07
Mar
Tutte le volte che finisce una presentazione Apple dopo la morte di Steve Jobs penso che in fondo quella sensazione che sto provando è solo suggestione, che quel senso di innovazione che ho l’impressione che manchi (il piccolo lampo improvviso la scelta non prevista e tenuta segreta fino in fondo) spesso non c’era nemmeno prima e che la prossima volta sicuramente sarà diverso, che un uomo solo non può contare tanto eccetera, eccetera, eccetera.
Marzo 7th, 2012 at 21:07
Ma quando andrò a comprarlo dovrò dire “mi dia il nuovo iPad”? E il prossimo come lo chiameranno, il “Nuovissimo iPad”? Mi ricorda tanto un dizionario. Forse è per avvicinare di più gli editori.
Marzo 7th, 2012 at 21:19
Si’, Mantellini, “spesso non c’era nemmeno prima”. Purtroppo attorno a qualche keynote che passera’ alla storia (per la verita’, forse solo uno, quello del gennaio 2007) il rito delle presentazioni Apple e’ pieno di casi in cui alla fine la maggior parte delle persone si son sentite abbastanza deluse. A parte quelli che vivono Apple come una tifoseria, si deve riconoscere che la maggior parte delle volte l’enfasi e’ del tutto ingiustificata. Anche questa volta, hanno migliorato un buon prodotto con uno schermo ottimo ed una fotocamera e un processore piu’ o meno nella media. Benissimo, ma l’enfasi da “riSoluzione” alla lunga e’ un po’ patetica.
(nota: capisco che il post non era esattamente su questo e che il mio commento e’ off-topic)
Marzo 7th, 2012 at 21:22
@Paolo, no tutt’altro, mi pare un commento molto in topic
Marzo 7th, 2012 at 21:34
Carolus
si chiama iPad e basta ;)
Paolo, l’enfasi data alla risoluzione mi pare normale visto che, a quanto ne so, è lo schermo di quella dimensione con la densità di pixel maggiore sul mercato. Tu non la pubblicizzeresti enfatizzandola se dovessi venderlo? ;)
Marzo 7th, 2012 at 21:36
Tu invece Roger che pensi al riguardo (lascia stare le cazzatine tecniche pero’)?
Marzo 7th, 2012 at 21:44
eh i bei vecchi tempi con Jobs:
http://www.mantellini.it/?p=4230
http://www.mantellini.it/?p=5120
Comunque mio padre a 81 anni, con nessuna passione per la tecnologia, si comprerà l’iPad 3
Marzo 7th, 2012 at 21:52
Non é possibile che un prodotto rivoluzioni se stesso. Capiremo se saranno all’ altezza dal prossimo prodotto veramente nuovo. Questo é solo un aggiornamento tecnologico. Lo comprerà chi non possiede in iPad e quelli che debbono per forza avere l’ultimo modello.
Marzo 7th, 2012 at 22:32
Sarà che per motivi di lavoro me li ritrovo continuamente sotto gli occhi, ma devo ammettere che da un paio di anni a questa parte gli slogan Apple mi danno la nausea. L’enfasi è (quasi) sempre stata stucchevole, al limite del ridicolo, figurarsi adesso che non ci sono più Jobs e il suo reality distortion field. Se non cambiano copywriting, a forza di gridare “Al lupo! Al lupo!”, alla fine qualcuno smetterà di credergli.
Marzo 7th, 2012 at 22:32
in fin dei conti è da quando è tornato jobs che apple vende solo grazie alle presentazioni.
Marzo 7th, 2012 at 22:35
Io penso che ad ottobre si è chiuso il sipario e che a parte l’uscita postuma della melavisione non ci sia da aspettarsi poi molto per il futuro. Il successo della Apple come azienda capace di innovare è stata legata alla presenza di un uomo solo, qualcuno ha ancora dubbi in merito? Questo non significa che l’azienda non rimarrà fiorente per tanti anni a venire ma è probabile che un nuovo visionario sia già nato e stia ora immaginando come sarà il futuro…
Marzo 7th, 2012 at 22:38
Una domanda sorge spontanea: riusciranno a farlo sembrare ancora un oggetto d’elitè, quando in realtà lo possiedono cani e gatti?
Per molti è sostanzialmente un oggetto da ostentare a prescindere dalle potenzialità reali o presunte (con annesso iPhone, iMac, iPod, iEccetera).
Marzo 7th, 2012 at 22:41
Massimo, credo che quei sensi di stupore solo Jobs fosse in grado di generarli, e che non ce ne sarà un altro in grado di replicare quell’aspetto cui tu fai riferimento.
