La vicenda del servizio del TG1 di ieri che ha creato qualche scompiglio in rete sulla presenza o meno della parola Berlusconi nei ringraziamenti di un miliziano libico mi è utile per riaffermare alcune cose che penso da tempo sui rapporti fra informazione e rete.
Il TG1 ha prodotto un cattivo servizio nel quale la parola Berlusconi era tagliata nel montaggio originale e invece citata nella traduzione in italiano della giornalista. Non si fa. Chiunque ascoltandolo si è chiesto da dove sbucasse quel ringraziamento a Berlusconi non pronunciato. Incidentalmente il TG di Minzolini è da tempo una fabbrica di consenso berlusconiana più che un organo di stampa e si è distinto in passato per un numero molto ampio di comportamenti deontologicamente poco edificanti. Immaginare che questo potesse essere l’ennesimo caso di disinformazione, con queste premesse, era più che lecito per quasi tutti.
Il “quasi tutti” è per conto mio il fulcro del discorso. Chi deve controllare le fonti per stabilire con ragionevole certezza se quella del TG1 è una bufala o una svista? Certamente non le centinaia di persone che su Facebook e sui blog hanno condiviso il video di Repubblica.it che è stato messo online con grande leggerezza e velocità e poi editato in maniera ugualmente insinuante.
– Al riguardo ho letto in queste ore molte frasi simili a questa di Roberto Dadda nei commenti sul mio blog:
E la “rete” con il suo bus troppo veloce tra indignazione e dita ha ancora una volta fatto una figuraccia. Forse dovremmo tutti imparare a mettere quel filtro che tanto indignati pretendiamo dai giornalisti. La velocità di trasmissione può essere uno strumento eccezionale, ma quando monta così rapidamente la panna delle fesserie si finisce per fare più danno che beneficio alla informazione.
Io sono poco d’accordo con questo punto di vista peraltro molto diffuso. Non spetta alle persone che condividono informazioni in rete controllare le fonti. Non sempre, per lo meno. Certo qualcuno vorrà provare a farlo (in rete talvolta è possibile) ma non possiamo immaginare sovrapposizioni fra professione giornalistica e condivisione informativa. La velocità ovviamente è un valore ed un limite ed il vero grande problema per la reputazione della rete che discende da simili eventi resta quello della memoria a lungo termine: fra qualche mese, quando ci saremo tutti scordati di questo caso, molti incontreranno per caso in rete l’informazione falsa del TG1 di che ha raccontato balle. In uno dei casi – vi prego, considerate il paradosso – in cui questo non è veramente avvenuto.
Questo blog – come ripeto ormai da un decennio – è un luogo di condivisione e di relazioni, non è il New York Times. Non ha mai nemmeno lontanamente immaginato di poterlo essere. Così io non mi sento in colpa se da queste parti ho linkato per alcune ore un video poi rivelatosi falso. E’ successo ancora in passato, capiterà ancora in futuro. Ovviamente non ne sono contento. Facendolo, sbagliandomi, ho partecipato ad un processo di condivisione informativa che per sua stessa natura non ha un pulsante di acceso/spento. Le stesse persone che hanno visto quel video sul mio blog hanno ora a disposizione un post ed un link nel quale si spiega che – per quanto ne so ora – quel video non era vero. E mi va di scriverlo grande e grosso.
Tutto questo riduce il valore informativo dei blog e dei social network in genere? Non mi pare. Elimina o rende trasparente la partigianeria interessata di questo o quel soggetto? Nemmeno. Tolti i pochi blog che hanno aspirazioni giornalistiche (poi un’altra volta si potrà discutere del possibile fallimento di scopo di questi), tutti gli altri luoghi di rete hanno sopratutto altre funzioni nello spazio pubblico delle elaborazione della notizia:
– produrre nuovi temi
– essere luoghi di discussione e condivisione
– fare da grancassa a nuove intelligenze
Quanto al resto, per rimanere alle parole di Roberto, la velocità e l’indignazione, secondo me sono comunque un valore. Trovo sia meglio che le notizie si spargano in fretta a molto ampiamente, anche a costo di incappare qualche volta in problemi del genere. Indignarsi, e cercare di trasmettere e condividere con altri stati d’animo ed informazioni è una forma molto sana di interazione sociale. Personalmente la piu sana fra quelle che conosco. E se tutto questo non bastasse anche esempi negativi come questo creano dinamiche di ritorno utili anche al giornalismo ed alla sua spesso zoppicante reputazione. Una rete con uno spazio pubblico libero e ampio di condivisione informativa è la miglior garanzia per provare a selezionare, anche in questo Paese, una informazione professionale meno peggio di quella che abbiamo ora.
