Ieri Gianni Riotta se ne è uscito su Twitter con uno dei suoi proclami inneggianti ai grandi rischi legati ai new media. Il punto di vista del giornalista è noto: solo l’informazione professionale è garanzia per i lettori. Il caso scatenante è stato la falsa notizia del ricovero in ospedale di Nelson Mandela data da un DJ sudafricano e poi ripresa per qualche ora in tutto il mondo. Il problema individuato da Riotta è semplice: Bob Mabena (questo il nome dell’involontario propalatore di allarmi) è un “dilettante“.
Anch’io come Riotta sono un fan del pensiero elementare. Certo occorrerebbe non esagerare. Poi però stamattina ho visto il titolo di un quotidiano italiano dedicato al capo di stato di un grande paese europeo ed ho istintivamente ripensato alla questione. Fra il DJ e certi professionisti continuo a preferire il DJ.
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Dicembre 31st, 2011 at 10:53
E tutte le bufale raccontate nel 2011 dai vari professionisti Riotta come le giustifica? Sono tutti retroscena?
Quanti poi tra quelli che hanno riportato la notizia su Mandela sono gli stessi professionisti di cui parla il nostro paladino della casta?
Quando gli dice bene i professionisti non bucano le notizie, quando gli dice male è colpa dei dilettanti.
E il Serious Fact Checking è uno scomodo di più
Dicembre 31st, 2011 at 11:00
Potevi anche embeddarli quei tweet :P
Anch’io preferisco il DJ, anche perchè le false notizie trapelano anche nei media tradizionali; pensa ai casi Luther Blissett.
Dicembre 31st, 2011 at 11:03
tesi ridicola: i media “professionali” hanno già diffuso balle mondiali, come le armi di distruzioni di massa ad esempio, pretesto col quale si è scatenata una guerra con migliaia di moti. Riotta non dire fesserie! E’ proprio dai media mainstream che dobbiamo guardarci. Il ricovero fasullo di Mandela non nuoce a nessuno, Powell alla UE che sventola le fialette di “antrace” come prove sì. E così difficile da capire?
Dicembre 31st, 2011 at 11:08
E per professionista cosa si intende, quello iscritto all’ordine? L’unico ordine la cui richiesta di abolizione non rientra mai nei titoli.
Dicembre 31st, 2011 at 11:51
caro massimo, bel finale d’anno col botto, grazie per questo post. signor riotta, se passa da qui, non se ne abbia a male: si capisce, lei difende il suo orticello. avessi un orto come il suo lo difenderei anche io. a costo di twittare robe cosi’ :)
Dicembre 31st, 2011 at 11:58
Cioè scusate, volete farmi credere che la prima pagina de “il Giornale” non è un fotomontaggio fatto dallo stampatore (comunista) prima di andare in stampa?
Cioè, volete farmi credere che esiste veramente un direttore di giornale capace di partorire un titolo del genere?
Ahhh ho capito…. Il Giornale è stato acquistato dal “Vernacoliere”… potevate dirlo subito…
Dicembre 31st, 2011 at 12:50
[…] Mantellini) Condividi questo:EmailStampaShareRedditLeggi […]
Dicembre 31st, 2011 at 12:52
@Stefano.. purtroppo non è ancora successo, il Vernacoliere non accetterebbe mai quella robaccia di Forattini
Dicembre 31st, 2011 at 13:56
Io credo che quando un professionista di prestigio – e con una carriera di assoluto rilievo come il dr. Riotta – si esprime sulla materia giornalistica tutti dovremo ascoltare con attenzione e fare autocritica molto prima di parlare.
Dicembre 31st, 2011 at 13:59
io ricorderei a Riotta che LaStampa solo nell’ultimo mese si è distinta per
– un giornalista beccato a costruire falsi per calunniare i NoTav
– il titolo sui rom che hanno stuprato una ragazzina, che poi ha contribuito a scatenare il pogrom torinese
– aver definito vu’ cumprà le vittime del pazzo neofascista che ha ucciso a Firenze
lui, da vero professionista, non ha fiatato
il suo direttore, Mario Calabresi, non ha fiatato, aveva promesso una risposta per il primo caso, ma poi si è dileguato
p.s in seguito alla prima pagina qui sopra hanno aggiunto un titolo su Verzè, che così sembrava fosse stato ucciso dalla culona, non c’è limite al peggio
Dicembre 31st, 2011 at 14:54
Per non parlare dei dentisti. Ho il sospetto che uno una ventina di anni fa mi abbia otturato qualche dente sano, così…per fare cassa. Lo fai ad ogni cliente (un paio, tre in più) e a fine anno trovi una bella differenza. Un bel culone…
Dicembre 31st, 2011 at 15:22
Senza citare il Giornale che é come rubare le caramelle ai bambini, basterebbe leggere Luca Sofri quando pubblica le notizie farlocche riportate dai giornali piú autorevoli.
