Oggi buona parte della Internet che frequento ha commentato (in genere positivamente) l’intervista a Francesco de Gregori pubblicata dal Corriere di Sera. Il mio parere è il seguente e vale per qualsiasi poeta/artista/intellettuale di riferimento mio e vostro in questo caso e in molti altri. Io, in quanto estimatore incondizionato di Rimmel, Buffalo Bill e molti altri suoi bellissimi dischi, sono molto interessato al parere di Francesco de Gregori al riguardo di qualsiasi questione che interessi lui e noi (quindi arte, politica, cultura, sport ecc. ecc.). Solo che mi interessa molto il parere del Francesco de Gregori ventiduenne (Alice non lo sa), ventitreenne (Francesco de Gregori), ventiquattrenne (Rimmel) e ventiseienne (Buffalo Bill). Tutti i pareri su arte, politica, cultura, sport ecc. del Francesco de Gregori successivo (non parliamo nemmeno del Francesco de Gregori sessantaduenne intervistato da Cazzullo oggi) mi interessano incomparabilmente meno.

24 commenti a “Il ragazzo si è già fatto”

  1. mauro dice:

    “fossi stato un po’ piu’ giovane l’avrei distrutto con la fantasia, l’avrei stracciato con la fantasia”

  2. Filippo Filippini (@philfilippini) dice:

    Attento Mante che il tempo passa anche per te (e per me)

  3. Ego dice:

    Banalmente: perché?

  4. Matteomenin dice:

    Mante per una volta dissento da quanto scrivi, giuro ho riletto molte volte. Affermi in qualche modo che il tuo parere di cinquantenne su un artista/ecc sessantenne sia indissolubilmente legato al tuo parere di (boh) ventenne su quanto esprimeva nella sua opera l’artista trentenne trent’anni fa. Sembri negare il diritto alla maturità delle idee e alla maturazione delle opinioni, in un contesto esterno politico, artistico, mediatico che è cambiato almeno 5 volte. Come diceva Madonna quando usava ancora il rimmel: ‘you are frozen’
    :-)

  5. Pinco Pallino dice:

    Io, come Pinco Pallino, non andrei mai a chiedere ad un cantante un giudizio politico, e se malauguratamente lo facessi credo che per lo più non lo prenderei sul serio.
    Viceversa io, come Pinco Pallino, non andrei neanche a chiedere ad un politico un giudizio canoro, e se malauguratamente lo facessi credo che per lo più non prenderei sul serio neanche quello.
    Del resto io, come Pinco Pallino, ho anche poca voce in capitolo.
    Viceversa, ho anche poco capitolo in voce.
    E’ meglio che mi fermi qui.

  6. vinz dice:

    E’ la stessa persona. Meno ispirata artisticamente forse, ma piu’ saggia e piu’ pacata.
    E nel caso di De Gregori, anche uno dei rarissimi casi di un artista che si e’ mantenuto integro. non e’ Venditti ne’ Zero ne’ Mina.
    E questo anche conta moltissimo nella stima verso una persona e le sue idee.

  7. Dino Sani dice:

    Provo tanta tristezza nel vedere come l’intellettuale italiano sponsorizzato dai giornali esprima una visione del mondo, della vita e della politica così terribilmente banale. Se ci sta una vittima, tra le tante, del “ventennio” del partito unico della casta, questo é proprio l’intellettuale, ormai del tutto incapace di comprendere e raccontare il mondo. Forse si dovrebbero ascoltare altri personaggi, ma, caro Mantellini, non é una questione anagrafica. Piuttosto di ambienti culturali. Da questo punto di vista il film di Sorrentino é paradigmatico. E di fronte a questo scenario l’urlodi Bepper Grillo sembra ormai già troppo poco…finiremo tutti a lanciare cellulari davanti al parlamento?… Sigh!

  8. stefano nicoletti dice:

    Certo se la pensasse come voi lo portereste sulle spalle come un fulgido esempio di maturazione.

