I creatori del nuovo logo del Ministero dell’Interno mi scrivono questa mail a difesa del loro lavoro creativo:
Ai lettori di manteblog
Siamo gli autori del logo del Ministero dell’Interno.
Abbiamo lavorato a questo progetto con la stessa serietà e onestà con cui abbiamo realizzato le altre centinaia di marchi e progetti che hanno dato forma e spessore ai nostri trent’anni di attività.Per questo ci teniamo a tutelare una reputazione che abbiamo costruito, giorno dopo giorno, grazie all’impegno e alla passione degli oltre trenta professionisti che lavorano nei nostri uffici di Roma e di Milano.
In questi giorni abbiamo letto le notizie relative alla quasi identità tra i due lavori e, nonostante i commenti, ci ha strappato un sorriso l’ironia con cui in tanti hanno “interpretato” le possibili declinazioni di altri marchi per il Ministero.
Quanto al progetto, abbiamo cercato di rappresentare l’istituzione italiana che si apre ai cittadini. Abbiamo voluto accentuarne anche graficamente i tratti di semplicità e di essenzialità.
Come sa chiunque si occupi di design, quando si va alla ricerca della semplicità è possibile lavorare in direzioni che sono state già percorse.
Non è sempre facile sapere se già altri le abbiamo adottate. Quella che è accaduta a noi è una cosa che può capitare, non dovrebbe accadere, ma talvolta accade.
È un tema su cui gli addetti ai lavori si interrogano da tempo e di cui ci sono tanti illustri esempi. A questo link ne troverete altri: http://www.logodesignlove.com/similar-original-logos
Su un punto comunque vogliamo essere chiari: è evidente a qualsiasi persona di buon senso che non conoscevamo, fino a qualche giorno fa, il disegno attribuito al collega Roy Smith, al quale abbiamo già formulato le nostre scuse.
Non lo conosceva l’autore del marchio, uno dei nostri direttori creativi, che lavora con noi dal 2006 e ha un’esperienza di oltre 25 anni. Conosciamo la sua professionalità, la sua buona fede e ci teniamo a ribadire, anche pubblicamente, la fiducia nei confronti di uno dei nostri migliori colleghi.
Quanto si è verificato è per noi motivo di profondo rincrescimento. In particolare, esprimiamo il nostro dispiacere ai referenti del Ministero dell’Interno, che hanno creduto nella proposta progettuale e ai quali manifestiamo, con le nostre scuse, la totale disponibilità in merito alle decisioni che intenderanno assumere.
Inarea Strategic Design srl
Luglio 28th, 2011 at 21:25
Chi si occupa di proprieta’ intellettuale, sa che una singola fruizione di un’opera altrui puo’ rimanere stampata nella mente, per poi venire fuori, anche senza paternita’ originale.
Anche se questo e’ un caso veramente critico.
Luglio 28th, 2011 at 21:36
Tutto comprensibile, massimo rispetto per i lavoratori.
Certo tutta la filosofia tipo “istituzione che apre” mi sembra un po’ un bla bla da creativo preso in castagna.
Se fosse stato un logo di una gelateria tailandese o del ministero delle politiche comunitarie del Buthan potrei anche comprendere la sfiga. Trattasi di Francia e forse di pigrizia correlata forse al magro emolumento. Magari per qualche euro in più dieci minuti di verifica in più sarebbero stati più giustificati. Nel mio umile lavoro tutto questo viene definito “cazzonaggine”. Senza offesa per i lavoratori creativi.
Luglio 28th, 2011 at 21:38
Sempre meglio che affidarsi ai grafici del comune di Roma, vedi:
http://www.2020roma.it/
http://goo.gl/xcZKZ
Luglio 28th, 2011 at 21:54
ah, una coincidenza, allora.
Luglio 28th, 2011 at 22:06
tl;dr
lame excuses
Luglio 28th, 2011 at 22:14
Io già uno che dice “Su un punto comunque vogliamo essere chiari: è evidente a qualsiasi persona di buon senso che non conoscevamo[…]”
Non sarò una persona di buon senso, ma ‘ndo stà l’evidenza?
Ma poi di cosa stiamo parlando? Pure con l’immagine delle due bandiere a confronto Tineye mi trova il logo Francese:
http://www.tineye.com/search/87d8687b8cb1866ebba00c3ae814607d6ab61254/?pluginver=chrome-1.1
Luglio 28th, 2011 at 22:24
Bah effettivamente croppando solo la parte a sinistra non la trova. Rimane il fatto che l’evidenza non la vedo.
Luglio 28th, 2011 at 23:01
C’è da dire che provando su TinEye, BYO, Google Image e Macroglossa facendo l’upload del logo, con o senza scritta ministeriale, il matching con il logo francese non emerge.
Però le due immagini hanno una corrispondenza talmente elevata sugli spazi e la struttura della parte grafica che risulta davvero molto ma molto difficile credere ad una coincidenza del tutto fortuita.
Sarebbe davvero un caso da Guinness dei Primati, come è stato dichiarato su GQ.
