Una delle molte responsabilità che Beppe Grillo non riesce a prendere è quella nei confronti della rete Internet. Ce ne sono altre ben più importanti, me ne rendo conto, alcune di queste hanno dato segno di sé giusto in questi giorni, ma l’irresponsabilità di Grillo nei confronti delle regole della comunicazione in rete ha alcuni aspetti paradossali.

Non mi riferisco alle sole norme di legge, quelle ovviamente esistono e sono a tutti disponibili. Così se il blog di Grillo o la sua pagina Facebook si riempono di commenti diffamatori nei confronti di politici, giornalisti e chiunque altro capiti a tiro dell’ex comico, è ovvio e nell’ordine delle cose che chi si senta eventualmente diffamato possa domani chiedere ad un giudice di intervenire.

Ma accanto alla responsabilità penale individuale, accanto al tema assai più sfumato e discutibile della responsabilità politica di Grillo nell’utilizzare metodi e toni populisti e fascistoidi nei suoi attacchi ormai quotidiani contro singole persone, accanto anche al tema per nulla scontato della corresponsabilità penale di una testata giornalistica per quanto attiene ai commenti non rimossi dei suoi lettori, esiste un tema di etica della rete molto forte e sottaciuto.

Ognuno di noi è il giardiniere del piccolo pezzo di Internet che utilizza. Chi ama Internet e pensa che la rete sia un valore per sé e per le persone che ha vicino tende a curare al meglio il piccolo spazio individuale che gestisce. Ognuno potrà farlo alla sua maniera, qualcuno poterà i rami delle proprie piante in maniera più o meno radicale, altri toglieranno le foglie dall’erba autunnale altri ancora le lasceranno lì a farne un tappeto morbido per le proprie passeggiate: in ogni caso tutti ci occuperemo della nostra presenza on line perchè siamo affezionati a quel luogo, ne percepiamo grandezza e opportunità.

I luoghi della presenza on line di Grillo invece sono spazi senza manutenzione, pieni di rifiuti e scheletri di lavatrici arruginite e tutto questo, più che una banale noncuranza, assomiglia ad un progetto nel quale Internet non è il luogo della propria presenza ma un scusa, uno strumento di propaganda come un altro. Grillo ed i suoi parlano continuamente di rete ma non amano la rete, la usano come un megafono utile ai loro progetti ma non ne hanno cura. Di tutti i vizi di Grillo quello di lasciare che altri sporchino i propri luoghi di rete senza batter ciglio è forse uno dei meno citati ma, per me, uno di quelli più significativi e meno sopportabili

30 commenti a “Grillo e l’etica di rete”

  1. Maury dice:

    Bella riflessione. Non ci avevo mai pensato al paragone tra la propria presenza in rete e il giardino da curare.
    Grazie.

  2. Federico P. dice:

    Eppure anche sul blog di grillo fior fior di commenti vengono censurati: per fortuna, però c’è un sito (di cui non pubblico il link perché sono già finito nell’antispam, Mante controlla) che monitora i commenti e tiene il conto di qulli eliminati (e li salva).
    così noti che commenti sgraditi al movimento, anche se privi di violenza verbale, vengono censurati mentre restano insulti purché “in linea”.
    A proposito di manutenzione.

  3. frank dice:

    è una polemica, uno scontro violento, invettive giornalistiche, militanti che dai giornali ogni giorno tirano calci e pugni e le risposte politicamente scorrette di Grillo

    capisco gli attacchi di Massimo, la sua ragion politica, ma fascismo è un’altra cosa. Il fascismo è al potere e controlla in modo antidemocratico il massmedia, la base culturale, e chi controlla lo strumento legislativo ed esecutivo e attacca senza pietà le persone più deboli e che non possono difendersi, come i malati di SLA

    internet non può esser fuori dalla realtà, non può esserci un’altra etica

    è una dialettica politica violenta come il contesto reale, son d’accordo con Concita De Gregorio che parla di ‘violenza’ e non ‘fascismo’

    a me viene sempre in mente la canzone di De Gregori: ‘Italia asassinata dai giornali e dal cemento’

