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Dic




Non andrò a votare alle Primarie del PD per i Parlamentari. Pur con tutti i limiti si è trattato di una iniziativa ammirevole di Pier Luigi Bersani che ha accettato di abbandonare il controllo centrale sui piani bassi delle liste elettorali affidando alla scelta degli iscritti al partito e dei simpatizzanti l’elenco di una parte dei candidati.

I posti sicuri in Parlamento restano nella sola scelta del segretario del partito (ed è una lista importante) ma i restanti due terzi degli eletti saranno decisi da un elenco composto in periferia. Dal mio punto di vista era una occasione soprattutto per una ragione: la politica locale, specie nelle piccole città come la mia, poteva uscire un po’ contaminata da qualche nuovo candidato uscito dalla benedetta società civile. Persone di valore con una reputazione locale nota che potessero aggiungersi ai candidati automatici del PD locale. Per una ragione o per un’altra questo non è avvenuto.

A Forlì ci sono 7 possibili candidati per il listino basso del PD alle politiche 2013 e nessuno di costoro fa eccezione alla schiera dei politici locali. Se io domenica andassi a votare potrei scegliere fra:

Marco Di Maio (consigliere comunale e segretario territoriale del PD)
Guglielmo Russo (vice presidente della Provincia di Forlì-Cesena)
Gessica Allegni (consigliere provinciale)
Lucia Bongarzone (responsabile del coordinamento regionale donne PD)
Marina Flamigni (dirigente provinciale del PD)
Elena Toni (Comitato Garanti dell’Unione territoriale del PD )
Veronica Zanetti (capogruppo del PD in consiglio comunale)

Leggo le biografie e sembrano tutte persone di cui fidarsi. Sono candidati giovani, belle facce. Certo, vantano titoli di partecipazione politica che fanno un po’ Unione Sovietica ma non fa nulla. Trovo i nomi dei loro figli, alcuni orgogliosamente dichiarano di amare il cinema ed i libri (quali film? che libri?). Le differenze fra i sette candidati, per me che non li conosco di persona sembrano essere modeste: c’è la “renziana”, c’è il candidato sveglio che ha già dichiarato ai giornali locali che se eletto in Parlamento dimezzerà il proprio stipendio, ma per il resto è tutto il solito formaggino di buoni sentimenti ed intenti onorevoli.

Forse la colpa è mia che guardo con eccessivo sospetto l’impegno politico locale (in una zona in cui decenni di governo di sinistra hanno prodotto una classe dirigente modestissima e una decadenza cittadina molto evidente) ma la sostanza di queste primarie mi pare essere che nessun forlivese fuori dalla struttura del Partito ha trovato modo e maniera per candidarsi al Parlamento spronato dall’inattesa congiuntura. Non ho idea se sia un problema locale o meno (a Ravenna per quello che leggo la situazione è simile) ma nessuna persona della benedetta società civile si è alzata una mattina dicendo a casa: “Vado a raccogliere 142 firme fra i miei concittadini per farmi eleggere in Parlamento”. Sarebbe stato bello, non è accaduto.


update: mi fanno notare che le 142 firme necessarie sono di concittadini iscritti al PD (più difficile certo ma non impossibile).

16 commenti a “Salto un giro”

  1. Cristiano dice:

    Stessa cosa a Reggio Emilia. Sono solo combattuto se non andata (molto probabile) o se andare per far mancare un voto ai parlamentari uscenti che hanno avuto la faccia di marmo di ripresentarsi.

  2. Mariano dice:

    Anche qui a Cagliari non c’è motivo per farsi prendere dall’entusiasmo.
    Cercherò di approfondire le informazioni su alcuni due candidati che finora non ho escluso a priori ma temo che non abbiano possibilità.
    Il peggio è che sto pensando di saltare il giro più importante: troppi politici mediocri in Sardegna e temo che queste primarie non invertiranno il corso delle cose (lo stesso è successo per la scelta del candidato premier)

  3. pampurio dice:

    Nel dubbio, voterei Veronica ….

  4. Daniele dice:

    A Ravenna le firme da raccogliere erano più del doppio, anche se alla fine hanno ammesso anche una che ne aveva raccolte meno della metà.

    Candidarsi dall’esterno era sicuramente molto difficile, ma non ne farei una colpa a quelli che dall’interno ci sono riusciti. Cioè valuterei singolarmente ciascuno per capire se sono degni di ricevere il voto, senza accorparli indistamente nell’eventualmente criticabile apparato di partito.

