18
Set
De pirateriae

Oggi Il Corriere della Sera ha pubblicato nella sua versione cartacea, a corredo di un articolo di Massimo Gaggi, la mappa della diffusione mondiale del social network di Vincenzo Cosenza senza preoccuparsi del fatto che l’immagine è sotto CC by NC 2.0 e senza nemmeno citare l’autore. Siccome Vincenzo non è esattamente uno sconosciuto, a metà pomeriggio il vicedirettore del Corriere ha chiesto scusa su Twitter. Nella rassegna stampa di oggi vedo che il Sole24ore ed altri quotidiani riprendono la solita velina semestrale della FIMI sull’Italia al vertice delle classifiche mondiali della pirateria musicale. Mi viene da pensare che se qualcuno certificasse la pirateria dei giornali nei confronti dei contenuti sotto copyright “trovati” in rete saremmo ugualmente ai vertici.

4 Commenti

4 commenti a “De pirateriae”

  1. Luigi Rosa dice:
    Settembre 18th, 2012 at 18:13

    Fareed Zakaria (mica uno qualunque) è stato sospeso per qualche giorno per aver usato un articolo di Jill Lepore del New Yorker.

    Ve l’immaginate qualcosa di simile in Italia con i ricorsi al TAR, lo stracciamento di vesti per il “bavaglio all’informazione” e similari?

  2. Trentasei dice:
    Settembre 18th, 2012 at 23:09

    Ma il De non reggeva l’ablativo?

  3. ALoopingIcon dice:
    Settembre 19th, 2012 at 09:32

    E’ una comune triste pratica della stampa italiana, purtroppo. E’ capitato anche a me qualche settimana fa con Focus, in cui hanno pubblicato, in un articolo sul 3D printing, una foto sotto CC attribution/share-alike. Ovviamente ignorando l’attribution e non rispondendo a richieste di attribuzione…

    https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10151020926111689&set=a.478821861688.255841.323420321688&type=1#

  4. Gian Carlo dice:
    Settembre 19th, 2012 at 10:10

    Secondo me i media mainstream (si dice così?) non lo fanno apposta per calcolo a fraintendere cosa sia internet, è che proprio non lo capiscono. Credono sia una specie di terra di nessuno dove tutto sia concesso e tutto possibile. L’anachia fatta virtuale contrapposa al loro rigore. Regno dei pirati e dei falsi per cui prendere qualcosa da li non lo sentono nemmeno come una colpa. Il direttore che si scusa lo fa come al solito solo perchè preso in castagna. Se qualcuno gli facesse le pulci oggi troverebbe altro materiale copiato pari pari senza citare le fonti.