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Ieri verso mezzogiorno non c’era nessuno in casa. Il postino allora ha lasciato un avviso per una raccomandata nella buca delle lettere. Così questa mattina siamo dovuti andare appositamente in un ufficio postale periferico (un posto tristissimo che hanno ricavato in una delle grandi vie di uscita dalla città dentro un ex magazzino rimesso alla meglio dove due impiegate molto gentili lavorano in condizioni ambientali deprecabili) a ritirare la lettera. Era intestata a me quindi chi l’ha ritirata (io non c’ero) è dovuto andare con un mio documento di identificazione. Il talloncino ovviamente non basta. Dentro la raccomandata c’era un assegno della Banca D’Italia, un rimborso fiscale per il 2011 (una cosa di cui onestamente non so nulla, robe del nostro commercialista). Però so ugualmente che le mie tasse vengono pagate in formato elettronico mentre i rimborsi delle stesse arrivano in formati borbonici dentro una busta di carta bianca. Per incassare quei soldi dovrò ovviamente perdere altro tempo per recarmi con il prezioso assegno non trasferibile nella mia banca a versarlo. Sospetto che la Banca d’Italia lo sappia e non gliene importi granché. Pensavo a questo oggi mentre leggevo il post di Alessandra Farabegoli (che un po’ tutti oggi hanno segnalato e linkato) sulle solide ragioni per cui lei ha deciso di non lavorare più con la Pubblica Amministrazione. Come darle torto?

17 commenti a “La Banca d’Italia mi ruba il tempo”

  1. Signor Smith dice:

    … e sei vivo. A me è arivato ieri un assegno intestato a mio padre per il rimborso di ua bollatta pagata in eccesso, prima della voltura della sua utenza “causa decesso”. Assegno di € 12,30 intestato al deceduto. Così dovrò riunire gli eredi, che vivono a Napoli, Roma e Siena per poter incassare “in qualità di eredi” la bella sommetta.

  2. Mariano dice:

    Letto il post della Farabeglioli. La sua conoscenza dovrebbe obbligatoria per poter accedere a qualsiasi carica pubblica o per lavorare all’interno della pubblica amministrazione.

  3. peppe dice:

    magari se uno perde un po’ di tempo, neanche tanto, col modulo che allego la risolve http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/file/Nsilib/Nsi/Home/CosaDeviFare/Richiedere/Rimborsi/Accredito+rimborsi+su+conto+corrente+ACCRIMBCC/Modello+e+istruzioni+ACCRIMBCC/Modello+di+richiesta+accreditamento+rimborsi+fiscali+cc/rich_accred+17+10+2007.pdf
    È un pdf però, magari è borbonico pure lui.

  4. Matteo dice:

    Due considerazioni: 1) che cosa c’entra la Banca d’Italia? Essa esegue un pagamento disposto dall’ammnistrazione pubblica.
    2) il pagamento viene effettuato in base alla richiesta sua o del suo commercialista. Se aveste indicato come modalità di rimborso l’accreditamento in c/c la Banca d’Italia avrebbe provveduto di conseguenza.

  5. frank dice:

    “per cui lei ha deciso di non lavorare più con la Pubblica Amministrazione”

    come i bambini

    mah, a me sembra un teatro dell’assurdo

    tutti a lamentarsi, ma prima di tutto: c’è o non c’è democrazia? cioè la reale possibilità di costruire qualcosa di diverso insieme?

    Qui in Italia “la pubblica amministrazione” viene considerata un elemento estraneo, alienante e alienabile: è semplicemente assurdo (anche per chi predica lo “Stato minimo”, ed è il pensiero dominante: ma qui in Italia si predica la totale alienazione. E’ irrazionale, è una droga)

    ma non è che per caso il mainstream, costantemente irrorato e controllato dalle università ai massmedia, ha contagiato anche voi?

    ci vorrebbe un termometro del contagio, un metro comune a cui rapportarsi

  6. stefano nicoletti dice:

    Gentile Massimo, se hai un conto corrente in una banca del XXI secolo puoi versare quell’assegno presso un qualsiasi bancomat evoluto in tutta Italia, in orario di sportello.

    Morale: evolversi prima di chiedere agli altri di evolversi.

  7. Pier Luigi Tolardo dice:

    A me non è mai successo, però ho scelto la modalità del rimborso sulle competenze mensili di Luglio/Agosto da parte del datore di lavoro, così ho dato mandato al mio commercialista.
    Dal punto di vista dei rapporti con il fisco, per lo meno per le modalità più moderne di accredito e rimborso(lasciamo perdere il livello delle pressione fiscale, l’evasione, gli adempimenti burocratici) mi sembra che il Fisco italiano sia ben messo, al pari degli altri Paesi: puoi pagare le tasse con bancomat, carta di credito, bonifico…E ti fanno il rimborso su conto corrente bancario o postale, oppure assegno come in questo caso, c’è gente che lo preferisce per non far vedere la cosa a casa..

