Aggiungo due cose al bel post di Galatea sul misterioso precario parlamentare che non c’è. Sono cose di rete, preoccupazioni sulla rete.

Chi ha pensato questa iniziativa (dato per assodato che si tratta di una iniziativa come è stato scritto di “marketing politico”) è cretino due volte.

La prima perchè iniziative del genere usano la rete senza diventare rete. E sono per questo una formidabile occasione mancata. Sono pratiche di controllo come tante altre in fondo, di chiara estrazione pubblicitario-televisivo dove l’attore è finto, il messaggio verosimile ed il pubblico è il bersaglio. Archi riflessi, dove ad azione corrisponde proporzionale ed attesa reazione. Funzionano queste pratiche su Internet? Ovviamente sì. Ma sono la scintilla dell’accendino dentro la botte di melassa. Due secondi di luce e poi più nulla.

Gli inventori di Spider Truman sono cretini anche per una seconda ragione.

Danno ragione ad una vecchia retorica anti Internet che certamente non aiuta la crescita della consapevolezza dei cittadini in rete. Si può forse riassumere nella frase di Umberto Eco secondo la quale “chiunque su Internet ha diritto a manifestare la propria irrilevanza“. Lo snobismo sabaudo di Eco ha solide ragioni per essere rappresentato, quello degli attivisti anticasta, non ha nemmeno la giustificazione di una autorevolezza in pericolo.

Non c’è costruzione di senso in iniziative del genere, nessuna aggregazione di intelligenze differenti attorno ad un progetto comune. Solo un paio di attori che costruiscono giochini che titillano la parte meno nobile di ciascuno di noi. Un sottofondo di ansie, insoddisfazione e sdegno che tutti abbiamo accumulato negli anni e che cerca la maniera per manifestarsi.

Se i cretini non fossero cretini capirebbero che la straordinarietà di Internet è nella inedita possibilità di creare consenso e narrazione (ma anche contrapposizione, opposizione politica) attorno a informazioni magari inedite, magari piccole, ma comunque sottoposte al controllo ed al ragionamento collettivo. Gente differente e lontanissima che manifesta ed unisce – questa volta – la propria rilevanza. La costruzione di un percorso informativo alternativo che di fatto diventa per sua stessa natura rivoluzionario rispetto a quello dominante ma che non potrà mai essere populista e plebiscitario. E che non si compie in 5 minuti e non prevede generici like, fans e +1 vari collezionati a centinaia di migliaia.

I cretini urlano nella trombetta del nonno sordo “RIVOLUZIONE” e pensano che il loro raffinato lavoro sia così concluso.
Occorrono contromisure: che il nonno dismetta la trombetta e si doti di opportuno impianto acustico elettronico. E che quando all’orizzonte compare certa gente decida di spegnerlo per un istante sussurando “Toh ecco di nuovo quel cretino che urla rivoluzione”

40 commenti a “I cretini del web”

  1. Pierluigi dice:

    http://ilblogdilameduck.blogspot.com/2011/07/lutto-continuo.html

    “L’esercito. Di questo dovremmo preoccuparci. Di un governo che non esiterà ad usare qualsiasi mezzo pur di non mollare la presa. Di questo dobbiamo parlare. Altro che stare a sferruzzare mufole di lana caprina sulla vera identità di Spider-coso.”

    lameduck 10 e lode

  2. Dario Salvelli dice:

    La mamma è sempre incinta: http://www.dirittodicritica.com/2011/07/19/costispider-truman-asperamundi-casta-23606/

  3. Daniele Minotti dice:

    Siamo tutti un po’ cretini, va’… anche tre volte. Anche nel non saper cogliere l’onda.
    Lezioni di surf?

  4. Roberto Pasini dice:

    Beh esageri. Erano più cretini quelli che si sono inventati la lesbica iraniana scomparsa nel nulla. Qui almeno, dietro a un personaggio inventato, ci sono fatti veri: se li avessero scritti in un libro, come è poi stato già fatto, non avrebbe spostato una zanzara, ma confezionati così hanno suscitato indignazione. E in un’Italia in cui oggi non ci si sa più indignare.