    è c’è una ragione ed è la stessa analisi di Pasolini sulla televisione

    “Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha fatto il centralismo della civiltà dei consumi.Il fascismo proponeva un modello, reazionario e monumentale, che però restava lettera morta. Le varie culture particolari (contadine, sottoproletarie, operaie) continuavano imperturbabili a uniformarsi ai loro antichi modelli: la repressione si limitava ad ottenere la loro adesione a parole. Oggi, al contrario, l’adesione ai modelli imposti dal Centro, è tale e incondizionata. I modelli culturali reali sono rinnegati. L’abiura è compiuta. Si può dunque affermare che la “tolleranza” della ideologia edonistica voluta dal nuovo potere, è la peggiore delle repressioni della storia umana. Come si è potuta esercitare tale repressione?

    [..] la rivoluzione del sistema d’informazioni è stata ancora più radicale e decisiva. Per mezzo della televisione, il Centro ha assimilato a sé l’intero paese che era così storicamente differenziato e ricco di culture originali. Ha cominciato un’opera di omologazione distruttrice di ogni autenticità e concretezza. Ha imposto cioè – come dicevo – i suoi modelli: che sono i modelli voluti dalla nuova industrializzazione, la quale non si accontenta più di un “uomo che consuma”, ma pretende che non siano concepibili altre ideologie che quella del consumo. Un edonismo neo-laico, ciecamente privo di ogni valore umanistico e ciecamente estraneo alle scienze umane. L’antecedente ideologia voluta e imposta dal potere era, come si sa, la religione: e il cattolicesimo, infatti, era formalmente l’unico fenomeno culturale che “omologava” gli italiani. Ora esso è diventato concorrente di quel nuovo fenomeno culturale “omologatore” che è l’edonismo di massa: e, come concorrente, il nuovo potere già da qualche anno ha cominciato a liquidarlo. Non c’è infatti niente di religioso nel modello del Giovane Uomo e della Giovane Donna proposti e imposti dalla televisione.

    il Giovane Uomo di cui parla Pasolini è proprio lui il simpatico fiorentino?

  4. un giardino da curare è il proprio pezzo di internet | Simone Weil dice:

    […] le tante similitudini che si usano per spiegare i rapporti tra noi e la rete, questa di Mantellini è una della migliori. Tutti noi dovremmo prenderci cura del nostro pezzetto di internet, curarlo, […]

  5. juhan dice:

    Beh, Grillo e Casaleggio. Anzi più questo che l’ex comico è principalmente un megafono.

  6. frank dice:

    ma allora ritieni giusta la legge ‘ammazza blog’ che gioca sulla responsabilità penale della testata, e finisce per imporre una logica partitica, questa è la funzione più o meno esplicita della On. Boldrini, ed è la logica televisiva direttamente controllata e centralizzata

    l’esempio del giardino è diverso:

    1) è una concorrenza in un pluralismo, tanti giardini diversi in una grande rete,

    2) un medium bidirezionale, la responsabilità diventa personale, di chi partecipa

  7. mORA dice:

    Sbaglio o leggo Grillo e etica nella stessa frase?
    E poi lui la Rete l’ha sistemata anni fa col martello.

  8. sos dice:

    Non sono sicuro sia connesso, ma è un po’ di tempo che noto un’incuria simile anche nei commenti sul “Post”, in modo particolare da parte di un nutrito gruppo di lettori che amano invadere di commenti articoli riguardanti politica scienza e tecnologie.
    Mi chiedo se, a differenza di Grillo, gli autori che scrivono in quella testata non provino una qualche forma di imbarazzo nei confronti di sostenitori simili a “groupies”, e se “fare pulizia nel proprio giardino” consista nel censurare i commenti sgraditi (anche quando sono a sostegno)
    o piuttosto scrivere anche articoli dove si prendono le distanze da forme di “discepolanze” non richieste o comunque da modi di cattivo gusto.

  9. frank dice:

    chiedo scusa se tre o quattro post ho scritto più di cinque commenti, non credo limiti la lettura di altri commenti, è un pretesto

    ma limitare il contenuto è un’altra cosa, è già il terzo messaggio che leggo in tal senso ed è preoccupante

    .. mmm.. ma più che un sos credo stia avanzando un nuovo integralismo e preoccupante: l’unicità dell’etica, fino al dogma. Non un bel giardino.

