Giuliano Ferrara su Il Foglio di oggi rivendica la oculata passata gestione del suo giornale
E’ la logica di un giornale che non è mai diventato un carrozzone, che non ha mai generato debito, che ha fatto i conti con il possibile praticando l’impossibile, si è arrabattato a cercare pubblicità non senza qualche malizia ma in modo sempre piuttosto corretto
Nel 2010 Il Foglio ha incassato 3,4 milioni di finanziamento pubblico (val la pena di ricordare raccolti a suo tempo con un trucco, inventando un partito inesistente con la complicità di Marco Boato e Marcello Pera). Non sembra essere vero nemmeno quanto sostiene Ferrara sul fatto che non abbia mai generato debito visto che nel 2011 è stata necessaria una ricapitalizzazione sia per l’abbandono da parte di Veronica Lario (oggi l’azionista di maggioranza è Paolo Berlusconi) sia perché – secondo Dagospia– la Foglio Edizioni aveva debiti per circa 1 milione di euro. Questo nonostante il quotidiano si regga da 16 anni quasi esclusivamente con i soldi dei milioni di cittadini che non lo acquistano. Nonostante questo oggi Ferrara scrive che hanno perfino un piccolo gruzzoletto da parte.
Gennaio 29th, 2012 at 17:54
Ferrara non va creduto neanche quando ci dice l’ora
Gennaio 29th, 2012 at 17:58
Per me – al di là di tutto – uno dei pochi quotidiani italiani da leggere, il sabato e il lunedì, e talvolta anche durante la settimana, negli ultimi 16 anni, se non fosse altro che per la grafica.
Gennaio 29th, 2012 at 18:00
@menin, ti preparo un abbonamento socio-sostenitore da 5mila euri anno.
Gennaio 29th, 2012 at 18:24
“non fosse altro che per la grafica”… Posso consigliarti confezioni di biscotti altrettanto interessanti?
Gennaio 29th, 2012 at 18:26
Uhm. Dopo la lettura di questo post, al Post (ops) saranno svenuti, visto che hanno tanta considerazione per il Foglio da riportarne spesso i pezzi.
Gennaio 29th, 2012 at 18:51
Leo, con il Foglio, dopo averlo letto, confeziono infatti i biscotti, lo uso come carta per i regali di natale, è perfetto per usarci il taglierino sopra quando gioco con i bambini, tiro sù le deiezioni del cane se ho dimenticato i sacchettini; ci accendo infine la parigina.
Ma immagino che tu mi possa suggerire all’istante quotidiani con una linea grafica, giusto?
Gennaio 29th, 2012 at 19:19
Non credo che sia in discussione né la qualità grafica, né la qualità dei contenuti del Foglio, quanto il fatto che Ferrara praticamente si vanta di aver fatto un giornale che si autofinanzia, quando invece tutti sappiamo che esiste grazie ai soldi pubblici. Insomma Menin, tu il Foglio lo paghi due volte: quando lo copri e quando fai la dichiarazione dei redditi. Il problema è che lo pago pure io, che non vorrei
Gennaio 29th, 2012 at 19:36
Dvd, siamo d’accordo su questo, e ci mancherebbe, purtroppo per avere il Foglio è servito Ferrara, con tutta la sua genialità e i suoi problemi.
Però, quanti altri quotidiani brutti come il peccato, politicamente inutili (nel senso che solo utili ad un inutile dibattito politico come è ormai quello italiano), e diretti da persone noiose che non hanno mai avuto un progetto per il loro quotidiano esistono in Italia e, come il Foglio, vengono finanziati?
Gennaio 29th, 2012 at 19:47
Leggendo il pezzo di Ferrara si comprende bene che il foglio ha ricevuto sovvenzioni pubbliche, doveva fare anche un disegno?
Gennaio 29th, 2012 at 19:48
Giuliano Ferrara è un vero liberista. All’italiana però…
(I mie più sentiti complimenti vanno comunque ai chi lo prende sul serio)
Gennaio 29th, 2012 at 19:51
Il sostegno pubblico ai quotidiani va tolto. E su questo siamo tutti d’accordo (forse) tra chi sta commentando..