Dicembre 31st, 2011 at 15:25
MI sembra una difesa corporativa fatta arrampicandosi davvero sugli specchi. E di giornalisti che scrivono robe da far paura (anche facendosi comprare e scrivendo “le verità” su commissione di parte politica) è pieno.
Da giornalista con tanto di tessera io personalmente faccio fatica a trovare un motivo per far restare vivo l’OdG così come è adesso.
Con l’eccezione della cassa di previdenza, che dovrebbe essere più solida dell’INPS perché ha usato meglio i nostri soldi… Però magari al sig. Riotta andrebbe bene se invece istituissimo un Ordine dei Blogger?
Dicembre 31st, 2011 at 15:54
Basta con queste difese corporative. Io, ad esempio, abolirei l’esame di stato per diventare medico. Con tutti i morti di malasanità che ci sono ogni anno! Non parliamo poi della politica: sono tutti corrotti. Eliminiamola definitivamente. Ci governiamo da soli, di sicuro siamo più onesti di quelli là.
Ecco, forse qualcuno in preda a raptus populisti confonde i privilegi e gli errori di certe categorie, con la loro funzione. Il cattivo giornalismo, il giornalismo di parte, è solo una parte del mondo dell’informazione, che se vogliamo possiamo benissimo evitare di leggere o ascoltare.
Dicembre 31st, 2011 at 16:29
@Mario: c’è differenza tra essere medici, essere giornalisti o essere politici. Nei primi ci sono ancora persone oneste.
L’informazione con la televisione, così come coi giornali è la vera utopia.
E la loro fonte? E’ sempre e comunque il web.
Dicembre 31st, 2011 at 16:29
@Mario: Quali altri paesi nel mondo hanno l’ordine dei giornalisti?
Dicembre 31st, 2011 at 16:57
dilettanti/professionisti: mi viene in mente il mio professore di greco che apostrafava così il solito studente impreparato: “Lei caro … è un vero professionista dell’imbecillità”
che classe!!!!!
Dicembre 31st, 2011 at 17:23
@Marco
Tutti i paesi con una grande tradizione dell’informazione al servizio della trasparenza. Come il Portogallo.
Usa, Uk, Germania… tutti quei paesi che non hanno l’Ordine (dove addirittura si diventa giornalisti quando si è pagati da un giornale) in questi decenni si sono trasformati in veri e propri soviet ad una sola voce, incapaci di confronto pubblico e democrazia. In altre parole solo l’Ordine può garantire l’assoluta efficienza e trasparenza del Quarto Potere. Mica vorremo finire come la Danimarca!??
Dicembre 31st, 2011 at 17:50
a parte che un ordine che assiste silente alla cancellazione per legge di decine di migliaia di pubblicisti insieme al relativo elenco, è chiaramente inutile e nemico, dei giornalisti come dell’informazione
Dicembre 31st, 2011 at 18:35
A questo punto chi ama la Patria sbaglia: era meglio che Napolitano attendesse ancora 2-3 settimane perchè il governo Berlusconi cadesse senza fiducia, ci sarebbero stati parecchi titoloni di Libero su deputati traditori da mettere al muro perchè venduti ai comunisti ma avremmo evitato titoli del c…..come questo.
Comunque, spero che domani la Merkel ordini alla Wermacht di circondare Arcore prima che Berlusconi dichiari che ci devono restituire l’oro di Bankitalia trafugato nel ’43 ovviamente insieme all’oro di Dongo preso dal Pci.
Dicembre 31st, 2011 at 20:36
A giornalisti come Riotta forse dà noia il fatto che su Internet, una volta che una notizia falsa viene scoperta, si può commentare in diretta e pretendere una correzione, ed in ogni caso la reputazione dell’autore viene fortemente diminuita. Forse lui ha proprio paura di questo
Gennaio 1st, 2012 at 14:50
Per capire il primo tweet di Riotta mi sono dovuto concentrare due minuti buoni. Diciamo che ha un po’ di problemi con la sintassi. E non è la prima volta.
Gennaio 1st, 2012 at 17:05
Capisco che qui è stato fatto, da anni, un grande investimento emotivo sull’indipendenza, rapidità e correttezza dell’informazione ‘dal basso’, fuori dai canali dei media ufficiali, pari almeno a quella di Riotta sui canali ufficiali in nome dell’autorevolezza, dell’affidabilità e del professionismo. I nuovi media hanno fatto sì che una o più generazioni accettino di buon grado e senza particolare risentimento una netta diminuzione delle prospettive di lavoro, indipendenza e mobilità sociale in cambio del potere e del diritto di postare un video di gattini su Youtube, condividere una battuta di Spinoza.it su Facebook e ‘commentare in diretta e pretendere una correzione’ di una notizia che si crede falsa.
