Non ho mai avuto tempo e modo di parlare a sufficienza della gloriosa battaglia per gli Open Data di Alberto Cottica ed un manipolo di altri eroi. Mi viene in mente di risegnalarla ora perchè dalla trasparenza dei numeri e dei dati in genere discendono molte questioni interessanti che riguardano ogni ambito, nel difficile bilanciamento fra poteri e cittadini. Per esempio Lo Scorfano e .mau. oggi segnalano una intervista a La Stampa del Ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini che a un certo punto rispondendo a Michele Brambilla dice:
Ma la contestazione che vien fatta è un’altra, signor ministro. Non crede che dopo tanti tagli sia a rischio la qualità della didattica?
«Credo che la crisi che stiamo vivendo sia drammatica, e che sacrifici siano stati imposti a tutti i settori, non solo alla scuola. Ma, detto questo, si leggono autentiche leggende metropolitane».
Ad esempio?
«La storia delle classi pollaio. Sembra che in Italia ci siano solo classi con più di trenta alunni! Sa quante sono, in realtà, le classi con più di trenta alunni? 2.108 su 350.000, lo 0,6 per cento».
Non è che le altre classi sono a quota 29, o giù di lì?
«Proprio oggi l’Ocse ha diffuso il suo rapporto sulla scuola, e sa che cosa dice? Che la media Ocse è di 23 alunni per classe, e la media italiana di 22. Io capisco le critiche politiche, ma ci sono dati che non possono essere ribaltati».
I dati a cui si riferisce il Ministro sono fortunatamente pubblici così qualsiasi cittadino può andare a controllarli per scoprire che è vero, la media Ocse, per esempio per le scuole secondarie è 23,5 alunni per classe mentre quella italiana (identica per la verità a quella UE) è di 21,4.
Insomma sui numeri ha più o meno ragione il Ministro e come dice Maria Stella Gelmini “si capiscono le critiche, ma ci sono i dati che non possono essere ribaltati“. E proprio perchè tali dati non possono essere ribaltati ci duole segnalare al Ministro, come hanno fatto altri, che tali dati si riferiscono al 2009, vale a dire, molto probabilmente, a PRIMA della Riforma Gelmini. Scelga ora il Ministro se la sua è superficialità disinformata o malafede.
p.s. i dati in questione sono a pagina 403 del pdf, per la loro decrittazione ho avuto bisogno del genio matematico di .mau.
Settembre 14th, 2011 at 16:32
I grandi quotidiani. Il grande giornalismo.
Settembre 14th, 2011 at 17:48
Mi aspettavo qualcosa di peggio, sinceramente.
Mia figlia, dalle elementari al liceo non ha mai avuto più di 20-22 compagni.
Settembre 15th, 2011 at 08:48
Credo che sulla scuola superficialita’, disinformazione e malafede siano oramai diventati un must probabilmente perche’ l’ideologia ha preso il sopravvento sui dati.
Io mi limito a far notare che da noi si continua a parlare solo di numero di insegnanti e del loro stipendio quando, a guardare i numeri del bilancio sembrerebbe che i veri problemi stiano altrove.
Tanto per dare una dato, nel 2008 il costo del personale ha assorbito il 96,98% dell’intero bilancio del ministero contro valori OCSE al di sotto del 70%.
Settembre 15th, 2011 at 09:36
Nella mia classe delle elementari eravamo in 23, non si è potuto creare due classi. Alle media idem, come alle superiori, circa una ventina. Partendo dal fatto che la germini è il peggior ministro dell’istruzione che la storia ricordi. mi chiedo come può una scuola non aver sedie o banchi a sufficienza. in tutte le scuole che ho frequentato c’erano banchi da vendere.
Morale: ci sono ministri incompetenti, ma alcuni amministratori locali non sono da meno!
Settembre 15th, 2011 at 11:06
“lei” capisce???
Settembre 16th, 2011 at 11:26
In Italia ci sono moltissime classi poco numerose, ma altrettante numerosissime, anche se la media sembra buona la realtà è un po’ diversa. Mio figlio quest’anno è andato in prima elementare a tempo pieno ed in classe sono in 16, nella medesima direzione didattica, in un altro plesso (peraltro vicino) le 2 prime a tempo pieno hanno 29 alunni. In questo piccolo esempio le classi che superano i 30 alunni sono lo 0%, la media delle classi è di 24,6 ma il 78% degli alunni è in classi da 29!