Non c’è niente da fare. Courbet riesce sempre a smuovere il peggio di noi.
«Vorrei segnalare la brochure realizzata dal Mart di Rovereto per la nuova mostra ‘La rivoluzione dello sguardo’ dove, in pagina centrale, è riprodotto il quadro di Gustave Courbet L’origine del mondo. Indipendentemente da un discorso di ‘buon gusto’, poiché si tratta di un quadro artistico…, rimane discutibile la scelta di stampa e, soprattutto, la distribuzione che nel mio caso è avvenuta agli allievi di una scuola elementare. Non ritenendo giusto che tutto debba essere considerato lecito, esprimo il mio dissenso pensando che il luogo giusto per apprezzare un certo tipo di arte sia un museo evitando «specchietti per allodole» sinceramente molto tristi».
(via la ventisettesima ora)
Marzo 29th, 2011 at 19:54
beh pero’ distribuirlo nelle scuole non mi pare cosa saggia…
vuoi mai che poi le donne pensino che debbano depilarsela per forza ecco… c’e’ modo e modo
Marzo 29th, 2011 at 20:00
quindi se distribuissero nella classe della propria figlia delle brochure con in bella mostra quel quadro sarebbe tutto a posto mante? Personalmente, pur non avendo figli attualmente, non so quanto mi farebbe piacere.
Marzo 29th, 2011 at 20:08
@nick, mia figlia (che oggi ha otto anni) è stata piu’ volte al museo d’orsay davanti a quel quadro. Ne e’ uscita tutto sommato indenne.
Marzo 29th, 2011 at 20:35
I bambini non hanno malizia. La sviluppano dopo, specialmente se frequentano chiese.
Marzo 29th, 2011 at 21:06
Mia figlia insieme con la scuola è andata in gita al museo, ha visto quel quadro e ora la sera batte in centro per comprarsi le dosi. Il suo compagno di banco invece si è arruolato in marina e sta scrivendo una versione illustrata di Tropico del Cancro.
Marzo 29th, 2011 at 21:17
Perchè i genitori non sanno quello che guardano i figli sugli smart phone…
Marzo 29th, 2011 at 22:02
mi sembra abbastanza condivisibile, soprattutto la parte sugli specchietti per allodole. verissimo.
andrebbe spiegato in cosa consiste “il peggio” evocato nel post.
Marzo 29th, 2011 at 23:02
mante
beh ma un conto è vedere un quadro al museo, magari con i propri genitori, altro è una classe. Almeno secondo me. Boh non so, se io fossi un professore non sarei così spedito nel decidere che quella sia una immagine come tante altre da dare in pasto a dei bambini. Ma è solo una mia prima impressione, può essere io mi sbagli.
Marzo 29th, 2011 at 23:59
è il limite di quella cosa lì. che a quello serve: a fare l’amore e a far nascere i bambini, e null’altro. è il buco da cui tutti noi veniamo, ma dove solo metà (circa) di noi torniamo con altre, ma anche no, aspettative. è bellissima, per me che ce l’ho, per quelli che l’amano, per altri che la dipingono, per tutti tranne quelli che ci vorrebbero mettere il sigillo. perché un bambino o una bambina debbano essere spaventati da ciò da cui vengono e ciò in cui, in un modo o nell’altro, ritornano, resta per me il vero mistero. e ancora più bello è questo dipinto, senza monumenti, senza malizia, senza retorica, ché sarebbe troppo facile.
Marzo 30th, 2011 at 00:11
poi, essendo rappresentazione artistica, alessandro (#1) ha ragione, quindi meglio specificare che comunque sia, trattasi di fiction :)
Marzo 30th, 2011 at 00:22
La prima volta che ho visto quel quadro andavo proprio alle scuole elementari!
Era contenuto in un “Meridiani” dedicato a Parigi, città in cui sarei andato in vacanza di lì a poco e di cui ero già perdutamente innamorato.
Ho portato a scuola quella rivista e ho mostrato di nascosto la riproduzione del quadro al mio compagno di banco.
Il suo commento è stato: “Che pelosa!” e io non ho potuto che condividere. Poi siamo passati a parlare di altro.
Una terribile esperienza che ha segnato per sempre le nostre vite.
