L’avvocato di Beppe Grillo ha esautorato via raccomandata anche i Grillini forlivesi. Le motivazioni ufficiali sono le solite: certificazioni varie mancanti e utilizzo indebito del marchio. Roba da grigi burocrati della politica, insomma. Ne avevo scritto su Il Post qualche settimana fa.

Quando qualcosa non va (e ultimamente è accaduto spesso), nella linea politica o nei comportamenti dei singoli grillini, il diritto di sfruttamento sul marchio M5S viene sbrigativamente revocato con la raccomandata di un avvocato. In altri casi, più prosaicamente, la scomunica arriva via blog, spesso per allusioni o metafore più o meno eleganti. È come se le idee fossero improvvisamente riavvolte nella testa di chi le ha pensate, come se Internet ritornasse telegrafo. Il marchio soverchia ogni cosa, i pensieri dei singoli ma anche questioni di sostanza non trascurabili come l’investitura popolare ottenuta dai candidati alle elezioni.
E la cosa straordinaria non è solo che questo accada nel silenzio sostanziale della maggioranza dei grillini (quando non in un tripudio giustizialista su Facebook o nei commenti del blog di Grillo) ma che il programma politico del capo sia tutto incardinato sulla centralità di Internet in quanto luogo di trasparenza, democrazia e liberazione.


17 commenti a “Scomuniche con ricevuta di ritorno”

  1. ilsensocritico dice:

    Non solo. Ma in rete, ad esempio nei commenti sul sito del Fatto Quotidiano, molti grillini prendono per buona la motivazione ufficiale dell’espulsione, cioè che i forlivesi erano già costituiti in gruppo autonomo da prima della creazione del M5S. Secondo le regole del Movimento, a quanto ho capito, sarebbe vietato dare il marchio del partito a chi faceva parte di una lista diversa in precedenza: in questo caso, tutti i forlivesi espulsi fino al 2009 facevano parte di una stessa lista civica.
    Ora, come mai Grillo, che questa cosa sui forlivesi l’ha sempre saputa, li ha cacciati solo ora? Come spesso capita, ci si appella ai cavilli burocratici per espellere qualcuno che dissente dal Grande Capo. Ecco la verità.

  2. Marco dice:

    Dai su Mantellini, non fare il furbo. Se ti informi bene scoprirai il perchè. Qua la Rete non centra proprio nulla.
    Centra la politica e l’animo umano:
    Un gruppo di persone della Romagna volevano far fuori il buon Beppe, perchè si ritenevano molto in gamba.
    Punto e finito.
    Certo che fa comodo avere qlc per criticare Grillo, no?

  3. Sergio dice:

    @Marco Grillo non può essere criticato? è più infallibile del papa?

  4. mORA dice:

    Adesso potrebbe mettere un video su Youtube con Travaglio che lo intervista in villa mentre suona la pianola ed in cui parla di comunisti, l’abolizione dell’IMU e la giustizia ad orologeria.

  5. stefano nicoletti dice:

    Rimarrà solo chi dice sempre sì, pur non sapendo a che cosa.

  6. Adriano dice:

    @Marco
    Già che ci sei, potresti spiegarci come i Poteri Forti della Romagna avrebbero voluto “fare fuori” il vecchio milionario Grillo? Forse facendogli ingurgitare una piadina avvelenata? Oppure il loro bieco progetto era quello di utilizzare una partita di squacquerone avariato?

  7. se-po dice:

    E’ significativo che Grillo mandi via le persone quando espongono troppo il proprio nome. L’interesse e’ non legare il ‘marchio’ m5s a una persona, un volto che non sia Grillo.
    Questo probabilmente per evitare che troppa gente usi il ‘marchio’ giusto come un trampolino di lancio verso la politica classica. Gli si sega il trampolino giusto prima che prendano il volo troppo in alto.
    Mi ricorda l’attitudine di anonymous, non importa il nome o la partecipazione di quel singolo individuo, ma solo la forza della moltitudine.

  8. mario r. dice:

    gentile signor Adriano il senso di complotto è alla base della aggregazione..
    punto e finito

  9. gregor dice:

    Grillo ha paura di essere sostituito dall’anti-grillo.. Quindi scomunica chiunque possa eliminarlo dalla scena..

