Il punto di vista del Garante della Privacy sulle nuove norme antievasione previste dal Governo Monti che consentiranno alla Agenzia delle Entrate di monitorare in tempo reale tutti i movimenti dei conti correnti degli italiani è abbastanza incredibile. Francesco Pizzetti sostiene (ma lo fa per ora solo in interviste sui giornali e mai nei luoghi istituzionali) che i controlli previsti sono eccessivi e ledono la privacy dei cittadini ma che sono giustificati dall’emergenza economica attuale (Pizzetti ha più volte paragonato la lotta all’evasione a quella al terrorismo).
“Una volta terminata l’emergenza, che spero sia breve e di successo, si deve però fare un passo indietro e tornare a una forma meno invasiva di controllo».”
A me sembra una posizione inaccettabile: il Garante della Privacy non è un componente dello schieramento politico e non è chiamato a fare valutazioni di costo-beneficio dello scenario generale. I diritti alla riservatezza dei cittadini o sono violati dalla legge o non lo sono. E se lo sono il ruolo istituzionale di Pizzetti è quello di cercare di tutelarli non di augurarsi che il controllo sia in futuro meno invasivo.
(via IlSole24ore)
Gennaio 17th, 2012 at 17:58
I limiti non sono scritti sulle Tavole scese dal roveto ardente, ma sommariamente indicati in alcune scarne disposizioni di legge, e poi interpretati dalla linee guida a tempi irregolari emesse dal Garante medesimo, che a sua volta interpreta i mutamenti tecnologici, sociali e del comune sentire in relazione alla propria riservatezza. Che “alzi una paletta” (molto di più non può fare, in considerazione dei suoi modestissimi poteri) mi pare certo irrituale, ma non lunare.
Gennaio 17th, 2012 at 18:01
la cosa che trovo tipicamente italiana è che si passa dal lassismo più totale alla paranoia, l’idea che la Finanza possa conoscere i movimenti bancari di una persona anche se giustificata da motivi “superiori” potrebbe benissmo essere messa in pratica nel più totale rispetto della privacy, conoscere il totale annuo dei movimenti bancari suddivisi solo per tipo, come assegni, bonifici, stipendi uso di carte di credito, cedole e dividendi, SENZA avere nessuna indicazione sui singoli movimenti sarebbe piu che sufficente a smascherare qualsiasi finto indigente e permettere così controlli più accurati, o sbaglio?
Gennaio 17th, 2012 at 18:03
@Yossarian scusa la franchezza ma non hai capito una mazza del post e delle dichiarazioni di Pizzetti: il garante non sta alzando la paletta, anzi l’abbassa e adduce giustificazioni al suo abbassamento.
Gennaio 17th, 2012 at 18:59
io gli manderei subito un controllo fiscale… gatta ci cova!
Gennaio 18th, 2012 at 05:29
In effetti, il fisco non vuole la movimentazione del conto, solo il saldo dare e quello avere.
Riporto la frase finale di un’intervista da il Fatto Quotidiano di domenica 15 gennaio: “Torniamo alle nuove norme. Voi dal primo gennaio ricevete dalle banche tutti gli estratti conti mensili degli italiani? Neppure per sogno. L’estratto conto non ci serve a niente. A noi servono le movimentazioni accorpate, il totale di dare e avere dell’anno. Le banche ci vogliono mandare gli estratti conto perché sono già pronti, ma io voglio il dato elaborato per andare a incrociarlo con il reddito dichiarato. Se c’è discrepanza per me si accende la lampadina. Ma io non vado a curiosare nell’estratto conto. Tutti i discorsi sulla privacy che si sono sentiti non hanno fondamento. Io sono napoletano, a Napoli si dice: “Si parla a schiovere”, cioè ognuno parla senza sapere una mazza e senza chiederci spiegazioni.” (http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/15/evasori-ora-tremate/183910/)
Gennaio 18th, 2012 at 06:19
Pienamente d’accordo con mantellini. Quando ho letto la posizione del garante mi sono cascate le braccia. Del resto noi in Italia avevamo un garante che difendeva il mascheramento della documentazione delle nostre bollette telefoniche «per la nostra privacy» (Rodotà). Questi evidentemente sono i garanti che ci meritiamo.
