Avevo quasi deciso di scrivere un post sul tema Fabio Volo nella pagina della cultura del Corriere poi Andrea Iannuzzi su twitter mi ha segnalato questo e improvvisamente non ce ne è stato più bisogno:

Davanti a un’affollatissima platea che ha trovato posto in ogni angolo della Fondazione Mirafiore, circondato dai compagni della sua ultima avventura, Oscar Farinetti venerdì prima di presentare il suo libro “Storie di coraggio”, in uscita per Mondadori martedì, ha annunciato il programma della quarta edizione del “Laboratorio di Resistenza permanente”. Si tratta del format di incontri inventato a Fontanafredda da Farinetti per affidare nelle mani di “capitani” della cultura, dell’arte e dell’imprenditoria, una serie di presidi importanti per fondare una comunità. Il lungo elenco dei nomi ha fatto impallidire il pubblico, che ha ascoltato in silenzio, annotandosi le date. Si parte il 21 ottobre con la lezione di Corrado Augias «Inchiesta su Maria» e si continua per 40 appuntamenti che, fino ad aprile, vedranno salire in cattedra giornalisti, scrittori, politici, comici, musicisti e imprenditori tra i più brillanti, influenti e rappresentativi in Italia. Da Jovanotti, Gianna Nannini, Giuseppe Tornatore e Fabio Volo, a John Elkann, Diego Della Valle e Luca Montezemolo, Walter Veltroni, Massimo D’Alema e Debora Serracchiani. E poi, Ferruccio De Bortoli, Luca Telese, Aldo Cazzullo, Monica Maggioni, Andrea Scanzi, Fabio Fazio insieme con Renzo Arbore, Corrado Formigli, Emilio Casalini e Milena Gabanelli. Ancora i sindaci Federico Pizzarotti e Alessandro Cattaneo, i papà di «Zelig» Gino e Michele, Claudio Baglioni e Stefano Bollani, Cruciani e Parenzo de «La Zanzara», il cuoco Davide Oldani, Angelo Gaja e Vittorio Sgarbi. Da non perdere Giacomo Poretti, Beppe Fiorello e Serena Dandini, Luciana Littizzetto, Vittorio Sgarbi, Andrea Guerra, presidente di Luxottica, e Antonio Scurati, i registi Giorgio Diritti e Fredo Valla, Sandro Veronesi, Aldo Agosti in dialogo con Paolo Borgna, Guido Barilla, oltre a Luis Sepùlveda il 22 novembre con «La lentezza».


9 commenti a “Capitani della Cultura”

  1. Monica Bedana dice:

    Non ho più occhi per piangere, che la morte ci colga confessàti.

  2. nicola dice:

    Potevano invitare anche me. Io qualcosa da dire lo trovo sempre…

  3. mORA dice:

    Beh, vergognoso!
    Non vedo né Riotta, né Leone di Lernia…

  4. Dino Sani dice:

    Di tutta questa gente Fabio Volo mi appare come il più innocuo. Non é lui, né Checco Zalone, il problema della cultura in Italia.

  5. andrea61 dice:

    Nel paese dove Fazio viene spacciato per uno che fa interviste, ci sta tutto, anche sbirulino che discetta di cultura.
    Comunque ha fatto più danni il pensiero radical chic sempre alla ricerca di una Corazzata Potemkin da esaltare che Alvaro Vitali e Renzo Montagnani.

  6. frank dice:

    la ‘fondazione’ è una macchina da guerra incredibile

    di fatto è un nodo finanziario e occulto, ovvero: la legalizzazione di tangentopoli

  7. Amico dice:

    Questo nulla ci meritiamo e questo abbiamo, i personaggi citati sono davvero capitani della cultura e dell’arte in questo paese, siamo noi ad averli resi tali.

  8. diamonds dice:

    L`unico problema e` che si ripropone la sempiterna sindrome del babbuino(gli amici dei miei amici sono anche amici miei) .Non ne farei una questione di nomi.in giro,nel campo,c`e` gente con molta meno qualita`.E spesso ricopre ruoli importanti senza nemmeno il pregio di riuscire a farsi capire

  9. Giorgetto dice:

    A dire il vero è da almeno il 2010 che si ripetono questi eventi,negli anni sono stati invitati politici, imprenditori, filosofi scrittori,musicisti.
    La modalità è interessante, ogni ospite ha un pò di tempo per parlare di un argomento su cui si è preparato in precedenza, senza fretta, a me ricorda molto il TED(x), ma l’atmosfera è più rilassata, sia per chi parla che per chi ascolta,se vuoi ti alzi e ti prendi un buon bicchiere di vino.
    Non so se è una cosa scontata per una grande città, ma dalle nostre parti è raro trovare spazi come questi,informali, liberi e gratuiti.