Ho trovato almeno 4 miei studenti che hanno speso 10 minuti per vedere il filmato e cliccare “mipiace” … su circa 1.000 mi sembra una % non disprezzabile, visti i tempi …
Già, ma in realtà si tratta della logica dell’audience applicata al singolo individuo per mezzo delle nuove tecnologie. La conoscenza richiede un contesto aperto alla possibilità del diverso, invece ci stiamo chiudendo in una bolla dove l’informazione replica infinite volte se stessa.
Avevo avuto questa impressione , ma è un po come in Matrix , ci Vuole sempre un Morfeus che ti risvegli che ti tiri fuori dal tuo mondo .
Il Web 2.0 è questo ,lo strapotere di Google rappresenta tutto questo .
Volunia è l’alternativa ? Magari cominciamo noi Italiani !!
@userunfriendly
livemocha.com,in due settimane impari, a gratise
la preoccupazione mi sembra infondata e non tanto perché i filtri fanno acqua, magari non sarà sempre così, ma perché è cambiato il paradigma dell’informazione. ora è una conseguenza della relazione tra le persone e queste relazioni, semmai, si moltiplicano, ampliando l’universo personale in ogni direzione. my2cents ovv.
io credo che l’indicizzazione “personalizzata” di google aiuti l’utente a risparmiare tempo, perché la maggior parte delle volte ti propone prima quello che stai cercando. negli altri casi, si può sempre cambiare chiave di ricerca, cioè a me pare che il vero problema sta nell’incapacità dell’utente di fare ricerca efficace sul web.
il discorso di FB è diverso, da quello che ho capito non cambia indicizzazione ma censura i contenuti, una questione diversa. ma d’altronde FB ci ha abituato negli anni alle sue cazzate.
Lancio da queste autorevoli pagine – che sicuramente Google legge ;) – una proposta:
Accanto al pulsante “mi sento fortunato” (che peraltro, forse per un blocco mentale mio, non ho mai usato) metterei un pulsante “stupiscimi” che connette direttamente alla pagina che meno c’entra con il profilo dell’utente.
Molto bello, e ben fatto, e interessante.
Il punto è ovviamente complesso, e anche leggendo i commenti precedenti, facilmente si vede come l’interpretazione può essere diverso.
Dal mio punto di vista però convengo che ci possa essere un problema, forse.
E’ chiaro che chi è “capace” saprà sempre come trovare le informazioni che cerca, anche quelle “challenging”, e a limitare le influenze e i blocchi di FB, Google o chi per loro.
E come chi nel 1915 sapeva trovare le fonti di informazioni “non allineate” che sicuramente c’erano, seppur in maniera minore.
Il problema è per la stra-grande maggioranza, in cui sento di rientrare, che per incapacità o pigrizia, si lascia “guidare” e manco ha voglia di capire le regole base della privacy.
Poi dipende dal punto se è giusto preoccuparsi della “stra-grande maggioranza” che magari non si preoccupa per se, ma questo è un altro tema più complesso..
In generale mi sembra un bel modo per ricordare in modo semplice il problema dell’eticità delle fonti di informazioni che dominano il nostro secolo.
Grazie Mante
Personalmente faccio due tipi di ricerca:
1) quella in cui “mi sento fortunato” è esattamente ciò che voglio
2) quella dove vado alla scoperta di nuovi mondi
Per il secondo tipo di ricerca io consiglio vivamente di utilizzare google al minimo, giusto per iniziare. Le cose più interessanti le si scopre seguendo link su blog e siti vari, per assonanza, per caso.
Raccogliere e catalogare quanto trovato in un bookmark crea qualcosa che ci libera dagli algoritmi altrui.
ciao
nicola.
Io invece, i miei due tipi di ricerca:
1) loggata
2) sloggata
@nicola è proprio con quello che hai nei bookmarks che l’algoritmo di google ti costruisce la ricerca. altro che nuovi mondi. Fai la prova: googla prima loggato e poi sloggato, poi vedi i risultati. Sloggatevi!
domanda / spunto di riflessione (a cui neanchio so cosa rispondere)
se mia sorella ogni volta che cerca egitto cerca vacanze, deve essere google a “educarla” proponendogli prima le notizie sulla situazione politica del medio oriente, oppure deve assecondare i suoi bisogni proponendogli prima i voli migliori, e cambiare indicizzazione solo quando lei inizierà a cambiare le sue “tendenze di ricerca”?
