sì, peccato che chi abbia letto quell’articolo abbia visto che di fatto si trattava di un elogio a Berlusconi. Io sono contrario a B. ma mi fa piangere l’Italia che inneggia per i titoli contro e poi non va a leggersi quello che c’è scritto.
Sì, però, “mi si consenta”: gli inglesi hanno ragione a criticare Berlusconi e, soprattutto, a criticare noi perchè ce lo siamo sorbito come dominus per una ventina d’anni.
Ed è sacrosanto stigmatizzare l’operato della Rai, anche perchè siamo a rischio assuefazione
Ma pure i media inglesi non scherzano: basta che Pippa faccia uno starnuto e te la ritrovi in prima pagina…
A ciascuno il suo.
con le stesse motivazioni probabilmente,il giovedì,i maggiorenti rai scongiuravano la redazione del secondo canale di non lanciare manco morti anno zero facendo annunciare dagli speaker che avrebbe seguito il tg2,contrariamente alla pratica comune di fomentare un certo entusiasmo impossibile per l’inguardabile fiction di turno,un macabro reality corredato di olgiatine o superficiali approfondimenti
In realtà, la traduzione è corretta.
Vi rimando, per praticità, al dizionario online di Wordreference (ma potete utilizzare qualsiasi dizionario cartaceo abbiate in casa):
Il quarto significato elencato è: POP[ULAR]. (have sex with): chiavare, scopare.
Poi, certo, va detto che è meno ‘forte’ di to fuck, per cui volendo si potrebbe tradurre come “fregare”: “L’uomo che ha fregato un intero paese”. Ma alla fine è una sfumatura. “Incasìnati”, invece, non ha proprio senso (a meno che non si intenda “vai con Casini”? Ma non credo si trovi nei dizionari… ;-) )
nell’ottocento capitava che alle opere recitate da Sarah Bernhardt all’ingresso del teatro distribuissero i libretti sbagliati e la gente si spellava ugualmente le mani per gli applausi.Forse nicola è in una situazione analoga
“La settimana”, l’editoriale di Giovanni De Mauro, dice:
“Non si può dire che all’Economist manchi
il tempismo. In pochi anni è la quarta
copertina molto dura con Silvio
Berlusconi. Ed è arrivata proprio alla
vigilia del referendum che ha segnato una
nuova sconitta del presidente del
consiglio italiano. Un attacco ancora più
duro perché viene da un settimanale che
non può certo essere deinito di sinistra.
Paladino del libero mercato, l’Economist
è il giornale dell’establishment
anglosassone, amato e letto dalle élite
economiche e politiche di mezzo mondo.
Il dubbio, piuttosto, è sulla parola giusta
per tradurre screwed. “Fregato”, come
hanno scritto molti giornali italiani che
si sono improvvisamente scoperti
puritani dopo aver riempito per mesi le
loro pagine di intercettazioni telefoniche
a base di bunga bunga ed escort? Oppure
“sputtanato”, come ha proposto un lettore
dell’Economist partecipando al dibattito
lanciato proprio sul sito del settimanale
britannico? No, la parola giusta è un’altra.
Forse non rende tutte le sfumature
dell’originale, però è quella che più gli si
avvicina. Berlusconi ha fottuto l’Italia. Ma
non è detto che debba continuare a farlo.”
[CC BY-NC-SA 3.0]
@Nicola il dramma di Rocca è che quando si è simpatici come la diarrea infestata di e.coli, è difficile essere presi in considerazione anche quando si ha ragione.
Giugno 16th, 2011 at 21:10
se hanno paura persino di un BIP sono messi davvero male.
Giugno 16th, 2011 at 22:07
The man who screwed an entire spot on the magazine that reprised the magazine that titled the man who screwed an entire country.
Giugno 16th, 2011 at 22:44
sì, peccato che chi abbia letto quell’articolo abbia visto che di fatto si trattava di un elogio a Berlusconi. Io sono contrario a B. ma mi fa piangere l’Italia che inneggia per i titoli contro e poi non va a leggersi quello che c’è scritto.
Giugno 17th, 2011 at 07:06
Nicola, semplicemente non bisognerebbe censurare (quasi) nulla.
Pro o contro quello che si pensa.
Giugno 17th, 2011 at 07:21
@Nicola, elogio a Berlusconi? Dobbiamo aver letto due articoli diversi.
Giugno 17th, 2011 at 07:44
Sì, però, “mi si consenta”: gli inglesi hanno ragione a criticare Berlusconi e, soprattutto, a criticare noi perchè ce lo siamo sorbito come dominus per una ventina d’anni.