Agosto 25th, 2011 at 16:37
Forse era una sorta di amo per vedere chi avrebbe abboccato…
Agosto 25th, 2011 at 16:38
Invece, il problema sta proprio in quella fretta. Se è vero che nessuno ti chiede, ci chiede di mettere in campo risorse di controllo che non abbiamo e non possiamo avere, è anche vero che abbiamo ormai quel minimo sindacale di esperienza per sapere che più frequentemente di quanto vogliamo e vogliamo ammettere le cose sono diverse da come appaiono in un primo momento. Ci costa tanto, a noi che non facciamo i cronisti di mestiere (anche se spesso purtroppo ci atteggiamo a), aspettare mezza giornata? Secondo me no. E alla fine ci guadagneremmo tutti.
Agosto 25th, 2011 at 16:45
Quoto Sir Squonk :) A me capitò ai tempi delle patatine di Mc Donalds che non ammuffiscono, per fortuna il buon Paolo Attivissimo gettò un po’ di luce sulla faccenda ed io fui uno dei pochi a ritrovarmi magicamente dalla parte della ragione, non essendomi buttato sul carro degli indignati !
Agosto 25th, 2011 at 16:54
Grazie Sergio, non so, forse hai ragione, io pero’ non ce la faccio ;)
Agosto 25th, 2011 at 17:05
Tutti possono sbagliare.
Nel giornalismo c’è la regola che le notizie vanno date il prima possibile. Ovviamente dopo aver verificato la fonte.
Ma come fa un blogger a verificare la fonte?
Forse bisognerebbe obbligare i giornali e telegiornali a tenere in una sezione dei loro siti i raw materials con i video non ancora editati, le foto non ancora ritoccate ecc…
Se divento dittatore del mondo poi ci penso su.
Agosto 25th, 2011 at 17:05
Non mi convince l’idea che sia comunque da preferire la velocità all’autenticità, tanto piú che la tanto decantata indignazione é in realtà diventata una sorta di riflesso condizionato mono-orientato. Un minimo di recupero dello spirito critico non farebbe male e sarebbe indice di maturità. Propagare qualsiasi notizia solo perché plausibile va bene se hai 15 anni, se parli di calciomercato o se sei sotto il casco dal parrucchiere.
Il tutto ovviamente IMHO.
Agosto 25th, 2011 at 17:07
@marco: se il blogger e’ un diffusore di notizie, diventa difficile sottrarlo alle stesse regole e obblighi di un qualsiasi organomdi stampa regolarmente registrato, no ?
Agosto 25th, 2011 at 17:18
ma aspettare a fare che? a commentare con gli amici online un brutto (e tendenzioso) servizio del TG1?
Agosto 25th, 2011 at 17:25
Aspettare a dire sempre e comunque la nostra, anche al bar. A dire che qualcuno ha fatto qualcosa di disonesto, e chissenefrega dei precedenti. Poi, percaritadiddio, l’ansia da prestazione, opinionismo e eventuale sputtanamento uno può decidere di coltivarsela pensando di non far male a nessuno, va bene così.
Agosto 25th, 2011 at 17:28
Cito Attivissimo: Morale della storia: quando ci s’imbatte in una notizia che sembra indicare un complotto, bisogna sempre chiedersi se la notizia può avere altre spiegazioni meno clamorose; quando il complotto va nella direzione dei nostri pregiudizi, bisogna chiederselo due volte. Magari anche tre.
Per me lo svizzero c’ha ragione ;)
Agosto 25th, 2011 at 17:59
“Dare prima la notizia e poi verificare” non l’ho trovato scritto da nessuna parte, e se lo faccio mi becco una lavata di capo, se non di peggio.
