Monumentale inchiesta del New York Times sulle condizioni lavorative dei fornitori Apple in Cina.

33 commenti a “Il costo sociale degli iPad”

  1. Daniele dice:

    …ma anche del computer dal quale scrivi o della televisione che vedi la sera o della compatta con la quali fai foto con la tua famiglia etc etc

  2. Camillo Miller dice:

    O il costo sociale di politiche americane di liberalizzazione sfrenata del mercato con un brusco risveglio quando l’azienda di maggiore successo del paese è tale proprio perché ha saputo usare meglio di altre la potenza incontrastata della professionalità cinese. E quoto quel che dice Daniele.
    Poi ora Wu Ming ritirerà fuori quel brogliaccio marxista-leninista incomprensibile e dirà che lui/loro già l’avevano detto.

  3. marco dice:

    Quoto entrambi. E aggiungo l’abbigliamento alle categorie che comportano un costo sociale -globalizzato- molto significativo: provate a vedere quanti prodotti di gran marca sono confezionati in Cina, Indonesia, Malesia, Vietnam ecc. ecc.
    Grandi inchieste oggi perché c’è Apple, e fondamentalmente perché Apple è Apple e gli altri non sono un ca…
    In ogni caso, se mai si arrivasse a un miglioramento diffuso delle condizioni di lavoro in questi paesi…be’, sarebbe un altro merito di Apple.

  4. gregor dice:

    Una leggina per cambiare il mondo…
    Per poter vendere i prodotti in Europa le aziende produttrici devono adattare le condizioni di lavoro alle nostre…

  5. dome dice:

    Si, in parte vero: “così fan tutti” e “è il libero mercato, bellezza”.
    Però la questione è anche che Apple e seguaci – più di altri – fanno i fighi con “think different”, “stay hungry stay foolish”; e poi un sistema chiuso ed egotistico, la beatificazione del fondatore, le lacrime alla sua morte come fosse il nuovo Gandhi , ecc.
    Almeno B. Gates è sempre stato il ‘villain’ della cricca, senza lamentarsi troppo.

  6. Dan dice:

    roger in 5…4…3…2…

  7. enrico dice:

    a parte il fatto che non è vero che così fan tutti: molte aziende, troppo poche ancora, si sono dotate di un codice etico con attenzione alla produzione (condizioni di lavoro, impatto ambientale). Sarà pure marketing, sarà pure etica pelosa, ma almeno lo hanno fatto.

  8. marco dice:

    @enrico Apple no, invece? http://www.apple.com/supplierresponsibility/code-of-conduct/
    Il problema, evidentemente, è l’effettività di queste misure.

  9. stefano bonilli dice:

    L’ipocrisia di chi applaude per le critiche alla mela e ha addosso dei jeans fatti in Thailandia da manodopera schiavizzata e scarpe Nike che è l’azienda che da sempre giura mai più lavoro minorile e poi viene regolarmente beccata, o come Prada coi cinesi negli scantinati qui in Italia e come tanti e tanti.
    E’ il risultato di una guerra mercantile selvaggia.
    E’ cosa giusta? No, ma fare gli ipocriti quando metà dei prodotti che compriamo – vogliamo parlare dei pomodori raccolti dagli schiavi neri e clandestini a Villa Literno? – ha queste origini ci dovrebbe sensibilizzare in ben altro modo.

    scritto su un macbook pro made in China

  10. mxm dice:

    Ma che, prendete la percentuale dalla Apple? Riuscireste a diffenderla anche se vi dimostrassero che usano i bambini di 3 anni per assemblare gli i-cosi!

  11. Marco dice:

    @stefano bonilli: Ipocrisia è sempre dire: ma no anche gli altri sono così.
    Quindi dobbiamo fare finta di niente? Se si parlava di Nike andava bene, se si parla di Apple è essere ipocriti?
    Quando vedi un servizio in tv su quelli pagati in nero a raccogliere pomodori mandi una lettera dicendo:”c’è Prada, c’è Nike, tutto il mondo è paese, siete degli ipocriti a parlarne!”.