Gennaio 18th, 2012 at 08:45
Agh, Rodotà è un galantuomo come pochi, peccato che la privacy stia sulla (anzi, “è la”) linea che separa i nostri reciproci diritti a farci gli affari nostri. Linea che ciascuno di noi muoverebbe di continuo in su e in giù. Nella fattispecie, il mascheramento è per la protezione della privacy dei possessori dei numeri in elenco, mica di quella dell’intestatario della bolletta. Vediamo di essere abbastanza intelligenti da capire il significato di “nostro” e “vostro” nei vari contesti.
Gennaio 18th, 2012 at 09:32
cacaspillo non dire sciocchezze: è semplicemente demenziale che io, titolare della mia linea telefonica, non possa vedere la documentazione delle MIE telefonate, che devo comunque pagare! Vediamo di essere abbastanza intelligenti da distinguere il significato di “privacy” e gli espedienti per impedire la trasparenza.
Gennaio 18th, 2012 at 09:38
in soldoni: la crisi economica sta alle norme antievasione come le BR stavano alla legge antiterrorismo
Gennaio 18th, 2012 at 11:37
più che altro avrà tenuto conto che incartarsi (secolarizzando il concetto in una realtà non più cartacea)può essere divertente solo giocando a pinella
Gennaio 18th, 2012 at 12:28
aghost, per il tuo monitoraggio bolletta sono proprio quelle caspita di tre cifre finali che ti servono, vero? A me, se tu fossi uno che mi chiama, darebbe un po’ fastidio essere rendicontato nella tua bolletta, soprattutto perché non credo che in ambito casalingo tu (chiunque, in realtà) applichi quanto è richiesto per limitare l’accesso ai dati a chi non è autorizzato.
Insomma, la mio diritto (alla privacy) limita la tua libertà? E viceversa? Dov’è che l’ho già sentita questa cosa?
Gennaio 18th, 2012 at 13:21
ma che cacchio dici? Ti vuoi informare prima di dare aria ai denti? Io ti telefono e faccio il tuo numero, dove sarebbe la violazione della privacy? Non essere ridicolo! Vi hanno talmente rimbambito con la privacy che ormai non distinguete più le cose che hanno senso. Io voglio, ripeto VOGLIO, poter controllare la mia bolletta e i relativi addedibiti, che devo comunque pagare. Cosa attualmente impossibile: tre numeri mancanti significano 1000 combinazioni possibili, quindi non potrò mai sapere a chi corrisponde la telefonata e quell’addebito. Se uno abita in un paese e non nel capoluogo, dove tutti i numeri iniziano con le tre stesse cifre, la documentazione per effetto del mascheramento demenziale risulta così (es. di Andalo, TN):
0461/585***
0461/585***
0461/585***
0461/585***
0461/585***
0461/585***
questa sarebbe la trasparenza? Cosa controllo della mia bolletta? Nell’era delle bollette pazze il controllo degli addebiti non è solo un diritto ma un imperativo! Possibile che non ci arrivi da solo? Sveglia che siamo nel 2012, è quest’idiozia del mascheramento per la privacy non esiste altrove! E’ sconsolante e fa cascare le braccia che in italia gli utonti siano spesso più realisti del re.
Gennaio 18th, 2012 at 17:10
Il diritto alla privacy si scontra con il diritto alla trasparenza. Ricordo che ad un certo momento per la trasparenza molti atti dei concorsi pubblici dovevano essere appunto pubblicati ma poi con la scusa della privacy e’ stato tutto di nuovo oscurato.
La privacy sui propri numeri di telefono e’ demenziale e non vale la pena di discuterne.
Sono d’accordo con il garante. Per combattere la delinquenza e per combattere l’evasione vengono purtroppo compressi diritti , liberta’ personali e privacy. Se mai finira’ questa emergenza sarebbe auspicabile un ritorno ad una maggior privacy.
Gennaio 18th, 2012 at 17:33
1) Io non ho capito come si fa a prendere chi evade se non facendo i controlli.