Marzo 30th, 2011 at 01:12
brava valentina, d’accordissimo. sicché riassumendo (per nick e rafaeli):
che cosa c’è di male in una fica?
Marzo 30th, 2011 at 03:17
quoto valentina che ha autorità e sensibilità, in quanto “owner”, per esprimere al meglio quello che io avrei detto con qualche banalità.
Marzo 30th, 2011 at 04:17
[…] corsi e ricorsi storici, a seconda del livello di bigottismo imperante? Intanto rimando al pezzo di Mantellini, con tutti i richiami al nuovo impasse, ovvero la riproduzione del soggetto su un catalogo di una […]
Marzo 30th, 2011 at 07:04
ecco, io visto che parliamo di arte, risponderei a Nom. Vi fosse un bel quadro sullo stile, mante ci porterebbe tranquillo una bambina a vederlo ?
@valentina io son d’accordo con te, però proprio perchè di realismo si tratta, e molto veritiera quell’ immagine iè, perchè se ci mostro a un bambino la foto di una donna a gambe larghe col bel pelo folto non possiamo fare lo stesso bel discorso che hai fatto su un quadro che, di fatto, mostra quasi meglio la stessa cosa? tradotto: ci posso mostrare la foto di una donna nuda a gambe larghe con la fica di fuori a un bambino delle elementari se la foto non è porno ma solo artistica (helmut newton style) ? se no, perchè newton no e courbet sì ?guarda che courbet è stato proprio bravo, nella rappresentazione, quindi è quasi come una foto.E se sì, invece, mante per coerenza dovrebbe mostrare alla sua bimba pure una foto di newton. dove sbaglio?
Marzo 30th, 2011 at 07:29
la sicumera, la spocchia, la soverchitudine intellettual sciccosa dei sinistroidi so-tutto-io-ho-ragione-tu-sbagli è lo specchio della società di rincoglioniti ideologicamente schierati in cui viviamo prigionieri, la dittatura del conformismo cretino
Marzo 30th, 2011 at 08:17
Io di “cazzoni” ne vedo in quantità nelle varie statue e non ho mai visto nessuno (o quasi) farne una tragedia se una classe elementare ne osservava la bellezza (ad esempio il David di Michelangelo).
Inoltre si dimentica che un bambino vede le cose in modo diverso e senza malizia: al massimo faranno una risatina intimidita pensando alla “patatina” ma nulla piu’.
Marzo 30th, 2011 at 08:33
mante, sei proprio un intellettuale sciccoso sinistroide a portare tua figlia al muse d’orsay. La passera dovresti fargliela vedere alla tv come fanno tutti.
Anche i miei genitori erano intellettuali sciccosi sinistroidi. Quando avevo una decina di anni mi portarono alla biennale di Venezia, ricordo che c’era una scultura iperrealista di una donna nuda (la si può vedere anche nel film con Sordi “Dove vai in vacanza”, era la stessa edizione della mostra), ricordo che rimasi un po’ a guardarla incuriosito. Credo di avere scampato un bel pericolo, potevo diventare un artista concettuale o un gallerista.
Marzo 30th, 2011 at 09:50
ci sono stato sabato, con le mie due figlie (2 e 7 anni): al momento non mi paiono particolarmente traumatizzate.
Detto questo, al d’orsay a parigi c’ero già stato, ma se passate da queste parti una visita alla mostra vale proprio la pena.
Marzo 30th, 2011 at 11:01
Un quadro non ha mai ucciso nessuno pero’ e’ troppo chiedere che certi argomenti vengano introdotti e gestiti per lo meno insieme ai genitori ?
Anche perche’ possono esistere sensibilita’ diverse, tutte degne di rispetto, almeno finche’ viviamo in una democrazia di stampo liberale.
Marzo 30th, 2011 at 11:17
Giustissimo andrea61, non esiste una sensibilità unica e tutti quelli non allineatisono degli oscurantisti reazionari. Tra l’altro la frase incriminata non mi pare così aggressiva, parla solo di “discutibile scelta” e di dissenso. Nemmeno questo va bene? Insomma servirebbe più tolleranza per le idee e le coscienze altrui e meno sarcasmo per chi la pensa diversamente.
