I giorni scorsi sono andato a Roma. In treno. Sulla tratta Milano Roma tutto sommato non grandi problemi. Ma il traffico dei treni in Romagna è in gravissime difficoltà da giorni e pochissimi ne parlano. Dopo quasi una settimana dalla grande nevicata il numero dei treni soppressi e in ritardo è altissimo. Perché? I treni e i binari, dice l’altoparlante alla stazione di Bologna, hanno subito danni per le condizioni meteo. Il ghiaccio, la neve, l’inverno, le cavallette. FFSS pubblica ogni giorno un elenco dei treni soppressi in Emilia Romagna per il giorno successivo. Lo nasconde in un PDF in uno dei suoi siti: non su Trenitalia.it, come sarebbe logico, ma su una pagina interna di fsnews.it. Il deep linking, questo sconosciuto. Questa mattina alle 6 l’ho cercato perchè Alessandra doveva partire per Ferrara. Ho fatto fatica io che un po’ in rete mi oriento, figuriamoci la casalinga di Formigine. In ogni caso il PDF riferito alla giornata odierna, sepolto nel ghiaccio comunicativo delle Ferrovie, indica 75 treni soppressi in regione per la giornata di oggi. 75, bazzecole.
Ieri sera sono sceso dal Freccia Rossa a Bologna poco dopo le nove e mezzo. L’Intercity per Forlì per il quale ho il biglietto comprato su Internet non compare sul tabellone. Non c’è nemmeno scritto che è soppresso, non esiste e basta. Io ho in tasca il biglietto per un treno che non esiste: probabile che in un qualche sito delle ffss ci sia nascosto un PDF nel quale il mio treno scomparso è elencato in una lista di bambini come lui, morti prima del battesimo e come tali parcheggiati nel limbo dei treni scomparsi ma non ancora cancellati. Del resto alle 9,30 di sera nel principale nodo ferroviario italiano le biglietterie aperte presso le quali chiedere lumi ammontano al numero di zero. Il personale del desk – come ripete l’altoparlante – non c’è o se c’è è chiuso in un qualche ufficio che non ho voglia di andare a cercare. Vado invece al binario dell’unico treno regionale che forse partirà un’ora dopo verso Forlì. Lì incontro i macchinisti del mio treno mai nato, anche loro, mi dicono, sono stati appena avvisati della cancellazione. Ci compatiamo a vicenda con un mezzo sorriso.
Arriva il regionale per Rimini, una mezza carcassa cigolante di 20 anni fa. Il capotreno è un ragazzo giovane sveglio e simpatico, ha i capelli lunghi che escono dal cappello; noi siamo una trentina di persone alle 10 e mezza di una fredda serata di febbraio che vorrebbero andare verso sud in una regione dove una settimana fa c’è stata una bella nevicata. “Apro una sola carrozza” ci dice. Il resto del materiale (alle ferrovie quasi tutto quello che è di ferro si chiama in gergo “materiale”) – ci informa – non è in condizione. Nell’unico scompartimento accessibile il riscaldamento non funziona. Fuori ci sono 2° sotto zero. Ci guarda sorridendo e dice: “sedetevi vicini”. Guardo il resto dei viaggiatori: sono quasi tutti ragazzi giovani, sorridono, hanno la faccia di gente abituata a queste cose, si stringono nei piumini e si preparano ad un viaggio disagevole ma regolarmente pagato su un treno che sarebbe indecoroso anche in un paese del quarto mondo. Scendo a Forlì 45 minuti dopo, discretamente congelato. Salgo su un taxi e vado a casa. Mentre apprezzo certe modernità come il riscaldamento del taxi penso che il materiale sarà anche vecchio, la nevicata abbondante, il disinteresse per il traffico regionale una scelta strategica. Poi penso al fatto che Trenitalia ha i miei dati e magari quando cancella un treno potrebbe mandarmi un sms o una mail automatica per avvisarmi. Così, per gentilezza. Oppure che potrebbe mettere in evidenza le cancellazioni sul suo sito web e non nasconderle come si fa con le marachelle all’asilo. Piccole scelte comunicative insomma, non treni nuovi e in orario per tutti. Oppure in alternativa penso che magari Mauro Moretti potrebbe finalmente dimettersi. Non per la nevicata, non per quella volta che disse che la gente doveva portarsi i panini e le coperte da casa, non per i materiali offesi dal freddo e dal gelo, ma per quel senso minimo di decenza che fa dire ai migliori (ma anche agli altri) OK, ci ho provato, ho fallito, avanti un altro.
Febbraio 17th, 2012 at 09:07
Mu basterebbe vincolare Moretti a spostarsi solo con i ‘suoi’ treni.
