Io personalmente se fossi iscritto al PD, se fossi un dirigente o un attivista del PD sarei un po’ imbarazzato a prendere posizione sul caso De Girolamo. Io per esempio sono un po’ imbarazzato a parlarne anche da semplice occasionale elettore del PD, perché ho gli occhi, ho come tutti una storia personale, conosco le persone, vedo le cose succedere. Io sono come tutti. E come tutti so perfettamente che quello che le intercettazioni malevole di De Girolamo raccontano non è un’eccezione, non è il disvelamento della mela marcia come di tanto in tanto capita, ma il racconto esatto di un metodo, di una capillare occupazione da parte della politica di ogni ambito possibile. È una storia vecchia di decenni e questo rende un po’ tutti psicologicamente assolti: mio padre adolescente orfano di padre, di famiglia non esattamente di sinistra, trovò un lavoro temporaneo allo zuccherificio nel primissimo dopo guerra per l’interessamento di un politico locale illuminato e senza troppe zavorre ideologiche. E insomma la logica del “è sempre stato così” ha in sé un potere autoassolutorio molto forte. Solo che a forza di decennali autoassoluzioni la politica ed il sindacato in questo Paese hanno acquistato spazi di controllo sempre più ampi e imbarazzanti. Partendo dall’adolescente sfortunato che ha bisogno di pagarsi gli studi si arriva sessantanni dopo, senza quasi accorgersene, al negozio di mozzarelle e alla tutela del bar dello zio. Alla cura spasmodica del proprio bacino di potere ed elettorale. Al netto dei vaffanculo partenopei, il PD (e i DS e il PSI, la DC e tutti gli altri prima) non si sono comportati troppo diversamente dalla De Girolamo. Esiste una quota difficile da stimare ma comunque reale di elettori di Beppe Grillo che semplicemente preferiscono la tabula rasa dell’ex comico genovese allo scenario desolante che si trovano di fronte ogni giorno in un Paese nel quale non si muove foglia che la politica non controlli. Per recuperarli ad una politica sana fuori dalle banalità grilline occorrono sforzi che nessuno oggi sembra in grado di compiere e nemmeno di proporre. Dalle fondazioni bancarie agli appalti pubblici all’ultimo assunto in un posto più o meno pubblico, fino – appunto – alla licenza per la vendita di lupini dell’amico dello zio, quello che osserviamo sono capillare ingordigia e spartizione. L’occupazione di ogni singolo spazio (in questo la politica assomiglia molto alla pubblicità non prevede un punto di crisi oltre il quale l’elettore ti manda a quel paese) e la logica del “io qui e tu lì” sono un problema grande come una casa. Praticamente nessuno di quelli che potrebbero occuparsene ha i titoli per farlo. La morale ai tristi commerci di Nunzia di Girolamo che riunisce la cricca a casa del padre mentre allatta prevede una verginità che nessuno di noi ha.
Gennaio 15th, 2014 at 13:27
Per la gente è molto più facile chiedere che darsi da fare.
La politica soddisfa semplicemente un demenziale bisogno italiano.
Gennaio 15th, 2014 at 13:30
Capisco il senso del pezzo e quindi alla tua chiosa non risponderò “parla pe’ te”, però detta così l’unica è aspettare l’extraterrestre.
Allora che si fa?
Gennaio 15th, 2014 at 13:46
@mORA: tifiamo asteroide, no?
Gennaio 15th, 2014 at 13:56
[…] Massimo Mantellini segue la linea che ha sostenuto ieri sera Luca Sofri a Ballarò. Più o […]
Gennaio 15th, 2014 at 14:00
“parla pe’ te” io invece lo dico. ho deciso di starne fuori, pagandone il prezzo: con un certo piacere, direi (come in questo caso).
qualcuno ha mai visto “i divertimenti della vita privata” della comencini? forse mi sbaglio, ma mi pare che c’entri.
Gennaio 15th, 2014 at 14:23
@Giuseppe
Ah, già.
