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Mag
A Bologna nel referendum consultivo sulle scuole materne paritarie ha vinto, abbastanza nettamente, l’opzione A. Il parlamentare del PD Edoardo Patriarca dice però che in pratica hanno vinto loro:
“I dati sull’affluenza – è il commento del deputato Pd Edoardo Patriarca – dimostrano che ha votato una minoranza. Si è trattato di una battaglia ideologica che non interessa la gran parte dei cittadini. I bolognesi hanno capito che la sussidiarietà è la chiave di volta laddove lo Stato non riesce ad arrivare”.
(via repubblica.it)
Maggio 27th, 2013 at 10:08
Hanno votato solo gli informati e quelli che hanno figli piccoli. Non direi che hanno votato in pochi, hanno votato tutti quelli a cui interessava esprimere un’opinione sulla cosa. Quindi la vittoria è piena, naturalmente .
Maggio 27th, 2013 at 10:30
Una delle prime leggi democratiche da approvare é quella sui referendum propositivi, senza quorum. Chi non vota non decide e lascia che decidano i votanti. È questi dirigenti attuali del Pd sono veramente pericolosi
Maggio 27th, 2013 at 10:34
Ha votato meno del 30% e su questi la mozione A ha avuto il 57% dei voti. Si sono persi tempo e soldi, sostanzialmente, ed il Sindaco e la Giunta non sono vincolati nemmeno a tenere conto di questa esigua minoranza.
Maggio 27th, 2013 at 10:35
E poi arrivò Guazzaloca.
Non impareranno mai.
Maggio 27th, 2013 at 11:26
Con questo passo deciso, di vittoria in vittoria, è fatto il cammino del PD verso la sua inevitabile estinzione. Per fortuna.
Maggio 27th, 2013 at 11:54
1) Se il meccanismo prevede che in una consultazione non ci sia quorum, non è importante quanti votano, è importante cosa votano; il 3% del 12,75, del 48, del 73 fa sticazzi. Hanno votato secondo le regole? OK questo è.
2) Il referendum propositivo senza quorum non è né utile né democratico; conoscere per deliberare è democratico, scegliere chi delegare è democratico. Far diventare un paese un enorme condominio di litigiosi ignoranti non è democratico. Piaccia o no siamo una repubblica parlamentare.
3) Per parlare di vittoria piena aspetterei gli spogli odierni.
Maggio 27th, 2013 at 12:27
Ma avete letto qualcosa su questa questione o è solo questione di ideologia?
Sapete almeno quanto costa un bambino al Comune di Bologna nei due casi?
C’è una differenza quasi da 1 a 10, indovinate in quale caso, poi parlate.
Maggio 27th, 2013 at 12:42
@mORA: se un referendum è consultivo, quanti votano diventa importante, perché chi non vota è probabilmente indifferente alla cosa.
Maggio 27th, 2013 at 12:54
ormai hanno la stessa credibilità di Armstrong quando si esprime
Maggio 27th, 2013 at 14:04
Anch’io prima dell’esperienza che racconto avevo un’avversita’ verso le scuole paritarie. Poi, quando mia figlia non e’ stata ammessa alla materna statale vicino casa, la disperazione fu risolta da una meravigliosa scuola paritaria di Suore Francescane che hanno consentito alla nostra famiglia di vivere cinque anni di splendida crescita spensierata. Non solo l’ambiente familiare e accomodante ma anche i costi (100 euro a mese pasti compresi) erano ben inferiori a quelli statali. Ascoltavo con incredulita’ i colleghi raccontare gli episodi che si verificavano nelle scuole dei loro figli e alcuni di essi sono poi approdati a quella dei miei risolvendo cosi’ anche i loro problemi. Cosa dire, fossero tutte cosi’ dovremmo chiudere le scuole statali……
Ciao.
Maggio 27th, 2013 at 14:55
@ .mau.
A parte il fatto che il risultato non è impegnativo in alcun modo per nessuno, quando una domanda ha un pubblico tanto limitato (non penso si doverlo spiegare a te, no?! :) non puoi aspettarti il suffragio universale.
È come se facessi un referendum consultivo sul trattamento delle prostatiti; se ti risponde il 28% della popolazione, è un dato enorme. Se lo stesso referendum lo fai sull’aumento del reddito del 200% per tutti e ti risponde il 2% è una dato (notevolissimo ma) ma risibile.