Febbraio 17th, 2012 at 09:26
Una pagina di storia d’italia (“i”talia appunto).
La conferma che l’uso degli strumenti digitali potrebbe generare benefici mirabolanti, almeno sul lato della comunicazione.
Per il materiale rotabile, prima il Freccia Rossa con le quattro classi sociali e poi, forse, il resto.
Febbraio 17th, 2012 at 09:38
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Febbraio 17th, 2012 at 09:39
Questa mattina (tra un’ora circa) devo prendere un treno regionale da mantova per milano. Mio padre, alle otto, mi ha avvisato che ha sentito alla radio che forse è in atto uno sciopero. Controllo sul sito di trenord (la nuova società che in realtà è sempre la vecchia trenitalia-divisione regionale lombardia) e scopro che sì, c’è uno sciopero dalle 9 alle 17. Se lo avessi saputo ieri sera, quando ho deciso di partire, magari avrei preso il treno di sette meno un quarto e sarei arrivato a milano, in anticipo di quattro ore, ma comunque sarei là. Invece sicuramente per un mio errore non ho controllato come avrei dovuto il sito web di trenord per tempo. Vuoi mai che qualcuno abbia deciso di fare sciopero. Non sarebbe stato tutto molto più semplice se mi avessero mandato un’email quando, qualche giorno fa, è stato proclamato lo sciopero per dirmelo?
Febbraio 17th, 2012 at 09:55
Il problema è che Moretti ci è riuscito.
Noi di Viareggio con Moretti abbiamo un rapporto di odio particolare.
Febbraio 17th, 2012 at 10:03
I dirigenti che erogano un servizio dovrebbero essere obbligati ad usarlo sempre e alle stesse condizioni dell’utente normale.
Se non sempre, almeno qualche volta. Per esempio: l’AD di trenitalia per contratto e per lavoro periodicamente dovrebbe percorrere un tratto a caso della rete ferroviaria con i treni che gestisce. Ma dovrebbe farsi il giro completo: dall’acquisto biglietti, all’attesa in stazione, tutto uguale come un utente normale, senza demandare ai sottoposti le varie incombenze. Anche le valige dovrebbe farsi da solo. Basterebbe una volta al mese: si prende uno o due giorni e si fa un bel giro in treno per l’italia. E se nel giorno giorno programmato per il viaggio c’è lo sciopero dei macchinisti, non si cambia giorno. Si soffre assieme agli altri utenti. Sempre 2 classe, ovviamente.
Scommetto che dopo un anno i treni freezer invernali o tostapane in estate sparirebbero.
Febbraio 17th, 2012 at 10:11
magari se si liberalizzasse (davvero, non per finta) il trasporto ferroviario regionale, permettendo ai privati di intrare nel settore per offrire ai cittadini un servizio alternativo a quello di trenitalia, anche trenitalia sarebbe incentivata a migliorare il proprio servizio.
ah scusate no dimenticavo…le liberalizzazioni sono “di destra”. fuori i privati dai servizi pubblici locali! buonanotte.
Febbraio 17th, 2012 at 10:23
per la cronaca anche il sito web è pieno di treni mai nati: sono tutti gli espressi, interregionali e intercity che non compaiono nei risultati di ricerca- con l’obiettivo di far acquistare più biglietti “Freccia” ingannando di fatto i cittadini.
Febbraio 17th, 2012 at 10:38
Il 25 di gennaio, in possesso di un FrecciaBianca Verona-Mestre acquistato con tariffa mini e ricadente in orario di sciopero, scopro che:
– il call center attivato per l’occasione forniva informazioni diverse rispetto all’elenco dei treni pubblicato sul sito, pur trattandosi di un servizio automatico, salvo poi rettifica nella giornata successiva;
– la modifica del biglietto è possibile online solo per gli acquisti effettuati nel sito parallelo Le Frecce (perché questa discriminazione?) o fisicamente in una biglietteria, tra l’altro diffusissime qui nel nord Sardegna;
– nulla è riportato sul sito relativamente agli acquisti per treni soppressi per sciopero.
Alla fine nella sfortuna sono stato fortunato: arrivato in anticipo a Verona la biglietteria, non potendo fornire risposte certe alle mie domande circa la modifica o il rimborso, mi ha dirottato all’ufficio informazioni; lì un gentilissimo impiegato mi ha autorizzato a salire sul treno precedente. In carrozza non ero il solo in quella condizione ed il personale a bordo nulla ha obiettato.
Anche questa una testimonianza di disguidi la cui origine sta al vertice della piramide, non sul territorio.