Ed è sacrosanto stigmatizzare l’operato della Rai, anche perchè siamo a rischio assuefazione
Ma pure i media inglesi non scherzano: basta che Pippa faccia uno starnuto e te la ritrovi in prima pagina…
A ciascuno il suo.
Giugno 17th, 2011 at 09:08
con le stesse motivazioni probabilmente,il giovedì,i maggiorenti rai scongiuravano la redazione del secondo canale di non lanciare manco morti anno zero facendo annunciare dagli speaker che avrebbe seguito il tg2,contrariamente alla pratica comune di fomentare un certo entusiasmo impossibile per l’inguardabile fiction di turno,un macabro reality corredato di olgiatine o superficiali approfondimenti
http://www.ghostwhisperer.us/Music/Police/Can't%20Stand%20Losing%20You.mp3
Giugno 17th, 2011 at 10:28
e comunque “screwed” non è proprio “fottuto”, direi anzi “incasinato” , la traduzione è un po’ libera :)
(scusate il post scappato, I screwed ! )
Giugno 17th, 2011 at 13:27
@Nicola che articolo hai letto?
Giugno 17th, 2011 at 13:30
ma infatti, vorrei sapere anche io cosa intendeva nicola…
Giugno 17th, 2011 at 14:31
Infatti “Screw you!” in inglese significa proprio “Incasìnati!”
Bravo giacomo ad avercelo fatto notare.
Giugno 17th, 2011 at 14:49
In realtà, la traduzione è corretta.
Vi rimando, per praticità, al dizionario online di Wordreference (ma potete utilizzare qualsiasi dizionario cartaceo abbiate in casa):
http://www.wordreference.com/enit/screw :
Il quarto significato elencato è: POP[ULAR]. (have sex with): chiavare, scopare.
Poi, certo, va detto che è meno ‘forte’ di to fuck, per cui volendo si potrebbe tradurre come “fregare”: “L’uomo che ha fregato un intero paese”. Ma alla fine è una sfumatura. “Incasìnati”, invece, non ha proprio senso (a meno che non si intenda “vai con Casini”? Ma non credo si trovi nei dizionari… ;-) )
Giugno 17th, 2011 at 14:52
nell’ottocento capitava che alle opere recitate da Sarah Bernhardt all’ingresso del teatro distribuissero i libretti sbagliati e la gente si spellava ugualmente le mani per gli applausi.Forse nicola è in una situazione analoga
http://totten.net/music/The%20Stiff%20Records%20Box%20Set/Various%20Artists%20-%20The%20Stiff%20Records%20Box%20Set%20%5BDisc%201%5D/07%20-%20Richard%20Hell%20-%20(I%20Belong%20To%20The)%20Blank%20Generation.mp3
Giugno 17th, 2011 at 15:34
se-po
http://www.camilloblog.it/archivio/2011/06/10/and-yet-the-alternative-is-even-worse/
Giugno 17th, 2011 at 15:54
Credo che il titolo dell’Economist giochi proprio sul fatto che può significare sia “fottuto” (nel senso sessuale) che “fregato” e “rovinato”.
Giugno 17th, 2011 at 18:17
E’ come dice Olivetti, è un gioco di parole, l’ha confermato un redattore della rivista in un’intervista.
Giugno 17th, 2011 at 21:26
“La settimana”, l’editoriale di Giovanni De Mauro, dice:
“Non si può dire che all’Economist manchi
il tempismo. In pochi anni è la quarta
copertina molto dura con Silvio
Berlusconi. Ed è arrivata proprio alla
vigilia del referendum che ha segnato una
nuova sconitta del presidente del
consiglio italiano. Un attacco ancora più
duro perché viene da un settimanale che
non può certo essere deinito di sinistra.
Paladino del libero mercato, l’Economist
è il giornale dell’establishment
anglosassone, amato e letto dalle élite
economiche e politiche di mezzo mondo.
Il dubbio, piuttosto, è sulla parola giusta
per tradurre screwed. “Fregato”, come
hanno scritto molti giornali italiani che
si sono improvvisamente scoperti
puritani dopo aver riempito per mesi le
loro pagine di intercettazioni telefoniche
a base di bunga bunga ed escort? Oppure
“sputtanato”, come ha proposto un lettore
dell’Economist partecipando al dibattito
lanciato proprio sul sito del settimanale
britannico? No, la parola giusta è un’altra.
Forse non rende tutte le sfumature
dell’originale, però è quella che più gli si
avvicina. Berlusconi ha fottuto l’Italia. Ma
non è detto che debba continuare a farlo.”
[CC BY-NC-SA 3.0]
Giugno 17th, 2011 at 23:11
@Nicola il dramma di Rocca è che quando si è simpatici come la diarrea infestata di e.coli, è difficile essere presi in considerazione anche quando si ha ragione.