Ai parlamentari del Movimento 5 Stelle credo sarebbe utile ricordare quanto Stefano Rodotà scrisse nel 2001 poche settimane dopo gli attentati dell’11 settembre:


“L’ uomo di vetro” è una metafora totalitaria, perché su di essa si basa poi la pretesa dello Stato di conoscere tutto, anche gli aspetti più intimi della vita dei cittadini, trasformando automaticamente in “sospetto” chi chieda salvaguardia della vita privata.


Questa frase andrebbe forse fatta leggere per primo al vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, parlamentare del Movimento 5 Stelle che ieri ha pubblicato in rete la propria corrispondenza privata con Matteo Renzi. Non è così rilevante domandarsi se quella di Renzi fosse una strategia (non era difficile immaginare che fine potevano fare i suoi foglietti) o semplice ingenuità (l’ingenuità come segno di autenticità, come Renzi sostiene oggi sui giornali). Non vorrei nemmeno soffermarmi troppo sul vistoso paradosso secondo il quale la linea politica del M5S è decisa nelle segrete stanze da due persone (Grillo e Casaleggio) mentre i grillini in Parlamento si occupano dell’apologia della loro trasparenza e raccontano la buona politica che riescono a produrre dentro una autonomia molto risicata.


(continua su Il Post)

23 commenti a “La metafora totalitaria”

  1. diamonds dice:

    Sinceramente dopo che avevano eletto dopo sondaggino web stefano rodota come candidato presidente,per poi abiurarlo qualche giorno dopo dandogli pure del rimbambito,credo che per rinconquistarmi dovrebbero perlomeno imparare a puntualizzare decentemente dopo ogni fesseria commessa,chiedendo scusa quando e` il caso.ora come ora fatico a comprendere dei codici di comunicazione che sembrano presi passo passo dalla Cabala

  2. PenaInfinita dice:

    Diamonds, sono uno degli ottomilionicirca che ha votato m5s credendo più nei ragazzi che nella SpA Grillo&Casaleggio. Quello che mi ha stupito prima, e affranto poi, è vedere come il dogma “uno vale uno” non funziona quando poi sono solo 40.000 quelli che, sulla carta, determinano le scelte. Non volevamo la democrazia rappresentativa e di fatto siamo rappresentati da una frazione infinitesima. Nella quale fatico a riconoscermi. Ne deriva che i “sondaggini web” che citi non sono, non possono, non devono essere la voce del movimento.

  3. PenaInfinita dice:

    Aggiungo: anche se fosse, Grillo ha tradito il volere dei 40.000. Gli avevano detto di confrontarsi con Renzi e lui non l’ha fatto, ha preferito fare lo show. Allora, che cosa deve dedurre uno come me? Che i 40 mila non sono niente o che che non valgono niente? Se non contano niente, perché dire che sono la voce del movimento? Se non valgono niente, perché dire che sono la voce del movimento? E perché di questa semplice equazione (40mila su 8milioni) non frega niente a nessuno?
    Insomma, se uno vale uno, quanto valgo io?

  4. Pier Luigi Tolardo dice:

    Renzi ci ha provato con il grillino,lapolitica e’ provarci sempre,lo dimostra che gli dice ” so che parli con Giachetti”,la politica e’ provarci anche se ci sono poche possibilità’,anche con il peggior nemico,a trovare punti di contatto,di incontro, anche solo di dialogo e di confronto, no, in questo Renzi ha fatto bene,certo meglio che invitare al Nazzareno Berlusconi condannato…

  5. frank dice:

    @diamonds

    questa storia ha dell’incredibile, diventando a tratti leggenda a tratti spudorata falsità e comunque distorsione della realtà, poi amplificata dal medium televisivo controllato dal PD con Berlusconi

    lo stesso Rodotà ha spiegato che “Ottuagenario miracolato dalla Rete” è un’autoironia dello stesso Rodotà al telefono con Beppe Grillo. Quindi Grillo ha riportato le parole esatte ma in altro contesto.

    Quindi Rodotà è stato umiliato due volte dal PD. La prima volta in occasione dell’elezione del Presidente della Repubblica è avvenuta una vergognosa discriminazione: ‘marchiato da Grillo’, un insulto all’intelligenza, al passato di Stefano Rodotà e a quei valori.