C’è chi pensa che gli effetti scenici à la Jobs (come la famosa “one more thing”) non verranno mai più utilizzati e chi, invece, crede sia semplicemente troppo presto.
Certamente Apple deve andare avanti, mantenendo vivo lo spirito che l’ha permeata nei decenni passati, tenendo fermi quei due, tre valori che la fondano (i core values di cui parlò Jobs qui: http://www.youtube.com/watch?v=lz8aU1EXkBA#t=1h04m08s)
Dal punto di vista dell’utente “spettatore”, invece, è normale: un po’ di quella magia se ne è andata, per sempre. Tuttavia, soprattutto l’utenza che ha “vissuto” gli ultimi dieci, venti, trent’anni di Apple, o comunque chiunque ne abbia seguito con passione le vicende, sa bene la storia che c’è dietro ad essa e ai suoi prodotti.
Quindi, nonostante un senso di normale spaesamento, dato da una naturale propensione nel confrontare il prima al dopo, credo che, pur riconoscendo l’atmosfera passata come mai più replicabile, nessuno possa però impedirci di incastonare nei prossimi trent’anni di Apple l’anima dei suoi primi trenta. Senza illudersi che i prossimi trenta debbano per forza offrire quel che già è stato.
Marzo 7th, 2012 at 22:51
Davide
Apple non ha mai voluto far sembrare i suoi prodotti “d’elite”. Potrei esemplificare ma non mi voglio dilungare. Semmai ha sempre cercato di fare i prodotti migliori possibili per poi, solo poi, metterli nelle mani di più gente possibile.
Circa i cani e porci di cui scrivi, faccio solo notare che iPad fino ad ora ha venduto relativamente poco. Parliamo di un cinquanta milioni di pezzi. Il mercato cui punta Apple è nell’ordine di svariate centinaia di milioni di utenti. Apple vede iPad superare le vendite dei PC come li abbiamo conosciuti negli ultimi dieci anni. Quindi, nel caso, quella frase me la terrei buona per utilizzarla tra diciamo un cinque anni ;)
Marzo 7th, 2012 at 23:02
[…] qui il post pubblicato da Mantellini dal quale sembra trasparire una sorta di delusione e presa […]
Marzo 7th, 2012 at 23:14
Quelle tecniche non sono mai “cazzatine”.
Distinguono chi parla di costume perché non può parlare di tecnica (es. perché è ignorante al riguardo) da chi invece sa come realmente funzionano gli strumenti.
Marzo 7th, 2012 at 23:24
@gavrilo: non sono cazzatine come realizzazione tecnica, lo sono come reale innovazione e impatto. il mio ipad2 ha una ottima definizione, e davvero non sento il desiderio di una risoluzione che vada oltre la mia percezione. io gia’ non li vedo nel mio schermo i pixel; e infatti nelle nuove demo stanno tutto il tempo a fare zoomate pazzesche. tutto qua? l’innovazione sarebbe stata ad esempio una squallidissima presa usb. o la scomparsa di qualsiasi tasto fisico. o la ricarica wireless. eccetera.
Marzo 8th, 2012 at 00:13
Non possiamo neanche pretendere che una sola azienda rivoluzioni da sola un’intero settore industriale ogni 12 mesi o ad ogni keynote, tra l’altro mentre gli altri sono praticamente fermi o al massimo rincorrono copiando…
Marzo 8th, 2012 at 00:27
@vinz: pienamente d’accordo, l’intento non era difensivo nei confronti di apple ma critico rispetto ad una massa ben popolata di commentatori professionali (es. tanti giornalisti) che molto spesso non capiscono una cippa di tecnica, pur pretendendo di fare commenti su questioni che sono squisitamente tecniche.
Marzo 8th, 2012 at 08:06
La missione del mercato non è fare la rivoluzione, ma mantenere il trend.
Marzo 8th, 2012 at 08:14
@gavrilo, io invece sosterrei (da tempo) che le questioni squisitamente tecniche non esistano (o meglio esistono ma sono interessanti nell’economia generale delle notizie tecnologiche esattamente come i vari tipi di colla utilizzate dagli esperti di aeromodellismo), la teocrazia degli ingegneri e’ una idea talmente balzana (perlatro in USA abbastanza frequentata) che mette tenerezza
Marzo 8th, 2012 at 08:49
@massimo: ok bene, allora continuiamo pure a parlare di Internet senza sapere come funziona il protocollo IP, facciamoci pure del male.
Marzo 8th, 2012 at 09:16
@vinz:
“So how IS the Retina Display on the new iPad?
