Ennesima lettera lunga, aulica e pesantissima inviata da Walter Veltroni a Repubblica. Veltroni detta i punti, anche se non si capisce per conto di chi.

10 commenti a “Walter, fattene na ragione”

  1. Pier Luigi Tolardo dice:

    Per me il riformismo è una cosa molto concreta: imposta patrimoniale per tutti con addizionale sulle grandi ricchezze, contributo di solidarietà sui redditi superiori ai 100 mila per i dipendenti e 55.000 per gli autonomi, addizionale IVA sui consumi di lusso, tutto il resto sono palle!

  2. Alessandro Campi dice:

    Sarei curioso di sapere in cosa sbaglia quella lettera.

  3. se-po dice:

    Lol non ho letto.

  4. Giancarlo dice:

    Weltroni potrà parlare solo quando tornerà dall’Africa, che ancora ricordo gli spergiuri in televisione. Magari la lettera sarà anche giusta (io non perdo di sicuro tempo a leggerla), ma l’uomo è credibile zero. Credo che l’unico posto che la storia gli riserverà sarà nell’album fotografico di famiglia di Berlusconi.

  5. massimo mantellini dice:

    Beh Alessandro, a me pare il solito elenco ragionevole di utili indicazioni riformiste scritte in un pessimo italiano da un politico che non riesce ad abituarsi all’idea del suo fallimento.

  6. worm dice:

    non ce la faccio a leggerlo tutto. mi spiace walter

  7. valentinaa dice:

    l’ho aperto ed è partita “gloria manchi tu nell’aria”

  8. Fabrizio dice:

    …una cosa buona il caro walter l’ha fatta: la ristampa delle figurine Panini quando era direttore dell’Unità.

  9. diamonds dice:

    il vuoto non mi appassiona,in politica.Ma W. ha le carte in regola per essere un buon compagno di chiacchere sciolte,comunemente dette cazzeggio,nei bar della mattina

    http://broadcaster-radio.unimore.it/playlist/The_Passenger/francesco%20guccini%20Autogrill.mp3

  10. Hassan Bogdan Pautas dice:

    A spaventarmi particolarmente, nella lettera di Walter Veltroni, e’ un’idea che traspare sotto traccia: il paradigma di Internet (pollice su o pollice giu’) fomenterebbe l’estremismo politico.

    Mi pare, invece, che Walter Veltroni non riesca inconsciamente ad accettare che il tempo dell’autocrazia e’ finito: il nuovo paradigma, infatti, fa si’ che ogni singola idea del leader – a prescindere dal suo eventuale carisma – possa sempre essere messa in discussione.

    Da chiunque.

    Ed e’ proprio questo il bello.