Febbraio 17th, 2012 at 10:50
Il problema dei treni “mai nati” affligge tutta Italia, indifferentemente dal clima (anche se le giustificazioni sono troppo freddo, troppo caldo, troppo umido ecc.) ed è dovuto al costante mancanza di manutenzione, caratteristica della gestione Moretti, che preferisce investire in un numero spropositato di Milano Roma (senza mai pubblicare i dati di riempimento ufficiali). Purtroppo con l’arrivo di Montezemolo Trenitalia risponderà con altri treni AV per saturare le linee (lo sta già facendo), e con ennesimi investimenti milionari per cambiare le poltrone di questi ultimi. Gli intercity (mentre in Germania ne stanno costruendo di nuovi) sono ormai ridotti ad un pugno di treni teoricamente in orario, mentre i regionali sono catorci tali… e pensare che con l’ultima tornata di Contratti di Servizio regioni – ferrovie erano state stanziate delle belle somme per i nuovi treni, di cui non si hanno notizie.
Febbraio 17th, 2012 at 11:20
@ Carlo M
Il problema è che il trasporto ferroviario regionale è un servizio “in perdita”. I treni e la manutenzione delle linee non si ripagano con i biglietti. Dovrebbe essere sovvenzionato dallo stato, che invece spende e spande per la costruzione e manutenzione delle strade per far contenti i “soliti noti” (leggi: edilizia).
Febbraio 17th, 2012 at 11:23
Di queste cose non ci capisco molto, ma non sono sicuro che la privatizzazione sia la medicina per tutti i mali. Per la collettività il treno è un vantaggio anche se fa alcuni viaggi semivuoto, perchè significa che ci sono comunque meno automobili che circolano, si incentiva la mobilità anche di chi con mezzi diversi non si muoverebbe ecc. Per il gestore “privato” il treno semiuvoto è invece un incubo che va eliminato perchè antiredditizio. La concorrenza (ammesso che le economie di scala lo consentano) mi pare buona, la gestione solo con metodi d’impresa non altrettanto.
Febbraio 17th, 2012 at 11:55
Ma tanto Trenitaglia ti salva la vita: http://www.youtube.com/watch?v=Etk2LFpNrwE&feature=youtu.be
Febbraio 17th, 2012 at 11:59
Inn occasione di un rientro da Cesena a Torino la settimana scorsa fa in pieno marasma da Siberia ho trovato questo interessante link http://www.viaggiatreno.it/viaggiatreno/ che mi è stato molto utile. Provare per credere. Comq viaggiare in treno oggi è imbarazzante. Sono veramente vergognosi e in un Paese serio l’ad Moretti sarebbe a “spanar meliga” come si dice dalle nostre parti.
Febbraio 17th, 2012 at 12:06
Frecciarossa Torino-Roma annullato per maltempo, mi sono presentato al desk nella stazione di Torino Porta Nuova e mi è stato rimborsato in contanti. Del tutto inaspettato.
Febbraio 17th, 2012 at 12:53
in altre nazioni,una persona così incompetente verrebbe messo a fare il bigliettaio su quei treni,per capire cosa si prova a viaggiare in quelle condizioni.
IN tutti i modi vorrei dire a coloro che comandano VERGOGNATEVI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!1
Febbraio 17th, 2012 at 13:14
Moretti si dovrebbe dimettere punto e basta… ci sono tante persone valide, facciamo girare un po’ la ruota!
Detto questo le fs andrebbero privatizzate e lasciato allo stato il compito di mantenere le linee meno vantaggiose economicamente…
Febbraio 17th, 2012 at 13:30
Volevo far notare una finezza di Trenitalia (ed Alitalia): la soppressione di un viaggio con un leggero anticipo sullo schedulato del giorno impedisce che questo “faccia statistica” sui treni (o aerei) cancellati o in ritardo. Il treno/aereo (o viaggio) è semplicemente inesistente e non fa parte dello scheduling (quindi non è cancellato e/o in ritardo). Oltre al danno, la beffa: potranno pure dire di aver un servizio efficiente avendo le statistiche dalla loro parte! POVERO PAESE MIO.
Febbraio 17th, 2012 at 13:45
Della Valle prima del grande inverno aveva chiesto le dimissioni di Moretti, Passera aveva replicato da Fazio che le critiche erano inaccettabili e non condivisibile, beh io penso che dovrebbe dimettersi anche Passera.