  5. massimo mantellini dice:

    @Roberto Pasini, io invece penso che il blog di Amina sia servito almeno un po’ a focalizzare l’attenzione occidentale sulla Siria. Poi certo non e’ stato il massimo nemmeno quello

  6. Giampaolo dice:

    Il vostro modo di scrivere è talmente colto ed elegante che riuscite a portare il lettore a dimenticare quello che è il vero tema della vicenda. Vorrei capire perché per voi eruditi è più importante sapere l’identità dell’ideatore di questa storia o se questo esista realmente, piuttosto che commentare i contenuti dei suoi post. Il libro da cui prende spunto sarà stato letto da una percentuale irrisoria di italiani ed i suoi contenuti è giusto che la popolazione li conosca. Che poi la divulgazione di queste notizie sfoci in “urla nella trombetta del Nonno sordo” è vero che sia inutile, quanto è inutile allo stesso modo ed in egual misura la vostra reazione di dissociarvi dalla massa e giudicare una massa di cretini la gente che si indigna o che si lascia trascinare.

  7. sandro dice:

    condivido in pieno la tua analisi.

  8. Liuchi dice:

    @ Giampaolo

    quoto e straquoto. L’importante non è chi (ha detto ciò), ma che cosa (è stato detto).

  9. Fabio Chiusi dice:

    Un post stupendo, Massimo, e una lezione di vera civiltà digitale. Complimenti.

  10. Silvio dice:

    Chapeau…

  11. Mammifero Bipede dice:

    Non vedo aria di rivoluzione in tutto questo. Solo un uso strumentale di Internet, che ne fa l’ennesima “arma di distrazione di massa”. La rivoluzione si fa quando le persone decidono di agire, passare la vita davanti ad un monitor per “informarsi” e “saperne di più” non produce effetti concreti e tangibili. Alimentare l’indignazione è inutile, un organismo con possibilità di sopravvivenza avrebbe dovuto reagire già da un pezzo. Questa cultura è politicamente già al “fine vita” e dell’accanimento terapeutico non sappiamo che farcene.

  12. Cafonauta dice:

    Applauso

    PS
    La condivisione su g+ incorpora tutto il menu’ del tuo sito

  13. Sant’Antonio reloaded – Il cappello del giullare » Il cappello del giullare dice:

    […] […]

  14. ArgiaSbolenfi dice:

    Concordo con il post e se c’è davvero uno zampino viola, ecco un colore dal quale stare alla larga in futuro. Se non altro si scoprono cose interessanti che a noi snob acculturati tendono a sfuggire. Un best seller da due milioni di copie del quale si era parlato a lungo viene considerato come un oscuro trattato letto da una percentuale irrisoria di italiani. Decine di migliaia di persone si indignano cliccano maledicono la casta ma non vedo nessuno per strada incazzato a protestare. Sono mesi e mesi che chi è ancora in grado di leggere sa tutto di cricche p4 faccendieri amministratori e imprenditori corrotti, un mondo che produce alla collettività danni enormemente superiori ai benefit dei politici, ma ci si incazza per i barbieri o gli sconti della telecom. Se rinasce Hitler e scopre Facebook siamo fottuti.

  15. matteoplatone dice:

    Analisi perfetta.

  16. arianna ciccone dice:

    bellissimo…

  17. marco esposito dice:

    Io penso che oltre alle note comunicative della rete, è un altro il punto essenziale da cogliere. Lo vado dicendo da un po’ per la rete, trovando poco consenso.

    Io sono molto preoccupato perché il successo di questa pagina non è altro che il sintomo di una malattia. La malattia non si chiama casta, ma si chiama inefficienza della politica. Incapacità decisionale della politica. Oserei dire di quasi tutta la classe dirigente. Se la politica facesse il suo dovere, a prescindere da alcuni odiosi privilegi, nessuno si preoccuperebbe se i senatori viaggiano gratis in aereo o se entrano gratis allo stadio. Tutto ciò appare rilevante perché la politica non fa il suo dovere, e l’unica cosa in cui pare essere solerte è nel preservare questi privilegi.

    Io temo che altri, magari con intenti peggiori, e con vuoti politici così immensi, possano fare molto più male al nostro paese del nostro precario immaginario.