    Lo disse persino Mineo: ‘marchiato da Grillo’. Hanno trattato Rodotà come un appestato. Ma quando fa comodo lo ritirano fuori come una bandiera.

  6. PenaInfinita dice:

    Mi spiace doverlo ammettere, ma cerco di essere realista: Renzi ha onorato non Berlusconi ma i suoi 8milioni di elettori. Finché costui (ovvero: fino alla prossima tornata elettorale importante) li rappresenta, egli non è Berlusconi ma quegli 8milioni.

  7. F.F. dice:

    Arriveremo ai soldi di vetro.

  8. diamonds dice:

    “Ottuagenario miracolato dalla rete” era una citazione originale di rodota`. Bene,allora sappiamo che tutto che diciamo ai ragazzi del m5s in confidenza potrebbe essere sbandierato ai 4 venti e usato contro di noi

  9. frank dice:

    @diamonds

    Bene mica tanto, son d’accordo con te, ma non so se ti sei reso conto: il senso tra i tuoi due messaggi cambia parecchio

  10. frank dice:

    @diamonds
    [..] Non è nemmeno così rilevante domandarsi se la strategia dell’ingenuità sia un segno d’autenticità e “non era difficile immaginare”, forse perchè i rappresentanti pubblici dei 5 stelle – eletti democraticamente, con metodo democratico – hanno sempre detto chiaramente che le relazioni politiche con altri partiti sarebbero state di pubblico dominio.

    è parte di un commento più lungo ancora in attesa di moderazione

  11. andrea61 dice:

    Io non sono poi tanto stupito da quanto sta succedendo nel movimento. Infondo si tratta di una perfetta replica in chiave 2.0 di FI. Un leader che detta la linea, la gogna e l’espulsione per chi dissente col capo, i fedeli che subito si buttano a sputtanare i reprobi, l’esaltazione della volontà popolare come unica condizione per definire il concetto di democrazia e il controllo del proprio elettorato attraverso i mezzi di informazione autogestiti come organi di partito stile Unione Sovietica.
    Questa mattina in radio ho sentito il commento di una parlamentare grillina di cui purtroppo non ho fatto tempo ad ascoltare il nome che spiegava come i dissidenti non avessero semplicemente espresso idee diverse, ma avessero in realtà messo in piedi un piano organizzato ed articolato per scardinare il Movimento con pure il sospetto che ci fossero altri fini poco politici ( tenersi i 20.000 euero al mese ?).
    Insomma, i dissidenti sono accusati di attività antidemocratica, di intesa con i nemici del popolo e di borghesia.

  12. diamonds dice:

    “L’intimità si crea così. Prima si dà il miglior ritratto di se stesso, un prodotto splendente e rifinito, ritoccato di vanterie e falsità e umorismi. Poi diventano necessari i particolari e si dipinge un secondo ritratto e poi un terzo… In breve i lineamenti migliori si cancellano… e finalmente si rivela il segreto: i piani dei ritratti si sono mescolati e ci hanno tradito, e per quanto continuiamo a dipingere non riusciamo più a vendere un quadro”

    Francis Scott Fitzgerald
    Belli e dannati

    http://volga30.home.xs4all.nl/music/Iggy%20Pop%20and%20Goran%20Bregovic%20-%20In%20the%20death%20car.mp3

  13. Dino Sani dice:

    È incredibile come la politica sia così maledetta qui in Italia che da alla testa a tutti, anche a chi parte con i migliori propositi.
    Per quel che mi riguarda, il processo sommario e il voto immediato per l’espulsione dei dissidenti é qualcosa di così grave e così stupido che trasforma un movimento nato per cambiare radicalmente la politica, in un “gruppettaro” chiuso e ottuso, che sceglie delle pratiche inutili (a che serve ?) e soprattutto inaccettabili. Da Grillo come da Civati, che chi la pensa diversamente debba essere cacciato o si debba abbassare a votare per ciò in cui non crede, ecco questa é l’antitesi di quella che io considero democrazia. Nessun partito o movimento può imporre la non libertà di opinione!
    Che tristezza….

  14. diamonds dice:

    Si,che tristezza. Pensando a quando ci eravamo ritrovati a credere in una rivoluzione radicale e civile farcita di arguzia e buon senso universale quasi quasi verrebbe da piangere(anche perche`,inutile mentire a se stessi,ci terremo il simpatico status quo per un bel pezzo..