  5. Pier Luigi Tolardo dice:

    Alle Primarie per il Premier non sono andato, pur essendo iscritto al Pd dalla fondazione, nè al primo nè al secondo turno. Non sono andato pernon sottoscrivere la Carta di Intenti del Pd perchè su alcuni temi cosidetti etici era pr me inaccettabile, d’altra parte non avrei mai votato per Bersani, per i troppi errori commessi quando ha avuuto responsabilità di governo, nè per Renzi perchè il programma alla Ichino non mi sembrava adatto ad un partito di centrosinistra.
    Alle Primarie dei candidati per le Camere invece andrò: voterò per Simone Dulio, un ragazzo di Arona, nemmeno quaranta anni, fa politica da quando ne aveva 20 prima nel Ppi, poi Margherita, poi Pd, segretario di Circolo e consigliere comunale, rimettendoci sempre del proprio, con onestà e passione ad Arona, mi sembra molto più civile di tanti che magari sputano sulla politica, tipo grillini o montezemoliani.
    Voterò anche(ho 2 preferenze) perla Senatrice uscente Biondelli, alla prima legislatura, ex sindacalista della Sanità, questa legislatura l’ha fatta con passione e sbattendosi molto sui temi del territorio e della sanità, per me merita di fare un altro mandato.

  6. alessandro dice:

    “…decadenza cittadina molto evidente…”

    sei stato raffinato

  7. Ant dice:

    In Puglia stessa roba, neanch’io voterò.
    Tre osservazioni: a) la storia delle firme e dei tempi strettissimi obbligava chiunque volesse candidarsi, se non a farne parte, quantomeno ad essere cooptato da una corrente (dalemiana, bersaniana, lettiana, renziana, ecc.): in caso contrario non gli avrebbero detto nemmeno il nome degli iscritti, rendendo di fatto impossibile la candidatura. b) se dai la possibilità di candidarsi ai quadri di partito col c. che ci rinunziano, probabilmente è la loro unica occasione della vita; c) i “riformatori” renziani si sono comportati, almeno dalle mie parti, come il resto dell’apparato, candidando il capocorrente, alla faccia della tanto declamata meritocrazia.
    @pampurio: io invece nel dubbio voterei Gessica con la G.

  8. pampurio dice:

    @ant . La vedo bene.

  9. Daniele dice:

    Ma se non andate a votare perché non c’è nessuno di “sufficientemente esterno” al partito e quindi vanno a votare solo quelli che votano secondo le direttive del partito non se ne esce.

  10. Corrado dice:

    Io non riesco a capirvi: volete votare il PD ma non volete candidati del PD. Solo a me sembra schizofrenico?

    E’ come volere il cono gelato senza cono. Allora, pigliatevi la coppetta.

  11. Luca dice:

    Sono un tuo concittadino. Alcuni dei candidati li conosco personalmente: sono persone in gamba ma sono effettivamente tutti politicanti molto ma molto navigati. Ed intendo dare purtroppo una connotazione negativa alla cosa.

  12. Maurizio dice:

    Io ho dato un’occhiata alle candidature su Roma: c’è solo un elenco di nomi, assieme alle date di nascita:

    http://www.primarieparlamentaripd.it/trovacandidato/candidati.aspx

    Sulla base di cosa dovrei esprimere la mia preferenza?

  13. Pietro Caruso dice:

    I sette candidati del pd sono in effetti tutti militanti del pd, ma in fondo siccome ne verranno scelti solo due di sette da mettere in una lista di 43 deputati e 21 senatori è meglio che votino i 5 mila iscritti al pd forlivese e i 19 mila aventi diritto che avevano votato alle primarie piuttosto che li scelga il solo Bersani….

  14. Pier Luigi Tolardo dice:

    Per esempio io sono iscritto al Pd e non mi va che il Pd candidi il Procuratore Nazionale Antimafia: il Procuratore deve fare il Procuratore e il Pd la lotta alla mafia la deve fare nelle sedi istituzionali. Non mi va che a tutti costi perchè secondo il vertice del Pd in questo modo si evita che troppi voti vadano a Ingroia, tutti i partiti devono accaparrarsi un magistrato, legittimando quello che va dicendo Berlusconi, è tafazzismo belle e buono e non è rispettoso delle istituzioni. Perchè non si fa una Primaria su questo?

  15. Luca dice:

    @mantellini Sei stato troppo cattivello con la Veronica, che è ragazza brava e piena di entusiasmo.

  16. Luca dice:

    … Ad esempio c’è la figlia illustre di noto politico della zona… Che in effetti ha già una bella carriera politica alle spalle…