Interessante inchiesta di Paola Bacchiddu su Linkiesta sul racket delle mimose al mercato di Milano.
Siamo a due giorni dalla festa della donna: oggi gli extracomunitari, per lo più clandestini, acquistano cartoni di mimose che rivenderanno a mazzetti lungo i semafori o per la città e in provincia: Legnano, Busto Arsizio, Gallarate, Bollate, e poi Como e Varese. Un volume d’affari di milioni di euro. Un cartone di sei mazzetti di mimose (per un totale di un chilo di fiori) ha un costo, qui all’ingrosso, che varia dai 22 ai 25 euro l’uno. Verrà rivenduto, nella distribuzione, a una media di 70. Nelle prime ore, Linkiesta ha verificato che la vendita avviene in nero. Poi si sparge la voce che è in arrivo la Guardia di Finanza per effettuare i controlli e i grossisti iniziano a emettere lo scontrino fiscale.
Marzo 7th, 2011 at 22:56
Fate come me: anate in un vivaio in tempi non sospetti, comprate due mimose in vaso e datevi all’autoproduzione.
Se siete veramente bravi potete raccogliere i semini di mimosa e fari germogliare.
Marzo 7th, 2011 at 23:55
Io ho un passaporto extracomunitario, che faccio, devo andare a comprare in nero delle mimose?
Marzo 8th, 2011 at 02:23
E’ un bel modo per fare soldi alla festa della Donna!Spendere 25 – 30 euro dai grossisti solo di mimose per poi rivenderle ad un prezzo raddoppiato,ed io da potenziale acquirente sapendo questa cosa comprerei solo un ramo di mimose (giusto per il simbolo che ha)e poi magari andrei a mangiare una pizza cn la mia ragazza…questo secondo me sarebbe fare sia economia e sia fare bella figura e passare il tempo con una persona che si vuole bene!
Marzo 8th, 2011 at 06:01
@francesco
mi sa che ieri ho comprato una mimosa da un italiano. non vale, oggi mi cerco un ckandestino doc.
Marzo 8th, 2011 at 11:49
L’abusivismo e l’evasione in questo settore riguardano tutti i giorni dell’anno, non solo l’8 marzo. Nella mia città sono svariati i camion e furgoni che stazionano sulle principali vie di scorrimento con grande offerta di piante e spesso anche di frutta e verdura. Vendono a prezzi stracciati e ovviamente non hanno reigstratori di cassa o simili ammenicoli, tutto in nero e senza alcuna licenza (non potrebbero nemmeno stare lì in sosta, se io lascio la macchina nello stesso posto prendo la multa).
Ogni giorno sono visti da vigili urbani, finanza, carabinieri, polizia e chissà chi altri, ma sono sempre lì tutto l’anno e vendono notevoli quantità di merce. Ovvio che godano di protezioni ad alto livello, a differenza dei tanti commerciani e artigiani in regola che vengono implacabilmente puniti magari per una piccola bischerata.
Marzo 8th, 2011 at 17:19
…odio la festa delle donne, odio le mimose che,fra l’altro, puzzano anche.
Marzo 8th, 2011 at 23:24
@Franco: però se sono (o “risultano”) agricoltori, mi pare che non siano tenuti a rilasciare lo scontrino…