2) Non ho capito come si fa a fare i controlli anonimi.
3) Non ho capito cosa c’entra la privacy con tutto questo.
Uno ha un
Audi Q7 Quattro Edition 4.2 TDI Tiptronic
Prezzo totale 100.767,80 € (fonte: Audi – http://www.audi.it/it/brand/it/gamma/q7.html)
e dichiara 12.000 €/anno.
– Primo bisogna vedere a chi è intestata la Q7 (o no, per questioni di privacy?)
– Secondo bisogna vedere quanto dichiara (o no? Perché se dichiara 1.000.000 €, allora ci può stare) e si scopre che dichiara 12.000 €/anno
– Terzo bisogna vedere quanto muove in banca. Perché se uno che guadagna 12.000 €/anno muove 1.000.000 €/anno, per me andare a chiedere dove prende i 988.000 €/anno di differenza è un buon metodo per stanare gli evasori e non c’entra nulla con la privacy. Certo c’è chi dice che intercettare i mafiosi ne vìola la privacy…
Inoltre se questo oltre che che evasore non è anche totalmente coglione probabilmente i movimenti li spalmerà su più banche.
Che facciamo, ne prendiamo una a caso e vediamo se ci dice culo?!
Se becchiamo il conto su cui domicilia le bollette dell’acqua, pazienza…
@Cacaspillo
Quindi posso mettere il tuo numero in rubrica ma non controllare che quella telefonata l’ho fatta (e pagata) davvero?!
La tuo diritto alla privacy è, ad esempio, che non si sappia se ti piacciono maschi o femmine e di che specie (umani, polli, canidi, ecc.); se li frequenti e se sì perché e quando; ma a meno che io non ti telefoni per farti gli scherzi telefonici o per errore, se ti chiamo devo avere avuto il tuo numero per un buon motivo, magari da te.
Ma se tu sei, mettiamo, un professionista che tiene tanto alla sua privacy da non dire in giro il mestiere che fa e che numero ha, allora puoi tranquillamente morire di inedia, per quanto mi riguarda; spero solo che la tragedia ed il suo motivo non si sappiano in giro.
@aghost
È esattamente come dici, in alcuni centri, pagare il servizio(!) “Fammi fare un po’ di cazzi miei” a TI è una doppia presa per il culo.
Gennaio 18th, 2012 at 18:54
da notare che il mascheramento delle bollette per legge è stato introdotto in pratica “legalizzando” quanto già faceva telecom per conto suo. Il mascheramento “per la privacy” non esiste negli altri paesi civili come per esempio Francia, Spagna, Germania, Inghilterra. Ma qui da noi trovi sempre qualche demente, garante incluso, che lo difende!
Gennaio 18th, 2012 at 21:55
Hai ragione ma il diritto in Italia è una sfumatura ad uso e consumo di chi esercita il potere, l’incertezza del diritto è il motivo per cui ci agitiamo nella m*****, pretenderei chiarezza su cose forse più rilevanti (cartelle pazze, priortarismo bancario, carceri lager..)
nel caso specifico, comunque, il garante ha il pregio di render pubbliche pratiche che si fanno da anni in due clic da qualsiasi ufficio abilitato, con o senza emergenza.
Gennaio 19th, 2012 at 00:24
Il Garante non e’ un dittatore,le leggi le fa il Parlamento,su proposta del Governo,che puo’derogare anche alle attuali leggi sulla privacy o cambiarle,se la norma poi e’incostituzionale lo decide la Corte Costituzionale su richiesta di un giudice durante un processo. Il Garante puo’ fare proposte o evidenziare limiti eproblemi ma poi chi decidee’ il Parlamento,cioe’ la politica cioe’ la maggioranza dei cittadini che in passato ha dato fiducia a politici piu’ interessati alla privacy che alla lotta agli evasori ma il rischio default ha cambiato le cose per tutti,per ora.
Gennaio 19th, 2012 at 19:38
La mia privacy, se vogliamo, sta nella protezione del “quando” mi hai telefonato, “per quanto” tempo eccetera. Non è roba da agendina. Comunque, a parte il dito ci sarebbe anche la luna da guardare, eventualmente.