Sia Riotta (rappresentativo del suo ordine) che i suoi critici vivono di questa contrapposizione frontale che, francamente, non riesco a vedere. Perchè dovrei credere che una notizia sia falsa o inattendibile su un giornale cartaceo e vera o credibile sulla sua edizine online? E’ vero che i giornali online prendono le loro notizie in gran parte dal magma indifferenziato della Rete? E’ vero che quanti fanno ‘informazione indipendente’ solo online prendano le loro notizie dai giornali ufficiali e fanno solo e soltanto opera di commento (a volte intelligente, di solito no) su notizie che altrimenti non saprebbero dove trovare? Invece di una contrapposizione frontale non c’è forse un rapporto parassitario fra due metà di un unico pastone?
Uno, originalmente, accusa i ‘media tradizionali’ di aver avvallato le menzogne americane sulle ‘armi di distruzione di massa’, ma che dire di tutti i blog americani che le avallarono a loro volta e a volte ne spararono di ben più grosse? C’è poi un campo dove i ‘media tradizionali’ sono di gran lunga più innocenti della Rete ed è la diffusione di menzogne anti-semite del livello dei Protocolli degli Anziani di Sion, cosa del tutto impensabile in giornali e televisioni ‘ufficiali’ e diffusissima online.
Faccio questi esempio a favore di Riotta e dei suoi sodali solo perchè mi trovo fra i suoi critici; mi trovassi fra giornalisti ufficiali ne farei ben altri, perchè la cialtroneria e il cinismo dei nostri (e non solo nostri) media è ben noto e documentato. Voglio solo dire che la contrapposizione fra due modi differenti di fare informazione, uno ‘buono’ e uno ‘cattivo’ è, al meglio, una illusione giovanile da cui si dovrebbe crescere; al peggio una rendita di posizione emotiva che copre interessi e passioni tristi e poco pulite.
Gennaio 1st, 2012 at 17:34
Aggiungo: se è vero che la Rete permette a chiunque di correggere gli errori pubblicati da altri (e ammettiamo che in alcuni casi si tratti di autentiche correzioni di fatti accertabili) è anche vero che la Rete è strutturata in modo tale che una menzogna può essere smentita milioni di volte e continuare a diffondersi imperterrita. Ho giusto ricontrollato una mia vecchia ossessione: la notizia, diffusasi in Italia, che Barack Obama, durante la campagna elettorale del 2008, avesse più volte citato il monaco calabrese del 1200 Gioacchino da Fiore. La cosa è assolutamente priva di fondamento ed è stata più volte smentita, eppure, in certi ambienti online, è viva e vegeta… http://www.google.it/search?q=obama%20gioacchino%20da%20fiore&ie=utf-8&oe=utf-8&aq=t&rls=org.mozilla:it:official&client=firefox-a&source=hp&channel=np#q=obama+gioacchino+da+fiore&hl=it&client=firefox-a&rls=org.mozilla:it:official&channel=np&tbm=blg&source=lnt&tbs=sbd:1&sa=X&ei=z4oAT53HJI6r-QbWsfG2AQ&ved=0CBcQpwUoAQ&bav=on.2,or.r_gc.r_pw.,cf.osb&fp=313ac1715fef6e45&biw=1280&bih=859
Gennaio 1st, 2012 at 17:44
Ottavio, è ovviamente verissimo ed anche i rischi temuti da Riotta su un utilizzo interessato delle debolezze intrinseche della rete mi pare un rischio concreto
Gennaio 1st, 2012 at 20:04
scusa mante chiedo ospitalità per ribadire per la millesima volta (è la mia missione nella vita, comprendimi) che:
1- non occorre far parte dell’Ordine dei giornalisti per scrivere su un giornale
2-non occorre far parte dell’Ordine dei giornalisti per essere assunti su un giornale
3-non occorre far parte dell’Ordine dei giornalisti per fondare un giornale
4- non occorre far parte dell’Ordine dei giornalisti
per diventare un buon giornalista (anzi aiuta)
insomma ‘sta guerra blogger vs giornalisti credevo fosse roba vintage, e l’Ordine non conta nulla
P.S. si può anche tralasciare di leggere Riotta, con tutto il rispetto
Gennaio 1st, 2012 at 21:04
…colpa della Kulona e di sua maestà comunistissima Re Giorgio Primo. Non vi auguro buon anno perchè sa troppo di presa per il cu… Viva l’algido stoccafisso Monti e viva la piangente Fornero che ci stanno macellando però …sempre con stile,moderazione e sobrietà, magari citando incomprensibili intercalari anglofoni.