    Hai un macbook pro, ma non sei la Apple. Si sta parlando di una società, non di un membro della tua famiglia.

  12. Pietro dice:

    @ gergor:
    Fare una legge per cui “Per poter vendere i prodotti in Europa le aziende produttrici devono adattare le condizioni di lavoro alle nostre” mi sembra abbia alcuni piccoli difetti.
    In quei paesi il 99% delle persone che non consideriamo sfruttati in realtà hanno un tenore di vita 1000 volte migliore di quando tiravano avanti facendo la fame nelle campagne, non comperiamo più i loro prodotti, un pc tornerà a costare 2 mesi di stipendio, rinunceremmo a molte cose ( niente di male per carità) e centinaia di milioni di cinesi torneranno a fare la fame nelle campagne.
    Insomma per soddisfare le nostre masturbazioni moraliste faremo morire di fame milioni di persone, senza poi averne neus vantaggio dato che il risultato principale sarà che molte cose aumenteranno di prezzo, ma gli stipendi non potranno aumentare di un centesimo…….
    Insomma sarebbe il tipico esempio di stupidità per cui si fa del male a qualcun altro senza averne nessun vantaggio.

  13. dome dice:

    Per la cronaca, caso mai fosse poco chiaro: non è che si applaude alle critiche verso (l’intoccabile) Apple.
    E’ che Apple, con Stiv Giobs assurto allo stato di santo(ne), pareva fosse diversa da (mgliore di) tutti, con i “think different” e le lacrime agli occhi di chi, ammaliato, ascoltava gli “stay hungry stay foolish” e con l’elitarismo e con il marketing figo e così via.
    Invece Apple caga come tutti, a volte più di altri che, magari, non vanno tanto in giro a dire che la loro merda non puzza.
    Dov’è l’ipocrisia?

  14. Pietro dice:

    In effetti è molto più “rivoluzionario” un Bill Gates che ha devoluto 28 miliardi di dolari in beneficenza VERA di uno Steve Jobs notorimente pidocchio che sosteneva UFFICIALMENTE «l’azione più filantropica che Apple avrebbe mai potuto fare era quella di aumentare il valore della sua società, così che gli azionisti avrebbero potuto dare denaro in beneficenza per scelta propria».
    E la difesa del suo amico BONO che dice di aver ricevuto milioni di dollari per la lotta all’AIDS mi sembra un buonnparagone, c’è chi dà milioni di dollari e chi ne da miliardi :1000 volte tanto…..

  15. gregor dice:

    @Pietro:
    Sta cosa di difendere Apple in tutto e per tutto non la capirò Mai..
    Il discorso è che c’è una fabbrica dove lavorano quasi 1 milione di persone che ha subito un record di suicidi e dove il personale è letteralmente sfruttato..
    Per quanto mi riguarda preferirei pagare 100€ in più un dispositivo e augurarmi che le persone possano vivere la propria vita dignitosamente, vorrei vedervi a lavorare 16 ore al giorno per 5 $.
    La Cina deve cambiare e solo l’occidente può aiutarla…

  16. stefano bonilli dice:

    Chi se ne frega di difendere Apple ma chi se ne frega anche delle prediche moraliste di chi vive avendo ogni tanto una scossa di buonismo.
    Apple vergognosamente sfruttatrice, e poi?

  17. Giuseppe dice:

    Quello che non mi è chiaro è come mai il redattore del blog è così restio a commentare alcune notizie, mentre per altre non si fa problemi nel definire gli altri “squali”…
    A me sembra che sia ben chiaro chi siano i veri squali, ma a quanto pare per qualcuno è molto difficile ammetterlo apertamente!
    Eh, sposare le ideologie in maniera incondizionata porta anche a questo…

  18. gibbo dice:

    affondiamo nella cacca toccando e usando pressoché qualsiasi oggetto possediamo. ma ci piace fare i distinguo sulla densità non sapendo come uscirne e, in fondo, non volendo. a noi quella roba ci piace.

