Ieri sera giusto davanti a Burlington Arcade c’erà un piccolo assembramento di persone che sul marciapiede si provavano delle scarpe eleganti. Calzature nuove e mai indossate che un negozio di lusso di Piccadilly aveva lasciato accanto al bidone dei rifiuti perché presentavano minuscoli difetti. Scarpe da 400 sterline al paio. Una ragazza bionda si è aggrappata al braccio di mia moglie cercando comprensione dicendole:”Ma ci sono solo scarpe da uomo!”

11 commenti a “Ridistribuire la ricchezza”

  1. Net Flier dice:

    tu compreresti un paio di scarpe costosissime a prezzo con un difetto? no, quindi è inutile menare il torrone.

    oggi più di ieri, e domani più di oggi, sarà sempre peggio, perché grazie al libermercatismosociopopulardemagogico il prezzo è l’unico componente chiave che fa stare in piedi tutto.

    quindi per distinguerti devi tirare fuori il prodotto superultrasenzadifetti che se ha anche una scemenza, diventa invendibile perché anche quello scadente ha la medesima porcata.

    e pensa che ormai sono anni che anche questo ragionamento è entrato nel mondo industriale, con poco ovvie conseguenze quali: il titolare cambia 700 euro di telefonino ogni anno ma deve risparmiare 20 euro all’anno su un ricambio fondamentale della machina.

  2. uoitiua dice:

    @Net Flier
    dai per scontato che la risposta sia no, e non è vero. Come fai notare tutto dipende dal prezzo, e quindi una scarpa costosissima con un difetto avrà un suo relativo prezzo, inferiore al prezzo abituale.
    In genere queste vendite avvengono all’ingrosso, è strano che siano arrivate in un negozio nel centro del centro del mondo, e ancora più singolare che il negozio abbia deciso di sbarazzarsene così, non gratuitamente intendo, in vista.

    E’ evidente poi, che le scarpe con i difetti siano solo quelle da uomo, mentre la scarpa da donna, ne è esente.

  3. Mike dice:

    La cosa che mi stupisce e` appunto che siano state buttate e non rimandate al produttore o passare a qualche rivenditore ce le avrebbe rimesse in circolo per esempio nei mercati.

    Una scarpa con un difetto e` come dice uoitiua un prodotto ancora vendibile, non a prezzo pieno ma a prezzo scontato.

  4. andrea61 dice:

    @net flier: i prodotti difettosi sono normalmente in vendita negli outlet a prezzi superscontati. Nel mio piccolo io compro i jeans a 25 euro e non riesco a trovarci nulla di scandaloso o indicante la terribile piega che starebbe prendendo l’umanitá.

  5. Net Flier dice:

    guardate sempre con gli occhi del consumatore, mai con quelle di chi produce.

    un prodotto che costa 25 euro di produzione, spostarne qualche decina tra un posto e l’altro una volta raggiunto il negozio finale, ha un costo superiore al valore del prodotto stesso sempre per la legge sbagliatissima di calcolarne il costo su un singolo prodotto e non nella globalità per massimizzarne i margini.
    il prezzo outlet di un prodotto difettoso è dato dal fatto che il prodotto non è mai entrato ne in un negozio ne nella catena distributiva, ma direttamente fabbrica – outlet. al massimo, se il prodotto è buono, è un rimanente di qualche vecchia collezione, ma mai entrato in un negozio, fa sempre parte di un processo prima di entrarci.

    poi si entra nel merito del marchio svilito dal fatto che si vende un prodotto difettoso ecc ecc con tutte le scemenze che ci girano intorno.

    tu perché lo compreresti? per dire “ah guarda, ho preso XXX al prezzo di YYY”, altrimenti sai quante alternative avresti già trovato?

  6. uoitiua dice:

    @Net Flier
    Beh, è l’eterna lotta fra consumatore e produttore, i Baxter da una parte i Rojo dall’altra, e questo post nel mezzo.

    Dal post si capisce che era il negozio che ha deciso questa politica e non il produttore, quindi la tua teoria dei prezzi per il produttore segna un po’ il passo.

  7. frank dice:

    povera Cenerentola. è la crisi, è la crisi.

  8. Net Flier dice:

    @uoitiua quand’è l’ultima volta che hai fatto risuolare un paio di scarpe?

  9. uoitiua dice:

    @Net Flier
    Le mie scarpe? Non ho scarpe cucite da calzolaio, ma prodotte in fabbrica (marocco, romania o in asia, in genere). Quando sono consumate, le butto. Così come i vestiti, nessun sarto di Savile Row ha le mie misure, compero le cosiddette confezioni, vestiti pronti con misure standard S M L XL, che trovo nei grandi e piccoli magazzini.

  10. Claudio dice:

    @Net Flier bello il ragionamento, drammatico ma bello. Chi si sente offeso dalle tue parole ora è in coda all’outlet per poter prendere merce di 4a scelta ma avere l’opportunità di vestire come “gli altri”.

    In un mondo dove meccanicamente/sistematicamente si sceglie di essere migliori basando proprie scelte su messaggi più o meno diretti al nostro “io” è difficile discernere tra realtà e cannibalismo commerciale.

  11. Net Flier dice:

    chi si sentisse offeso, è uno sfigato. punto.
    se non distingui l’immagine di una persona che per forza deve andare a criticare chi spende 400 (e non funziona il simbolo dell’euro in questo blog) per delle scarpe e poi compra un pad da 700 (e non funziona il simbolo dell’euro in questo blog), saluti e baci.
    è in voga la critica facile a tutto ed a tutti:
    -scemi tutti quelli che comprano le scarpe di lusso
    -scemi tutti quelli che comprano le auto oltre i diecimila (e non funziona il simbolo dell’euro in questo blog)
    -scemi tutti quelli che comprano le auto che non ci piacciono (e non funziona il simbolo dell’euro in questo blog)
    -scemi tutti quelli che comprano un pad differente dalla massa
    -scemi tutti quelli che comprano e basta, solo perché devi comprare (magari anche in saldo al supermercato)
    -scemi tutti, tranne noi

    nei commenti trovo questo