    Temo un’operazione Masaniello a livello nazionale, un Grillo o simili che si presenta alle elezioni con risultati che al momento, con il vento anticasta in poppa, non riesco ad immaginare.

    Se la nostra classe politica, magari anche spinta dal successo di una pagina facebook di un precario immaginario, trovasse – prima della pausa estiva – il modo di dare un segnale di discontinuità rispetto a questo andazzo, forse rischiamo, come paese, di non ritrovarci ad inseguire acclamanti il masaniello di turno.

    E, ricordo a tutti, che domani si vota per l’arresto di Alfono Papa. Se la casta facesse quadrato ancora una volta, magari a scrutinio segreto, cosa accadrebbe? Quale sarebbe la reazione dei nostri concittadini?

    Stiamo attenti, stiamo scherzando con il fuoco.

  18. piero filotico dice:

    @Giampaolo.
    1. Sui contenuti o pseudo tali: il libro di Stella e Rizzo ha venduto oltre 1,2 milioni di copie; sono anni che sui quotidiani si rincorrono articoli e inchieste su sprechi e privilegi; come se non bastasse, Gabanelli, Jacona, Santoro e altri ancora parlano in tv della casta quasi settimanalmente. Se non hai mai saputo o sentito di queste cose vieni da Marte. E comunque le informazioni del precario sono erronee o inventate, come ha avuto modo di puntualizzare l’ufficio stampa della Camera. Quindi la prima conclusione: se vuoi fare una cosa cerca di farla bene, documentati a dovere (fact checking) e sopratutto cerca di dire qualcosa di veramente nuovo.
    2. Su cosa c’è dietro. Come Valigia Blu ha sospettato fin dall’inizio, non c’è un precario vendicativo colpito da crisi di resipiscenza; il tutto appare come un maldestro e rozzo tentativo di rinfrescare l’immagine fin troppo appannata di un movimento (il popolo viola) e di un partito (IdV). E questo non va bene: non si fomenta l’indignazione popolare per scopi personali, non si fa di ogni erba un fascio, non si infangano le istituzioni. Seconda conclusione, quindi: libero di denunciare quel che vuoi e in particolare una situazione oggettivamente indecente, ma usa metodi civili e non strumentalizzare il disagio e la sofferenza di tanti a tuo favore. Questo è indegno.
    Terza conclusione: come ha detto lucidamente la mia amica Mara, ‘con questa operazione, cioè dichiarando che in una notte buia tutte le vacche sono nere, il governo dei rinviati a giudizio non sembra peggiore degli altri partiti’. E così il furbo precario ha fatto un gran favore a Berlusconi.

  19. P.G. dice:

    Solo per far notare a Giampaolo, e a quelli che insistono a ribadire che Spidertruman avrebbe rivelato o diffuso chissà quali contenuti importantissimi – al di là della forma, del metodo – che in realtà Spidertruman non ha detto praticamente niente. Niente di nuovo, niente di significativo, e pure qualcosina di poco veritiero. Un comunicato della camera di ieri ( http://www.dirittodicritica.com/2011/07/19/camera-deputati-spider-truman-23636/ ) sconfessava ad es. quasi tutte le presunte rivelazioni di Spidertruman, a cominciare da quella sui barbieri (che sono 7, di varia provenienza, e guadagnano un netto mensile di 2400 euro).

  20. kriss dice:

    Spidertruman mi sembra una zingarata del web 2.0 e basta. Non rivela nulla che già non si sapesse. Una buffonata che probabilmente si rivelerà un boomerang. Ma la vera figuraccia l’hanno fatta alcuni giornalisti che hanno addirittura tirato in ballo i Servizi e le interviste alla moglie di un presunto precario, ecc ecc. Il fact checking sarà anche importante per un blogger, molto di più per un giornalista (dovrebbe essere il suo mestiere). Consiglio un giretto nel blog antibufale di Paolo Attivissimo.

  21. valentina dice:

    Il post di mantellini è davvero molto bello e puntuale ma provo sempre una certa resistenza quando si dice che un mezzo dovrebbe essere usato in un modo e non nell’altro, facciamo che uno lo usa un po’ come gli pare e il teppismo non mi scandalizza, anzi credo possa aiutare a definire meglio quali siano pregi e difetti del suddetto mezzo.