Tuttavia anch’io temo di non essere una persona di buon senso, tanto che l’evidenza sul fatto che tale logo non fosse chiaramente già noto, pur impegnandomi, non riesco proprio a vederla.
Se ci potessero illuminare…
“Se avessimo voluto copiare, avremmo modificato qualcosa:…
E’ stato inserito l’effetto di lens flare o sbaglio? (per dire eh…)
Luglio 28th, 2011 at 23:25
@frap
*E’ stato inserito l’effetto di lens flare o sbaglio? (per dire eh…)*
E mi dici poco? Vuoi mettere il flare del dentino del tipo di Report?
Luglio 29th, 2011 at 03:07
Secondo me, Mante, questi signori si sono difesi in maniera educata, semplice, civile, e che sia vero o meno quello che dicono, io lascerei il beneficio del dubbio.
Ci sono altre cose ben più gravi, in Italia, su cui puntare il dito…
Luglio 29th, 2011 at 07:52
Così però viene voglia di dare ragione a Brunetta.
Luglio 29th, 2011 at 07:57
Fosse un logo uguale ma evidentemente ridisegnato la casualità potrebbe anche starci.
Ma qui i loghi sono perfettamente sovrapponibili: stesse identiche proporzioni, stessi angoli. Anche alla sfiga da Guinness c’è un limite.
Facevano più bella figura ad ammettere la colpa e a scusarsi anche con noi, oltre che agli autori del logo originale.
Luglio 29th, 2011 at 10:12
Dai però mica potevano dire “ok ci avete beccati”…
Sono d’accordo con Simone Brunozzi luglio 29th, 2011 at 03:07.
La faccenda non saprei dire com’è andata (vabbè sì, un po’ puzza…), ma il tono della risposta (inserita in un contesto nazionale in cui il “muro di gomma” o l’autodifesa oltre ogni vergogna sono prassi comune) secondo me è da signori.
Luglio 29th, 2011 at 10:25
“Abbiamo lavorato a questo progetto con la stessa serietà e onestà con cui abbiamo realizzato le altre centinaia di marchi e progetti che hanno dato forma e spessore ai nostri trent’anni di attività.”
Queste ‘affermazioni comparative’ mi lasciano sempre un po’ perplesso. Invece di dire: “ho lavorato bene, infatti… (segue dimostrazione)”, si dice “ho lavorato come al solito”.
Luglio 29th, 2011 at 10:40
questa email peggiora la loro situazione, il vero marketing sarebbe stato “OK CI AVETE BECCATO, L’ABBIAMO FATTO APPOSTA, ECCOVI IL VERO MARCHIO…”
Luglio 29th, 2011 at 12:31
“cazzonaggine” da ignoranza. Dai seguite il consiglio di Leo
Luglio 29th, 2011 at 13:35
@Brunozzi
Non si sono difesi in maniera educata, ma in modo “furbo” e con frasi di circostanza.
Se dai indirettamente del cretino a chi non crede alla tua buona fede (peraltro tutta da dimostrare) non si può certo dire che tu sia educato.
Luglio 29th, 2011 at 14:29
A me pare che il link che Inarea Strategic Design srl riporta in questa risposta dimostri che invece quasi mai accade. Nel senso che, se andate a vedervi quel link, ci sono loghi simili (e altri completamente differenti tra l’altro) ma non uguali spiccicati.
Qui parliamo di un logo che, riflesso a parte, è identico.
Ripeto: i loghi che si vedono al link, che la stessa Inarea Strategic Design srl invita a consultare, sono simili (o molto diversi) ma non identici.
Ora, riportare un link del genere, dal mio punto di vista, e per come credo di saper interpretare gli scritti delle persone, mi pare sia un elemento che mi fa diventare ancora più scettico piuttosto che convincermi si sia trattata di una coincidenza.
Di conseguenza, al fatto che si sia trattato di un caso, io non ci credo.
Luglio 29th, 2011 at 16:21
Non ci credo, come ha scritto anche Funz angoli e proporzioni sono identici.
Luglio 30th, 2011 at 05:29
Il logo in sè è talmente banale da essere venuto in mente a due diversi “creativi” a distanza di chilometri e di anni. Perché farne motivo di scandalo? Non è plagio, bensì la suggestione di poter cavare il sangue dalle rape, il che per un “creativo” è quotidiano. Sfiga, se posso aggiungere.
Luglio 30th, 2011 at 09:25
@ simone brunozzi: bravo, a furia di ragionare come te guarda che cesso di nazione che siamo diventati…
Luglio 30th, 2011 at 14:22
Questi signori, esattamente, chi credono di prendere in giro? Ci manca solo che se ne escano con la scusa che loro volevano fare una “caccia al tesoro” per i fan più abili nel rintracciare le citazioni dall’estero (non so se mi spiego)…
Luglio 30th, 2011 at 18:22
Esistono persone fortunate: hanno un lavoro ben pagato e creativo. Possono ideare cose belle e nuove.
Se hanno copiato più che furbi sono solo tristi. Persone sbagliate al posto sbagliato.
Se