Gennaio 15th, 2014 at 14:24
@andrea
L’ho detto, non so se s’è colto…
Gennaio 15th, 2014 at 14:26
Poi alla fine diverse persone ti vengono a salutare, gentilmente, generosamente, solidali, e ti rammarichi dei tuoi pensieri. Esci, prendi la macchina parcheggiata sulle strisce, e vai a casa.
http://www.wittgenstein.it/2014/01/15/un-paese-che-applaude/
Vi siete messi d’accordo con Luca?
Gennaio 15th, 2014 at 15:38
Tutto condivisibile ma, come ha già scritto qualcuno, manca la soluzione del problema.
È evidente che in questo paese ci culliamo sul fatto che “siamo tutti così”, “faremmo tutti così” e “abbiamo qualche volta fatto tutti così”, ma prima o poi bisogna iniziare a cambiare questo schema, e io come iscritta PD non mi sento in imbarazzo solo perché anche nel mio partito ci sono comportamenti scorretti.
Cerco di cambiare la situazione, poco importa se chi commette certe azioni sia del PD o di FI ecc.
Gennaio 15th, 2014 at 16:19
Che siano pochi a poter fare la morale è vero, però , sembra strano, ma io qualche amministratore straordinario di Asl di estrazione politica che moriva senza milioni di euro guadagnati illegalmente e senza parenti che gestissero il bar dell’Ospedale l’ho conosciuto, magari faceva parte di una minoranza ristretta, però mi ha insegnato che anche con fatica essere coerenti è possibile e probabilmente ti dà pace, aldilà di credere o meno nel Paradiso.
Gennaio 15th, 2014 at 16:46
banalità grilline?
“Personalmente sono tra quelli che cercano ogni giorno di liberarsi dei pregiudizi: ecco perché qui non avete mai letto una riga contro Renzi per il giubbotto in pelle, le copertine di Vanity o i pranzi con Briatore. Lo si giudichi dai fatti, insomma.” (Gilioli)
“Tra ieri pomeriggio e oggi abbiamo appreso che almeno due passi in avanti in termini di civiltà – l’abolizione del reato di clandestinità e la sottrazione alle mafie del mercato della cannabis –” – (Gilioli)
http://www.corriere.it/politica/14_gennaio_13/grillo-lancia-consultazioni-reato-clandestinita-dissidenti-politica-non-sia-videogame-b474ad60-7c49-11e3-bc95-3898e25f75f1.shtml
http://espresso.repubblica.it/palazzo/2014/01/14/news/cannabis-vittorio-ferraresi-m5s-se-il-pd-si-decide-si-puo-fare-1.148744
Gennaio 15th, 2014 at 17:28
A volte tocca dare ragione anche al Mantellini.
Gennaio 15th, 2014 at 17:37
Quindi invece di discuter se o no cacciare la De Girolamo dalla poltrona ministeriale, quelli del PD dovrebbero scrivere e discutere, blaterale, litigare ecc. Berlusconi ha vinto così in passato, giocando facile sulle macerie.
Fortuna che Renzi è differente… Voi restate nella 1° repubblica.
Gennaio 15th, 2014 at 17:57
vorrei averlo scritto io
thanks
ciao bello
Luca
Gennaio 15th, 2014 at 19:33
Vabbè ma è il leitmotive della propaganda berlusconiana: se così fan tutti la colpa si estingue. Il punto è che essere morali non significa essere santi, ma migliorarsi. L’immoralità della politica sta proprio nell’avere abolito le distinzioni, nell’essere al di là del bene e del male e del buon senso. Per non dire delle gradazioni. Parlare di capitale ingordigia allo stesso modo sia per il venditore di lupini che tira a campare e sia per il direttore ASL raccomandato è un’astrazione che non c’entra nulla con la realtà.
Gennaio 15th, 2014 at 19:53
Io personalmente se fossi Massimo sarei un po’ imbarazzato a prendere posizione con un post così massimalista per poi scivolare su un “recuperarli”: loro..
ad una ‘politica sana’
Io per esempio sono un po’ imbarazzato a parlarne anche da semplice occasionale elettore del M5S, perché ho gli occhi, ho come tutti una storia personale, conosco le persone, vedo le cose succedere. Io sono come tutti.
E tutti sono come me?
Ho votato due volte Prodi che nel 2010 dirà: ‘i giovani caccino i vecchi a calci’