Il fatto è che l’altra mattina io e Matteo siamo andati a bere un caffè a Piazza Capranica. Seduti al tavolino di un bar elegante, in una bella mattina di sole, circondati da nuvole di parlamentari amabilmente conversanti nell’attesa della votazione per il Presidente della Repubblica che si sarebbe tenuta pochi minuti dopo. Un accrocchio da una parte con 4 o 5 giovani deputate del PD elegantemente vestite, un altro, subito dietro, con Orfini ed altri in finto casual scuro con zainetto, sulla destra un tavolo di parlamentari PDL riconoscibili per una certa qual uniformità di seriosa divisa similberlusconiana. Nella piazza, giusto di fronte a noi Lucia Annunziata con un fascio di quotidiani sotto braccio si intratteneva con un paio di animali simili. Marta Grande del M5S alta ed elegante passava nel frattempo lì accanto, col passo deciso di chi ha fretta di andare da qualche parte. Il mio amico Matteo è un uomo di mondo ma io, che sono un provinciale curioso, me ne sono stato ad origliare i discorsi, ad osservare le espressioni del viso a sbirciare i tic. E subito mi è tornato in mente Egidio Calloni.

Egidio Calloni era una attaccante del Milan, nel periodo in cui io, da adolescente, seguivo il calcio con passione. Era un attaccante particolare perché la sua fama era dovuta alla grande facilità con cui sbagliava goal già fatti. La porta era vuota, il pallone solo soletto rimbalzava sulla linea dell’area piccola, arrivava Calloni di slancio e con gesto arcuato la sparava altissima sopra la traversa. Calloni diventò una specie di icona non solo per questo suo talento particolare nel fiutare i goal al contrario ma anche per la faccia contrita che componeva dopo la clamorosa occasione sprecata. C’era da crederci, Calloni, dopo una simili disavventura, era davvero triste, esattamente come lo eravamo noi di qua dal televisore.

Ecco, mediamente non è vero niente, lo impari con gli anni, anche se per la verità alcuni continuano a crederci anche dopo. I calciatori professionisti raramente sono davvero tristi per le faccende che accadono sul campo. Magari sono seccati, pensano forse ai danni di immagine alla propria personale carriera, ma mediamente della nostra squadra del cuore gli interessa assai meno di noi. Vogliono solo uscire e andare a farsi la doccia.

Mentre le cronache parlamentari trasudano tensione e momento storico, grandi difficoltà e nervi a fior di pelle, mentre i telecronisti drammatizzano e i quotidiani sottotitolano, i parafulmine predestinati di questa incredibile tensione collettiva sono alla fine assai più calmi di noi. Si prendono un caffettino al sole, rilasciano un’intervista compita, magari toccano in ordine sparso alcune corde sensibili della Nazione (democrazia, patria, coesione, onestà) ad usum cretinorum, talvolta nei momenti di grande difficoltà si fanno un piantino verso la telecamera, o si mettono pensosi le mani nei capelli. Esattamente come Calloni (e noi con lui) mentre osservava il suo potentissimo tiro di collo pieno puntare verso il cielo.

Noi siamo lì, in Parlamento, e ci disperiamo con loro. Dentro una solidarietà intossicata dalla quale noi per primi non desideriamo uscire. Dove finzione e realtà si scambiano di posto cento volte al giorno. Ma nulla di tutto questo è interamente vero, ed in giornate come quella di oggi, in cui i Calloni infine vengono al pettine, è perfino difficile prendersela con Calloni senza avere l’onesta di prendercela prima di tutto con noi stessi e con la nostra incredibile creduloneria.


17 commenti a “Egidio Calloni e la poltica”

  1. Newton dice:

    La “vostra” creduloneria, that is.

  2. Robz dice:

    Chiedo scusa in anticipo per questo mio commento, che non è di grande acume. Solo una nota. “Calloni” in sardo (campidanese) è un termine ampiamente ancora in uso e con un certo significato (che si adatta al grosso dei parlamentari del PD, anche se non nel senso di questo post). Dato che sono educato non lo esplicito, c’è google :)

  3. Massimo dice:

    Davvero, Massimo. Tu magari eri ancora convinto che il PD fosse un partito di sinistra – o che potrebbe tornare a esserlo, con Civati; e parli di creduloneria altrui?