Marzo 30th, 2011 at 11:30
tra sinistroso intellettual chic e il sordi della biennale..
il sordi delle biennale tutta la vita… !!!!
me cojoni, sinistrorso non ci divento nemmeno se mi pagano (e molti son li per quel motivo)
e cmq mi sta sulle palle anche berlusconi (questo per quelli che 1+1=1)
Marzo 30th, 2011 at 13:01
La maestra parla solo della discutibile scelta di stampa, non della scelta di esporre il quadro. In sostanza dice: l’avete stampata bella grossa sulla brochure, preferendola per la copertina (se capisco bene) a tutti gli altri immagino bellissimi quadri, perchè è una figa (in senso letterale). Ergo siete morbosetti e furbini, sapete bene che sul tema gli ormoni dei ragazzi (e se non ci fossero le scuole le mostre chiuderebbero) avrebbero da soli generato l’interesse. E l’avete fatto trincerandovi dietro l’alibi del “Ma è Arte!”, con cui si può giustificare anche il cattivo gusto. Non mi pare un discorso moralistico, persino del tutto indipendentemente dall’ ipotetico danno causato dalla visione della figa da vicino da parte dei pupi imberbi.
http://www.youtube.com/watch?v=8K9_crRE9qQ
Marzo 30th, 2011 at 13:48
ciao, anche secondo me ha sbagliato posto dove esporla.
ma per la pubblicita cosa non si fa !!!!!!
Marzo 30th, 2011 at 15:52
quoto Yossarian tutto 100%
Marzo 30th, 2011 at 15:53
con in piu il fatto che si sono fatti pubblicita’ a gratis nei blog fighetti, dove altrimenti con una semplice mail di presentazione non sarebbero mai arrivati :D
Marzo 30th, 2011 at 16:08
calvino diceva che il terrorismo “è e resterà un fatto marginale,per quanto ingigantito dai grandi mezzi di comunicazione in funzione dei quali è stato concepito”.Il sesso è venuto un po prima(anche se la cosa non sembra entrarci.E comunque questa è l’ennesima dimostrazione che siamo pronti per cabiare nome alla nazione:genitalia)
Marzo 30th, 2011 at 21:20
i nostri candidi e immacolati figlioletti si stupiranno di quanto sia pelosa in confronto a quella di Pam o Jenna o ..boh… che sbirciano di nascosto su youp… con l’iphone… Certo che ai vostri tempi cari vecchi avevate di quei gusti..
Marzo 31st, 2011 at 01:18
Non avendo visto il depliant, non essendoci posto dove vederlo se non sei iscritto alle elementari di Rovereto, non so quale collocazione abbia vuto il dipinto. La maestra riferisce di “pagina centrale” che non si capisce bene che voglia dire, e non aggiunge dettagli rispetto alla collocazione di altre riproduzioni che, presumo, ci fossero. Quindi: boh.
Ma se una fica/figa può servire per portare con interesse dei ragazzini al museo, ben venga! Di tutte le cose a cui può servire, esclusi il dare piacere alle sua legittima detentrice e al frequentatore più o meno occasionale e l’essere occasionalmente messi al mondo, non mi sembra così male.
Il nòcciolo del dibattito, latente, pare però altro, in questo mondo di adulti che finge di preoccuparsi dei minori: meglio col pelo o senza? Con, così sancì un amico: quando la mano scende su quella pelle liscia, quando incontra quel ruvido, allora sai che comincia un altro mondo, e ti si rizza tutto, pure i peli dietro il collo. Ma si tratta di uno che tocca, non che vede e basta.
Marzo 31st, 2011 at 06:25
Perchè “finge” di preoccuparsi? uno non può essere preoccupato sul serio e in buona fede? tu valentina sai già che tutti fingono? li conosci tutti uno per uno gli adulti di “questo mondo”?
Marzo 31st, 2011 at 11:38
@franchino era solo una battuta… non un gran che, ma almeno comprensibile, speravo
Marzo 31st, 2011 at 20:06
Valeva la pena di esporre il quadro
anche solo per avere i vostri commenti!
Marzo 31st, 2011 at 22:16
[…] @ 10:44 PM Tags: arte, Italistan, politically correct I bambini non hanno malizia. La sviluppano dopo, specialmente se frequentano […]
Maggio 2nd, 2011 at 22:24
E’ il più bel taglio, fatto da Dio, che dopo milioni di anni ancora non è andato fuori moda. E’ il corpo umano!