Quanti sono quelli che, tra gli aventi diritto al voto, hanno figli in età da asilo?
Perché il rischio è che quel dato sia notevole eccome!
Maggio 27th, 2013 at 16:54
I referendum consultivi hanno senso su questioni pratiche e non su quelle prettamente ideologiche dove evidentemente votano solo i più motivati e coinvolti. A ben vedere il fatt che i si abbiano preso solo il 57% suona come una sconfitta.
Maggio 27th, 2013 at 17:02
Se già sapevano che vincendo A (niente più finanziamenti alle paritarie), poi si faceva l’opposto, in pieno stile PD, allora il referendum consultivo cosa l’han fatto a fare ? Serve solo per dichiarare una volta per tutte che il PD è alieno al sentimento maggioritario del paese.
Maggio 27th, 2013 at 17:04
Personalmente credo che un referendum dovrebbe avere un quorum, non è possibile che una regola che riguarderebbe il 100% degli elettori sia decisa solo dal 28% perchè se è vero che può interessare solo chi ha figli piccoli comunque le tasse le paghiamo tutti e il finanziamento avviene appunto con le tasse. Se un referendum ha un quorum poi però deve essere vincolante per l’amministrazione, se non è un serpente che si mangia la coda, che interesse può avere un cittadino a partecipare a un referendum quando il Sindaco può, legittimamente perchè così prevede lo Statuto comunale, non tenerne conto? Infine la gente è più pratica e concreta di tanti politici: mettiamo pure che la maggioranza degli elettori bolognesi, sulla scorta di una tradizione politica a sinistra e magari anche una punta anticlericale , sarebbe contraria a dare soldi a scuole cattoliche sia pure paritarie però se tutti, dal Sindaco a Romano Prodi a Renzi, gli dicono che non hanno soldi per aprire nuove scuole pubbliche, è chiaro che la gente non va nemmeno a votare. Se vogliamo i bolognesi sono materialisti storici: magari non gli piace la scuola delle suore ma se non ci sono i soldi non ci sono soldi, è chiaro…?
Maggio 27th, 2013 at 17:09
Comunque penso che sarebbe più corretto e credibile che queste persone e movimenti,che si sono date tanto da fare per l’abolizione del finanziamento, fondassero delle scuole cooperative laiche. le mandassero avanti qualche anno senza contributi pubblici e poi le donassero interamente al Comune o allo Stato…
Maggio 27th, 2013 at 19:04
@Pier Luigi Tolardo: se ad un referendum che interessa *tutti* va a votare solo il 28%, non è che poi il rimanente 72% può lamentarsi se l’esito gli impatta sulle tasse.
Maggio 27th, 2013 at 20:33
Io pensavo che l’art. 33 della Costituzione fosse chiaro. Mi devo essere perso qualcosa…
Maggio 27th, 2013 at 21:18
Innanzitutto la scuola dell’infanzia non è una scuola dell’obbligo, almeno non in Italia, quindi le scuole dell’infanzia sono sempre state considerate un servizio sociale più che un’istituzione educativa, tanto è vero che la maggioranza delle scuole pubbliche materne è Comunale,poi il senza oneri per lo Stato si applica automaticamente ad un Comune, perchè è una propaggine periferica dello Stato oppure è inteso solo per lo Stato centrale?
Inoltre, c’è chi interpreta il senza oneri solo come il fatto che non ci sia un obbligo per lo Stato a finanziare le private ma non sarebbe da intendersi come un divieto oppure che c’è un divieto a finanziare l’istituzione di scuole private ma non a finanziarne la sussistenza. Personalmente, preferirei che invece di un finanziamento diretto delle scuole non statali ci l fosse la possibilità di una detrazione integrale o quasi per i redditi medi e un bonus per i redditi più bassi mentre sopra una certa soglia di reddito uno dovrebbe pagarsi tutta la scuola privata.
Maggio 28th, 2013 at 00:11
aridaje…
Maggio 28th, 2013 at 07:35
Direi che Patriarca ha ragione, un referendum ideologico e sostanzialmente inutile che non cambierà nulla come era da prevedersi. Già si trattava di referendum consultivo, poi essendo stato votato da una estrema minoranza è ovvio che il Comune lo ignorerà continuando per la strada della sussidiarietà che tra l’altro mi pare una scelta molto saggia che fino ad ora ha dato ottimi risultati.
