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Mag




Stanno per arrivare sul mercato i primi computer con Chrome OS. Sono abbastanza curioso.

20 commenti a “Cromolibri”

  1. Bic Indolor dice:

    Hmmm… i prezzi non differiscono poi di un’enormità rispetto a quelli con win7. Se ci voglio metter su linux (per lo meno, la distro che voglio io) si tratta di pagare una google tax al posto della microsoft tax. E quanto al cloud computing… se lo tenghino grazie, perché devo consegnare TUTTI i miei documenti a google se posso gestirmeli con libreoffice?

  2. Paolo dice:

    una bici elettrica senza pedali….e il cloud proprio no…. no grazie……

  3. cip-lip dice:

    uhm… un ipad ma più pesante, scomodo da tenere sul divano e con la tastiera in pratica :P

    scherzi a parte la tendenza va sempre più verso il computer-semplificato che si accende in fretta, non rompe e mi permette di guardare internete e rispondere alle email senza disturbare

    però ho un acer netbook 11,6 e fa il suo lavoro di piccolo pc
    poi ho un ipad che fa tutt’altro quando il netbook è scomodo, inutile, non si ha voglia di accenderlo caricarlo ecc

    il chromebook mi va in sostituzione del netbook in pratica… pare uguale… ma con il vantaggio di… ? il sistema operativo in pratica?

  4. Stefano dice:

    Un computer che per funzionare deve essere sempre connesso?

    In Italia?

    E se non ho accesso alla rete non ci posso lavorare? Accedere ai miei documenti? Far vedere le foto delle vacanze agli amici?

    Qualcuno forse lo troverà utile, ma non credo proprio che faccia per me.

  5. Gabriele Favrin dice:

    A me questo spostamento verso il web di documenti, sistema operativo e pare pure ricette per le medicine (*) non piace e non convince, sia per ragione di privacy sia per questioni di affidabilita’ e disponibilita’ tecnica della Rete.

    D’altra parte piu’ interessi economici si spostano verso l’accesso al web meno diventa sostenibile una legge che preveda le disconnessioni coatte, almeno credo e spero.

    * Notizia recente, il medico mandera’ una mail certificata e il paziente potra’ presentarsi in farmacia e ritirare la medicina. Ci sono dubbi, comunque:
    http://www.repubblica.it/salute/2011/05/11/news/addio_ricetta_rossa_prescrizioni_online-16099366/?ref=HREC2-9

  6. mics dice:

    ma se google pensasse alla ricerca web e lasciasse fare i computer a chi li sa fare… non sarebbe meglio?

  7. Paolo dice:

    @quelli che “sempre connesso”: no, non necessariamente; le applicazioni web based come docs possono lavorare off-line e risincronizzarsi alla connessione.
    In ogni caso:
    a) Se lo usi a casa (e a casa i netbook sono molto utili) la connessione ce l’hai per forza
    b) Fuori casa puoi usare la connessione telefonica (se funziona per gli smartphone perché non dovrebbe funzionare sui netbook)

    @quelli che “è un netbook”: risposta esatta.

    @tutti: sistema operativo: è Linux, basato su Ubuntu (è sviluppato in collaborazione con Canonical).

    @mics: infatti i computer non li fa Google: Google fa il sistema operativo (e guardando ad Android pare che li sappiano fare MOLTO bene)

    @Bic: per la Google tax il discorso è: paghi una tassa a Google che ti dà un SO basato sul Linux per poi formattare e metterci una distro Linux a tua scelta. Non sembra il massimo dell’intelligenza, ma sempre meglio che pagare la Windows Tax.

  8. Stefano dice:

    @Paolo

    a) la connessione ce l’hai per forza.
    Mica vero. E comunque non sempre l’ADSL. Ci sono molte zone in Italia in cui l’ADSL non arriva.

    La mia comunque non era una polemica.. ho letto da più parti che questi netbook non avranno hard disk e allora per lavorare offline dove li salvo i dati? So bene che HTML5 permette il local-storage quello che mi chiedo è dove… forse memorie flash? e di che dimensione.

    b) connessione telefonica.
    Anche qui… se ho letto bene vengono forniti con 3 che non brilla certo per copertura (per inciso, io ho 3 come gestore quindi parlo per esperienza diretta – che sicuramente cambia da zona a zona). Ovvio che si può cambiare operatore ma anche con gli altri la qualità della connessione non mi pare che brilli (e anche qui… ho pure una sim con Tim che dovrebbe avere copertura massima ma la “qualità” della connessione è spesso “traballante”).

    Infine come diceva anche Gabriele, con cui concordo, anche a me lascia perplesso tutto questo affidarsi al cloud… IMHO ovviamente. Il Cloud Computing ha sicuramente dei vantaggi e delle ottime potenzialità ma non credo che al momento possa sostituire completamente l’esperienza d’uso “offline”.

  9. Roby10 dice:

    Il discorso è semplice, il mondo è paese, ma il paese non è il mondo.

    Noi viviamo in Italia e pensiamo all’Italia dove la connessione a Internet è quello che è, vuoi per le adsl scarse o gli operatori telefonici che ancora fanno cartello, ma nel resto del mondo le cose stanno cambiando.

    Ci sono paesi in cui internet sta diventando un diritto del cittadino, in cui ci sono connessioni a 100Mb a prezzi popolari e copertura 3G o 4G praticamente ovunque.