E se succederà, IlFoglio – per sopravvivere – dovrà cambiare. E non poco.
Lo sappiamo.
Detto questo, IlFoglio ha mille difetti (soprattutto alcuni editoriali di Ferrara nelle opinioni in terza pagina che mi fanno sbarellare) ma ha un livello giornalistico notevole, imho. Se le sceglie molto bene le persone, lui.
E in particolare mi riferisco ai pezzi di politica internazionale, economia (macro e finanziaria, tutto) e di cultura.
Porto ad esempio il pezzo monografico di ieri su Nagib Mahfuz, un Nobel per la letteratura arabo (che io non sapevo manco esistesse) oppure il bel pezzo di ieri sulle liberalizzazioni (notevole il lavoro di qualità fatto per il parallelismo tra la rete ferroviaria UK e la nostra a livello di struttura dei costi). Per non parlare dei pezzi su, che ne so, la Merkel. Tra i migliori sui quotidiani italiani, da un punto di vista giornalistico. Anche solo per la lunghezza e l’approfondimento.
Sempre dal mio punto di vista (io non sono un giornalista, quindi boh….) faccio notare che, a livello di qualità dei pezzi, secondo la tabella dell’altro ieri Repubblica paga un freelance 30 euro lordi. IlFoglio 180 euro lordi.
Non è che per caso i risultati si vedono? (senza generalizzare, chiaramente)
Gennaio 29th, 2012 at 19:59
Di giornali “brutti come il peccato” che esistono grazie al finanziamento pubblico ne esistono tanti. E quando anche loro si vanteranno di cose di cui non hanno merito non mancheremo di sottolineare anche la loro ipocrisia
Gennaio 29th, 2012 at 20:14
[…] seri (e autorevoli) in circolazione e mi fa piacere ogni volta averne conferma. Come in questo post qui dove Mantellini scrive (in maniera semplice e chiara) quello che di solito viene amabilmente […]
Gennaio 29th, 2012 at 20:28
Non mi pare che dica che hanno un gruzzoletto da parte, ma che dica invece che -se chiudessero- riuscirebbero in qualche modo a dare a ciascuno il suo e, vendendo la sede acquistata negli anni, gli investitori rientrerebbero di buona parte (non tutto) del loro investimento.
E questa era solo una precisazione di senso generale.
Poi, sul fatto che abbia preso soldi pubblici, non mi pare ci siano dubbi, né che Ferrara lo neghi. Forse non era giusto sostenere con soldi di tutti questo tipo di pubblicazioni, però mi pare che ci sia il riflesso condizionato di prendersela sempre con il più in vista o comunque con chi ne parla senza ipocrisia. Un po’ come avviene per Apple.
Forse, a merito del Foglio, si può ascrivere di aver distribuito parte di quei soldi effettivamente ai giornalisti per pagare il loro lavoro (Vedi tabella pubblicata in questo blog qualche giorno fa, che riportava 180 euro pagati dal Foglio per un articolo di 4200 battute).
Gennaio 29th, 2012 at 21:34
Vorrei far notare metteo menin che la sua opinione sul Foglio è puramente soggettiva, dato che a me il Foglio sembra brutto come il peccato, inutile e noioso, e che Ferrara mi sembra solo una persona professionalmente fallita che vive come un parassita sulle spalle del contribuente.
Gennaio 29th, 2012 at 21:49
Son sicurissimo che non ci sia alcun gruzzoletto da parte e se c’era se l’è magnato Ferrara.
Gennaio 29th, 2012 at 21:50
Capisco la questione sollevata da Matteo Menin: tutti i quotidiani italiani sono esteticamente deprimenti, tranne Il Foglio, che ha una sua identità grafica forte: sobria, rigorosa, senza sbavature e concessioni pop.