Amazing. Seriously amazing. I really love the Retina Display on the iPhone 4/4S, but this feels like a step forward even from that. Not because it’s a better display (which it may well be), but because the much larger scale of the screen makes it feel transformative to the experience of looking at a Retina Display and using an iPad.”
http://gdgt.com/discuss/ipad-3rd-gen-first-impressions-169l/
Marzo 8th, 2012 at 09:37
@gavrilo e @mantellini : la questione è buffa, perchè avete ragione entrambi, solo per clienti diversi. è come in una grande azienda: c’è chi studia il cliente finale, a cui non interessa poco o nulla di come è fatto il motore dell’ auto, ma è interessato di più a sentire che decolla e consuma poco. c’è il progettista invece che non capisce questo punto di vista, perchè lui è interessato alla nuova geniale soluzione che permette di decollare col turbo e consumare niente. Son due punti di vista differenti, necessari entrambi, ma con prospettive differenti: è chi studia il cliente finale, ad esempio, che fermerà il progettista da fare quella figata nerdissima che costerà però troppo senza venir mai usata. Un po’ macchiettistico, ma vi assicuro non molto distante dal reale: un progettista non partorirebbe mai la sua creatura in cerca della perfezione tecnica, il commerciale brucerebbe il tempo pur di arrivare prima sul mercato, e a queste due figure si rivolgono due tipi di comunicazione e letture diverse, per tornare infine al nocciolo della vostra questione.e per stare sull’ esempio di @gavrillo, che cosa mi importa sapere come è fatto un protocollo IP? E’ una questione da sviluppatori di strutture, di pennelli e tavolozze. Io sono interessato al quadro che vi si può dipingere, con quegli strumenti.
Marzo 8th, 2012 at 10:12
@ste
chi di link ferisce…
http://www.melablog.it/post/13338/il-retina-display-su-ipad-non-avrebbe-molto-senso
Marzo 8th, 2012 at 11:22
@Trentasei: perché van Gogh conosceva benissimo la struttura della materia che aveva a disposizione e cosa gli serviva per arrivare al risultato. La rete attuale è ancora troppo “sporca” di tecnologia per poter fare opinione (soprattutto in certi campi es. security) senza sporcarsi le mani con le cazzatine tecniche. Ma purtroppo questo non arriva a chi vuole fare della filosofia (senza basi tecniche)… e si vedono i risultati brillanti di molti giornalisti che non vogliono studiare come funziona la colla.
Marzo 8th, 2012 at 12:13
@gavrillo: ma ok, però devi specificare di che tema parli, però. se stiamo parlando ad es dell’ usabilità di un gadget tecnologico e delle sue funzionalità, posso anche non sapere i dettagli. chi progetta, deve saperli, ma chi lo usa, e chi ne commenta l’utilizzo, no. chi invece deve svilupparle o deve commentarne il lato tecnico/tecnologico, certo che deve saperle! sul giornalismo, per dire, che divulga un argomento tecnico come il nucleare, per dire,stenderei un velo pietoso, perchè lì tutti si son improvvisati fisici e ingegneri nucleari senza esserlo con gravissima malainformazione e creazione di panico immotivato, perlomeno in quelle proporzioni. in quell’ambito, per dire, era cruciale che a parlare fossero i tecnici.
per stare sul tuo esempio, van gogh conosce come reagisce ogni materiale con un altro, non come è costruito. non sa per dire che il pigmento blu è ottenuto dai lapislazzuli tramite il procedimento X, non gliene frega nulla. Gli interessa sapere però come reagisce all’acqua, alla sabbia, al cemento, alla tela, ai peli di bue del suo pennello o a un altro strumento.
per stare sul tuo esempio sicurezza, se parlo di sicurezza sul web certo che dovrò esserne competente, tipo andrea beggi. ma se devo parlare della socialità dei blog o delle potenzialità dei social network, sinceramente, non devo essere competente di quello, ma magari di sociologia, cosa che magari sfugge all’ingegnere espertissimo di protocolli IP.
Marzo 8th, 2012 at 12:20
http://edue.wordpress.com/2012/03/08/a-2-arctan-h2d/
Marzo 8th, 2012 at 12:58
@36: quello che sostengo è banalmente che il giornalista non può essere un tuttologo senza basi tecniche, armato solo della sua prosa e della sua tuttologia. Quindi il giornalista informatico dovrebbe evitare di trattare la tecnica come tecnicaglia e che dovrebbe avere una _decente_ preparazione informatica. Il fatto che molti di loro non ritengano interessante la colla mi fa sperare (per i loro lettori) che non succeda mai che il modellino tenda a scollarsi, che l’ala si pieghi e che nella loro visione “dall’alto dei cieli” si possa concludere che… i piloti di modellini amano andare a destra. Ma ovviamente questa è una visione da mero ingegnere (che non sono).