  19. Giancarlo dice:

    Mah, non capisco. Il post tratta di una sacrosanta inchiesta giornalistica, che nessuno mi pare contesti nel merito. Quindi per parlare d’altro si mettono in mezzo i pomodori di Villa Literno e l’ipocrisia che beninteso è sempre e solo quella degli altri, mai la propria.

  20. Cico dice:

    @Giancarlo ben detto, per non parlare del solito benaltrismo

  21. Enrico dice:

    Incredibile che ci sia chi difende Apple, per di più con l’argomento risibile che tanto così fan tutti (lo diceva anche Craxi al processo per concussione e corruzione).
    Per non parlare di chi sostiene che scandalizzarsi è ipocrita, meglio far finta di niente quindi e continuare a comprare i giocattolini per adulti prodotti da schiavi appartenenti a un mondo così lontano da noi che possiamo tranquillamente ignorarlo. Tanto che ci possiamo fare, vero?

  22. stefano bonilli dice:

    Una massa di ipocriti che invitano a tenere la schiena dritta di fronte a tutte le multinazionali.
    Bene, bravi, poi se magicamente si potesse vedere la vita di ognuno di voi ci sarebbe da scompisciarsi.
    Ripeto, chi se ne frega di difendere Apple, parlano le storie personali per giudicare ed essere giudicati.

  23. rogerdodger dice:

    As a company and as individuals, we are defined by our values. Unfortunately some people are questioning Apple’s values today, and I’d like to address this with you directly. We care about every worker in our worldwide supply chain. Any accident is deeply troubling, and any issue with working conditions is cause for concern. Any suggestion that we don’t care is patently false and offensive to us. As you know better than anyone, accusations like these are contrary to our values. It’s not who we are. For the many hundreds of you who are based at our suppliers’ manufacturing sites around the world, or spend long stretches working there away from your families, I know you are as outraged by this as I am. For the people who aren’t as close to the supply chain, you have a right to know the facts.

    Nell’articolo del NYT c’è del buono e del meno buono. 

    Del buono, perché tenere viva l’attenzione su questo tema fa solo un gran bene ed è evidente che Apple, naturalmente al centro dell’attenzione essendo LA società tecnologica di questo secolo, possa e debba fare  di più e meglio.

    Del meno buono, perché è pieno di anonimi o di persone coinvolte in liti giudiziarie. E gli anonimi non si possono verificare. Certo, i giornalisti sono lì apposta, ma è chiaro che nel momento in cui si va a scrivere un pezzo del genere, si possa anche tendere a pompare l’articolo enfatizzando quelle dichiarazioni anonime.

    La cosa più triste però sono quelle persone, alcune delle quali anche in là con l’età e multinickname, a cui non gliene può fregare di meno dei lavoratori. A quelle persone interessa solo parlar male di satana Apple. Inutile giriarci attorno: queste persone, e mi riferisco a certa utenza e non certo al giornalista autore della lodevole inchiesta, usano i cadaveri e le sofferenze dei lavoratori cinesi esclusivamente per il loro personale diletto, che consiste nel parlare male di satana apple. Un non rispetto e un disprezzo per i lavoratori assoluto.

    Apple ha reso il suo impegno in tal senso molto più trasparente negli ultimi anni. Molto c’è ancora da fare. Ma è sicuramente molto più impegnativo darsi da fare concretamente che sparlottare da dietro una tastiera, utilizzando le vite di quelle persone per il proprio personale compiacimento. 

    Non voglio sminuire la vicenda. Che è grave, va seguita e riguarda il 99% delle cose che tocchiamo durante il giorno. Ma affrontare il tema additando Apple come il diavolo serve a ben poco.

    p.s. visto che alcuni personaggi invocano la par condicio faccio notare che è arrivata la risposta di Apple tramite lettera di Tim Cook. Di cui ho riportato uno stralcio all’inizio di questo commento.