Però un quotidiano deve anche (e soprattutto) avere e promuovere idee, e Il Foglio sono anni che non ne ha. A meno di considerare idee le campagne carnevalesche dell’Elefantino…
Ciò detto, i finanziamenti pubblici vanno tolti al Foglio, così come a tutti i quotidiani che li ricevono (Il Fatto Quotidiano, per esempio, non li riceve e vive bene). Gradualmente, magari, ma vanno eliminati.
I finanziamenti pubblici sono una droga: creano dipendenza e alterano il senso della realtà.
Se Il Foglio riesce a conquistare un sufficiente numero di lettori (offline) e utenti (online) e a generare i ricavi che servono a tenerlo in vita, va bene, altrimenti pazienza.
Un quotidiano come Il Foglio, che avrà al massimo 3/4.000 lettori veri ogni giorno, potrebbe tranquillamente decidere di abbandonare l’esperienza cartacea (e gli onerosi costi di stampa), per puntare esclusivamente sul sito web: rinnovandolo e trasferendo lì tutte le qualità (e le firme) ancora presenti nell’edizione di carta.
Oggi il sito del Foglio non è un granché. Perché non immaginare un Foglio solo online da far invidia a tutti gli altri siti di news?
Prima, però, devono mandare via Ferrara. Il vero problema del Foglio è Giuliano Ferrara.
Buona serata
Gennaio 29th, 2012 at 21:58
E allora propongo che facciate un bel quotidiano ex-novo. Direzione a Dvd, tesoreria a Mantellini, progetto editoriale a Pietro, grafica a Leo, politica a Segnale orario.
Io vi prometto che lo comprerò e leggerò, anche se farete una versione on-line con subscription.
Gennaio 29th, 2012 at 22:07
Lo dico da tempo, io sogno Linkiesta in versione cartacea: 12/16 pagine max, bianco e nero, grafica austera, tanto testo e tante idee (liberali e laiche). Stile brillante come Il Foglio di fine anni Novanta.
Classico contemporaneo. Un sogno folle.
Gennaio 29th, 2012 at 22:44
“Prima, però, devono mandare via Ferrara. Il vero problema del Foglio è Giuliano Ferrara.”
Vero.
Matteo, su questo non concordi con Paolo Priolo?
Gennaio 30th, 2012 at 08:07
Il Foglio é il perfetto esempio per dimostrare come un direttore molto intelligente, dalla penna finissima ma di scarsissima onestà intellettuale possa rovinare un giornale di alto livello giornalistico.
Gennaio 30th, 2012 at 08:38
Chi potrebbe prenderne il posto e salvare il Foglio?
Gennaio 30th, 2012 at 09:56
Marta Dassù o Daniele Bellasio.
Gennaio 30th, 2012 at 10:19
Spezzo una lancia a favore di Bellasio! Di Marta Dassù ho letto poco, invece.
Comunque già il fatto di discutere di un Foglio post-Ferrara mi sembra un avamposto interessante rispetto alla solita discussione in cui si insulta Ferrara, e niente di più.
Gennaio 30th, 2012 at 11:03
Marco, ho mandato poco fa un tweet con le mie proposte. Agganciati e dì la tua. Buona giornata
P
Gennaio 30th, 2012 at 11:22
se l’audacia fosse un articolo molto diffuso per donare una nuova verginità(concetto molto italiano)alla testata in questione non sarebbe stato male emulando la compagine calcisitica del pisa in un episodio di qualche anno fa nominare quale responsabile ad honorem un pastore tedesco,magari in condivisione col papa e col buon Sofri senior(che senz’altro non è uno da tirarsi indietro nelle sfide dove l’ironia della sorte la fa da padrona)
http://jyjou.com/son/Carillon-sergio-leone.mp3
Gennaio 30th, 2012 at 22:48
A proposito di Ferrara, ma che fine ha fatto quel Luttazzi?
Febbraio 1st, 2012 at 02:19
[…] i soldi dei milioni di cittadini che non li acquistano, dopo le “mazzate” di Massimo Mantellini a Giuliano Ferrara anche Luigi Castaldi (un altro blogger, tra l’altro, che stimo tantissimo) […]