  10. Pier Luigi Tolardo dice:

    Grillo ha detto anche che ci sono 10 milioni di italiani collusi con il regime che lui combatte, potrei avere l’indirizzo del suo avvocato, tanto per chiedergli via raccomandata se sono compreso tra questi collusi e se posso considerare ancora valido il mio passaporto per espatriare?

  11. Claudio dice:

    Se Toldaro si candida io lo voto! Per il resto Grillo fa quel che vuole della rete, con la rete, e con chi lo segue. Lungi da me il votarlo ma trovo scandaloso Grillo tanto quanto Bersani che con il suo plotone ha fucilato in partenza Renzi e poi riconferma Bindi, Berlusconi che no imu no giudici ecc, Pannella che muore di sete da 40 anni per dei diritti che poi gli tritano (Negri, Capezzone, a parte) , Di Pietro che non conferma non smentisce insomma non fa un beato nulla, Casini che parla dal suo 3% come se fosse il presidente della repubblica, Napolitano che dice andate al voto ma poi tanto decido io, Bossi & compagnia che “via i ladri da roma” (perché si sono trasferiti a Milano e provincia).

    Dai siamo seri questo è un paese senza speranza, mi auguro che qualcuno di attrezzato venga e ci invada.

  12. mORA dice:

    Mi diverte il fatto che a Bersani si rivolgano tutte le critiche ed il loro contrario.

    1) Renzi non avrebbe potuto partecipare alle primarie se non fossero state cambiate le regole in una direzione a lui favorevole (statuto del PD: il candidato premier è il segretario). Tra il primo ed il secondo turno Renzi ha chiesto di ricambiare le regole e non gli è stato accordato; risultato: Bersani è il capo del Soviet. Non oso immaginare cosa sarebbe accaduto se lo statuto fosse stato semplicemente rispettato.

    2) Lo statuto del PD, e non Bersani, prevede che la deroga sulla candidabilità per il parlamento possa essere chiesta (nella misura del 10% dei candidabili). Adesso si chiede a Bersani cosa? Di cambiare di nuovo le regole in corsa? Cos’è il sequel de La Casa Delle Libertà di Guzzanti figlio?

    3) Il Bersani ideale dovrebbe essere, mi pare di capire, un Berlusconi senza riporto: uno che stila regolamenti per poi modificarli a suo vantaggio e sopratutto in corsa. Non va bene nemmeno se accetta di cambiarli potenzialmente a suo detrimento, e nemmeno se non accetta di cambiarli ogni settimana.

    4) alle, non saprei come definirle, le cose online di Grillo hanno partecipato forse in trentamila. Ancora non si sà, o se si sà c’è voluto più che il conto dei voti nelle province indiane, quelle col dito macchiato per capirsi. Belandi, miraculi dell’internèt. Adesso il PD fa le primarie per i parlamentari, e il genovese d’oltralpe dice che sono “buffonarie”. Quindi tre milioni offline vale meno di trentamila online, visto che “uno vale uno”. Poi, novità notevole nel panorama dell’avanspettacolo italiano, il proclama è che chi non vota lui è colluso col regime, che sarebbe “il PDL ed il PDmenoelle”. Nessuno che gli abbia fatto notare che PD la L non ce l’ha.

  13. Andrea dice:

    @mora: quoto in pieno, ma è inutile, co sti pecoroni. io auspico i kibbuz, almeno vivo con chi ca… mi pare e non co sta mandria di deficienti.
    scusate lo sfogo, ma inizio a essere pieno dei wannabe-furbo

  14. Filippo Filippini (@philfilippini) dice:

    Il M5S è la fabbrica dei cretini o dei malvagi, che è anche peggio. Solo uscendo ci si può emendare e questo è la pietra tombale, l’epitaffio del M5S

  15. koalacurioso dice:

    So che non ha molto a che vedere con l’argomento del post ma qualcuno ha poi capito perché sia stato registrato anche un marchio Pirati5S o anche un marchio “DIO” (fortunatamente rifiutato) a nome di Beppe Grillo (GE)? Ho fatto qualche ricerca ma non mi è chiaro?

  16. Luca dice:

    Ah, scrivi sul post?

  17. mORA dice:

    @koalacurioso

    a nome di Beppe Grillo (GE)

    GE è Geneva?