    Qui il punto non è tecnologico o comunicativo, è umano e politico, l’onda di schifo non credo sia dovuta dall’uso distorto del mezzo ma delle persone e qui mi sento di fare un applauso a @piero filotico quando dice: “non strumentalizzare il disagio e la sofferenza di tanti a tuo favore”. Clap clap.

  22. sate01 dice:

    massimo, hai troppa fiducia nel mezzo. La rete è uno strumento fantastico, siamo noi che non siamo all’altezza. Eco ha ragione.

  23. supermiagolator dice:

    Tizio fa una denuncia dicendo di essere in possesso di informazioni riservate in quanto svolgeva una determinata mansione. Si scopre che Tizio non è chi diceva di essere, e quindi non può fornire informazioni da insider. “Eh, ma non è importante se Tizio era o no chi diceva di essere”. Ragazzi, stiamo scherzando, vero? Qui si sta perdendo di vista la logica più elementare.

  24. Dino dice:

    E’ bello vedere che la sollevazione popolare che avanza (anche con forme discutibili e contraddittorie come questa di Spidertruman) metta un po’ a disagio i blogger progressisti/democratici. Quello che si intende fra le righe è il fastidio per la massa di persone che si sta orientando per la rivolta popolare invece di votare PD e continuare a essere spettatori del teatrino parlamentare.

  25. supermiagolator dice:

    Non è fastidio, è che le manifestazioni di irrazionalità (per non usare termini più offensivi) a 360 gradi vanno doverosamente ridicolizzate come meritano. Quanto alla sollevazione popolare, a me pare che in questo modo, con questo isterismo e con queste bufale, la si faccia indietreggiare: il PD infatti non è mai stato così in alto nei sondaggi da anni. La rivoluzione in Italia non si farà mai, troppi iPhone in giro, e il malcontento popolare dopo un po’, la storia insegna, o trova uno sbocco politico o muore.

  26. se-po dice:

    Mi perdo quando invochi la ‘crescita della consapevolezza’ dei cittadini su internet. Non ogni cosa accade su internet per un fine prestabilito, ma puo’ anche essere ‘did it for the lulz’ (come insegna Anon).
    La maggioranza silenziosa crede ancora in tutte le notizie pubblicate sui giornali e su internet, forse prendendola un po’ giro prima o poi si svegliera’. Ammetto che e’ l’equivalente di prendere una persona a sberle per fargli capire qualcosa, ma puo’ essere che funzioni.

  27. Fabio A. dice:

    Io trovo un po’ ironico questo continuo ergersi a “sotuttoio” su come dovrebbe funzionare la rete, quale dovrebbe essere il suo fine, quali usi sono giusti e quali non lo sono.

    La rete è come una enorme piazza, è come il mondo. Dire che la rete va usata in un modo piuttosto che in un altro è come dire che la vita va vissuta in un modo piuttosto che in un altro: moralizzatori 2.0?

    Io mi atterrei ai fatti: l’articolo comincia affermando categoricamente che SpiderTruman è “il precario che non c’è”. Bene, dove sono le prove che “non c’è”? Non mi si risponda, per cortesia, che l’onere della prova è a carico di chi afferma che esiste, o con l’esempio del drago invisibile dietro le mie spalle, etc etc, qui il punto è un altro: bisogna smetterla di rincorrere la decretazione finale della verità ed imparare a sospendere il proprio giudizio fino a quando i fatti possano giustificare una presa di posizione netta a favore di una verità piuttosto che un’altra.

    Possiamo affermare che NON SAPPIAMO se il precario esista davvero, NON che non esiste.

    Possiamo *credere* oppure *no* che Spider Truman sia Mascia, o che lui ci sia dietro, ma non possiamo affermare categoricamente di sapere per certa l’una o l’altra cosa, e se si prende per buona l’intervista di Mascia e la si *connette* alla sua successiva dichiarazione e quella di Spider Truman, ne consegue – se bisogna credere a quello che si legge – che Mascia ha cercato di mettere il cappello su qualcosa che non gli appartiene, oppure al contrario si può credere che Mascia ha parlato troppo (il che è plausibile) e poi hanno cercato di fare un po’ di damage control. Oppure ancora, si può credere che sia tutto un gioco per tenere alta l’attenzione su Spider Truman e su tutta l’operazione, e tutti i media come allocchi ci stanno cascando.

