli occhi di tutti.

Umanesimo e cultura digitale in Italia: due facce della medesima povertà, Fanpage.



Commenti disabilitati

Commenti chiusi.