Io riporterei la questione da un punto di vista economico. Google e Facebook sono multinazionali e guadagnano così. Inscatolando il web e gli utenti. Sono “condannati” a farlo dalla loro enormità.
Mi pare abbastanza ovvio che ci sia un controllo. Il problema, se così vogliamo chiamarlo, è chi controlla il controllore. Su quali basi si fissano i filtri?
Credo che in ogni caso la selezione naturale farà il suo corso.
[…] [anche se sulla questione delle informazioni che ognuno di noi riceve dalla rete consiglio questo video]. Di solito c’è bisogno di approfondire per capire se la notizia che ci interessa sia […]
non è più attuale. il 10 gennaio google lanciando “search plus your world” ha dato la possibilità agli utenti di poter decidere se usare i risultati generali o personalizzati.
Febbraio 20th, 2012 at 21:57
Bello. Chissà se lo ascolteranno mai.
Febbraio 20th, 2012 at 22:03
Molto interessante, grazie.
Febbraio 20th, 2012 at 22:19
Ho trovato almeno 4 miei studenti che hanno speso 10 minuti per vedere il filmato e cliccare “mipiace” … su circa 1.000 mi sembra una % non disprezzabile, visti i tempi …
Febbraio 20th, 2012 at 22:20
Già, ma in realtà si tratta della logica dell’audience applicata al singolo individuo per mezzo delle nuove tecnologie. La conoscenza richiede un contesto aperto alla possibilità del diverso, invece ci stiamo chiudendo in una bolla dove l’informazione replica infinite volte se stessa.
Colgo inoltre un conflitto con quanto hai scritto qui
http://www.mantellini.it/?p=17983
Febbraio 20th, 2012 at 23:32
Avevo avuto questa impressione , ma è un po come in Matrix , ci Vuole sempre un Morfeus che ti risvegli che ti tiri fuori dal tuo mondo .
Il Web 2.0 è questo ,lo strapotere di Google rappresenta tutto questo .
Volunia è l’alternativa ? Magari cominciamo noi Italiani !!
Febbraio 21st, 2012 at 08:41
Grazie per il link, bello e molto vero. Due parole in italiano per i non anglofoni avrebbero aiutato qualcuno in più a cliccare il link.
Febbraio 21st, 2012 at 09:05
@userunfriendly
livemocha.com,in due settimane impari, a gratise
la preoccupazione mi sembra infondata e non tanto perché i filtri fanno acqua, magari non sarà sempre così, ma perché è cambiato il paradigma dell’informazione. ora è una conseguenza della relazione tra le persone e queste relazioni, semmai, si moltiplicano, ampliando l’universo personale in ogni direzione. my2cents ovv.
Febbraio 21st, 2012 at 10:49
@userunfriendly
Ci sono i sottotitoli in italiano.
* * *
Io non capisco perché uno debba loggarsi per fare le ricerche.
Perché se non ti logghi non vedo proprio come le si possa avere personalizzate.
Tanto più che basta
– accettare coockie solo dai siti che si visitano
– cancellare i dati di navigazione all’uscita dal browser.
Non tutti sono capaci, certo.
Ecco, se magari lo avesse detto…
Febbraio 21st, 2012 at 12:56
[…] Manteblog] window.fbAsyncInit = function() { FB.init({appId: "122752807758622", status: true, cookie: true, […]
Febbraio 21st, 2012 at 13:01
io credo che l’indicizzazione “personalizzata” di google aiuti l’utente a risparmiare tempo, perché la maggior parte delle volte ti propone prima quello che stai cercando. negli altri casi, si può sempre cambiare chiave di ricerca, cioè a me pare che il vero problema sta nell’incapacità dell’utente di fare ricerca efficace sul web.
il discorso di FB è diverso, da quello che ho capito non cambia indicizzazione ma censura i contenuti, una questione diversa. ma d’altronde FB ci ha abituato negli anni alle sue cazzate.