  10. mORA dice:

    @frank

    Siccome non ti capisco (limite mio), mi metti una crocetta?

    Domanda 1

    Se un commento, su un sito qualunque, bada che non è importante, recita all’indirizzo di una persona oggetto di un post, a contenuto qualunque anche apologetico, quanto segue: “brutta troia ti aspetto sotto casa; prima ti stupro e poi ti metto su per il culo a monetine quel poco che guadagno!1!!11!”

    [ ] va bene così
    [ ] è un reato penale (minacce)

    Domanda 2

    Il commento di cui sopra:

    [ ] dev’essere lasciato dov’è, la libertà di espressione è questa; sta avanzando un nuovo integralismo preoccupante: l’unicità dell’etica, fino al dogma.
    [ ] dev’essere reso invisibile al pubblico e segnalato all’autorità giudiziaria

    Grazie

  11. Rocco Felici dice:

    Sta volta, da grillino, concordo in pieno. solitamenti i tuoi post su grillo li trovo banali e superficiali.

    Ps: ma una volta nella tua blogroll non c’era tal “keinpfusch”?

  12. Ego dice:

    Frank, concedimi la leggerezza: ma già il fatto che tu ti dichiari d’accordo con concita, nel mio personale e (va da sé) trascurabile punto di vista, rimette nel giusto ordine si cose il mistero dei tuoi monologhi. Insomma, di sicuro ci fai, non puoi esserci :)

  13. Pier Luigi Tolardo dice:

    Ero “amico” fino a ieri sera su Facebook di una signora scatenatissima simpatizzante del Movimento 5 Stelle, molto interna al Movimento, anche se dice di non esservi iscritta. Ieri scrive che Marianna Madia è la nuora di Napolitano, Le faccio notare che non lo è attualmente, non lo è mai stata, solo prima di essere eletta deputato, per qualche tempo è stata fidanzata con uno dei figli….Le dico che non è da Lei visto che in genere nei post afferma con una certa sicurezza di essere sempre molto documentata e di tenerci alle fonti mentre gli altri in genere sono disinformati…E comunque dico testualmente: “non sono cazzi nostri la vota privata della Madia giudichiamola per i suoi atti politici…la signora mi sbatte fuori dalla sua bacheca t perchè lei vuole solo persone educate e non va bene correggerle le virgole, nel contempo il marito della signora dice che sono un cerebroleso e che lavorando in Telecom(lo ha saputo da mio profilo leggibile da tutti, invece nel suo c’è solo un cane lupo) sono un fallito e devo andare aff..(dice aff..) e un altro grillino mi dà del cafone…Ovviamente sono vivo lo stesso e la colpa è solo mia, che frequento su FB certa gente e dovrei utilizzare meglio il mio tempo, però la loro idea del confronto, ho scoperto, che è un po’ diversa dalla mia, non solo Grillo, proprio la loro…

  14. Dino Sani dice:

    Mentre stiamo per dare l’addio alla speranza che i giovani possano cambiare l’Italia (almeno guardando la nuova segreteria del Pd), mi piacerebbe che Mante usasse lo stesso numero di post contro Grillo contro l’uso della rete fatto dai responsabili del Pd (oggi su il fatto Scanzi racconta le belle imprese del nuovo responsabile della comunicazione del Pd, che insulta a destra e manca senza che nessuno se ne curi..)
    Detto questo trovo che l’uso della rete di Grillo sia decisamente criticabile, ma non solo e non tanto per i toni, che vanno un po’ ad ondate e sono il marchio della sua comunicazione dall’inizio dei Vday, quanto proprio sull’abbattimento dell’orizzontalita della rete (io parlo voi commentate io non rispondo mai), per non parlare di come i canali paralleli del blog usino delle tecniche di basso marketing per acchiappare clic con continui sensazionalismi a sorpresa. Insomma questo modo di usare internet é piuttosto “televisivo”, e in fondo berlusconiano. Bella la metafora del giardino, e tutti noi che gestiamo spazi nel web facciamo pulizie quotidiane, ma é tutta la gestione della rete, che pure dovrebbe essere centrale nel M5S, che é drammaticamente arretrata e centralista. Un peccato originale che il movimento non sembra in grado di affrontare …

  15. gregor dice:

    @Dino Sani
    Ti rendi conto che hai disintegrato 5 o 6 generazioni per un semplice scambio di tweet?