  24. Giuseppe dice:

    Chi non ha mai peccato scagli la prima pietra…
    Una volta satana non era Bill? Ma di lui si poteva parlare male senza problemi…
    Ma se gli toccano il Santone, eccoli che si arrampicano sugli specchi pur di difenderlo!

  25. Giancarlo dice:

    @Bonilli: Secondo me ti sei lasciato prendere un po troppo la mano.
    Se ci rifletti un momento capisci da solo che non è questione di schiene troppo dritte e nemmeno di ipocrisia. Apple è la multinazionale tecnologica di riferimento. Ovvio che gli occhi siano puntati più su di lei che sulle “corporate del san marzano” .
    E’ semplice da capire se ti rilassi solo un momento e lasci stare le reazioni da talebano tecnologico.

  26. dome dice:

    Non capisco poi perché Bonilli la butta sulle “schiene dritte” e “l’ipocrisia”.
    Mi pare che nessuno qui abbia detto che noi (che sottolineiamo i punti oscuri emersi dall’inchiesta) siamo il bene e Apple il male, ma solo che anche Apple è “umana troppo umana”, e non può esimersi da inchieste e domande, così come è stato fatto in passato per altri. Che, non si può?
    Nemmeno il Vaticano fa tante storie quando gli si fanno le pulci.

    nota for dummies: non ho la schiena dritta e non faccio morale perché uso e consumo tanti oggetti prodotti presumibilmente con sistemi di sfruttamento e FRA questi ANCHE un iPod (elettrodomestico come tanti e non soggetto ad esenzioni derivanti dal suo status di “figaggine”)

  27. rogerdodger dice:

    Giuseppe
    Che di Bill Gates si potesse parlare male senza problemi è evidentemente una tua convinzione. Se al posto di Apple ci fosse Microsoft il discorso non cambierebbe di una virgola, per me. Come ho detto, che Apple sia più sotto i riflettori ritengo amch’io sia normale ma è chiaro che molte persone ne parlano solo perché c’è di mezzo Apple e non perché gliene freghi qualcosa più di zero delle situazioni cinesi.

  28. giancarlo dice:

    @Rogerdodger: “non perché gliene freghi qualcosa più di zero delle situazioni cinesi” Al mondo c’è posto per tutti, ma sono fermamente convinto che chi oggi si disinteressa delle situazioni cinesi vuol dire che si disinteressa del proprio futuro.

  29. Enrico dice:

    @Bonilli, se parlano le storie personali per giudicare ed essere giudicati come mai tu emetti giudizi inappellabili sugli altri solo per aver espresso una critica verso sua maestà apple?

  30. tiziana serenella dice:

    @giancarlo “al mondo c’è posto per tutti”: il nostro pianeta e le nostre risorse sono oggettivamente limitate. forse è più semplice pensare al nostro futuro non solo in termini di costo sociale ma anche di quanto territorio biologicamente produttivo viene utilizzato da un individuo, una famiglia, una città, una regione, un paese o dall’intera umanità per produrre le risorse che consuma e per assorbire i rifiuti che genera.

  31. Marco dice:

    Bravo Mantellini cancella il mio commento e lascia quello dove si dice: siete una massa di ipocriti.

  32. Marco dice:

    Anzi mea culpa è in attesa di moderazione, mi scuso con Mantellini.
    Vabbe’ comunque questa discussione so già che non porta a niente.
    Da una parte c’è chi si preoccupa di dove sta andando il mondo del lavoro, perché a me sembra che ci sia più l’intenzione di far diventare noi come i cinesi, non il contrario.
    Dall’altra c’è chi da anni difende Apple e quindi è ormai istintivamente schierato contro chiunque l’attacchi. Poi c’è chi odia Apple a priori perché odia i suoi fanboys.

  33. massimo mantellini dice:

    @Marco la pazienza è la virtu’ dei forti, il commento era rimasto impigliato nell’antispam