Febbraio 21st, 2012 at 13:28
Lancio da queste autorevoli pagine – che sicuramente Google legge ;) – una proposta:
Accanto al pulsante “mi sento fortunato” (che peraltro, forse per un blocco mentale mio, non ho mai usato) metterei un pulsante “stupiscimi” che connette direttamente alla pagina che meno c’entra con il profilo dell’utente.
Febbraio 21st, 2012 at 14:22
Molto bello, e ben fatto, e interessante.
Il punto è ovviamente complesso, e anche leggendo i commenti precedenti, facilmente si vede come l’interpretazione può essere diverso.
Dal mio punto di vista però convengo che ci possa essere un problema, forse.
E’ chiaro che chi è “capace” saprà sempre come trovare le informazioni che cerca, anche quelle “challenging”, e a limitare le influenze e i blocchi di FB, Google o chi per loro.
E come chi nel 1915 sapeva trovare le fonti di informazioni “non allineate” che sicuramente c’erano, seppur in maniera minore.
Il problema è per la stra-grande maggioranza, in cui sento di rientrare, che per incapacità o pigrizia, si lascia “guidare” e manco ha voglia di capire le regole base della privacy.
Poi dipende dal punto se è giusto preoccuparsi della “stra-grande maggioranza” che magari non si preoccupa per se, ma questo è un altro tema più complesso..
In generale mi sembra un bel modo per ricordare in modo semplice il problema dell’eticità delle fonti di informazioni che dominano il nostro secolo.
Grazie Mante
Febbraio 21st, 2012 at 15:11
Personalmente faccio due tipi di ricerca:
1) quella in cui “mi sento fortunato” è esattamente ciò che voglio
2) quella dove vado alla scoperta di nuovi mondi
Per il secondo tipo di ricerca io consiglio vivamente di utilizzare google al minimo, giusto per iniziare. Le cose più interessanti le si scopre seguendo link su blog e siti vari, per assonanza, per caso.
Raccogliere e catalogare quanto trovato in un bookmark crea qualcosa che ci libera dagli algoritmi altrui.
ciao
nicola.
Febbraio 21st, 2012 at 22:16
Io invece, i miei due tipi di ricerca:
1) loggata
2) sloggata
@nicola è proprio con quello che hai nei bookmarks che l’algoritmo di google ti costruisce la ricerca. altro che nuovi mondi. Fai la prova: googla prima loggato e poi sloggato, poi vedi i risultati. Sloggatevi!
Febbraio 22nd, 2012 at 12:51
domanda / spunto di riflessione (a cui neanchio so cosa rispondere)
se mia sorella ogni volta che cerca egitto cerca vacanze, deve essere google a “educarla” proponendogli prima le notizie sulla situazione politica del medio oriente, oppure deve assecondare i suoi bisogni proponendogli prima i voli migliori, e cambiare indicizzazione solo quando lei inizierà a cambiare le sue “tendenze di ricerca”?
Febbraio 23rd, 2012 at 13:23
Io riporterei la questione da un punto di vista economico. Google e Facebook sono multinazionali e guadagnano così. Inscatolando il web e gli utenti. Sono “condannati” a farlo dalla loro enormità.
Febbraio 24th, 2012 at 14:36
Mi pare abbastanza ovvio che ci sia un controllo. Il problema, se così vogliamo chiamarlo, è chi controlla il controllore. Su quali basi si fissano i filtri?
Credo che in ogni caso la selezione naturale farà il suo corso.
Febbraio 26th, 2012 at 07:08
[…] [anche se sulla questione delle informazioni che ognuno di noi riceve dalla rete consiglio questo video]. Di solito c’è bisogno di approfondire per capire se la notizia che ci interessa sia […]
Febbraio 29th, 2012 at 16:13
non è più attuale. il 10 gennaio google lanciando “search plus your world” ha dato la possibilità agli utenti di poter decidere se usare i risultati generali o personalizzati.