Marzo 8th, 2012 at 15:12
@gavrilo uno delle competenze per parlare deve averle, ma dipende fino a che punto. rimango dubbioso sulla colla, per gli esempi fatti sopra, visto che in termini di usabilità e praticità uno può recensire proprio l’esperienza del cliente. per dire: se uno mi annoia con la nuova colla messa, io lo bypasso e chiedo:”mi dici quali sono i vantaggi per me cliente? non me ne frega nulla che è più avanzato, dimmi che spedisco più in fretta le mail o che posso buttarlo dal 4o piano senza che si rompa”. non è un disprezzo per la tecnologia, ma non è il contesto/ambito in cui parlarne, perchè dal punto di vista del cliente non è qualità/prestazione percepibile. ripeto che il progettista dirà “wow, ma c’è il chipset programmato in linuxminchia 7.2 e motherboard tutte ricoperte in microfilm antiossido!”. Io, quando voglio un commento di questo tipo, non leggo nè repubblica nè mantellini.
il problema è stato invece quando tutti sono andati a leggere repubblica per capirci di nucleare: delle amenità e bestialità scentifiche, tecnologiche ed emotive da condannarli per procurato allarme, ripeto, perchè in quel caso è importante conoscere per dare il giusto peso alle informazioni che arrivano, come in questo caso.
ricordi il titolo “apocalisse giappone”? bè,quel rischio non c’è mai stato. gravi rischi, sì, ma “apocalisse” no, bastava leggere i dati che arrivavano dalle fonti scientifiche.certo, se lo diamo in mano a un giornalista che deve vender copie e ha fatto il classico, ti scrive un bel pezzo da magone d’apprensione -la stessa che vive ogni persona ignorante di un tema quando non lo sa valutare- e non ti passa l’informazione.
ora però qui è diverso: stiamo parlando dell’esperienza del consumatore rispetto a sto assorbente tecnologico e non dei micromiglioramenti tecnologici: saran rivoluzionari, ma al cliente non interessano. interesseranno all’ utente tecnico. ma ripeto, allora non ti leggi nè mantellini nè repubblica, che sia mante che ottolina in quel campo non padroneggiano affatto.
O tu pensi che leggere notizie dell’ assorbente su melablog, repubblica, mantellini, Chi o PC professionale sia la stessa cosa?
Marzo 8th, 2012 at 16:29
Chissà se Aldo Grasso sa come funziona un tubo catodico.
Mi piace l’esempio dei colori, anche perché prima di scrivere sui giornali pitturavo sulle tele. In effetti i pittori di un tempo i colori se li facevano a bottega, quindi la colla la conoscevano e come, anche perché era una questione di costi. E la pittura era quella roba lì, e i pittori erano famosi anche per i loro colori. Poi è arrivato l’acrilico (e nello stesso tempo, non dimentichiamolo, è arrivata la Kodak), c’è stato e c’è ancora (ma soprattutto c’è stato) un sapere legato ai colori, spesso arricchito o sviato da fisiologia e teorie della percezione, abbiamo anche il blu Kline, ma diciamo che il mondo è un po’ cambiato, e l’arte pure.
Ed eccoci nel mondo delle scatole nere. Dove del giallo che usi per pittare sai poco più dell’iPhone che usi per twittare. O dell’auto con cui vai a lavorare. Il “nuovo iPad” qui sopra non mi sembra tanto lontano dalla “nuova Twingo” per esempio.
Marzo 8th, 2012 at 16:30
blu klein, pardon.
Marzo 8th, 2012 at 18:48
senza offesa ma ogni volta che mantellini fa un posto sulla mela mi prende quel dormiveglia tipico dei peggiori gran premi di f1 al pomeriggio d’estate dopo un pranzo sostanziale….
Marzo 8th, 2012 at 23:57
@valentinaaa la differenza sta nell’aumentata complessità che non permette, in generale, a una persona di avere una conoscenza verticale su tutto. Per dire, il motore della vecchia 500 era un giocattolo, ora la scheda elettronica della centralina della nuova il meccanico non la da più aggiustare.
Marzo 11th, 2012 at 09:21
[…] forse questa volta… no, dai, non può essere, dove sono i fanboy? ::: Comunità Digitali ::: manteblog ::: AndroidWorld ::: […]
Marzo 11th, 2012 at 11:13
[…] MANTELLINI, Massimo – Risoluzionario? […]
Marzo 11th, 2012 at 23:12
[…] Risoluzionario?, Massimo Mantellini […]