    Google è una multinazionale e copre più di 100 paesi, se ragionasse solo per l’Italia metà dei suoi prodotti sarebbero da cestinare…

  10. ArgiaSbolenfi dice:

    Il cloud non è detto che vada bene per tutti e per tutto, sicuramente va usato con la testa. Però liquidarlo in modo sprezzante come l’ennesima inutile novità, non è usare la testa.

  11. Net Flier dice:

    @Paolo
    Android e molto bene accoppiato a funzionamento, non ci sta, proprio no.
    Scritto da uno dei miei cinque galassia s

  12. /V dice:

    @paolo: chromeos non è basato su ubuntu ne sviluppato con canonical. Bensì è basato su Gentoo, e ne sfrutta l’eccellente sistema di build.

    @tutti: i chronebook non sono altro che finestre aperte sul Web. Se la vostra attività principale è andare sul web allora fanno per voi. Altrimenti no.

    Basta discettare sul niente da dietro le tastiere software dei vostri ipad2.

  13. /V dice:

    Personalmente mi trovo sempre piu a lavorare esclusivamente da web. Google docs o zoho suite sono dei miracoli quando si tratta di lavorare a 3-4 mani su un documento.

    Il giorno che qualcuno ci installera boxee media center sarò felice. Il giorno che ci porteranno su la dalvik vm avrò il netbook perfetto.

  14. rogerdodger dice:

    Net Flier
    5??? e poi sarebbero gli utenti Apple spendaccioni :D Io ho un 3G e vado ancora benone.

    comunque se sono in macchina o in areo o in un posto dove manca la rete, questo chromebook diventa un pezzo di plastica giusto?

  15. Paolo dice:

    @Stefano: se la connessione non ce l’hai a che ti serve un netbook? (“net” sta per…?)
    L’HD ce l’hanno entrambi (ho letto le specifiche).

    @Netflier: ho difficoltà a comprenderti: chiedo scusa, sarà un problema mio.

    @/V: io ho letto da più fonti che c’è stata una collaborazione con Ubuntu.

    Per il discorso cloud: io credo sia ottimo soprattutto per le aziende che possono crearsi un cloud proprio. Per esperienza posso dire che i servizi offerti da Docs per le aziende sarebbero davvero ottimi; tanto ciò che manca a Docs rispetto a Word ed Excel, piuttosto che Writer e Calc, di solito sono in pochi ad usarlo.
    Il tutto a patto di avere la nuvola sui propri server.

  16. ArgiaSbolenfi dice:

    @Paolo: permettimi di dire che “il cloud in proprio” non ha senso: si chiama cose tipo “IT aziendale” o come si diceva una volta “ced”. Certamente oggi ci sono dei software sofisticati che girano su browser come quelli citati, che tempo fa non esistevano, e con html5 ne vedremo sempre di più. In effetti sarebbe bello potersi fare un Google Docs in proprio, ma non è cloud.
    Il vero senso del cloud sarebbe di liberarsi dagli oneri di amministrazione dei propri sistemi hardware e software, accedere a una maggiore scalabilità e una maggiore sicurezza.
    Naturalmente tutto questo è da verificare caso per caso.
    Se la mettiamo come l’ultima frontiera e la soluzione a tutti i problemi come vuole il marketing informatico, allora non ci siamo. Se la mettiamo come un’opzione per problemi specifici, allora c’è sicuramente del vero.

    La questione della sicurezza è interessante: io i dati personali su dropbox li metto dentro a un contenitore criptato con keyfile, per dire. E tuto sommato dropbox mi sembra un servizio piuttosto serio.

    Ma credi davvero che in generale dei dati siano meno al sicuro dentro a Google, piuttosto che nella sala macchine di un’azienda dove magari circolano consulenti sottopagati, dipendenti scoglionati, non esistono controlli rigorosi per l’accesso, procedure per lo smaltimento degli hard disk…?

  17. Paolo dice:

    @Stefano: se in sala macchine hai degli incompetenti, forse è meglio non avere una sala macchina. Affidare a terzi i propri dati non è proprio il massimo, anche se molte aziende già lo fanno con la posta elettronica.
    Sulla definizione di cloud: non sono d’accordo, ma è inutile farne una disputa linguistica.
    Per il resto sono d’accordo con te e faccio lo stesso anch’io (con la sola differenza di usare Ubuntu One al posto di DropBox).

  18. ArgiaSbolenfi dice:

    @Paolo: guarda che parti del sistema informatico, specie nelle grandi aziende, sono spesso in outsourcing anche senza cloud. E non perchè dentro ci siano degli incompetenti, ma perchè si preferisce focalizzare le competenze interne sul proprio business e non sulla gestione del server di posta elettronica.

  19. Paolo dice:

    @ArgiaSbolenfi: Non serve che me lo spieghi perché conosco bene la realtà, essendo del settore. Molte aziende, anche grandi, lasciano i loro gestionali all’esterno.
    Tale soluzione non mi piace, ma è giustificabile se non si vuole investire nell’IT all’interno dell’azienda (cioè, non si punta sul proprio personale e ci si affida all’esterno).
    A me non piace (ovviamente sono di parte), ma con ciò non voglio dire che la soluzione non esiste o non si può praticare.

  20. Frattanto nella blogosfera #6 « Ok, panico dice:

    […] con Chrome OS sta creando parecchie attese, in campi molto diversi, per esempio ecco il Mantellini e anche questo, e ancora, riguardo […]