  15. Claudio dice:

    Credo che la politica dovrebbe leggere di più la cronaca sui giornali e meno like ai loro post. Il fatto è che la politica, oggi più di ieri, è solo politica: di reale non c’è nulla.
    La spocchia della Boldrini che non risponde ai giornalisti.
    Grillo che rappresenta tutti, poi perché dovrebbe farlo lo sa solo lui visto che non è stato votato da nessuno, il movimento è di tutti: non suo.
    Renzi che dice tutto ed il contrario di tutto.
    L’abbraccio teatrale tra Bersani e Letta, gli applausi dei patetici esponenti di tutti i partiti a sottolineare.
    Berlusconi che va dal nemico-amico per decidere, a porte chiuse, il destino (suo)
    Ed il destino di tutti, nel mentre, fuori dai palazzi, si consuma.Così un padre di 2 gemelli, ed una ragazzina di 14anni, stretto all’angolo da una burocrazia impazzita si fa fuori: si uccide per 2 mila euro.
    Abbiamo fallito tutto, tutti.
    Hanno fallito i politici ed i loro sostenitori, hanno fallito i cittadini ed il loro chiudersi alla civiltà, hanno fallito le aziende ed il loro profitto a tutti i costi.
    Abbiamo fallito nei modi, nei luoghi, nelle frasi, nei pensieri, nelle azioni.
    Chiunque oggi si soffermi nel fare l’esegesi della politica, di qualsiasi colore, dovrebbe prima soffermarsi affianco a quell’auto con dentro quel cadavere, poi, solo poi, chiedersi che senso ha parlare di pizzini e streaming.
    Ovviamente non dico solo a Mantellini, che se pur persona influente non ha accesso ai massimi sitemi (altrimenti i sui alberi sarebbero ancora lì).
    Abbiamo fallito.
    Forse da adesso dovremmo essere meglio, Giglioli ha colto bene la cosa e mi trovo in sintonia con il suo breve post di oggi.
    http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it
    Non può esserci un mondo migliore se in primis non miglioriamo noi stessi.

  16. frank dice:

    Lo ‘scherzo’ di Confindustria a Fabrizio Barca è metafora totalitaria o ‘giornalismo’? E soprattutto: è uno ‘scherzo’?

    ‘ma una notizia è una notizia a prescindere di come salta fuori’
    http://www.linkiesta.it/barca-la-zanzara
    [..] il contenuto di una telefonata carpita violando la privacy. E invece il punto è un altro: sarà bello, sarà brutto, sarà irriguardoso nei confronti di Fabrizio Barca, ma una notizia è una notizia, a prescindere dal modo in cui salta fuori.

    In quella telefonata Fabrizio Barca si lamenta delle continue pressioni del confindustriale Carlo De Benedetti (che in altri Stati civili e democratici si configurerebbe come ‘lobby’ e sarebbe sottoposta a severe regolamentazioni, ma non in Italia)

    L’anno scorso in un’intervista De Benedetti dichiarò che aveva lasciato tutto ai figli tranne il gruppo editoriale (che è poi uno degli strumenti più potenti di pressione politica), in quella stessa intervista ricordarono insieme anche la pettinatura del giovane Carlo, ad immagine e somiglianza di Gianni Agnelli

    Il figlio di De Benedetti è l’amministratore delegato per l’Italia della Carlyle

    che cos’è la Carlyle lo spiega il giornalista Dan Briody in un libro distribuito dall’autorevole periodico ‘Internazionale’
    https://shop.internazionale.it/product.php?id=91

    [..] Il gruppo Carlyle è una delle più grandi società d’investimenti del mondo. L’elenco dei suoi soci e consulenti è un impressionante concentrato dell’élite economica e politica degli ultimi trent’anni: ci sono George Bush padre e figlio, alcuni ministri delle ultime amministrazioni repubblicane, l’ex premier britannico John Major, il re degli speculatori George Soros, vari principi sauditi e un fratello di Osama bin Laden.