  8. Pier Luigi Tolardo dice:

    Quando ero piccolo negli anni ’70 la mia mamma riceveva lo stipendio di maestra alla Banca d’Italia, prima che lo Stato desse la possibilità di farselo accreditare sul conto corrente bancario. La mia mamma mi portava dietro a volte. dicendomi che così la scortavo e nessuno le avrebbe rubato i soldini, era un salone importante, un cassiere in giacca e cravatta contava alcune banconote con Michelangelo dipinto sopra, rosse, poi c’era anche Manzoni, la mamma le metteva in un nascondiglio della gonna, poi andavamo a versarli in banca solo un po’, il resto servivano a fare la spesa, che facevamo insieme in un piccolo supermercato. Io mi sentivo importante ed ero felice, o fui di più quando dieci anno dopo ci andai da solo per ritirare un piccolo compenso per delle supplenze, mi sentii grande, adulto, libero di spendermeli per una sciarpa scozzese e una fetta di castagnaccio. Pagherei un assegno alla Banca d’Italia per ridarmi quel bel tempo antico…

  9. Carlo M dice:

    se riotta avesse scritto un post con queste imprecisioni mantellini l’avrebbe invitato a chiedere scusa ai lettori.

  10. Luke dice:

    Certo che anche i poveri impiegati pubblici… anche solo per pronunciare o scrivere l’inutilmente lungo cognome della consulente di check up digitale accusano una perdita di efficienza almeno del 5-10%…

  11. mORA dice:

    @Pier Luigi Tolardo

    Io ci andavo MOLTO saltuariamente a prendere il mio compenso da precario della PA :D

  12. Guido dice:

    @ Pier Luigi Tolardo
    ho letto i suoi due commenti delle 13:28 e delle 13:36
    Col primo sono sostanzialmente d’accordo. Il secondo l’ho letto fin dall’inizio, non so perché, come se fosse il tema di un bambino che deve raccontare qualcosa della sua mamma o di una sua giornata. E quindi l’ultima frase “Pagherei un assegno per ridarmi quel bel tempo antico” mi fa proprio pensare che ci sia stato un in/volontario ritorno a “quel bel tempo antico”. Con simpatia.
    Guido

  13. andrea61 dice:

    A casa ho messo in bacheca un assegno circolare di una notissima struttura sanitaria privata con il quale vengono rimborsati a mia moglie 50 centesimi.

  14. frank dice:

    non so se siano esattamente ‘tempi antichi’ ma la Banca d’Italia è privata e i maggiori azionisti sono non solo Banche private, ma anche grandi evasori fiscali

    a questo punto per il ‘Popolo sovrano’ della Costituzione il problema non è più solo logico.

    Monte dei Paschi patteggia per 260 milioni a fronte di un contenzioso di 1,08 miliardi di euro; Banca Intesa patteggia per 270 milioni a fronte di un contenzioso da1,65 miliardi che risale al 2010, cui si sommano 119 milioni come indicato nella relazione al 30 settembre 2011; la Banca popolare di Milano ha pagato 186 milioni di euro per sanare la pendenza con il fisco che aveva riscontrato 313 milioni di euro da corrispondersi per il periodo 2004 – 2008; Unicredit per il momento ha pagato 99 milioni di euro relativi all’anno 2005, ma avrebbe una transazione in corso che prevede il pagamento di altri 200 milioni di euro che chiuderebbero definitivamente le pendenze con il fisco; il Credem da 45 milioni.

    http://www.ilradar.com/mps-patteggia-260-milioni-lagenzia-delle-entrate-la-vergogna-dei-condoni-alle-banche/

  15. Marco dice:

    Devi prendertela con il tuo commercialista che non ha chiesto il rimborso sul tuo conto corrente

  16. Gian dice:

    Penso sia il caso che “aggiorni”il tuo commercialista o

  17. Gloria dice:

    Solo per raccontare….dovevo ricevere un rimborso Irpef di mio padre dal 2008,anno anche della morte di mio padre,negli anni l’agenzia delle Entrate si è fatta mandare la successione,in seguito ha richiesto l’iban dei c/c mio e di mia madre…..oggi è arrivato un assegno della Banca d’Italia intestato a mio padre! Un percorso prettamente italiano!!!