Evgeny Morozov è un giovane esperto di cose di rete bielorusso ora di stanza in USA che ha scritto un libro, in Italia assai sopravvalutato ma comunque utile, sugli inganni libertari della rete Internet. Come è accaduto ad altri libri “contro” il testo è stato immediatamente adottato dall’ampia schiera di giornalisti italiani che vivono Internet come un insopportabile fardello che non meritavano e col quale invece sono costretti a convivere.

Personalmente ho trovato il libro di Morozov “The net delusion” un pamphlet insopportabile, in buona parte per una sola importante ragione: Morozov è uno scrittore senz’anima, ogni singola riga del suo testo trasuda di un cinismo quasi innaturale (molto spesso associato ad una superbia giovanile che ha portato il bielorusso a furibondi attacchi diretti contro tutti quelli che non la pensano come lui, gente di un qualche spessore come Clay Shirky o Jeff Jarvis). Comunque per fare un esempio concreto la prima volta che provai a leggere The Net Delusion lo mollai dopo poche decine di pagine quando l’autore descrive con queste parole la tragedia dell’omicidio di Neda:


“L’aspetto più sottovalutato delle proteste del 2009 in Iran è che il governo era ben consapevole del fatto che molti manifestanti avessero dei cellulari: nondimeno ha mandato i cecchini sui tetti e ha ordinato loro di sparare (sembra sia stato uno di questi cecchini ad uccidere la ventisettenne Neda Agha Soltan, la sua morte è stata ripresa da un video, lei è diventata una eroina del movimento verde, e una fabbrica iraniana le ha fatto delle statue”.


“Una fabbrica iraniana le ha fatto delle statue”? Chiunque abbia visto quel filmato non lo ha più dimenticato. È umanamente possibile descrivere la morte di quella ragazza con parole simili? Se sei Morozov, un inedito accrocchio di superbia, cinismo e inconsapevolezza giovanile, probabilmente sì.

Per mia colpa, dopo aver ignorato volutamente il libro per molto tempo, qualche giorno fa ho condensato su Twitter una frase a commento del Morozov pensiero sulla vicenda Assange. Il tweet non era certo rivolto a lui ma ai tanti (fra questi anche persone che stimo) che in Italia continuano a considerare il suo pensiero qualcosa di differente da un semplice approccio conservatore, quando non chiaramente reazionario ai temi dello sviluppo della rete.

Il giorno dopo mentre stavo andando a prendere un aereo sono stato raggiunto da una tweet del tenero Eugenio di pirsona pirsonalmenti, scritto nel suo stile elegiaco e accomodante


@mante better be a cynic than write populist crap like “Why Assange is the Internet.” I suspect you know little about either of them


La critica di Eugenio è lineare, tu scrivi populist crap (e questo per carità può anche essere) e non sai nulla di Assange e di Internet. Anche questo può essere, io però mi occupo dei temi della politica delle reti da un po’, più o meno da quando Eugenio aveva 11 anni e forse qualche cosa in più di lui l’ho vista. Nel frattempo sono sicuro che già alle elementari Eugenio fosse certo di sapere già tutto al riguardo della vita, l’universo e tutto il resto.

Siccome detesto litigare (con chiunque anche con chi lo meriterebbe) ho risposto al tweet con una battuta. Eugenio non l’ha presa bene ed ha rincarato la sua dose di insulti con questo tweet che per quanto mi riguarda chiude la partita. È una cosa un po’ da asilo nido ma pazienza trovo che descriva bene l’uomo almeno quanto i suoi libri ed è poi la ragione per cui la appunto qui.


@mante so you can’t read either? Damn. I thought you were just a disappointed and jealous old man but the situation is much worse


25 commenti a “Il tenero Eugenio”

  1. alessandro dice:

    ahah hai trovato uno peggio di te ahahah

  2. Dylan dice:

    Tenero Eugenio, abbi rispetto per le persone anziane. Eh, questi giovinastri di oggi, signora mia che tempi.

  3. mORA dice:

    Cento clic di mouse prima di andare a dormire.

  4. Daniele Nardi dice:

    Don’t feed tre trolls

  5. Pietro Citarella dice:

    Sto leggendo proprio in questi giorni il libro di Morozov e lo trovo inutilmente prolisso e abbastanza noioso in diversi punti. L’autore sembra impegnato in tutto il testo a smontare la tesi che la rete Internet possa essere uno strumento utile ai movimenti libertari nei paesi non democratici, ma l’ho trovato interessante là dove sottolinea la necessità di valutare sempre l’altra faccia di ogni tecnologia e le conseguenze che questa può avere in contesti differenti da quelli presenti nei paesi occidentali.