Maggio 28th, 2013 at 08:42
@nicola
… Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato…
Non ti sei perso niente, dato che i privati risolvono i problemi dello Stato con un minor esborso per lo Stato stesso, è solo questione di un’interpretazione intelligente della Costituzione, pura matematica.
Maggio 28th, 2013 at 09:39
faccio fatica a non dargli ragione: se io, come astenuto, devo per forza essere ‘arruolato’ in uno dei due schieramenti mi sembra normale finire in quello contrario al quesito referendario (non ci vado perchè non mi interessa quello che stanno proponendo).
Maggio 28th, 2013 at 11:59
“La percentuale di bambini disabili e certificati nelle scuole pubbliche è sette volte quella delle scuole paritarie private.”
Poi mi chiedono perchè preferisco la scuola pubblica.”
Per me questo è bastato per votare A! Diamo già 1 mld di € alla chiesa cattolica, paghessero con quella cifra le loro scuole religiose!
Maggio 28th, 2013 at 12:30
Solo per dire che l'”estrema minoranza” che è andata a votare e ha votato A sarebbe 50mila persone. Ovvero la metà di quelli che hanno votato per l’attuale sindaco (di una città che non arriva a 400mila abitanti). Sindaco che peraltro aveva invitato al voto, schierato con tutti gli altri potenti sostenitori della B, e non certo all’astensione.
Maggio 28th, 2013 at 13:31
Se la maggioranza e’ indifferente, gli va bene tanto A quanto B, quindi tanto vale applicare la soluzione che ha preso piu’ voti.
Maggio 28th, 2013 at 14:31
Se il PD ha chiesto di votare B, dubito che un nuovo Guazzaloca potrebbe proporsi come paladino di coloro che hanno votato A.
Io ho amici di dx a Bologna che erano d’accordo con il PD per l’opzione B. (mi direte che e’ una conferma che ormai il PD non rappresentata piu’ la sinistra ma anzi e’ un partito di centro destra)
Maggio 28th, 2013 at 17:06
In effetti è un bel ragionamento, molto interessante, tanto per dire, da applicare ai prossimi ballottaggi.
Se fra 15 giorni votasse meno del 50 percento degli aventi diritto, come probabile, nessuno schieramento potrebbe vantare la rappresentanza della maggioranza degli elettori nemmeno conquistando il 100 per cento dei votanti. Applicando il “teorema” Patriarca gli eletti dovrebbero immediatamente autoproclamare la propria decadenza… Dai, scommettiamo che non avverrà, e che anzi si tratterà di vittorie stratosferiche?
Non so questa bella uscita contribuirà a far ritornare Guazzaloca a Bologna, magari no, ma certo appartiene a un “ragionare” (scusate l’espressione) politico che ci porta sempre più speditamente su terreni paludosi e speriamo non di peggio…
Maggio 28th, 2013 at 23:55
A questo siamo. Occuparsi della Scuola Materna è affare solo dei genitori. E questo proclamato da “sponda sinistra”. Mah
Maggio 29th, 2013 at 11:53
@Filippo Filippini (@philfilippini)
Siamo che per una volta uno che non ha idea dell’argomento in discussione non si pronuncia.
Io che non ho figli, che faccio, per essere una valida sponda sinistra metto crocette a cazzo su cosa che non so?
Ripeto, se il numero degli interessati diretti è tanto basso, un’affluenza come quella è stata eccezionale che che se ne dica.
Maggio 29th, 2013 at 13:22
E se in crisi fosse proprio la tanto decantata democrazia diretta oltre che quella rappresentativa? E se uno pensasse perchè uno deve decidere per forza su una questione marginale perchè non ha figli minori, perchè è indifferente alla Chiesa Cattolica ma non è nemmeno un fan della laicità, perchè ha già votato per Sindaco, Consiglio comunale, Provincia, Regione, Camera e Senato, delegati sindacali, spendendo soldi per le elezioni e per il funzionamento di questi organismi (non pochi) e quindi se la dovrebbero grattare anche un po’ loro…Che non può essere costretto a votare a anche la domenica e deve documentarsi pure e poi essere arruolato…Credo che i sostenitori della democrazia diretta dovrebbero pensare un po’ a questo, senza inventarsi abolizioni del quorum e altre amenità….