Prima il Governo Letta sceglie di farsi ampiamente compatire sulla vicenda del wi-fi libero, poi la Commissione Bilancio della Camera decide di sfrondare di 20 milioni i pochi denari che il decreto Crescita di Monti dedicava al digital divide strutturale, lasciando contemporaneamente intatti i fondi riservati alle Tv private. Se a questo aggiungiamo la vasta e frequentissima campagna ideologica sui temi della diffamazione e della libertà di espressione in rete da parte di alte cariche dello Stato e parlamentari vari che producono ormai settimanalmente interviste e progetti di legge deliranti, dovremmo dedurne che siamo un Paese senza speranza. Invece io vorrei interporre un concetto ed instillare in tutti voi un flebile filo di rinnovata speranza e quindi vi dico che, sì, siamo un Paese senza speranza ma…
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ma, niente, siamo un Paese senza speranza.
24
Lug
Luglio 24th, 2013 at 09:43
eh noo, mi avevi illuso :(
Luglio 24th, 2013 at 10:26
Aggiungo, si salvi chi può!
Luglio 24th, 2013 at 10:42
“ognuno ha il diritto di dire ciò che pensa.Questo naturalmente da carta bianca agli squinternati.Ma se non sai riconoscere uno squinternato quando ne incontri uno meriti di essere ingannato.”
Harry Truman
http://www.youtube.com/watch?v=WlNmFondn98
Luglio 24th, 2013 at 13:27
porca miseria, oggi ho pensato anch’io la stessa cosa. non sei il solo, mante
Luglio 24th, 2013 at 13:48
di questi tempi mi sto domandando se il referendum fosse stato vinto dalla monarchia…..il distacco fu minimo veramente, e chissà come sarebbe andata!
forse una vera rivoluzione repubblicana sarebbe stata fatta, in seguito, ed i conti con un fascismo trasversale (intendo mafia, p2, ecc) li avremmo fatti diversamente.
senza amnistie intendo…
Luglio 24th, 2013 at 13:58
Hahahaha…
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… wait… hu?
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hahahahahaha
Luglio 24th, 2013 at 13:58
Poi però ci sono dei dettagli che mettono in dubbio anche quel pensiero sconfortante: se un rappresentante pubblico agisce in modo difforme rispetto a quel che promette (pensate solo alla promessa della ‘banda larga’ e a tutte le relative chiacchiere sullo sviluppo), cioè se racconta balle enormi per poi giustificarsi in malo modo beh, cari signori, vuol dire che quello è un impostore e non è il Paese, non lo rappresenta e si autosqualifica.
poi penso al fattore psico-pedagogico, anch’esso determinante. Questa cosa viene spesso ignorata. Ebbene, facendo una ricerca storica sui metodi di tortura occidentali c’è sempre l’annullamento dell’autodeterminazione, dell’autostima e appunto della speranza. L’annullamento della persona. Sono appunto metodi criminali.
Perchè tutto ha un senso finchè i cittadini hanno memoria (come acutamente pensava Orwell): quando i cittadini perdono anche la memoria e continuano a utilizzare in modo distorto la cultura del perdono (di derivazione cristiana e mischiata nel brodo culturale globale), o quando i cittadini dimenticano per non soffrire e per poi soffrire il doppio. Beh allora vorrei interporre un concetto
però prima sarebbe opportuno disintossicarsi e cambiar stile di vita
Luglio 24th, 2013 at 16:00
Chi visse sperando, morì…
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non si può dire!
(“Gioconda”, Litifiba)
Luglio 24th, 2013 at 17:24
W l’A (po bon).
Luglio 24th, 2013 at 20:35
Io non dispererei: 20 milioni tolti dal cesso (questa oscura manovra anti digital divide) per metterla in un altro cesso.
Sempre cessi sono.
Oppure qualcuno crede veramente a questi investimenti sul digital divide?
Luglio 24th, 2013 at 20:54
@Minotti: per la serie, ogni cesso è bello a mamma soa.
Luglio 24th, 2013 at 22:28
Per non parlare di come è considerata la scienza…
Luglio 28th, 2013 at 08:56
[…] Per wifi e scuola “decreto disfare” (con valutazione di impatto digitale) L’idea del passato Ministro dell’Istruzione Profumo a riguardo dei libri elettronici nella scuola italiana era una idea coraggiosa. Coraggiosa ma sbagliata. Però forse la situazione è più complessa ::: manteblog ::: Luca De Biase ::: Non volevo fare la prof ::: Crescere Creativamente ::: LASTAMPA ::: la Repubblica ::: manteblog […]