    Scanzi scrive su un giornale che non fa informazione, ma sensazionalismo. Nicodemo ha risposto a dei tweet, non si possono definire attacchi alla stampa, altrimenti i giornalisti diventerebbero immuni da qualsiasi critica.

  16. andrea61 dice:

    Olio di ricino e manganello rivisitati in chiave digitale.
    Grillo quanto a cinismo e spregiudicatezza batte il Banana 10 a 0, eppure c’e’ gente che continua ad adorarlo nel nome della democrazia..

  17. frank dice:

    @mOra, stai scherzando spero

    (il commneto che segue è abbastanza arzigogolato e barocco ma credo interessante)

    ti nomino, per gioco, cardinale dell’etica e poliziotto del web al servizio di sua santità Boldrini: Massimo ha pubblicato 20 interventi dal blog curato da Casaleggio, sono 20 insulti. Non c’è alcun dubbio.
    Su quanti commenti? mille? non è riportato, per Massimo i 20 insulti rappresentano non solo il blog ma anche l’etica di Grillo.

    Lo Stato di Polizia non è il nostro forte ma proviamo a controllare tutti i blog, e prendiamo il blog gadlerner.it : troverai più di 40 insulti, cosa facciamo, raddoppiamo la condanna penale? Allora un anno di carcere a Casaleggio del M5S e due anni di carcere a Gad Lerner del PD

    a rigor di “etica”. La violenza è violenza.

    Prendiamo ora uno degli ultimi numeri del’Espresso pubblicizzato sul sito e sui blog del gruppo: “Bevi Napoli e poi muori” (! piazzando la solita bomba) Il direttore Manfellotto rincara la dose su RadioUno: “Abbiamo voluto dare un pugno nello stomaco!” (come sparare nel mucchio)

    una modalità senza alcun dubbio violenta. ancora violenza. vogliamo dire “fascistoide”?

    La violenza è violenza. L’Espresso e l’etica di rete.

    Non solo: fino a poco tempo fa le copertine dell’Espresso erano quasi esclusivamente culi e tette, la donna oggetto, ancora violenza, oggi l’Espresso mette quella copertina all’interno del periodico e cavalca ipocritamente la propaganda della Boldrini sul «corpo della donna»: due volte violenza.

    La violenza è violenza. Da condannare.

    Ma torniamo ai blog: chi risponde giuridicamente del blog gadlerner.it? in fondo alla pagina iniziale c’è la società che cura il blog: Liquida (e già il nome incuriosisce, un po’ come ‘democrazia liquida’.. ma andiamo avanti) Cerchiamo quindi informazioni su questa società a cui si è affidato Gad Lerner e concorrente (?) della società di Casaleggio

    ed è molto interessante, tecnologia & politica

    la ‘mission’: http://www.liquida.it/about.liquida/

    ”Un valorizzatore e organizzatore automatico semantico dei contenuti di informazioni pubblicati in rete da blog e siti di informazione.»

    ”Uno strumento democratico e innovativo, meritocratico e trasparente.»

    ma le parole al di là dell’effetto forse hanno anche un senso: una democrazia automatica, meritocratica e trasparente. (??)

    ”Selezionare, organizzare e fare emergere, dalla grande massa di contenuti prodotti dagli utenti web la porzione di contenuti più interessanti.»

    Selezionare COME? e interessanti PER CHI?

    «I contenuti digitali sono liquidi, mobili, fruibili da molti in una pluralità di contesti.
    I contenuti digitali si possono ‘mescolare’ e diventare qualcosa di diverso, cambiando forma, colore e sapore.
    Liquida vuole essere un ambiente ‘trasparente’ e ‘fresco’ come l’acqua.
    I contenuti portano con se ‘nutrimento’, fanno crescere le idee, si muovono, mutano e non hanno confini.»

    frullare contenuti, trasparente e fresco come l’acqua.

