Il coraggio di Bompiani nel pubblicare in centomila copie (tremano i polsi solo a pronunciare queste cifre, anche se si tratta di una bipartizione carta-digitale) un romanzo per sua natura imperfetto, arduo, vivo ma bruciante



Tremano i polsi in effetti, immedesimandosi nel coraggio di Bompiani che pubblica centomila copie di un esordiente almeno in parte in formato digitale. Perché non è chiarissimo quali siano i costi della pubblicazione di 10-100 o un milione di copie digitali


(via antonio tombolini su FB)

8 commenti a “Tremano i polsi”

  1. frank dice:

    Un certo Vittorio una volta raccontò di un certo comico esordiente che arrivava a casa Sgarbi in Porsche a prendere sua sorella Elisabetta oggi guru della Bompiani. (A lui tremano i polsi.. a lei coraggio da vendere)

  2. ArgiaSbolenfi dice:

    Spero che abbiano calcolato bene il numero di copie digitali da pubblicare. Altrimenti il rischio è che qualcuno debba accontentarsi della versione cartacea, se si esauriscono le copie digitali troppo in fretta.

  3. jan dice:

    Avranno fatto figurare le copie massime che possono fare coperte dalla licenza Adobe DRM attuale, ci avranno aggiunto 5000 oneste copie stampate ed ecco centomila libri.

  4. Marco dice:

    Lo chiedo da prima di Natale

  5. mORA dice:

    Sarebbe bello vedere cosa accade quando tra cartaceo e non (avistomai) arrivassero a 100.000; poi che fanno spengono Internet?!
    Oppure mettono su una pagina che se lo metti nel carrello ti dice “ti piacerebbe, stronzo: abbiamo detto centomila”

  6. ArgiaSbolenfi dice:

    Compare un banner che dice “Grande successo – prima ristampa” e puoi proseguire con l’acquisto tirando un respiro di sollievo, poteva finire che dovevi girare non so quante librerie online per trovare una rimanenza.

  7. diamonds dice:

    “un romanzo per sua natura imperfetto, arduo, vivo ma bruciante (Savic è uno al quale un giorno, nella vita vera, hanno puntato una pistola alla testa)”. Non vorrei disilludere il cronista del corriere. Ma una pistola alla testa l’hanno puntata pure a me. Un gendarme ,tanti anni fa, mentre ero alla guida di un auto sul cui retro c’era un amico che stava dandosi ai cori politicamente scorretti contro le forze dell’ordine.Arduo è comunque un giudizio azzardato, nella speranza peraltro che perlomeno si sia preso la briga di leggerlo e non si sia fidato dei giudizi di terzi,che lasciano spesso il tempo che trovano. Auguri comunque, di questi tempi

  8. Marco dice:

    Ciò che mi fa paura è NON sapere di avere un’arma puntata alla testa.