    Ribadisco: imparate a sospendere il giudizio, c’è fin troppa altra roba da trattare e ben più rilevante piuttosto che partecipare a questo rimpallo di inutili, futili, inconcludenti parole che fanno solo rimpiangere il vecchio e caro e probabilmente defunto per sempre giornalismo d’inchiesta.

  28. Paolo dice:

    grande post.

  29. cameraman dice:

    i cretini ora hanno pure la telecamera
    http://tv.repubblica.it/politica/spider-truman-il-primo-videomessagggio/72968?video=&ref=HRER2-1

  30. Carlo M dice:

    la conclusione, com’è ovvio, com’è sempre stato ovvio, è che “la rete” non esiste. così come non esistono “i giornali”, “la televisione”, “la radio”.

    esistono delle persone, che utilizzano la rete, o la televisione, o i giornali, o la radio, per comunicare. se sono persone intelligenti lo faranno in maniera intelligente, e se sono dei cretini lo faranno da cretini.

    il mezzo è indifferente.

  31. elle dice:

    mmm…ho idea che a forza di stare dentro una cosa la si viva in maniera diversa da come la vive il fuori e si perde la prospettiva. Vedere le cose come una cretinata é supponente e pretenzioso rispetto a chi la rete la subisce ed ha bisogno anche di questi momenti per la sensibilizzazione. Lo sa bene qualsiasi insegnante che non puó sciorinare il De Bello G. ai ragazzini. Temo invece che fra gli addetti ai lavori serpeggi una bella botta di invidia…Devo dire che in questo senso c’ é da mettersi seduti, patatine e pop corn e avanti… :)

  32. soloalsecondogrado dice:

    La frase di Umberto ECO – il noto scrittore – :”

    :“chiunque su Internet ha diritto a manifestare la propria irrilevanza“.

    Si può dialogare al ‘bar della sport ‘ ,ad una partita di calcio o semplicemente tra amici etc… .

    Di certo occorre fare un distinguo;
    — da un lato se si decide di dialogare facendo volgarmente quello che si definisce ‘cazzeggio’ c’è sicuramente spazio per tutti ,

    –dall’altro se si affrontano tematiche ‘impegnative’ o comunque peculiari la faccenda cambia aspetto.
    Necessariamente occorre riflettere bene prima di fare affermazioni e prima ancora occorre apprendere dalla pratica della vita o/e con lo studio su ‘ciò di cui si vuol dialogare’ .

    Sicuramente ‘ INTERNET’ è un mezzo ,come mai visto nella Storia ,che permette di palesare le grandi problematiche del Nostro Mondo con grande velocità ma…

    …ma anche spesso con molta legerezza seguono molte risposte .

  33. P.G. dice:

    Era Francesco Caruso, a quanto pare: http://informarexresistere.fr/2011/07/21/ho-scoperto-chi-e-spider-truman-e-la-cosa-non-vi-piacera/

  34. Diomira Cennamo dice:

    Caro Massimo, non sono d’accordo con la visione che esprimi in questo post. Quella che tu riporti è una visione della Rete paradossalmente appiattita, in cui tutto è comunità o gruppo. Ma il web non è solo questo. Lo stesso web 2.0, come dimostra Twitter, può essere un mezzo di informazione e anche, come in questo caso, di diffusione di informazioni generalmente ignote ai più. Questo se il problema è il messaggio in broadcasting (da uno a molti).
    Se il problema è l’anonimato, invece, mi rifaccio sempre a Twitter, che dà la possibilità agli autori di essere anonimi, anche perché, diversamente, i dissidenti dei regimi repressivi a quest’ora sarebbero già passati da un pezzo dalla forca.
    Il problema è quello di titillare gli istinti più bassi? Probabilmente, invece, anche noi italiani abbiamo bisogno di ‘indignarci’ – sono vent’anni e oltre che non lo facciamo più – e forse questi fenomeni sociali sono spia del fatto che stiamo finalmente iniziando a farlo.
    Vedere il web esclusivamente come networking secondo me è molto limitativo. Internet è il luogo ubiquo dove confluiranno, contaminandosi, i messaggi che prima passavano su molti mezzi diversi.
    Internet è innanzitutto una piattaforma che ospita innumerevoli modi di comunicare, per esprimere se stessi, per denunciare, per indignarsi. E difficilmente il bisogno di comunicare è cretino. Salvo casi eccezionali.