  18. Dino Sani dice:

    É altrettanto pericoloso delle schedature dei giornalisti la richiesta di rendere responsabile il blog dei commenti. Nel caso specifico poi si é scoperto che quei commenti erano di un militante renziano… Poi lui si é scusato invocando il paradosso. Insomma la libertà di opinione e di parola va sempre e comunque tutelata, anche se ci fa raccapricciare. Poi certo ognuno ha anche il diritto di non accettare certi toni e insulti sul proprio blog e di rimuoverli dai commenti. Ma da qui ad imporre ai blogger questo lavoro mi sembra inaccettabile. Sono d’accordo con il mantenere il giardino pulito, ma non possiamo obbligare il vicino di fare per forza altrettanto.
    @gregor magari fossero i tweet i problemi…se sai qualcosa di questi giovani rampanti del Pd (prima bersaniani ora renziani) e delle cose che hanno scritto e votato in parlamento, ti passa ogni fiducia.

  19. .mau. dice:

    C’è una piccola differenza tra “rendere responsabile il blog dei commenti” e “monitorare i commenti”.

  20. frank dice:

    Letta sostiene che se non c’è reato penale allora è solo un’opinione, ma per Letta varrebbe solo per i giornalisti e non per Grillo… Anche quella di Letta è un’opinione, ma è propaganda

    l’iniziativa di Grillo è un’opinione, non un reato. Non è una lista di proscrizione, non è un attacco al giornalismo come mezzo d’informazione, è un’iniziativa politicamente scorretta e spregiudicata come tante altre

    tralasciando il fatto che l’intera classe dirigente del PD è coinvolta i numerosi scandali e reati penali: c’è una corresponsabilità penale degli amministratori dell’intero partito?

    – continuazione del commento delle 14:45 –

    da qualche mese inoltre i filtri del blog gadlerner.it sono cambiati e hanno allargato le maglie per quanto riguarda volgarità di vario genere

    non è un argomento da tweet, richiede approfondimento, è un tema molto delicato

    qual’è la funzione di alcuni blog, anche blog di grandi periodici?

    ci sono varie ipotesi, anche combinate tra loro:
    – inibire la protesta e la critica confondendola in un contesto caotico, o apparentemente caotico.
    – essere uno sfogatoio per ammortizzare la violenza, il dissenso e non disturbare di fatto il manovratore al governo
    – delegittimare e squalificare un blog, e poi metterlo alla gogna in Tv
    – propagandare un certo modello libertario senza limiti, entrato ormai di prepotenza nella cultura di destra e sinistra, grazie ad un sitema televisivo demagogico e fascistoide
    – raccogliere consenso per il partito, incitare all’odio, creare una ‘base’ ultras
    – raccogliere pubblicità
    – instaurare uno stato di polizia e legittimare un’azione repressiva indiscriminata
    – controllare il web in modo centralizzato, censurare in modo pervasivo e schedare

    molto dipende infatti dalla cultura televisiva e preesistente creata dal duopolio Berlusconi-PD e governativa sempre più violenta: fino ad arrivare alle ‘lacrime e sangue’ e una demagogia sempre più violenta che ha coinvolto anche i social network: non è avvenuto il contrario, non è colpa del web..

    lo stesso Grillo pochi anni fa in uno spettacolo raccontava un fatto interessante: i primi commentatori del blog sostituivano al turpiloquio giri di parole, erano insomma educati e rispettosi. E è ragionevole pensare che quei primi commentatori siano i fondatori dei circoli chiamati poi Meetup e i partecipanti delle votazioni online

    il fascismo è un’altra cosa: il fascismo non tollerera il grottesco di Beppe Grillo e di Dario Fo

    avete notato che col governo Letta la satira è inesistente? secondo Mieli invece è l’assenza di corruzione ad essere diabolica…

  21. Sergio dice:

    Frank, su Liquida stai prendendo una cantonata: liquida era partita con quella mission quando era semplicemente l’aggregatore di notizie Liquida.it poi è stato acquisito da Banzai ed è stato integrato in molti prodotti del gruppo tra i quali il blog di Gad

  22. frank dice:

    Sergio stai volutamente minimizzando: quella mission non è ‘semplicemente un aggregatore di notizie’…

    democrazia automatica.. ed è Gad Lerner ad affidarsi al diversamente Casaleggio

    c’è un’appropriazione di modelli comunicativi e contenuti, e vale anche per Renzi

    io ritengo invece, rispetto ai dietrologi e complottisti del PD, che vi sia un circolo virtuoso. Con Berlusconi gli affaristi dell’exPCI e poi PD erano entrati in un circolo vizioso, monopolistico e distruttivo per l’Italia intera

  23. Marco dice:

    Ho il sospetto che i post di frank non siano casuali. Credo sia sponsorizzato da un’azienda che produce rotelline per il mouse.