  6. massimo mantellini dice:

    @pietro che è infatti il valore del libro

  7. Gianmarco dice:

    Ma è bielorusso! Vorrei sapere, giusto per capire il tipo, se l’Eugenio ha mai fatto qualcosa di concretamente critico nei confronti del governo del suo paese.

  8. gregor dice:

    Secondo me “Eugenio” ha beccato la sua ragazza farsela con Assange, per questo ce l’ha con la rete :D

  9. Fab dice:

    more drama, please.

  10. gennaro carotenuto dice:

    ma come? a perugia c’era chi lo portava in processione come se fosse la madonna di lourdes…

    firmato:
    uno che la morte di Neda l’ha messa in copertina (con molte angustie)

    ps comunque fa la tipica operazione funzionale al mainstream

  11. stefano hesse dice:

    evidentente eugenio sperava di cuccare delle sfitinzie con la storia del libro e del cervello ma non la cosa non e’ riuscita ed ora e’ pieno di testosterone inutile. dimenticalo

  12. Cafonauta dice:

    Careful with that axe Eugene

  13. unit dice:

    d’accordo con tutto il resto ma il paternalismo alla “io facevo questo e quello quando tu avevi i pantaloncini corti”, no. Sembri i giornalisti old style contro i quali tanto ti accanisci: “io faccio informazione dal ’68!”.

    Oltretutto si sta parlando di una realtà che è ogni anno cambia in maniera radicale, per cui che tu ti occupi “di internet” dal secolo scorso è intrinsicamente irrilevante.

  14. babel dice:

    a uno che ti apostrofa “old man” si risponde “I was young you never smart”

  15. Paolo dice:

    Scusa se mi permetto ma sei abbastanza patetico nel dargli del giovinastro ad ogni riga, ci sono persone di 25/30 anni molto più competenti di altre di 50… Che ce ne frega se tu ti occupi di rete da più anni di lui?

  16. Lapid dice:

    Carini, sopratutto l’attacco di Eugenio è ben confezionato e condensato. Irritante al punto giusto.

    Però nel racconto manca la battuta con la quale ha risposto il Mantellini. Quale era ?

  17. Trentasei dice:

    @unit +1

  18. ale dice:

    ah mante te stai a invecchia’ ;) la butti sulla vecchiaia e’ un brutto segno.
    tra l’altro e’ ora di fare un post su apple

  19. Opinza dice:

    Hit a nerve, hasn’t he?

    But was it “populist” or “crap” that riled you up?

  20. Marco Lazzaroni dice:

    @Lapid,

    la battuta è
    Oh how is it possibile Eugenio? I’ve read all your books and I learned everything about Internet from you

    sinceramente Massimo, è un po’ poco elegante anche la tua, se non addirittura infantile.

    Chi abbia torto o ragione no so, ma ti ha fatto trottare parecchio.

  21. L1 dice:

    si vabbe’ alle solite, se non si risponde si finisce per dare ragione al tizio, se gliele canti strattonandolo sei troppo suscettibile. tutti bravi, voi, a criticare. intanto il tizio s’e’ comportato da cafone. se uno oggettivamente si occupava di internet quando eugenio aveva i calzoncini corti sara’ irrilevante per voi, ma per me resta un fatto. la sua chiosa “sei vecchio e invidioso” e’ il solito patetico modo da bimbominkia di chiudere un discorso: contenti voi.

  22. Trino dice:

    A me sinceramente non sembrano particolarmente provocanti o cafoni nè i tweet del giovane Eugenio nè quelli dell’anziano Massimo. Mi pare un po’ una polemica. Sulla questione della validità delle teorie di Morozov non scendo in campo, ne ho letto troppo poco. Però trovo quantomeno salutare che qualcuno osi alzare una voce critica nei confronti di un mondo (quello della Rete) che troppe volte viene visto come una specie di pilastro di democrazia e libertà, quando invece è un semplice strumento che può essere (ed è) utilizzato in modo efficace tanto da chi davvero vuole un cambiamento quanto dallo status quo e dai pubblicitari. Insomma, non credo nè nella dannazione nè nell’esaltazione del web. Questo fa di me una persona di mezza età quindi? :D

    @ Cafonauta: citazione perfetta ;)

  23. massimo mantellini dice:

    @L1 ti nomino ( e non da oggi) mio stimato difensore civico ;)

  24. Carlo M dice:

    morozov ha capito che la rete è come un libro, puoi leggerlo o puoi usarlo come un’arma.

  25. Giancarlo dice:

    @Carlo M: credo che ormai l’abbiano capito anche i sassi. E non vale solo per i libri e per internet, ma anche per gli apriscatole, per esempio.