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Lavabit, il servizio di posta molto attento alla privacy dei suoi utenti che Edward Snowden stava usando in Russia chiude improvvisamente, molto probabilmente in seguito alle minacce del governo americano.

My Fellow Users,

I have been forced to make a difficult decision: to become complicit in crimes against the American people or walk away from nearly ten years of hard work by shutting down Lavabit. After significant soul searching, I have decided to suspend operations. I wish that I could legally share with you the events that led to my decision. I cannot. I feel you deserve to know what’s going on–the first amendment is supposed to guarantee me the freedom to speak out in situations like this. Unfortunately, Congress has passed laws that say otherwise. As things currently stand, I cannot share my experiences over the last six weeks, even though I have twice made the appropriate requests.


13 commenti a “Obama e la privacy”

  1. Domiziano Galia dice:

    Faccio la domanda dell’uomo scemo della strada: a me pare che ormai l’abbiano capito tutti che si veniva più o meno spiati dal governo americano e – sorprendentemente? Non sorprendentemente? – non c’è stata nessuna rivolta popolare né delle altre potenze. Anzi, mi pare la si sia buttata un po’ a ridere. Quasi all’italiana, direi.
    Il motivo, forse, è che in fondo, in fondo, a chi non ha davvero nulla di grave da nascondere, poco davvero importare che l’NSA gli legga le conversazioni porno su WhatsApp. Magari la questione di principio è grave, gravissima, ma la vita dell’uomo scemo della strada è troppo complicata – o troppo semplice – per soffermarsi su tale questione.
    Ciò detto: perché ce l’hanno tanto con Snowden? Ok, la mia domanda può sembrare cretina: potrebbe sembrare come dire che tanto ormai le Torri le avevano buttate giù che senso aveva dare la caccia a Bin Laden, ciò che fatto è fatto. Ovviamente Bin Laden poteva, mi si passi la frase, reiterare il crimine. Snowden che può fare? Aggiungere che anche MySpace girava i dati? Che poi, ok, avrà pure commesso un crimine, pure grave, ma in punta di diritto non è più grave quello del governo stesso?
    Fine della/e domanda/e dell’uomo scemo della strada.

  2. luigi dice:

    “magari la questione di principio é grave ma…”
    caro il mio uomo della strada, mi rifaccio a due rime di guccini : vedi caro, é difficile spiegare, é difficile capire se non hai capito giá.
    Stai tranquillo, va tutto bene, le questioni di principio rischiano di complicarci troppo la vita, meglio ignorarle, poi si vedrá.
    ps. grazie Mante ;)

  3. Larry dice:

    Pare che ultimamente NSA e FBI abbiamo fatto un salto di qualità in termini di invasività. Non so se avete letto questo:
    http://yro.slashdot.org/story/13/08/04/2054208/half-of-tor-sites-compromised-including-tormail

  4. Trentasei dice:

    @luigi. grazie per la risposta a Domiziano, magari provo a fare uno sforzo io, perchè non si può lasciar correre questa indifferenza difronte a una violazione così grande.

    @Domiziano Per lo stesso motivo proporrei di installare una telecamera nel tuo cesso, tanto se ci devi solo ca*are e farci la doccia, per quanto la questione di principio sia grave, non penso tu abbia nulla da nascondere. Allucinante, il principio per cui uno può spiarmi e osservarmi solo se sono sospettato o colpevole non esiste più, la privacy è annullata con la scusa del bene comune, e tu mi proponi l’esempio dell’uomo scemo della strada? Bene, allora l’uomo scemo della strada ti risponderà che non vuole una telecamera nel suo cesso perchè non ha fatto nulla fino a prova contraria, e fino a prova contraria la libertà (di andare al cesso e in generale) senza essere controllato è il suo bene più prezioso, ancor più oggi che gli han tolto tutto. Ma niente, cosa vuoi che sia, seppur gravissimo, non c’è nulla da nascondere. Allucinante come sia deprezzato il senso della libertà e della privacy.