  24. mORA dice:

    @frank

    Come un politico della Prima repubblica, 2955 caratteri invece di due crocette, per non dire nulla.

    Quanto al fascismo ed al grottesco, ti consiglio “Achille Starace ed il vademecum dello stile fascista”, Rubbettino, 2000.

  25. alf dice:

    @frank

    Andresti punito severamente per COME scrivi.

  26. frank dice:

    il politico della Prima repubblica ha scritto la Costituzione

    scacco matto in due mosse: riforma della costituzione operata dal PD e coalizione tra forza italia e nuovo centrodestra e vittoria di Berlusconi

    (il PD andrebbe processato per direttissima, altro che storie e rotelline)

  27. frank dice:

    i tuoi rifiuti elettronici, caro mOra, vengono puliti e rigenerati con l’acido da bambini indiani e cinesi

    ecco perchè il Grillo rock spaccava simbolicamente il pc col martello, come un Pink Floyd davanti al muro di Berlino: il PC è l’oggetto più inquinante, non c’entra nulla con la rete e il web, ha invece a che fare col consumismo

    ma, riflettendo: se l’ignoranza è abissale, tanto da confondere Starace col grottesco Grillo, come può esserci anche un barlume di etica?

    ———-

    quiz a crocette

    La legge c’è già, la responsabilità è personale: è una rete. Sul fotomontaggio dell’on. Boldrini è stata aperta un’inchiesta dalla procura di Roma, il giornalista autore della diffamazione è stato iscritto nel registro degli indagati

    un giornalista

    ‘corresponsabilità penale di una testata’: la foto è stata pubblicata su Facebook! Quindi Facebook è corresponsabile penalmente? Ho qualche dubbio e di varia natura

    continui a confondere la legge, l’aspetto repressivo, con l’imposizione di un’etica, sono due cose completamente diverse: il confronto più evidente è col medium televisivo, centralizzato in cui l’etica è decisa dal partito

    la rete è invece, rimanendo alla metafora proposta, un insieme di giardini, la cura del giardino non riguarda solo l’aspetto repressivo ma una varietà culturale prima di tutto: una questione delicata, che riguarda il pluralismo e la democrazia stessa

    un conto è la responsabilità penale, un altro una responsabilità morale (altrimenti molti politici sarebbero già finiti in manette e in galera per direttissima, avendo una responsabilità maggiore)

    per Letta (che sa anche quant’è marcio il parlamento): o c’è rilevanza penale o altrimenti è solo ‘opinione’.

  28. Dino Sani dice:

    @frank sei sprecato per certi lettori prevenuti…
    Io ribadisco che l’atteggiamento degli elettori Pd verso Grillo é troppo simile a quello su Berlusconi, che dopo 20 anni é ancora qui…. Il problema in Italia non é né Berlusconi (morto più volte e sempre resuscitato dalla sinistra) nè Grillo (pronto a ritornare sui palchi a fare il suo mestiere, basta riguardare l’ultimo Vday ) ma questo partito di pseudo affaristi, che aspira a essere la nuova Dc, in un mondo completamente cambiato che si rifiutano di accettare. Salvo sperare che cambiando le facce e le età dei dirigenti improvvisamente cambi tutto. Se Renzi mantenesse il 50% delle promesse che fa sarebbe più sovversivo del M5S. Qualcosa mi dice che non le manterrà ….

  29. mORA dice:

    http://www.repubblica.it/politica/2013/12/12/news/scontro_faraone_nuti-73412736/

  30. Giuseppe dice:

    Si, con un giardino da trenta commenti è piu’ facile tenere pulito. Ma in fondo vi capisco, lamentarsi è facile e non implica problemi. Continuiamo a lamentarci ed aspettiamo che arrivi qualcuno sul cavallo bianco a salvarci. Nel frattempo, ci facciamo il the?