Detto questo, la vicenda riguarda strettamente il Tg1 minzoliniano e ha a che fare con quel che a Venezia si dice “Daghe al can che xe rabiòso”
Agosto 25th, 2011 at 18:10
ma che fretta e fretta, il TG1 ci ha abituato a queste leccate perenni, ci stava perfettamente che fosse l’ennesima minzolinata. e invece lo era solo al 50%, perche’ hanno trovato l’unico mentecatto che inneggiava a berlusconi in libia (!) e naturalmente hanno sentito il bisogno insopprimibile di dircelo: esattamente come i sondaggi per strada in via condotti del tg4, stessa spazzatura. se poi qualcuno ancora non capisce quanto sia meglio l’informazione qui, che non e’ il new york times, rispetto a la’, o e’ in malafede o e’ senza speranza. amen. e adesso ci tocchera’ sentire anche che il TG1 e’ una roba ben fatta, forse? ma andate a quel paese. e stateci.
Agosto 25th, 2011 at 18:15
Quoto molto L1.
A me preoccupa molto di più che ormai nessuno possa aver avuto il minimo dubbio che il servizio fosse l’ennesima fellatio fatta dal primo tg pubblico nei confronti del capo del governo.
E che invece il fatto che (secondo loro) non sia stato così è stata un’ECCEZIONE.
Questo è preoccupante, non il fatto che, wow, accidenti, la gente cattivona abituata alle porcate abbia condiviso l’ennesima porcata.
Agosto 25th, 2011 at 18:53
@L1, ;)
Agosto 25th, 2011 at 22:21
quindi è sempre colpa del tg1, giusto? Non di Repubblica ma el tg1.
Mantellini hai fatto una figura di merda GALATTICA, sei stato un ingenuo acciecato dalla sua ossessione. Punto e basta.
E tira fuori le palle una volta nella vita e pubblica sto commento invece di bannarmi sempre, forza che ce la fai.
Agosto 25th, 2011 at 22:49
Quanto è difficile dire “ho sbagliato”. Quanto è difficile.
Agosto 25th, 2011 at 23:26
Arrivo in ritardo, avrei voluto citare Attivissimo, ma mi ha preceduto marcof. E avrei quotato Bob Dadda.
Per il resto, quando fa comodo si fa bloggheria, quando fa comodo ancora si fa informazione di prima classe.
Massimo, cerchiamo di stare da una parte, senza balzare il confine quando ci conviene. Ci guadagneremmo in credibilita’.
Agosto 25th, 2011 at 23:32
@daniele, per quanto mi riguarda, mettimi un link di una volta in cui ho sostenuto qualcosa di diverso da questo.
Agosto 25th, 2011 at 23:47
minotti, quelli che fan bloggheria si sono limitati a riprendere, tutti, la repubblica, che non fa bloggheria. poi hanno detto, tutti, che era un errore. un errore al 50%, ribadisco. e si vede che si sbagliano pure quei due tre milioni di italiani che hanno spento il TG1.
Agosto 25th, 2011 at 23:58
@Massimo
Qualcosa di diverso da che?
@L1
Siamo d’accordo che c’era un assist per l’equivoco, ma – porca miseria – la ragione non fa *driiiiiiiiiiiinnnn* quando la cosa, malgrado la *piattaforma*, risulta un po’ troppo grossa?
Ribadisco, sono d’accordissimo con Attivissimo e Dadda che, incidentalmente, non mi sembrano Berlusconiani di ferro (e non vedo molti argomenti contro le loro posizioni).
Agosto 26th, 2011 at 00:00
@L1
Aggiungo: molti (non tutti, credo) hanno smentito, aggiungendo *Pero’ Minzolini sono tot giorni che non ha corretto prescrizione in assoluzione, ecc.*. Aggiungo io il sonoro: *Gne-Gne*.
Eddai…
Agosto 26th, 2011 at 06:56
Non voglio essere polemico, però diretto sì. Credo che persone come te, mante, dovrebbero starci più attente. La bufala era evidente, e parliamo di un taglio evidente fatto da un utente di YouTube che ha confezionato volontariamente la bufala. Poi repubblica c’è cascata e a ruota tu e molti altri, cadendo nella trappola del tam tam. Il TG1 è il suo “palmares” ha facilitato la cosa, nessun dubbio. Cionondimeno non mi pare una scusa sufficiente: le fonti vanno verificate, sempre, e sopratutto quando di mezzo c’è una bufala così evidente.
