Apprendiamo dalla stampa che l’Italia ha cambiato il proprio “digital champion”. Non è più Agostino Ragosa, presidente della famosa Agenzia Digitale che non c’è e che nulla può fare, ma Francesco Caio, nuovo super esperto nominato da Enrico Letta in una funzione nuova di zecca (un’altra) dai poteri non chiari e dalle strategie per ora misteriose. A margine della nomina di Caio Enrico Letta ha istituito un ulteriore piccolo accrocchio comitatologico nel quale, accanto a due figure di spicco del digitale italiano, Luca de Biase e Francesco Sacco, il Premier ha pensato bene di inserire anche Benedetta Rizzo, signora di cui nessuno ricorda alcuna competenza digitale ma solo il ruolo di organizzatrice di Vedrò, la kermesse lobbistica e madiatica di Enrico Letta stesso. Ma al di là delle miserie democristiane di Enrico Letta il ruolo di “digital champion” in tutta Europa non ha nulla a che fare con le posizioni di vertice nella gestione dell’Agenda Digitale, ma è immaginata come una figura che lavora a tempo pieno per diffondere l’idea del digitale nella società. Come scrissi mesi fa, non aveva senso la nomina di Ragosa a digital champion allora e per le medesime ragioni non ha senso quella di Caio oggi.
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Set
Settembre 9th, 2013 at 09:54
Non c’è ninete al di là delle miserie democristiane. Si creano solo nuove poltrone con l’aggiunta di alcune poltrone di foglia di fico. E’ così il governo e così a scendere tutte le commissioni, enti e partecipazioni.
Settembre 9th, 2013 at 10:31
http://edue.wordpress.com/2006/11/30/ecco-la-storia-contrappunti/
Settembre 9th, 2013 at 15:50
Bendetta Rizzo è stata il capo della segreteria di Letta già durante il suo Ministero delle Poliiche Comunitarie ed è una ricercatrice di politica internazionale, già segretaria di redazione della rivista Limes, diciamo che è da sempre una delle più strette collaboratrici di Enrico Letta, ora non so se è un incarico retribuito o no e quanto ma credo che abbia voluto una persona di fiducia…Per il resto anch’io ho pensato che la nomina di Caio fosse più che altro unmodo di guadagnare considerazione all’estero diove Caio è molto stumato. Neio prossimi mesi il governo Letta, se regge alla tempesta Berlusconi, dovrà affrontare questioni strtegiche come il riasseto di Telecom e Caio farà da consigliere di primo piano…personalmente preferirei che Letta su Telecom si consigliasse di più con associazioni dei consumatori, dei piccoli azionisti e sindacati che con Caio, ma, forse una cosa non esclude l’altra…
Settembre 9th, 2013 at 19:40
“personalmente preferirei che Letta su Telecom si consigliasse di più con associazioni dei consumatori, dei piccoli azionisti e sindacati”
dei piccoli azionisti telecom rappresentati guarda caso da Giuseppe Piero Grillo?
la “tempesta Berlusconi” è un paravento: speriamo che non sia ancora una volta quel centrosinistra a riaffrontare e riassettare le ‘questioni strategiche’ su Telecom (rovinate proprio dal quel centrosinistra)
il problema è proprio politico (il valore economico e sociale dell’infrastruttura per il Paese) e legislativo (l’antitrust e contrasto contrentrazione d’interessi)
e il potere delle lobby che hanno finanziato il partito e che oggi finanziano le fondazioni. Per non tirare in ballo altri interessi internazionali.