A proposito secondo Letta junior, Buttiglione, Rutelli, Casini,Fini ecc.ecc. lo spread non doveva scendere di 300/400 punti se Berlusconi lasciava? Venerdì sera spread a 512. Ammettere di essersi sbagliati? Noooo.TTB. Viva l’Italia.
Gennaio 1st, 2012 at 21:12
@emanuele, sottolineatura molto utile ;) quanto alla guerra di cui dici io gia’ da un po’ di anni l’avrei considerata conclusa
Gennaio 2nd, 2012 at 03:20
e cmq, scusate, “il giornale” sarà pure volgare, ma nello specifico che sia stata la merkel non ci sono dubbi. quindi ancorché colorita si tratta senz’altro di notizia vera.
Gennaio 2nd, 2012 at 06:46
@emanuele
dimentichi che per assumere un redattore devi usare un contratto giornalistico e che un contratto del genere presuppone che chi assumi sia giornalista.
andare in giro a dire che non serve appartenere all’Ordine è sbagliato: l’Ordine è il nodo cardine di privilegi che vanno dalla possibilita’ di dirigere una testata ad una fiscalita’ alternativa, ad una assistenza sanitaria alternativa e a un sostegno alternativo in caso di licenziamento.
Giusto per chiarire.
Gennaio 2nd, 2012 at 08:26
perdonate l’autocitazione, ma mi è appena saltato all’occhio un esempio di professionismo andato collettivamente a Ramengo http://bit.ly/sJvFD3
Gennaio 2nd, 2012 at 08:58
[…] e delle condivisioni della maggioranza di coloro che abitano la Rete. Se non bisogna abbandonarsi a pensieri elementari, altrettanto non è opportuno essere schiavi dei trending […]
Gennaio 2nd, 2012 at 14:36
@gibbo
come saprai prima si viene assunti, poi – dopo il praticantato – si può fare l’esame per l’Ordine. In sostanza, si diventa ufficialmente giornalisti dopo essere stati assunti! Questa è una particolarità (rispetto ad altre professioni) che fa sì che discorsi di ‘casta’ rispetto all’Ordine abbiano ben poco senso (converrebbe invece parlare di più di raccomandazioni, sponsorizzazioni politiche ecc. ecc.)
per quanto riguarda i presunti privilegi tipo l’assistenza sanitaria alternativa (!) è del tutto ovvio che si pagano con trattenute supplementari e sono comunque effetto del contratto di lavoro, non dell’appartenenza all’ordine
faccio questo mestiere da vent’anni e non ho alcun dubbio: la soppressione dell’ordine dei giornalisti non cambierebbe una virgola nella mia vita. Anzi, risparmierei 200 euro all’anno di iscrizione
Molto invece cambierebbe se il mio ente previdenziale autonomo (che per ora va bene e garantisce buone prestazioni grazie ai consistenti versamenti) finisse nel calderone dell’Inps. Infatti la professoressa Fornero punta in questa direzione e dell’Ordine se ne strafrega
Gennaio 3rd, 2012 at 14:13
@emanuele
come saprai, il praticantato è da diversi anni un mezzo miraggio. La stragrande maggioranza di chi arriva all’esame non ha mai visto un contratto, viene dalle scuole o dal praticantato d’ufficio (che è il riconoscimento postumo di un’attività lavorativa primaria con retribuzione paragonabile al praticantato classico, sempre per 18 mesi).
Gennaio 3rd, 2012 at 22:13
@emanuele
No:) Si viene assunti (eventualmente) con un contratto giornalistico che inaugura il praticantato. Perché ciò avvenga è necessario che l’editore si assuma i costi speciali di quel contratto e che in redazione vi sia un giornalista professionista “senza praticante”, che è esattamente il meccanismo con cui si forma una casta. Che le scuole bypassino questo meccanismo come osserva Valentina è come sai solo una questione di business legati a doppio filo all’Ordine.
La fiscalità e sanità alternativi, il diverso tfr rcc. sono connessi al contratto giornalistico che è speciale ed è legato all’appartenenza all’Ordine. Non diciamo che Ordine e contratto, e quindi i diritti collegati, non sono connessi tra di loro perché formano nel loro insieme la base della corporazione.
Non solo: nessun giornalista non professionista, ossia non iscritto, può dirigere una testata che non sia tecnica. Anhe in quel caso, peraltro, tocca pagare l’Ordine. Possiamo poi parlare di robe come tutela delle fonti ecc. anche qui strettamente legate all’appartenenza all’Ordine. Questo è e rimane il nodo centrale attorno al quale ruotano privilegi economici, fiscali e sanitari dei giornalisti. In barba, evidentemente, a tutti coloro che pur facendo i giornalisti magari per decenni non hanno avuto la possibilità di accedere alla corporazione e che lavorano con altri contratti e minori garanzie. Ecc ecc.
ciao