  4. alessandro dice:

    mante… ma come fai a scrivere queste cose… con tutta la poesia del mondo non puoi far finta di avere creduto a queste balle per tuti questi anni. fai un mea culpa di che eri drogato, che c’erano le cavallette, che la macchina era rotta, inventati qualcosa ma ora che tu non ti sia mai accorto di difendere l’indifendibile…
    un po come l’iphone mante…

  5. Pernice Bianca dice:

    Dopo le elezioni c’era solo una cosa da fare, che poi è quello che farete ma dopo una guerra civile interna.

    Bastava essere solo un pò intelligenti (semplice matematica da scuola primaria 30 è minore di 50 e 30 + 30 = …) ed andare oltre l’antiberlusconismo.

    Probabilmente la SUPPOSTA superiorità intellettuale della sinistra ve la siete messa da soli nel …

  6. vitale dice:

    Un piccolo appunto: “accrocchio” è un mucchio di oggetti buttati lì alla rinfusa”… forsi era meglio usare “crocchio”= capannello di persone…..O forse intendevi dire che le giovani deputate sembravano un mucchietto di oggetti ammassato lì da qualcuno?

  7. Pinellus dice:

    Secondo me invece è andato in onda uno psicodramma:

    http://www.pinellus.it/2013/04/un-partito-sullorlo-di-una-crisi-di.html

  8. Padre Giacobbo da Voyager dice:

    4 o 5 giovani deputate del PD elegantemente vestite

    giovani ed eleganti, sicuro che erano del pd?

  9. pampurio dice:

    A me il post è piaciuto. Bravo Massimo, grazie.

  10. Daniele Minotti dice:

    Matteo chi?

  11. Vanni dice:

    OT:
    Dopo quello che è successo ieri non ho più voglia di visitare questo blog.Se l’ unico argomento trattato fosse la tecnologia potrei continuare a farlo,ma,considerando che di tanto ci scappano post politici(per giunta in chiave sinistroide),preferisco evitare.
    Ieri è stata superata la mia soglia di sopportazione di autolesionismo,il PD ha raggiunto un punto per cui non ho più voglia di sentirne parlare o di leggerne.

    Ieri sera su qualche sito ho letto che il PD è stato ribattezzato partito democristiano.E’ la cosa migliore ch abbia letto.

  12. massimo mantellini dice:

    @Vanni, mi spiace ma questo non è mai stato un blog di tecnologia, questo qui sotto il primo post pubblico pubblicato oltre un decennio fa

    http://www.mantellini.it/2002/06/08/5296/#comments

    saluti

  13. luciano pontiroli dice:

    Forse c’è una differenza tra i calciatori ed i politici: i secondi non aspettano con ansia di fare la doccia.
    Fuori di metafora: più o meno, sono tutti professionisti, ne senso di persone che svolgono la loro attività per guadagnarsi pane e companatico, e magari qualcosa in più. L’avranno intrapresa per passione sportiva o politica, ma la fiamma dura poco e poi la routine la riduce a quel minimo necessario per continuare. Questo nella media, ci sono probabilmente anche persone che avvertono il senso del dovere e Giorgio Napolitano sembra uno di questi.
    Quanto è accaduto, peraltro, potrebbe essere una salutare lezione per tanti appassionati della politica: posporre l’appartenenza di clan all’interesse dei cittadini, visto in un’ottica non faziosa.

  14. simone dice:

    siete impresentabili

  15. una domanda dice:

    Niente da eccepire per quanto riguarda i politici,
    ma questa cosa che i calciatori “vogliono solo uscire e andare a farsi la doccia”?
    Dì la verita, a calcio non ci hai mai giocato

  16. luciano pontiroli dice:

    a simone: chi e perché?

  17. Eg0 dice:

    Scusate il candore: non capisco la violenza delle reazioni. Il ‘voi’ e il ‘noi’ sfoggiati e appuntati rispetto a un soliloquio che, invece, mi sembra semplicemente amareggiato a prescindere da ogni – supposta, vero? – appartenenza. Tutto qui.