  35. Fabio dice:

    SpiderTruman era ovviamente una boiata. Ma è servita a porre l’attenzione sul tema? Si, diamine ce l’ha fatta. E allora qualcosa di positivo l’ha avuto. Prendere per il culo la gente fingendosi qlc altro è penoso, tuttavia l’aver posto (nuovamente) l’attenzione sul tema non può farci che bene.

    Per il resto, Mante tu parti dall’idea che le iniziative in Rete siano inscatolate in schemi troppo definiti.
    Ad esempio:
    “Non c’è costruzione di senso in iniziative del genere, nessuna aggregazione di intelligenze differenti attorno ad un progetto comune”
    e chi ha detto che sarebbe stata la via migliore?
    Il bello della Rete è proprio la possibilità di poter variare attorno ai concetti di base per espanderli, modificarli o crearne di nuovi, anche opposti.

  36. prestiti dice:

    Rendersi visibili è importante per dare autorevolezza a quello che si scrive.

  37. soloalsecondogrado dice:

    Già sopra postato ( post del 21/luglio/2011) :”’

    :”’ La frase di Umberto ECO – il noto scrittore – :”

    :“chiunque su Internet ha diritto a manifestare la propria irrilevanza“.

    Si può dialogare al ‘bar della sport ‘ ,ad una partita di calcio o semplicemente tra amici etc… .

    Di certo occorre fare un distinguo;
    – da un lato se si decide di dialogare facendo volgarmente quello che si definisce ‘cazzeggio’ c’è sicuramente spazio per tutti ,

    –dall’altro se si affrontano tematiche ‘impegnative’ o comunque peculiari la faccenda cambia aspetto.
    Necessariamente occorre riflettere bene prima di fare affermazioni e prima ancora occorre apprendere dalla pratica della vita o/e con lo studio su ‘ciò di cui si vuol dialogare’ .

    Sicuramente ‘ INTERNET’ è un mezzo ,come mai visto nella Storia ,che permette di palesare le grandi problematiche del Nostro Mondo con grande velocità ma…

    …ma anche spesso con molta legerezza seguono molte risposte . ”’

    Da ciò che segue nei post successivi,si intende bene il termine ‘americano’ :’

    :’ MASS MEDIA’ .

    Solo che con ‘INTERNET’ il soggetto ‘ricevente’ si è elevato al rango di soggetto ‘narrante’ .
    Una debacle assoluta se calcoliamo la percentuale di ciò che è fasullo ; ( 99.99999…%) .
    Si deve necessariamente fare una cernita se si vuole trarre qualche vantaggio informativo/culturale .,da questo nuovo mezzo di comunicazione .

  38. Arianna Ciccone e lo stato del giornalismo italiano | agora-vox.tk dice:

    […] non esiste”. Che sia una vicenda da chiarire è indubbio: Arianna ha segnalato anche il bell’articolo di Massimo Mantellini, che spiega perché un’operazione del genere è “un male” per la Rete. “Si […]

  39. Giornalismo 2.0: Arianna Ciccone dell’International Journalism Festival su Intervistato.com | | AltraOpinioneAltraOpinione dice:

    […] sia una vicenda da chiarire è indubbio: Arianna ha segnalato anche il bell’articolo di Massimo Mantellini, che spiega perché un’operazione del genere è “un male” per la […]

  40. Tutta Internet è paese. | Il blog di Raffaele Pizzari dice:

    […] reazioni anche da parte di Mantellini e Valigia Blu. Mantellini – condiviso totalmente da Valigia Blu – dà due volte del […]