A volte non sanno nemmeno di essere su un blog. Arrivano per lo più da facebook (twitter ci prova, ma non ce la fa). Invece un tipo di traffico che non esiste praticamente più è quello in arrivo da altri blog. Non ci linchiamo più. Perlomeno, gli altri non mi lincano più, io cercherò di continuare e di lincarvi anche più spesso, non bisogna arrendersi.



Leonardo nel suo tradizionale post di fine anno dice che i blog non sono morti, solo che non si linkano più fra loro.

18 commenti a “La fatica del link”

  1. Daniele Minotti dice:

    Condivido. Senza voler sembrare misoneista, già da anni regnano blogger egoisti ed autoreferenziali. Boogroll, per esempio, non se ne vedono più

  2. Stefano Vitta dice:

    La blogosfera era tale grazie ai link tra blog e blog che consentivano al lettore di approfondire fonti e scoprirne i nuove. Il media orizzontale appunto. Oggi credo che la blogosfera non esista più, sostituita dai social network.

  3. Pinellus dice:

    C’era una volta il pingback (o trackback).
    Wordpress li supporta ancora. Blogger (mia piattaforma) no.

    Ma a parte questo.
    C’è una triste constatazione (sperimentata da me medesimo).
    Se un post non è condiviso sui social network, ha l’80% di click in meno.

    In pratica potremmo dire che in casi come il mio (blog semisconosciuto) se non facessi circolare i link sui vari FB, Twitter e G+, mi ritroverei all’onanismo digitativo.

    Per non parlare dei commenti.
    I commenti sotto ad un post per me è diventata merce rara.
    Magari su FB sotto allo sharedlink si è scatenato un flame. Ma sul blog nulla.

    Anche la pratica del Blogroll ormai è vista come vintage.
    C’è poco da fare. Il grosso del traffico, il centro dove si va a fare struscio, è sui socialnetwork.

    I blog restano e resistono. Appartati. Come quei localini in traverse secondarie, poco illuminati con massimo dieci coperti, dove però puoi chiacchierare con calma e bere dell’ottimo vino sfuso senza etichetta.

  4. .mau. dice:

    @Daniele: per me il blogroll è sempre stata un’idiozia, o se preferisci un modo per tacitarsi la coscienza. Il link serve per far conoscere *uno specifico post* (e magari controbatterlo), è tutta un’altra cosa.
    @Pinellus: io ricevo 100 trackback al giorno circa. TUTTI spam. Che poi occorra spammare i post sui social network è normale: il concetto di RSS è morto :-(

  5. maxkava dice:

    anche Mante da quando ho ceiticato non mi linka più :)

  6. Andrea dice:

    Mi sembra il giusto contrappasso per quando, ai tempi, vi linkavate solo tra voi blogstar snobbando i blog minori o al di fuori dalla cerchia. Chi semina vento…

  7. Enrico Giammarco dice:

    Il link utile e rilevante al tema/nicchia è sacrosanto. Io continuo a linkare, trovo sia sempre un arricchimento ai post.

  8. Daniele Minotti dice:

    @.mau. Credo si possa fa conoscere anche un amico che, in generale, si apprezza

  9. frank dice:

    e raccolgo l’invito

    http://puntofisso.net/techblog/2010/06/10/luttazzi-la-mala-fede-e-la-ragione/

    un blog che ho scoperto oggi mentre ‘trafficavo’ come un ragnetto

  10. .mau. dice:

    @daniele: se in generale apprezzi qualcuno (amico o no), una volta fai un post su di lui :-)

  11. Stefano Nicoletti dice:

    I blog non sono già più quelli di una volta. Come tutto il resto. Tutto cambia, lo diceva qualcuno più di due millenni fa: per tanti non è facile digerirlo.

  12. frank dice:

    ripescato oggi da quel maledetto web.archive.org che rida’ vita a blog che nemmeno esistono più, da anni.

    (supera le 20 righe, chiedo scusa preventiva)

    [..]
    Su questo blog ( nella chat, nelle lettere ) alcuni di voi ultimemente invocano un mio aiuto su decisioni politiche (movimenti di controinfo, lotte ecc.) ed elettorali ( chi votare? ). Addirittura c’è anche chi ha pensato di coinvolgermi per usare la mia notorietà come “testimonial” durante azioni sul territorio.

    Io diffido della massa e del suo bisogno di un capogruppo, di un leader. Strano che accada sul web: la rete è orizzontale e interconnessa. Sono i partiti politici ad avere una struttura piramidale top-down. Per un cybernauta, la pretesa dei leader di ergersi a capo dovrebbe essere irritante. Figuriamoci fomentarla. Eppure.

    La satira, per definizione, è contro il potere. Contro ogni potere. E’ una combinazione di ribellione e irriverenza e mancanza di rispetto per l’autorità.

    Come si uccide la satira? Dandole potere. Per questo l’attenzione che i media riservano alla satira va temuta come una malattia incurabile. O come un elogio di Marcello Dell’Utri.

    (Daria Bignardi:-Chi stima fra i giovani giornalisti?-
    Dell’Utri:-Luca Sofri e Filippo Facci.-)

    Un autore satirico deve saper resistere alla tentazione del potere. Certo, ogni battuta contiene una piccola verità, è questa che ci fa sorridere; ma se cominci a pensare che il tuo compito di autore satirico sia quello di “dire la verità”, hai già ceduto alla tentazione del potere.

    A poco a poco, quasi senza accorgertene, ti dimentichi della satira e finisci per concentrarti sulla “denuncia”. Che fra l’altro è un giochino più facile ( la satira è un’arte, la denuncia la sanno fare tutti ) e dà soddisfazioni più grossolane.