    La Carlyle è al centro di un triangolo formato da industria, governo e forze armate statunitensi. Secondo molti la sua posizione non è solo sleale nei confronti del mercato: è un pericolo per la democrazia. [..]

    o il totalitarismo è uno scherzo

    Repubblicani alla Bush quindi.. gli ultraliberisti che hanno pianificato il baratro

  17. frank dice:

    Il mio commento è in attesa di moderazione, ma “io penso positivo perchè son pigro, perchè son pigro” (Jovinezza)

  18. diamonds dice:

    Naturalmemte,se e` vero quanto ha appena affermato Bechis(rivelando peraltro le fonti)per cui Franco Giordano sapeva gia` che i 4 espulsi senza essere ancora investigati stavano trattando da tempo per far parte di una nuova maggioranza,la questione e` molto piu` complessa e potremmo ragionarci sopra solo in un`ottica da film western in maschera. Forse siamo stati un po precipitosi nei giudizi

  19. Dino Sani dice:

    @diamonds Il problema non è se Grillo ha ragione nei confronti di questi “dissidenti”. Ogni volta questi personaggi sono impresentabili e inqualificabili e Grillo ha sempre avuto ragione, alla fine. Il problema è il metodo, da un lato, e il momento, dall’altro. Se questi si sono macchiati di gravissime colpe da tempo, perchè solo ora che hanno criticato la gestione dell’incontro con Renzi vengono sottoposti a processo? E poi: siamo sicuri che questo metodo sia democratico? E soprattutto: a chi giova questo rinchiudersi nell’idea, che finora ha funzionato, meno siamo più siamo bravi forti e compatti? Tra le accuse rivolte ci sta l’utilizzo di altri media fuori dal blog del M5S. Con questa stessa accusa potrebbero cacciare e processare anche Di Battista, che è il più visto nei mass media fuori dal blog. E allora? Non importa che questi 4 siano pure personaggi squallidi che stiano tramando per fare alleanze, io credo che il M5S, oggi, debba imparare ad accettare che al suo interno ci possano essere opinioni diverse. E, piuttosto, fare in modo che le regole siano davvero valide per tutti.
    E, infine, farla finita con questo stile, questo mettere alla berlian con le foto i dissidenti, lanciare il processo, e farlo poi online in 24 ore senza che ci sia un qualsiasi organo “esterno” o comunque “non di parte” a gestire la correttezza del referendum. Siamo sicuri che questo metodo di utilizzare uno strumento buono come la consultazione tra gli iscritti sia corretto in questo modo? Chi e come decide quando si utilizza? Ad es un iscritto può proporrei un referendum per togliere la gestione del blog a Casaleggio? La questione della democrazia interna cosi diventa cruciale: se vuoi essere il movimento che “da l’esempio” (la restituzione dei soldi pubblici, ottimo!), deve dare un buon esempio anche nella gestione della democrazia interna, altrimenti potremmo pensare che, una volta al governo, questo movimento potrebbe diventare non il sostenitore della democrazia diretta ed orizzontale, ma una parodia di questo, guidata da due personaggi e dalle loro, a volte preoccupanti, reazioni emotive.

  20. diamonds dice:

    Dino tutto giusto. Tranne nel caso ci fossero state le prove che “la banda dei quattro”(tanto per fare una citazione abbastanza pertinente)stesse puramente cospirando con gli avversari politici,senza nemmeno la giustificazione di un mandato esplorativo. In quell’ipotesi non ci sarebbe nemmeno stato bisogno del sondaggino per fargli sapere che la porta era sempre da quella parte. Ma questo delirio sospeso tra grand guignol e Kafka certo deve finire,almeno per darci la sensazione che non stiano provando a distrarci dalla propria pochezza

    http://www.youtube.com/watch?v=8Ubc5_owhl0

  21. mfp dice:

    Ti dimentichi che: (a) sono due politici, per loro la privacy (almeno) nel periodo del mandato non esiste o quasi, anche se si imboscano su uno yacht a largo della Liberia per fare gli inciuci, figuriamoci quando addirittura stanno dentro al parlamento; (b) nulla vieta ad un uomo di essere trasparente, tutto invece vieta a Lo Stato di pretendere trasparenza o addirittura darla per scontata o – l’apocalisse – di produrre procedure “standard” in funzione di questi assunti.
    In generale hai estrapolato la frase da un contesto più ampio e complesso, e una frase scritta in un periodo in cui non c’erano ancora neanche le macchine fotografiche digitali e quindi la circolazione delle informazioni personali era molto più limitata e comunque seguiva dei pattern oggi obsoleti; questo senza nulla togliere alla sensibilità e l’intuito straordinario del Prof. Rodotà.

  22. Ola dice:

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