  9. Larry dice:

    A me interessa assai poco anche il parere del De Gregori ventenne. Mitizzare i cantanti pensando che in virtù della loro ispirazione artistica debbano necessariamente avere opinioni interessanti sui fatti della vita (o anche più semplicemente che siano esseri umani decenti) è un’illusione smentita dai fatti.

  10. Ernesto dice:

    Siamo al punto che il dire che una cosa non interessa a qualcuno diventa un argomento degno di discussione. Personalmente se una cosa non mi interessa non la leggo e basta ma non credo che questoa sua volta possa un essere argomento interessante.
    Nella fattispecie l’intervista a De Gregori è di sicuro degna di interesse, la prova è che ha stimolato discussioni a non finire. Cosa che non capita certo per tutte le interviste.

  11. massimo mantellini dice:

    @matteomenin non nego la maturità delle idee tutt’altro, dico che le idee che interessano a me in quanto suo estimatore (che è poi la ragione per cui gli vengono chieste) sono (sarebbero state) quelle del De Gregori di genio e non quelle del tranquillo signore che è ora

  12. matteomenin dice:

    @mante d’accordo però tu e lui siete due identità che maturano (evolvono?) e mi sembra che tu non lo voglia accettare. Come quando alla cena di classe ti ritrovi la bella e sveglia ex- compagna di cui eri innamorato e non la riconosci più. Lei ti dice cose strane e ti invita a cena e tu recuperi da Facebook la vecchia foto di classe, la guardi, pensi, la riguardi e le rispondi in DM, no ciao.

  13. diamonds dice:

    beh,a dirla tutta quello del 1989 ha dimostrato di essere quasi profetico

    http://www.youtube.com/watch?v=z5Sr4ld3knQ

  14. Carlo M dice:

    potremmo direttamente togliergli il diritto di voto ai sessantaduenni, no?

  15. Enrico Giammarco dice:

    Il contenuto dell’intervista è largamente condivisibile senza essere banale…se qualcuno si è offeso, forse è stato colpito nel segno?

  16. frank dice:

    Quell’attacco a De Gregori da parte di alcuni giornalisti è fuori tempo massimo e un po’ troppo da militanti del Pd. Diventa addirittura un giudizio totale anche sulla musica. Della serie: chi tocca il partito è stonato.

  17. Giancarlo dice:

    Così a occhio nel 1976 saresti stato tra chi gli ha fatto il processo al palalido, altro che interessarti cosa diceva.

  18. simone dice:

    È che mantellino aveva fuori una mezza parola con cazzullo

  19. massimo mantellini dice:

    Faccio presente agli incliti commentatori che in questo post non c’e’ un mezzo giudizio su quanto affermato da De Gregori (molte cose tra l’altro le condivido in pieno), si parlava dì’altro, per esempio di scegliere rappresentanti della società da interpellare che siano nostri contemporanei

  20. frank dice:

    (..non hai ancora letto quella della Vanoni..)

    scusa il precedente OT, non era chiaro il riferimento, son d’accordo con te (e allo stesso tempo spero che a nessuno venga in mente di scegliere rappresentanti della società contemporanea ;-) anche perchè è veramente un altro mondo e caotico e difficilmente rappresentabile, o forse anche questa è una percezione

    per questo quelle reazioni sono per me incomprensibili

  21. Damiano dice:

    Se “l’Italia assassinata dai giornali e dal cemento”; uno è quello in cui lavora. Per me non serve aggiungere altro.

  22. Damiano dice:

    M’è rimasto un Cazzullo nella tastiera… “uno è quello in cui lavora Cazzullo”.

  23. Giancarlo dice:

    @Mantellini: ho capito ora, tu non ti ritieni un contemporaneo di De Gregori. l’anagrafe direbbe il contrario, ma ognuno può avere una sua idea di contemporaneità e fanculo la realtà.

  24. massimo mantellini dice:

    @Giancarlo, no, non hai capito, ma a questo punto direi che il problema è mio che non riesco a spiegarmi