Febbraio 17th, 2012 at 14:11
Ieri ultimo treno dall’abruzzo a Bologna, oggi avrei avuto aereo alle 6 (non ci sono quasi più i notturni, remember?) … Per fortuna un’ora prima della partenza ho guardato viaggiatreno… Treno cancellato. Lecce-Bologna. Di grazia.. Che problema di neve c’è tra Lecce e Bologna? Nessuno, difatti per miracolo sono riuscito a prendere il precedente che era un espresso del 78 riconvertito ad intercity. E pensare che avevo acquistato tramite internet, inserendo anche il numero di cellulare! Se hanno i miei dati per raccontarmi delle loro belle promozioni, perchè non li usano per dirmi che la neve copiosa di ieri avrebbe bloccato il mio treno prenotato 2 mesi fa?
Febbraio 17th, 2012 at 14:33
Passera dovrebbe dimettere Moretti, perché quello da solo non è capace.
Febbraio 17th, 2012 at 16:33
Frecciarossa Milano-Torino delle ore 18.29, Porta Garibaldi. Cancellato.
Annuncio visto per caso. Un solo sportello con impiegato che chiacchierava amabilmente con conoscente.
Quando siamo riusciti a parlargli non era in grado di spostarci sull’AV dopo e ci ha spedito a Milano Centrale.
Non vorrei descrivere il caos di Centrale, centinaia di persone in coda, sportelli che chiudevano nonostante il caos.
Quando è arrivato il ns turno ci hanno detto che loro potevan far poco perchè a Centrale non gestiscono biglietti emessi con partenza da Porta Garibaldi.
Non possiamo neppure lamentarci perchè siamo stati messi su un regionale che partiva di lì a poco.
Sul fatto che si fosse pagato 45 euro e si usufruisse di un servizio da 15 non è dato modo di lamentarsi.
Non è solo Moretti. Vi sono molte persone disponibili ma la memoria dello sportello che chiude nonostante le centinaia di persone in coda mi è rimasta
Febbraio 17th, 2012 at 16:49
@carloM ,@mammifero, per me avete ragione entrambi : è un servizio in perdita in molte tratte/orari, tenuto in piedi in quanto servizio sociale di servizi: però vedrei quanto costa allo Stato mantenere quel servizio, e cercherei di capire se un privato me lo mantiene più efficiente con meno contributi.
Febbraio 17th, 2012 at 17:01
Anch’io la settimana scorsa sono andato e tornato da Modena a Roma nei giorni della neve e ho avuto gli stessi problemi; sono solo stato un po’ fortunato di te sulla tratta regionale.
Stesse perplessità sulla modalità di pubblicazione degli annullamentie sui mancati avvisi. L’approccio del personale a cui ci siamo rivolti era del tipo “dovevate informarvi prima!”.
E poi, l’impressione che questi siano fatti a prescindere dalle effettive condizioni delle tratte, ma così, per sfoltire un po’ il traffico (e forse le spese, dato che i treni, pur dopo la riduzione, non erano neppure pieni).
Febbraio 17th, 2012 at 18:11
Lungi da me difendere le Ferrovie, ma quelle informazioni non mi sembrano così nascoste se si segue FSnews su twitter https://twitter.com/#!/fsnews_it
Febbraio 17th, 2012 at 19:02
@rectoscopy : scusa, ma mi vien da ridere: qui s’è fatto un panegirico di millemila commenti qualche settimana fa perché il twitter di Fs non era aggiornato, e mo’ viene fuori che evidentemente manco il mante lo segue. Quindi, cvd, il twitter di fs son solo #soldibuttativia.
Febbraio 17th, 2012 at 20:19
Certo venti milioni di italiani ogni mese usano il treno e tutti seguono trenitalia su twitter…
Febbraio 18th, 2012 at 07:10
[…] e molto rappresentativa cronaca di un treno scomparso a firma di Massimo Mantellini. Potrebbero interessarti: Best of my feed […]
Febbraio 18th, 2012 at 14:18
Anche io non voglio difendere Trenitalia, i cui attuali ritardi dei treni tra Romagna e Marche sono tuttora incomprensibili, insieme ai treni soppressi la cui unica giustificazione, temo, sia soltanto risparmio e non sicurezza.
Però mi sono allenato con Viaggiatreno e Prontotreno, che danno tutte le informazioni in tempo reale. L’account su Twitter è diventato molto preciso e disponibile per le informazioni. Direi che dal punto di vista digitale non dovremmo essere troppo severi.
Concordo con Mante sulle pecche del sito web, che è effettivamente scomodo. Ma con un po’ di pazienza si trova tutto (ok, la pazienza è poca).
Febbraio 19th, 2012 at 18:29
L’espressione “quarto mondo” mi ha ricordato questa cosa qua, scritta nel 2005 http://blog.libero.it/Satoblogghargh/196072.html sono passati sette anni. nell’immobilità (infrastrutturale) più assoluta. Credo, sette anni dopo, che per alcuni servizi l’espressione “quarto mondo” sia addirittura troppo lusinghiera.