    Come Luigi, ti regalo un altro passo di Guccini, anche se quello era proprio il più azzeccato, ma visto che siamo in tema..
    “Ovvio, il medico dice “sei depresso”, nemmeno dentro al cesso possiedo un mio momento. “

  5. ArgiaSbolenfi dice:

    Dategli iPhone, Google Maps, Facebook e tutto il resto e la gente farà volentieri cambio con qualsiasi pretesa di privacy.

  6. mORA dice:

    http://edue.wordpress.com/2010/03/17/il-grande-cuggino/

    Rispetto a quanto scrivevo c’è una novità: gli USA stanno perdendo soldi per il fatto che le aziende si fidano sempre meno dei servizi nel cloud che se li frega.

    E questa è, davvero, l’unica speranza per una seppur modesta riconsiderazione del tutto:

    http://blog.quintarelli.it/blog/2013/08/cloud-computing-industry-could-lose-up-to-35bn-on-nsa-disclosures-ftcom.html

  7. ArgiaSbolenfi dice:

    Presto, spostiamo tutto nel cloud svizzero! Altrimenti di chi dovremmo fidarci?

  8. mORA dice:

    @ArgiaSbolenfi

    Di nessuno, e non vedo perché dovremmo.

    Intendo: oggi che i computer stanno in tasca, perché tornare al modello IBM 3270 dei dumb terminal?

    Con la differenza che allora si diceva della macchine, oggi degli “utilizzatori finali”.

  9. ArgiaSbolenfi dice:

    @mORA, nessuno, risposta giusta: il cloud è sicuro nella misura in cui ci fidiamo di chi lo gestisce. E per citare un recente post di Bruce Schneier, alla domanda “Di chi ci potremmo fidare?” anche io rispondo “Non ne ho idea”.

    Ma non credo di poter seguire la linea del tuo ragionamento. Abbiamo potenti computer in tasca, ma poi alleghiamo il nerd per farli funzionare e mantenere tutto sicuro?
    No, dal cloud e dal SaaS non si torna indietro facilmente. Nonostante abbiamo in tasca, dentro la tv, dappertutto oggetti con grande capacità di elaborazione (terminali stupidi è un paragone un po’ logoro) il cloud resta indispensabile per lo storage, la sincronizzazione, l’autenticazione, per pezzi di elaborazione impossibili localmente..

    Se vogliamo Facebook, Google Apps, Flickr e tutte le cose belle ci vogliono il cloud computing e i datacenter. La gente vuole tutto questo e lo sta effettivamente comprando (o meglio scambiandolo con propria privacy) fidandosi di una manciata di aziende USA. Nel pieno dello scandalo NSA i Chromebook vanno via come il pane..

    Quindi come se ne esce?

    Spostandoci dal piano consumer a quello aziendale, le aziende potrebbero tornare a investire nell’IT e riportare dentro servizi e applicazioni che erano finiti nel cloud. Segue discussione ciclica e infinita sui costi / benefici dell’outsourcing vs in-house..
    Ma sul piano consumer io, veramente, non ne ho idea. Cloud nazionali certificati dai nostri servizi segreti? Data center con il bollino europeo? Ehmm.. e le applicazioni? Potrò svegliarmi una mattina e scopire che c’è una roba francese molto meglio di Google Docs tanto da convincermi di spostarci tutto quanto?

  10. mORA dice:

    @ArgiaSbolenfi

    1) Grazie, ho studiato parecchio per questa domanda

    2) Sul nerd in tasca, ho già detto proprio al link che riporto in un altro commento in questo stesso thread, ed hai centrato il punto, ovvero che è l’usabilità il problema del calcolo consumer. La gente scambia privacy per usabilità (in questo Google è maestra).

    3) Terminali stupidi, dicevo non nel senso di macchine ma di chi le usa, ed il paragone non è trito affatto, è il centro di tutto:

    http://edue.wordpress.com/2012/01/09/e-un-problema-di-usabilita/

    4) Dal cloud si torna indietro, e sopratutto non serve entrarci; o, per esempio, a parte Twitter (chiudesse pure), per il resto non lo uso. Con la capacità di calcolo e storage di uno smartphone, non vedo proprio cosa te ne fai del cloud. Non convincerti che è indispensabile, lo è solo per chi te lo regala per profilarti.