Se quell’utente non avesse fatto il video, nessuno, nemmeno tu, avrebbe detto nulla. Perché il punto qua non è tanto il TG1 che taglia il video nel momento in cui c’è sopra del parlato (capita milioni di volte e anche nei tg stranieri). Il punto è che qualcuno VOLONTARIAMENTE ha appiccicato il video originale (quindi senza il parlato del cronista) e lo ha VOLONTARIAMENTE tagliato.
Il fatto che si sia trattato di una bufala INTENZIONALE, sfugge a tanti. Probabilmente troppi. Poi ci si possono ricamare su milioni di parole e nascondere la superficialità nel prendere per buono “ciò che soddisfa la nostra visione del mondo” (cit.) ma la superficialità rimane, e chi ci va di mezzo è la credibilità della rete vista dall’esterno (perché ovviamente non è per un errore di valutazione del genere che vado a perdere fiducia, stima o altro nei confronti di mantellini, naturalmente).
Agosto 26th, 2011 at 07:15
scusate, poi la smetto di intervenire perche’ i portatori d’acqua al mulino minzoliniano sono inguardabili. ma dico: DAVVERO aver dato mezz’ora di rilievo ad una bufala, e GIORNI E GIORNI di dibattito successivo e rivelatore (quindi oggi anche l’ultima delle casalinghe di voghera internettiana sa come stanno le cose) “mina la credibilità della rete”?? no dico, DAVVERO?? ma avete letto il titolo di questo post?
sapete cosa c’e’? voi ve lo meritate il TG1. quella cosa per la quale se non pagate un canone arrivano a casa vostra con le stellette e vi sigillano un elettrodomestico, voi ve lo meritate. pazzesco. oddiooo hanno minato la credibilita’ della rete.
patetici.
Agosto 26th, 2011 at 07:36
Bravo, nostro eroe senza macchia e paura, per fortuna ci sono quelli come te. Quelli non patetici, s’intende.
Agosto 26th, 2011 at 12:43
L1
Colpa mia che non mi sono spiegato a sufficienza: non intendevo che la rete dopo questo episodio sia meno credibile.
Intendevo che episodi come questo danno il destro al tg1 e a molte altre persone per dire: “vedete, la rete non è per nulla credibile”. Quindi sarebbe bello evitare di fornire aiutini come questo (che naturalmente non fa crollare nessuna credibilità della rete, che tra parentesi è una cosa che non esiste. C’è la credibilità delle persone, quella sì e in questo caso mantellini rimarrebbe più credibile di minzolini anche se ripetesse questo errore 178 volte).
Spero di essermi spiegato.
Agosto 26th, 2011 at 12:48
Ho aggiunto “vista dall’esterno” proprio per quello. Poi definire portatore ecc. mi fa sorridere. Ma prendo atto che uno non può essere contro minzolini e la sua gestione e però dire la sua disallineandosi dalle solite cose che vengono sempre ripetute in questi casi.
La prossima volta non scrivo nulla così leggerai solo quel che ti piace leggere :)
Agosto 26th, 2011 at 17:23
scusa, ho sbagliato a darti del “portatore” eccetera, e comunque quello e’ troppo per chiunque.
Agosto 26th, 2011 at 17:26
Massimo, per una volta (forse la prima da quando ti leggo) sono in totale disaccordo. Condividere una notizia, un video senza aver fatto un minimo controllo (a volte senza nemmeno aver guardato o letto con attenzione, mi è capitato di imbattermi anche in casi così) è un atto di stupidità e non un’interazione sana. Anche perché queste notizie finiscono per godere di vita propria e non sempre chi ha letto una notizia fasulla legge poi la smentita. Alle volte basta fare una ricerca su google, aspettare qualche minuto, ragionare prima di inoltrare, condividere, twittare.
Come qualcuno che interviene al bar su un argomento che non conosce o dicendo qualcosa che ha sentito dire da un’altra persona poco prima. Alle volte è meglio aspettare un attimo e riflettere. O non dire proprio nulla.