    Mammamaria, in chat, ha commentato:-Daniele non è un leader.- Alcuni hanno obiettato, altri convenuto. A nessuno è venuta in mente la terza ipotesi: che in realtà c’è chi non vuole esserlo, un leader.

    E’ una lusinga ( quella del potere ) che identificai quando l’Espresso mise la mia foto in copertina all’epoca di Satyricon e a cui cerco di resistere il più possibile. ( Oggi mi ha cercato Conti del Corriere della Sera. Non risponderò. )

    La satira è esercizio di libertà. La libertà è qualcosa che tu hai già, non sono altri a dartela. Per questo, nessuno può vantarsene (come fa sempre Berlusconi:-Nelle mie reti c’è la massima libertà!-). Per questo ha commesso un grosso errore chi è andato da Celentano a farsi dare il microfono.

    La libertà al massimo possono togliertela. Foucault, il pensatore del potere, sottolineava come il potere si nutra proprio della libertà degli uomini.

    A un leader viene riconosciuta di solito una eccellenza particolare, fra i cui connotati uno dei più importanti è l’assenza di contraddizioni. -E’ senza macchia!-

    La satira, che è libertà, è il contrario: la sua forza è proprio la contraddizione, il riconoscere che la natura umana è contraddittoria. E’ la lezione di Lenny Bruce: un autore satirico non è migliore dei suoi bersagli. Nessuno è senza macchia. Quando Bruce attaccava il card. Spellman, gli strali erano un tutt’uno col racconto della propria miseria umana, ne erano il sottotesto costante.

    Come direbbe Foucalt, non esiste un fuori dal potere.
    Ma anche se non siamo padroni di noi fino in fondo, possiamo cercare di resistere al dominio. Chi crede di essere migliore; e addita il malcostume altrui con piglio da Savonarola; e accetta investiture popolari ( la “democrazia dal basso”, massì ); e si fa leader; e lascia che l’establishment dell’informazione lo tratti come tale; chi accetta tutto questo ha già ceduto alla tentazione del potere.

    Talia, dea della comicità, dopo un po’ lo abbandona. Alla lunga, il satiro potente finisce nella polvere, come tutti i potenti.

    Il vostro compito? Aiutare me, e gli altri che potrebbero cascarci, a non cedere a questa lusinga. La satira dev’essere contro ogni potere, anche contro il potere della satira.

    Il card. Spellman è morto, Lenny Bruce vive.

    ( Ho provato questo discorsetto per tre settimane davanti al mio cane. Per cui quando ho finito non applaudite. Venite qui ad annusarmi il pacco. )

    By Daniele Luttazzi

  13. ale dice:

    linchiamo

    linCHIamo

    ..
    LINKIAMO

  14. mORA dice:

    Ma abbiate pazienza, un blog si giudica (e quindi si frequenta) per il numero di clic che fa (che ignoriamo salvo contatori espliciti e mo’ di medaglietta), per l’esposizione o per i contenuti?

    E poi se un post ha 10 commenti quasi tutti pertinenti e magari pure moderati, diventa migliore se accende una flame su FB o TW con commenti in larga parte buoni per concimare i bonsai?

    Facciamo un esempio:

    http://pensierieparola.blogspot.it/

    Cos’ha che non va? Non è mainstream?

    Ed il concetto di blog-notes?
    Ti scrivi due cosette sul tuo spazio pubblico, te le appunti, e quando serve le citi. Non si può?

    Certo, se si parla di un qualcosa che genera reddito è diverso, ma di quelli ne vendono a mazzi.

    * * *

    P.S.: il record di visite sul mio blog l’ho fatto a seguito di un link da parte di Alessandro GIGLIOLI; eppure continuo a pensare che sia ad uno dei post più idioti che ho scritto (oddio non che l’argomento consentisse roba forte).

    Perché il link ha anche questo: non te lo scegli mica.
    Magari diventi famoso (per i celebri 15 minuti, eh) per una cosa che non ti rappresenta.

    Vi scrive uno che linka molto, pure troppo.

    * * *

    Infine sui pingback, rincresce che quello di WP funzioni solo su installazioni commerciali (ad esempio WP.com).

    Quanto alla pubblicità sui SN, questa settimana il record deriva da un tweet di Stefano QUINTARELLI.

    Insomma, se non c’è fica di mezzo e considerando la quantità di blog che c’è in giro, aspettarsi di diventare delle blogstar con dei ragionamenti mi pare sopravvalutarsi molto.
    Oltre a sopravvalutare molto chi ci sta attorno.

  15. Andrea dice:

    Io ho scritto due righe qui. Come faccio ogni anno a dicembre http://www.contino.com/blog/2013/12/22/si-fa-presto-a-dire-blog Ora per aver pubblicato un link qui dove massimo ha sicuramente più visibilità di me é una cosa sbagliata?
    È il solo modo che abbiamo per conoscerci visto che blogbabel è stato abbandonato, e visto che il motore di ricerca non ci supporta come dovrebbe.

  16. eligio de marinis dice:

    Io ho il picco di visite per un post su Non è la Rai, i cui tracciati remoti sono, quando va bene, “Francesca gollini nuda”. Dubito che più del 15% di chi ci sia capitato lo abbia letto fino in fondo. Linkiamoci tra noi e con altri o sarà la fine (a proposito http://www.machittevole.blogspot.it).

  17. Marina Viola dice:

    io homun blog, tra l’altro citato da Mora, e non so mai come:
    a) mandarlo in giro, fb, twitter e email a parte
    b) includere altri blog che mi piacciono a parte il blogroll
    c) trovare dei blog che mi possano interessare.

    il mondo dei blog è difficile da scoprire, credo. aiutarci a vicenda è forse la nostra unica speranza.

  18. blogging dice:

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