    5) Non vogliamo Facebook, Google Apps, Flickr e tutto il resto, vogliamo raccontarci. Gli statunitensi hanno scoperto che è meglio regalare le piattaforme per farlo che interrogare i singoli sotto la lampada Luxo. Come ho detto (non mi cito, vedi i pingback nei due post già citati) la nostra portiera già sa molto di più di quanto non sappiano Google e Co e non a caso viene interrogata per prima in caso di indagine.

    Ma qui non parliamo di Facebook, parliamo di corrispondenza. Parliamo del fatto che oggi le analisi cliniche arrivano per posta elettronica in PDF, che i 730, arrivano parimenti, così come gli estratti conto bancari e postali. Me ne fotte assai di Facebook e Flickr, qui parliamo di analisi del sangue e movimenti bancari. Ci tira il culo se Equitalia può controllare e poi raccontiamo il tutto agli statunitensi?

    6) A livello aziendale dare fuori la propria corrispondenza, a fronte di qualunque risparmio, è idiota e poco male, ma dovrebbe essere vietato alle PA, per dirne una.

    7) Sul piano consumer se ne potrebbe uscire come dico sempre nei due post famosi: intanto educando, e poi favorendo lo sviluppo di piattaforme aperte investendoci; infine scrivendo sui 6 * 3: “GRATIS NON ESISTE”. E se la gente si butta in braccio agli USA è perché il software libero ha una usabilità di merda, mentre quello delle grandi industrie USA è fatto molto bene, ed il tutto viene usato come cavallo di Troia.

    E non è gomblotto, visto che oggi lo sappiamo. E, intendiamoci, io fossi loro farei lo stesso. Come dicevo da Quintarelli, vedrai che adesso la Cina sfrutterà l’occasione. Posto che con l’hardware già lo fa.

  11. ArgiaSbolenfi dice:

    @mORA: siamo quasi d’accordo su tutto. Quasi..

    4) il cloud serve quando il numero di dispositivi che utilizzi abitualmente è >1 per tenere sincronizzati tutti i tuoi dati, dai contatti, alle località sulle mappe, ai documenti, ai post dei feed rss letti (scrivo questo mentre smadonno durante un’updgrade di tiny tiny rss, esempio lampante di downgrade da un cloud che funzionava benissimo – Google Reader – alle gioie di fare il sysadmin anche a casa). E questo senza neppure tirare in ballo tutto il discorso “social” che ad alcuni tipi bizzarri potrà fare venire l’orticaria ma a milioni di persone interessa moltissimo.

    Nel cloud puoi non entrarci se hai la consapevolezza e la determinazione di non farlo. La maggior parte della gente ormai si iscrive passivamente ai servizi dei vari big dell’informatica, tanto più che ciò ormai è semi obbligatorio per l’utilizzo dell’hardware (tra poco: obbligatorio). Uno non ha neppure una vaga idea di quello che comporta inserire le proprie credenziali sul nuovo telefono Android e accettare le condizioni d’uso, per dire. Vuole telefonare e navigare sul cellulare e invece è entrato dentro a molto di più.

    7) educare, promuovere piattaforme libere (ma poi il cloud basato su free software chi lo amministra? Alla fine è sempre un problema di fiducia..), gratis non esiste.. sono tutti i sacrosanti buoni propositi che si finisce per enunciare ma suona un po’ come convincere un bambino ad abbandonare la Wii per i giocattoli educativi in legno. Ma soprattutto, qualcosa che possa richiedere meno di alcune generazioni per vedere dei risultati..?

  12. mORA dice:

    @AS

    Beh, 5 su sette non è male come piattaforma per una discussione :)

  13. Visto nel Web – 91 | Ok, panico dice:

    […] email service Snowden reportedly used, abruptly shuts down ::: Boing Boing ::: manteblog ::: […]